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Per parlare di Bitcoin è necessario fare un piccolo passo indietro partendo dalle origini della crisi finanziaria iniziata nel 2007 e causata principalmente dalla politica monetaria della Federal Reserve statunitense (Fed) durante gli anni Duemila.
In quel periodo i prezzi delle case sono stati gonfiati in modo artificiale creando una bolla speculativa gigantesca, mentre in contemporanea il cartello bancario concedeva mutui alle persone nonostante queste avessero difficoltà a rimborsarli creando un elevatissimo rischio di insolvenza. Non contenti rivendevano i mutui a investitori nascondendo i pericoli.
Ovviamente le agenzie di rating davano valutazioni ottimistiche ai titoli derivati rischiosissimi.

Questa situazione tossica non poteva certo andare avanti, e non a caso sfociò nella famosa crisi finanziaria del 2008, nota come crisi dei subprime: una delle più gravi crisi finanziarie dal crollo di Wall Street del 1929 che segnò l'inizio della Grande Depressione.
Il 15 settembre 2008 la Lehman Brothers, una delle banche d'affari più grandi del mondo, fallì, dichiarando bancarotta. La crisi di fiducia nel sistema bancario si propagò a livello planetario.
Questa gigantesca catastrofe finanziaria del 2007-2008 ebbe conseguenze a lungo termine tra cui la crisi del debito sovrano europeo, la politica di austerità adottata da molti paesi e la ricerca di nuove riforme del sistema finanziario.

Ma quello che mise davvero in luce era la debolezza del sistema finanziario!
Per evitare un collasso del sistema infatti i camerieri (governi) di tutto il mondo dovettero intervenire per salvare i loro padroni: le banche!
Nazionalizzazioni, ricapitalizzazioni, dove lo Stato acquistava le azioni delle banche per fornire liquidità, fino ad altri interventi come garanzie e linee di credito che comportarono pesanti costi pubblici (aumento del debito), quindi come sempre a discapito dei sudditi.
In pratica le perdite - causate dalle loro politiche - sono state socializzate dagli Stati, quindi scaricate sugli schiavi che lavoravano realmente!
Nessuno però dice mai che il denaro se lo stampano loro a costo zero...

Questo è il terreno di coltura che ha preparato la gigantesca rivoluzione.
Il 31 ottobre 2008, nel mezzo di questa tempesta perfetta, nella Cryptography Mailing List del sito metzdowd.com (forum di appassionati ed esperti di crittografia e/o hacker), comparve il seguente messaggio:

Cryptography Mailing List
Bitcoin P2P e-cash paper
2008-10-31 18:10 UTC
I've been working on a new electronic cash system that's fully peer-to-peer, with no trusted third party

Lo firmava un certo Satoshi Nakamoto, personaggio sconosciuto a tutti.
Il testo diceva: "Ho sviluppato un nuovo sistema di denaro elettronico che è completamente peer-to-peer, senza una terza parte fiduciaria".
A seguire, dopo aver linkato il famoso White Paper, cioè il documento di 9 pagine che getta le basi e ne spiega il progetto, scriveva una sorta di sermone di una ventina di righe che illustrava le proprietà principali del sistema! Iniziò così uno scambio tra esperti e appassionati di crittografia.

Sabato 3 gennaio 2009 Satoshi scrive ufficialmente, sempre nella chat, di aver creato la Blockchain, il primo storico blocco chiamato non a caso "Blocco Genesi".
In questo blocco c'è un messaggio in codice: "Il Cancelliere sta per salvare le banche per la seconda volta". Proprio il 3 gennaio 2009 il Times di Londra titola così: "Chancellor on bricks of second bailout for banks".

Da quel 3 gennaio Bitcoin non è più un affare che riguarda tecnici, nerd e appassionati, ma una realtà da utilizzare!
Col senno di poi possiamo dire che il messaggio di Satoshi e soprattutto il suo Progetto non riguarda il mondo virtuale ma la società, la politica, la finanza e quindi la vita delle persone.
In un mondo in crisi con il sistema bancario pronto a colpire per l'ennesima volta i più deboli la criptovaluta è l'unica risposta, l'unica via d'uscita.

Sabato 10 gennaio 2009 il programmatore di videogiochi della California Hal Finney (che partecipava alla Cryptography Mailing List) pubblica nel suo profilo Twitter due semplici ma potenti parole: "Running bitcoin".
Della serie: il progetto è partito e non si fermerà mai più.

Lunedì 12 gennaio avviene la prima transazione tra due utenti: Satoshi (o chi per lui) invia 10 Bitcoin ad Hall Finney.
Bitcoin che non valgono assolutamente nulla, sono semplici dati.
E' una prova, un test.
Alle 23 in punto (orario UTC) dell'11 gennaio 2009 Satoshi preme il bottone "Invio" sulla tastiera del pc con il sistema operativo Windows e pochi istanti dopo Hal trova nel suo "portafoglio" digitale i 10 BTC.
La transazione va a buon fine e segna l'inizio di qualcosa di epocale, senza ombra di dubbio una delle più grandi rivoluzioni nella storia dell'umanità...

Circa un anno dopo, sabato 22 maggio 2010 la storia si arricchisce con il "Pizza Day", ovvero la prima transazione commerciale nel mondo reale che usa Bitcoin come valuta di scambio.


Alle 19:17 Laszlo Hanyecz segnala l'avvenuto acquisto di due pizze in cambio di 10.000 BTC!
Sopra la foto originale dello storico momento.
In pratica Laszlo è un programmatore informatico e frequentando i mondi della crittografia s'imbatte nei bitcoin, pensando come tanti alla classica catena di Sant'Antonio. Eppure ci sta e li mette alla prova. Grazie alla sua attività di mining, che vedremo dopo, accumula qualcosa come 70.000 bitcoin, che ricordo non valevano assolutamente nulla.

Nel forum Bitcointalk crea il topic "Pizza for bitcoin?" e scrive: "Pagherò 10.000 BTC per un paio di pizze...magari grandi. Grazie".
A quel punto un certo Jeremy Sturdivant, ingegnere californiano di 19 anni compra le pizze in dollari e in cambio ha ricevuto 10.000 bitcoin. Li rivende subito e parte per un viaggio con la fidanzata. All'epoca quei 10.000 BTC valevano circa 40 dollari.
Laszlo avendo lasciano il post aperto ha ricevuto altre 6 pizze, per un totale di 8 e una spesa di 40.000 bitcoin. Avete idea del valore odierno di quelle pizze? Circa 1 miliardo di dollari!
Indubbiamente la pizza più cara nella storia dell'umanità!
Il Pizza Day è stato di fatto un evento importantissimo, perché quel giorno Laszlo ha pensato di dare valore concreto ad una moneta virtuale. Con una valuta inesistente era possibile acquistare cibo vero.
Così facendo i bitcoin sono diventati reali!

Julian Assange
Alla fine dell'anno arriva il contributo involontario di Julian Assange, il fondatore nel 2006 di WikiLeaks.
Un hacker, un ribelle e battagliero personaggio tanto amato e tanto odiato (molti infatti lo vedono come un ingranaggio del Sistema), che ha sempre espresso la sua vena polemica e aggressiva sui temi della privacy e dei diritti individuali.
Ricercato e braccato dalla polizia di tutto il mondo, con i finanziamenti e le donazioni bloccate (Visa, Mastercard, Paypal, ecc.) decide di raccogliere fondi accettando i Bitcoin come pagamento decentralizzato. Non lo avesse mai fatto!

Satoshi non la prende bene e scrive su Bitcointalk (il primo grande forum dedicato alle criptovalute): "Faccio appello a WikiLeaks perché non provi a usare Bitcoin. Bitcoin è una piccola comunità embrionale in fase beta. Non otterrebbe più di qualche spicciolo, ma così facendo le attenzioni che attirerebbe potrebbero probabilmente distruggerci in questa fase".
I pionieri Bitcoin erano preoccupati che potesse provocare un indesiderato interesse governativo nella nuova valuta digitale, altri invece credevano che l'attenzione dei media lo avrebbe reso più popolare.
Comunque sia, WikiLeaks ha aperto alle donazioni in Bitcoin nel giugno del 2011.
Alla fine ha avuto pienamente ragione: "gli investimenti strategici di WikiLeaks nella valuta hanno registrato un ritorno di oltre l'8.000% in tre anni, aiutandoci a superare il blocco bancario extralegale degli Stati Uniti", ha affermato Assange.

Hal Finney è Satoshi Nakamoto?
Domenica 12 dicembre 2010 Satoshi Nakamoto pubblica un ultimo messaggio su Bitcointalk per poi svanire nel nulla per sempre.
La sua identità rimane un mistero assoluto, forse il mistero più grande visto che Nakamoto è la persona più ricca e più ricercata del pianeta. Se ovviamente era una persona in carne e ossa, e non come dicono in molti, un gruppo di persone. Ed è più facile questa ultima ipotesi anche se sempre più ricercatori vedono nel programmatore di videogiochi Hal Finney il vero Satoshi. Purtroppo Hal, ammalato di Sla, muore il 28 agosto 2014 all'età di 58 anni. O almeno così pare.
Dico questo perché dai registri della Alcor Life Extension Foundation con sede in Arizona, Hal Finney sarebbe il 128° paziente crioconservato nell'azoto liquido a -196°C.

La Alcor infatti lavora nel mondo della crioconservazione dei corpi a temperature bassissime, in attesa che la medicina progredisca a tal punto da poter curare il defunto dalla malattia che lo ha ucciso, per poi rianimarlo.
Nonostante siamo ai confini della fantascienza, il corpo inanimato di Hal si trova all'interno della Alcor. Ad infittire ulteriormente il mistero ci sono le costosissime spese per il criomantenimento pagate da anonimi donatori in Bitcoin!!!
Tutto questo ha potenziato le ipotesi che Hal Finney fosse il vero Satoshi Nakamoto!

Il 6 marzo 2014 la rivista Newsweek ha pubblicato il copertina il disegno di un volto incravattato nascosto da una maschera di ferro a forma di B annunciando al mondo di aver scoperto la vera identità di Satoshi, l'uomo più ricco e ricercato del mondo.

Copertina di Newsweek del 14 marzo 2014

Si tratta di un ingegnere californiano dal nome inquietante: Dorian Prentice S. Nakamoto! La giornalista Leah McGrath Goodman ne è certa: è lui il vero fondatore di Bitocoin. Dorian è nato in Giappone nel 1949 e poi si è trasferito a Temple City nella contea di Los Angeles.
Ma a prescindere da ciò, che sia o non sia lui, che sia esistito un Nakamoto o che sia un gruppo, il discorso non cambia di un millimetro.
Adesso vediamo cos'è e come funziona Bitcoin!

Bitcoin
Dal quel lontano 2009 sempre più persone comuni, estranee al mondo della crittografia, hanno compreso il funzionamento di Bitcoin. Protocollo che permette di trasferire digitalmente il valore economico tra due persone in qualsiasi parte del mondo, in pochi istanti, in totale sicurezza e soprattutto in anonimato e senza intermediari (banche, istituti, ecc.).
Il punto centrale è la differenza tra criptovaluta e moneta in senso proprio. Entrambe hanno un valore economico, ma una moneta è un qualcosa di cui abbiamo il possesso ma non la proprietà! Gli euro infatti non sono nostri ma della banca, e se dobbiamo mandare a qualcuno dei soldi si deve per forza di cose passare per un istituto tramite assegno, bonifico o altro.
Gli euro passano da me all'altro mediante un terzo.

In Bitcoin non esiste il possesso ma la proprietà dell'informazione che descrive quei Bitcoin.

Dove si trova questa informazione? Nella tecnologia pazzesca chiamata Blockchain.
Un registro pubblico decentralizzato consultabile da chiunque e al cui interno vengono registrate tutte le informazioni (proprietà, transazioni, ecc.) relative ai Bitcoin in tutto il mondo.
Una specie di foglio di calcolo, un database ma decentralizzato. Un libro mastro globale distribuito in migliaia di computer disseminati in giro per il mondo.
Chiunque può visionare la Blockchain in qualsiasi momento perché risiede nella Rete.

Ecco come funziona. Se voglio mandare dei Bitcoin a qualcuno il registro viene interrogato per verificare se ho effettivamente la proprietà della criptomoneta e se sono autorizzato ad inviarli.
Se il registro (la Blochchain) conferma e anche tutti gli utenti della rete collegati, la transazione avviene e la proprietà del Bitcoin passa all'altra persona. Questo passaggio viene registrato in un blocco e inserito nella catena di blocchi e lì rimarrà in eterno.
La geniale tecnologia Blockchain rende tracciabile e visibile ogni transazione. Quello che ovviamente non è visibile è l'utente, cioè l'intestatario dell'indirizzo.

La rete certifica crittograficamente le identità attraverso pseudonimi senza alcun riferimento al nome o ad altri dati personali. La Blockchain in pratica prende il posto degli intermediari, cioè delle banche, e così facendo regala libertà assoluta e anonimato.
E lo ripetiamo: ogni transazione rimarrà registrata nella catena di blocchi senza possibilità alcuna di essere cancellata, manipolata o altro.

Max Supply e Halving
Satoshi Nakamoto ha introdotto un limite sulla creazione della criptovaluta per contenere l’inflazione e rendere i Bitcoin scarsi e quindi preziosissimi.
La quantità massima che potrà essere emessa è limitata infatti a 21 milioni!
Questo numero si chiamato Max supply o disponibilità massima o Hard cup.
Se la disponibilità della criptomoneta fosse illimitata e i BTC estratti all’infinito ognuna di queste cripto non varrebbe più nulla.
Ad oggi sono stati emessi circa 19 milioni di Bitcoin e perciò ne mancano soltanto 2 milioni per raggiungere il limite. La distribuzione dei Bitcoin terminerà quindi intorno all'anno 2140!

Un altro meccanismo pensato dal genio di Nakamoto è l’Halving. Si tratta di una regola che progressivamente diminuisce le ricompense elargite ai miner (minatori), quelli che validano i blocchi (i computer collegati in rete), che si dimezzano circa ogni quattro anni.
Ogni quattro anni o più precisamente dopo che 210.000 blocchi sono stati estratti sulla blockchain.
Serve a ridurre ulteriormente le cripto in circolazione mantenendone la scarsità.
Dopo l’halving di aprile 2024 i minatori ottengono 3,125 BTC per ogni blocco che validano. Oggi tale processo di validazione di un blocco dura, in media, circa 10 minuti.
Questa cifra si dimezzerà a 1,625 Bitcoin nel marzo 2028 a causa sempre dell’halving.
Il valore dei Bitcoin, nonostante le fluttuazioni influenzate da una varietà di elementi (domanda e offerta, interesse del mercato, le opinioni degli investitori, situazioni geopolitiche, ecc.) potrà solo salire, proprio grazie alla sua scarsità programmata!

Avete idea delle ripercussioni di tale tecnologia, e non solo in ambito finanziario ed economico?
Praticamente qualsiasi cosa di valore può essere tracciata e scambiata in una rete Blockchain, riducendo i rischi e tagliando i costi.
Come disse Julian Assange: "Bitcoin è un'innovazione estremamente importante, ma non nel modo in cui la maggior parte delle persone pensa. La vera innovazione di Bitcoin è una prova verificabile a livello globale pubblicata in un determinato momento. La blockchain inchioda la storia, infrangendo il detto di Orwell 'chi controlla il presente controlla il passato e chi controlla il passato controlla il futuro'."

PS: Ricordo che la scarcerazione di Julian Assange è costata 8 Bitcoin! Il governo australiano ha organizzato il volo di ritorno ma non lo ha pagato. Un donatore ha coperto le spese pagando in Bitcoin il valore di quasi mezzo milione di dollari!

Per approfondire

"Luomo più ricco del mondo", Gian Luca Comandini, ed. Rizzoli

"Bitcoin e criptovalute: investire nella finanza decentralizzata. Guida essenziale per la DEFI, gli Nft, il Bitcoin e Altrecoin", Fabio Rumolo

Marcello Pamio – www.disinformazione.it

Le criptovalute sono dal punto di vista tecno-ideologico una genialata pazzesca. La comprensione del funzionamento non sono proprio alla portata di tutti, ma cercheremo con i limiti del caso, di aprire una finestra sull’argomento per cercare di comprendere cosa sono queste “monete”, quali sono i benefici e i rischi.
La criptovaluta o criptomoneta (che chiamerò per semplicità cripto) è una forma di valuta digitale, quindi virtuale o elettronica che usa una speciale crittografia per proteggere le transazioni.

Dimenticate all’istante un’autorità emittente o regolatrice centrale, come una banca, perché le cripto utilizzano un sistema decentralizzato (peer-to-peer) per registrare i movimenti ed emettere nuove unità.

Ed è proprio questa decentralizzazione una delle caratteristiche più interessanti e positive.

In pratica è un sistema di moneta e di pagamento digitale che non si appoggia alla banca centrale per l'emissione ne alle banche per la verifica delle transazioni, ma consente a tutti di inviare e/o ricevere pagamenti ovunque nel mondo e istantaneamente.
La differenza abissale con il denaro fisico (moneta fiat creata dalle banche) che circola e si scambia nel mondo reale è che nel cybermondo i pagamenti esistono unicamente sotto forma di monete digitali in un database online. Nulla di tangibile.

Tutto quanto, dal trasferimento di fondi alle transazioni, viene registrato in un libro mastro pubblico chiamato “blockchain”, e la cripto accantonata in conti digitali tracciati sul libro mastro.
Ovviamente ogni passaggio è crittografato, il che significa che viene utilizzato un sistema di codifica avanzatissimo per la trasmissione dei passaggi di proprietà tra portafogli sui libri mastri pubblici.

Lo scopo infatti della crittografia è garantire protezione, sicurezza e anonimato!
Siamo arrivati al secondo importantissimo aspetto positivo: l’anonimato.

Come funziona
Le cripto quindi utilizzano un libro mastro pubblico chiamato blockchain: una specie di registro dove vengono iscritte tutte le transazioni, aggiornato e posseduto dai titolari delle valute, quindi da tutti. Il terzo aspetto da sottolineare è che la condivisione totale dei dati è assai democratica.

Blockcain

Le unità di alcune cripto come bitcoin vengono create tramite un processo chiamato “mining”, che fa leva sull’elaborazione informatica per risolvere complicati problemi matematici da cui vengono generate le monete.
Le persone possono acquistare le valute dai broker, accantonarle e spenderle utilizzando portafogli crittografici.
Va precisato che possedere delle criptomonete non significa possedere qualcosa di concreto e tangibile: si ha solo una chiave elettronica che consente di spostare monete da una persona all’altra senza intermediari.

Il motivo per cui le persone dovrebbero metterci il naso sulle cripto è che rappresentano il futuro dell’umanità, che ci piaccia o meno. Non a caso le banche stanno pensando di sfruttare tale tecnologia per i loro interessi: monete fiat digitali, transazioni di bond, titoli e asset, ecc.
Non sto dicendo che si devono acquistare monete virtuali, il punto è se vogliamo comprendere quello che sarà il nostro futuro prossimo o se vogliamo rimanere alla periferia dell’impero.

Come si acquistano?
La maggior parte delle persone non sa come avviene l’acquisto concreto di queste valute.
Per l’oro fisico basta recarsi in banca o in una delle tante società che vendono metalli preziosi per portarsi a casa l’oro, o lasciarlo nei loro forzieri.
Il discorso per una moneta inesistente è ovviamente complesso e sono previsti tre passaggi. Il primo è la scelta della piattaforma. Si deve decidere quale piattaforma utilizzare. Di solito si può optare per un broker o una piattaforma di scambio dedicata. Il broker offre vari modi per acquistare e vendere cripto. Per le piattaforme di scambio, essendo molte a disposizione è necessario avere conoscenze un po’ più approfondite.

Il secondo passaggio è il versamento vero e proprio dei fondi sul conto virtuale.
Una volta scelta la piattaforma, bisogna eseguire un versamento dei fondi sul conto, in modo da iniziare il trading. La maggior parte delle piattaforme consente agli utenti di acquistare utilizzando moneta fiduciaria, come il dollaro, la sterlina o anche l’euro, utilizzando carte di credito o di debito.

Attenzione: acquistare con carta di credito è rischioso, non solo per eventuali furti di dati ma perché le cripto essendo molto volatili non è molto opportuno rischiare di indebitarsi per determinati asset. alcune piattaforme accettando comunque anche bonifici.
Anche servizi di pagamento come Paypal, Cash Qpp e Venmo consentono di acquistare, vendere o possedere cripto.
Infine l’ultimo passaggio è l’inserimento di un ordine.
Dopo aver acquistato le cripto è necessario accantonarle per proteggerle dagli hacker.
Normalmente vengono messe dentro portafogli criptati sia fisici (dispositivi hardware) che non (dispositivi software online) utilizzati per archiviare le chiavi private in modo sicuro.

Cosa possiamo acquistare
E’ possibile acquistare un’ampia gamma di prodotti da siti di e-commerce usando la criptomoneta.
Se un rivenditore non dovesse accettarle direttamente si può utilizzare una carta di debito per le criptovalute tipo bitpay.

Attenzione alle frodi e alle truffe
Bisogna fare molta attenzione perché i reati legati alle cripto sono in aumento.
Le truffe vanno da siti web falsi, che promettono ingenti guadagni garantiti, ai schemi virtuali stile ponzi dove si promuovono opportunità inesistenti di investimento in valuta digitale.
Oppure i truffatori si fingono miliardari o personalità rinomate che promettono di moltiplicare gli investimenti in valuta digitale, mentre lo scopo è solo quello di portarvi via il denaro.
Possono anche fingersi operatori di trading di valute digitali o proporre finte piattaforme di scambio per estorcere denaro.

La sicurezza
Come è stato detto le criptovalute utilizzano la tecnologia blockchain: un processo tecnico complessissimo, il cui risultato è la massima sicurezza pensabile.
Mentre oggi nei conti bancari basta un semplice click sulla tastiera per bloccare un contro corrente e/o una carta di credito, impedendo alla persona interessata di acquistare il mangiare, le cripto sono impossibili da bloccare.

Infine a differenza del denaro creato e tutelato dallo stato, il valore delle valute digitali è determinato unicamente dalla domanda e dall'offerta. Questo crea forti oscillazioni che per gli investitori si traducono in guadagni significativi o grandi perdite. Dico questo per i deboli di cuore...
Come sempre la diversificazione è il fattore chiave, tanto più ci si immerge nel mondo virtuale! Vivamente consigliato diversificare gli investimenti.

Great reset e criptomonete
Sempre più spesso sentiamo parlare del progetto chiamato il “grande reset” che rappresenta l’iniziativa radicale dell’élite globale per trasformare completamente l’economia globale!

Un reset generale non solo dell’aspetto economico, ma anche sociale e antropologico.

Lo scopo è il “nuovo ordine mondiale”, un mondo nel quale, a differenza dei principi fondanti del bitcoin e delle cripto in generale, la centralizzazione è il fulcro basale. Loro devono e vogliono centralizzare tutto il potere.
Anche il settore cripto ha pianificato il suo “grande reset”, ma basato sulla decentralizzazione.
I governi vorrebbero mettere il mondo su un registro distribuito per digitalizzare la vita umana nella sua globalità (dati finanziari, biometrici, medici ed economici...) in modo da avere il controllo assoluto. Nel mondo cripto invece si vuole mettere tutto su una blockchain aperta e condivisa da tutti.

Invece dei sistemi di credito sociale in stile cinese, e delle monete fiat centralizzate dallo stato, si vuole dare la possibilità e la libertà ad ogni individuo di avere controllo del proprio denaro, in maniera totalmente indipendente dalle banche.
Sicuramente il grande reset sarà uno sconvolgimento rivoluzionario. ma dietro ogni grande crisi c’è sempre una grande opportunità per tutti. Per le aziende che produrranno prodotti finanziari in modo decentralizzato su blockchain, e per gli individui che non dovranno più fare affidamento sul sistema finanziario tradizionale.

Il fondatore del bitcoin, questo misterioso Satoshi Nakamoto, ha detto che «molte persone liquidano automaticamente la moneta elettronica come una causa persa, a causa di tutte le aziende che sono fallite dagli anni ‘90 in poi. [...] spero sia ovvio che è stata solo la natura centralizzata di quei sistemi a condannarle. penso che questa sia la prima volta che proviamo un sistema decentralizzato, non basato sulla fiducia».

Satoshi infatti credeva che le soluzioni peer-to-peer e il decentramento restituissero alle persone la loro libertà!
Il grande reset potrebbe risolversi in una lotta tra le valute digitali centralizzate delle banche e dei governi e le criptovalute decentralizzate. Lotta quindi tra centralizzazione e decentralizzazione!

Cripto e moneta-merce
Giacinto Auriti amava ripetere che chi trova una pepita d'oro ne diventa proprietario, e la può mettere a bilancio attivo. Il cittadino di uno stato senza sovranità monetaria è invece debitore di ogni moneta (la nuova “pepita”) che il vero sovrano, ovvero la banca centrale, emette a debito.
Al contrario del primo caso, nel secondo caso sono aumentati i suoi debiti ovvero le sue passività.

La soluzione che proponeva non era un ritorno alla moneta-merce nella sua forma più pura, bensì un avanzamento verso la pura moneta-credito, che fosse quindi accreditata all'atto della sua emissione anziché addebitata. Auriti immaginava un salto evolutivo che purtroppo l'umanità non è ancora riuscita a fare. In assenza della possibilità di un passo in avanti, il bitcoin ci permette un passo indietro verso un sistema monetario molto simile a quello basato sull'oro. I bitcoin infatti non vengono generati a fronte di indebitamento di una controparte: sono generati a fronte del sacrificio di risorse materiali, similmente a come accade con l'estrazione dei metalli preziosi.

Nel passato l'umanità ha speso immani risorse per estrarre l'oro dal sottosuolo, per poi rimetterlo al sicuro nel sottosuolo sotto forma di lingotti. Oggi l'umanità consuma una quantità enorme e crescente di elettricità per estrarre bitcoin, per poi tenerli fermi in portafogli elettronici come forma di investimento a lungo termine. Al contrario dell'oro che almeno ha degli usi concreti ed industriali, il bitcoin non serve praticamente a niente se non ad assolvere alla sua funzione monetaria di riserva di valore (è infatti un mediocre mezzo di scambio ed una pessima unità di conto). In questo senso bitcoin è una forma purissima e futuristica di moneta-merce, un distillato purissimo dello spirito del capitalismo.


Marcello Pamio

Siamo di fronte alla più grande PsyOps, operazione psicologica, mai messa in atto nel mondo.

Problema - Reazione - Soluzione

Problema: VIRUS
Reazione: PAURA
Soluzione: DITTATURA (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)

Con la scusa di un misterioso virus, arrivato dall'Oriente (forse), il Grande Fratello affina le armi e stringe sempre il cappio attorno alle già risicate libertà.
Isolamento sociale (che fa crescere non solo la paura ma anche rabbia/rancore).
Tracciamento digitale, incrociando tabulati, carte di credito e satellitare dei cellulari.
Per sapere in ogni momento dove siamo e cosa stiamo acquistando.
Telecamere, sensori biometrici e termici per vedere in ogni istante cosa facciamo. 
Nell'attesa del microchip e della sparizione del contante, passaggi questi ultimi obbligatori! Nel biochip saranno registrati tutti i dati individuali, sanitari, fiscali, compreso l'ID, l'Identificativo Digitale che tutti avranno.
Il denaro cartaceo dovrà sparire per lasciare il posto alla moneta virtuale, elettronica, facilmente manipolabile e gestibile dalle mani dei manovratori.
Mentre i sudditi impauriti e reclusi in casa attendono il vaccino, le antenne per il 5G spuntano come i funghi, perché tale tecnologia è importantissima per la dittatura (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)...