Vai al contenuto


Marcello Pamio 
 
Mentre il simpatico ministro Matteo Salvini vuole sapere su facebook «Come va la vostra mattinata», in giro per le scuole Waldorf d’Italia i NAS fanno irruzione.
Da quello che sta emergendo, i Nuclei Anti-Sofisticazioni dei carabinieri sono andati a fare visita a varie scuole steineriane del Veneto, Emilia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Liguria.
Il motivo dei controlli è, ufficialmente la «Verifica requisiti igienico sanitari», cioè se e come vengono somministrati pasti ai bambini.
 
La domanda sorge spontanea: i NAS, all’unisono si sono mobilitati in svariate regioni, di punto in bianco solo per la salute dei nostri piccoli "studenti"?
Sembrerebbe che in Toscana ci siano stati dei problemi con del cibo scaduto e questo avrebbe fatto partire un filone per controllare le scuole, soprattutto (guarda caso) le Waldorf.
Dando per vera la notizia del cibo scaduto, è interessante sapere che la partenza è avvenuta in Toscana, una regione non proprio casuale…
Diciamo però che come motivazione lascia un po’ a desiderare, anche perché stranamente i controlli sono iniziati dopo la scadenza del 10 marzo 2019. Non è curiosa come coincidenza? E come mai i carabinieri non stanno controllando TUTTE le scuole, ma i riflettori si sono accesi sui frigoriferi delle Waldorf?
 
Precisiamo subito che i controlli sono avvenuti sia in scuole paritarie che in semplici associazioni di genitori!!!
Nelle paritarie, oltre all’igiene alimentare hanno preteso anche i nomi degli iscritti e i documenti vaccinali dei bambini; dati che neppure la scuola potrebbe tenere, visto che si tratta di materiale sensibile.
La cosa interessante, che dovrebbe far comprendere i veri motivi dei controlli, è che nelle associazioni i militari hanno voluto sapere i nomi dei bambini e se veniva somministrato loro del cibo, ma alla risposta negativa, non hanno minimamente controllato o aperto nessun frigorifero e/o dispensa! I Nas si fidano sulla parola, o il loro incarico era quello di conoscere i nomi dei piccoli frequentatori e portare un messaggio ben preciso ai responsabili?
 
Molto probabilmente l’ordine di controllare è partito dall’alto, cioè il piano (dichiarato pubblicamente qualche tempo fa) è quello controllare TUTTE quelle nuove realtà scolastiche/educative che sono nate dopo la Legge 119/2017. Ricordiamo infatti che i Nas fanno capo al Ministero della Salute!
Per essere onesti sembrano le classiche intimidazioni in stile mafioso: state all’occhio che noi vi controlliamo!
 
Ma sono proprio questi i problemi seri dell’Italia che richiedono la mobilitazione dei carabinieri?
Il Sistema c’ingozza come maiali, dandoci da mangiare merda legale, regolarmente distribuita nei supermercati; poi per curarci ci avvelenano con farmaci e vaccini tossici, e per mandare giù tutta sta sbobba, ci danno da bere acqua pregna di sostanze cancerogene come i distruttori (o perturbatori endocrini tipo pfas, pfoa, ecc.) e infine, per non farci mancare nulla, ci riempiono i polmoni con aria contenente particolato, metalli e nanoparticelle neurotossiche.
Ma giustamente i carabinieri dei NAS vengono spediti negli asili Waldorf per controllare che il formaggio quark o la ricotta vaccina non siano scaduti.
Poi mi ricordo che siamo in Italia, e tutto torna al suo posto...
Quindi possiamo rispondere al gentile Salvini, dicendo che va tutto bene, grazie e buon appetito!

Marcello Pamio

Gli ospedali si mantengono saldamente al primo posto per pericolosità…
Ogni giorno infatti circa 20 persone muoiono per infezioni ospedaliere, e ogni tre giorni invece un neonato subisce un danno sempre all’interno di un ospedale.
L’ultima fotografia che interessa la drammatica condizione dei bambini negli ospedali è stata scattata da AmTrust una società «assicurativa di riferimento in Italia per professionisti e piccole medie imprese».  Stiamo parlando di una delle principali assicurazioni attive nel campo della medicina.

In un Comunicato stampa del 23 ottobre 2018 AmTrust ha presentato i risultati dell’«Osservatorio Baby Case 2018»
L’analisi è stata condotta su oltre 900 casi accaduti e denunciati tra il 2010 e il 2017 all’interno di 138 strutture del SSN assicurate dalla Compagnia.
Se in 7 anni sono stati denunciati 900 casi di malasanità significa, come detto in apertura, che ogni 3 giorni 1 bambino subisce un danno!
Dati purtroppo sottostimati, perché AmTrust ha potuto registrare e seguire ovviamente solo i casi denunciati e solo quelli nelle strutture da loro assicurate. E tutti gli altri? Per esempio i danni non denunciati? Non sempre i genitori hanno la forza di reagire chiedendo giustizia; tenendo conto - spiega sempre AmTrust - che la maggior parte delle denunce arriva diversi anni dopo la nascita!
E i danni accaduti in altre strutture? Il Ministero della salute cataloga ben 1386 di strutture di ricovero pubbliche e private in Italia…

La situazione è allarmante ma, per fortuna, si sta edulcorando un po’, stando alle cifre del 2018 che lasciano intravedere una lieve flessione, una inversione di tendenza.
Felicissimi per questa tendenza a ribasso, ma non possiamo stabilire se sia dovuta a un netto ed improvviso miglioramento delle condizioni ospedaliere, o magari agli effetti psicologici nefasti indotti dalla Legge Lorenzin (L.119/2017 sull’obbligo vaccinale), che ha fatto lievitare enormemente la pressione sia sulla classe medica che sui genitori, facendo sì che nessun camice bianco si arrischi più a parlare male dei vaccini (figuriamoci associargli un danno), e forse sortendo lo stesso risultato anche sulle denunce di malasanità!
Giusto oggi, ad esempio, leggiamo che in una sola settimana ben 4 neonati sono morti all’interno dello stesso ospedale di Brescia.[1]
Ovviamente la direzione sanitaria esclude l’esistenza di un nesso fra gli episodi. Il primario del centro Gaetano Chirico afferma: «Non è epidemia, non c’è alcun focolaio, il rischio è di generare timori e allarmi infondati».[2] Sarà sicuramente come dice, ma stranamente tutti i neonati erano ricoverati nello stesso reparto di terapia intensiva…
Anche perché lo stesso reparto era stato chiuso l’estate scorsa dopo la morte di un neonato per un’infezione causata da un misterioso germe.
Ricordiamo però che il problema nazionale è il morbillo e coloro che non si vaccinano!

 

[1] https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/brescia-un-altro-neonato-morto-in-ospedale-e-il-quarto-in-pochi-giorni_3184168-201902a.shtml

[2] «Brescia, neonato muore in ospedale per un’infezione: disposta l’autopsia. È il terzo caso in una settimana», https://www.corriere.it/cronache/19_gennaio_06/brescia-neonato-muore-ospedale-un-infezione-disposta-l-autopsia-terzo-caso-una-settimana-31ce2d30-119c-11e9-9792-87746038bd2f.shtml

Elia Dallabrida

Il 13 agosto di molti anni fa moriva un grande uomo, che oggi viene ricordato raramente nel mondo accademico: si chiamava Ignaz Semmelweis, e diede inizio alla vera e propria rivoluzione sanitaria per la prevenzione della trasmissione delle malattie infettive.
La vicenda ha inizio intorno al 1840, nella divisione della clinica ostetrica di un ospedale di Vienna diretto dal professor Klein (la sua struttura al tempo era nota come “clinica della morte”, a causa dell’alto numero di donne che vi moriva). A quel tempo infatti la mortalità per la febbre puerperale era molto elevata, ma nessuno sembrava interessato realmente alle cause di tutti questi decessi: la sofferenza delle donne e dei loro bambini passava attraverso un'indifferenza che oggi non faticheremmo a definire "criminale".
La scienza di quel periodo aveva formulato solo alcune teorie per dare una risposta al numero elevatissimo di morti fra le puerpere, senza però fare mai nulla di concreto per provare ad arrestarle.

Ecco alcune di quelle ipotesi:

  1. a) I fluidi provenienti dall'utero dopo il parto possono non avere una libera fuoriuscita, ma stagnare, andando così incontro a putrefazione e, risalendo poi nei tessuti e nel sangue, provocare dolore, febbre e infine la morte;
  2. b) Durante la gravidanza l'utero ingrossato, premendo sull'intestino, determina una stasi fecale con conseguente immissione nelle vene di veleni provenienti dalle feci;
  3. c) Un agente esterno, con ogni probabilità identificabile nell'aria impura circolante nelle corsie in cui sono ospitate le donne, provoca un'epidemia che colpisce le partorienti all'utero, determinando la lochioschesi (ritenzione dei flussi).

C'era però qualcuno che aveva preso a cuore questo problema, e ne stava seriamente studiando le possibili cause: il dott. Ignaz Semmelweis, un brillante e coraggioso medico ungherese a cui venne un'intuizione geniale. Ebbe modo di osservare che le morti fra le puerpere erano molto più elevate nel reparto dove esercitavano i medici (e anche gli studenti di medicina), i quali andavano a toccare le pazienti nelle loro parti più intime dopo aver dissezionato cadaveri in sala anatomica. Curiosamente però nella divisione gestita da ostetriche e levatrici, le morti erano inferiori di tre volte, e nessuno si era mai chiesto il motivo. (La mortalità nel padiglione gestito dalle ostetriche era inferiore perché loro non eseguivano dissezioni sui cadaveri, mentre i medici si, e poi con le mani sporche andavano a toccare le donne incinte).

Semmelweis svolse approfonditi studi e giunse alla conclusione che queste morti dipendesero in qualche modo dal fatto che nessun medico si lavasse le mani prima di assistere le sue pazienti. Decise quindi di sfidare l'intero mondo accademico, e di praticare e far praticare ai suoi sottoposti il lavaggio delle mani con cloruro di calce prima di andare a toccare una partoriente. La mortalità, che nel 1846 era all'11,4%, scese nel 1848, dopo un anno di lavaggi delle mani, all'1,27%.
I suoi colleghi però, sorprendentemente, non la presero per niente bene. Nessuno volle credere alle sue teorie ed iniziarono le derisioni pubbliche: lo tacciandolo di essere un matto, uno stupido (il termine complottista al tempo non esisteva ancora, ma sono sicuro che lo avrebbero usato volentieri), un incapace. D’altronde ai medici non piace gli si dica di essere la causa della morte per centinaia di migliaia di donne, c’è il rischio che possano perdere credibilità e autorevolezza.

Le derisioni però arrivavano in contemporanea con i risultati: infatti il numero dei casi di morte da febbre puerperale nel suo reparto era stato praticamente abbattuto. Ma a nessuno interessavano i dati, nemmeno all'ospedale di Vienna dove il dott. Semmelweis stava prestando un ottimo servizio salvando la vita a migliaia di donne. Fu infatti licenziato per aver dato disposizione di cambiare i protocolli vigenti senza averne alcuna autorità.
Tornò a Pest, nel suo Paese, facendosi assumere all'ospedale S. Rocco ottenendo anche qui un abbattimento del numero di decessi grazie al suo innovativo sistema del lavaggio mani. Nonostante tutto però le critiche e le infamie da parte dell'intera comunità scientifica non cessavano di arrivare, e anche a fronte di tutti i risultati ottenuti nella prevenzione della febbre puerperale gli attacchi dei suoi colleghi contemporanei arrivarono a seppellirlo. Alla fine venne rinchiuso in manicomio dove morì pestato a sangue dai guardiani, nel 1865, un anno dopo le scoperte di Pasteur riguardanti la contaminazione batterica, le quali gli davano praticamente ragione.
E questo solo perché si lavava le mani e salvava la vita alla gente.

Ci vollero più di 40 anni prima che le sue teorie venissero accettate ed applicate in sanità (periodo durante il quale gli studi di Semmelweis vennero screditati e la gente tornò a morire come prima), grazie alle quali oggi abbiamo rigidi protocolli e linee guida importanti riguardanti il lavaggio delle mani che è attualmente considerato la prima prevenzione per la trasmissione delle malattie infettive.
Ma da allora sono passati circa 170 anni e i tempi sono cambiati, la scienza si è evoluta così come si sono evolute le infamie. Ora i medici considerati "eretici" non vengono più fatti crepare in manicomio, è sufficiente scagliar loro addosso i media e minacciarli di radiarli o radiarli direttamente dall'Ordine, impedendo loro di esercitare la professione. La sola cosa che accomuna i nostri tempi a quelli del dott. Semmelweis sono la totale noncuranza per i risultati, i quali vengono platealmente ignorati, nascosti ed insabbiati per la difesa della verità assoluta pretesa da Big Pharma