Il 12 settembre 2018 il presidente Donald Trump ha firmato l’Ordine esecutivo sull’imposizione di determinate sanzioni in caso di interferenza straniera in un’elezione degli Stati Uniti. Questa decisione del Presidente degli Stati Uniti d’America, vista con gli occhi di oggi è a dir poco geniale. In pratica l’interferenza di organizzazioni nelle infrastrutture delle elezioni degli Stati Uniti o la distribuzione segreta di propaganda e disinformazione, “costituisce una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti”. Falsificare i dati e spostare voti (esattamente quello che è avvenuto all’ultima elezione), dal giorno della firma del presente Ordine Esecutivo è diventato una seria “minaccia per la sicurezza nazionale”. In America una minaccia per la sicurezza nazionale è sempre una cosa molto seria. “La proliferazione di dispositivi digitali e comunicazioni basate su internet ha creato vulnerabilità significative e amplificato la portata e l’intensità della minaccia di interferenza straniera. Con la presente dichiaro un’emergenza nazionale per far fronte a questa minaccia”. Ovviamente ogni riferimento alla manipolazione del software Dominio è puramente casuale...
Ordine Esecutivo del 12 settembre 2018, https://www.whitehouse.gov/presidential-actions/executive-order-imposing-certain-sanctions-event-foreign-interference-united-states-election/
Di conseguenza Trump ordina: “Non oltre 45 giorni dopo la conclusione di un’elezione negli Stati Uniti, il Direttore dell’intelligence nazionale (CIA), in consultazione con i capi di qualsiasi altro dipartimento esecutivo e agenzia, deve condurre una valutazione di qualsiasi informazione indichi che un governo straniero, o qualsiasi persona che agisce in qualità di agente o per conto di un governo straniero, ha agito con l’intento o lo scopo di interferire in tale elezione. La valutazione deve identificare, nella misura massima possibile, la natura di qualsiasi interferenza straniera e qualsiasi metodo impiegato per eseguirla, le persone coinvolte e il governo o i governi stranieri che l’hanno autorizzata, diretta, sponsorizzata o sostenuta. Il Direttore dell’intelligence nazionale fornirà questa valutazione e adeguate informazioni di supporto al Presidente, il Segretario di Stato, il Segretario del Tesoro, il Segretario alla Difesa, il Procuratore generale e il Segretario per la sicurezza interna”.
Dal 4 novembre quindi la CIA e tutti gli altri dipartimenti e/o agenzie governative e federali statunitensi stanno indagando se durante le scorse elezioni qualcuno ha messo le manine nel conteggio dei voti... Coloro che verranno beccati con le dita nella marmellata, oltre alla pena per un reato federale, vedranno bloccati e congelati tutti i beni e i conti che si trovano negli Stati Uniti, e in più sanzioni nei confronti delle più grandi entità commerciali autorizzate o domiciliate nel paese il cui governo ha partecipato, diretto, sponsorizzato o sostenuto l’interferenza elettorale, inclusa almeno un’entità di ciascuno dei seguenti settori: servizi finanziari, difesa, energia, tecnologia e trasporti. Un danno economico inimmaginabile. Se per esempio verrà fuori che la Cina ha allungato un po’ troppo il braccetto interferendo con le elezioni, le ripercussioni economiche che subirà saranno pesantissime…
I controlli della CIA e degli altri enti non possono superare il 18 dicembre 2020 (45 giorni dalle elezioni), ma da alcune indiscrezioni entro pochi giorni verranno fatte rivelazioni esplosive da parte degli avvocati di Trump su quella che verrà ricordata come la più grande frode elettorale degli Stati Uniti d’America! L’avvocatessa Sidney Powell (ex procuratrice federale) per esempio ha tuonato a Fox News: “Vorrei avvertire qualsiasi Stato in questo momento che pensa di certificare questa elezione, di ripensarla molto seriamente, perché ciò che certificheranno è la propria frode e la propria complicità nell’attentato. Stiamo per liberare il Kraken”. Una vera e propria minaccia!
Il kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi, rappresentato come una gigantesca piovra con tentacoli grandi e lunghi da avvolgere e affondare un’intera nave. La nave dei pirati del Deep State sta infatti per essere scaraventata negli abissi: le prove schiaccianti dei brogli e dell’attacco dall’estero agli Stati Uniti sono state depositate alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Ora la decisione spetterà all’organo supremo. E mentre il Deep State sta affossando, cerca di far credere il contrario: Trump è infatti accusato di aver fatto un golpe, quando in realtà sono loro gli artefici! A brevissimo vedremo gli effetti del Kraken e sarà interessante osservare anche il cambiamento di espressione nelle facce di coloro che si sono affrettati a riconoscere Joe Biden come legittimo presidente, quando legittimo non è, come neppure presidente.
al Presidente degli Stati Uniti d’America Donald J. Trump
Domenica 25 Ottobre 2020 Solennità di Cristo Re
Signor Presidente, mi consenta di rivolgermi a Lei, in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità. Le scrivo come Arcivescovo, come Successore degli Apostoli, come ex-Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America.
Le scrivo nel silenzio delle autorità civili e religiose: voglia accogliere queste mie parole come la «voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23).
Come ho avuto modo di scriverLe nella mia Lettera dello scorso Giugno, questo momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati, abbandonati dai loro capi temporali e spirituali.
Sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.
Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.
Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici.
Aldilà degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni.
Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni Paesi, il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021. A tal scopo, sono previsti ulteriori lockdown, ufficialmente giustificati da una presunta seconda e terza ondata della pandemia. Ella sa bene quali mezzi siano stati dispiegati per seminare il panico e legittimare draconiane limitazioni delle libertà individuali, provocando ad arte una crisi economica mondiale.
Questa crisi serve per rendere irreversibile, nelle intenzioni dei suoi artefici, il ricorso degli Stati al Great Reset, dando il colpo di grazia a un mondo di cui si vuole cancellare completamente l’esistenza e lo stesso ricordo. Ma questo mondo, Signor Presidente, porta con sé persone, affetti, istituzioni, fede, cultura, tradizioni, ideali: persone e valori che non agiscono come automi, che non obbediscono come macchine, perché dotate di un’anima e di un cuore, perché legate tra loro da un vincolo spirituale che trae la propria forza dall’alto, da quel Dio che i nostri avversari vogliono sfidare, come all’inizio dei tempi fece Lucifero con il suo «non serviam».
Molti – lo sappiamo bene – considerano con fastidio questo richiamo allo scontro tra Bene e Male, l’uso di toni “apocalittici”, che secondo loro esasperano gli animi e acuiscono le divisioni. Non c’è da stupirsi che il nemico si senta scoperto proprio quando crede di aver raggiunto indisturbato la cittadella da espugnare.
C’è da stupirsi invece che non vi sia nessuno a lanciare l’allarme. La reazione del Deep State a chi denuncia il suo piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e crimini.
Fino a qualche mese fa, sminuire come «complottisti» coloro che denunciavano quei piani terribili, che ora vediamo compiersi fin nei minimi dettagli, era cosa facile. Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica.
Eppure avviene in tutto il mondo, anche in quell’Italia da cartolina che molti Americani considerano come un piccolo paese incantato, con i suoi antichi monumenti, le sue chiese, le sue incantevoli città, i suoi caratteristici villaggi.
E mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer.
Nella Sacra Scrittura, San Paolo ci parla di «colui che si oppone» alla manifestazione del mistero dell’iniquità, il kathèkon (2Tess 2, 6-7). In ambito religioso, questo ostacolo è la Chiesa e in particolare il Papato; in ambito politico, è chi impedisce l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro, fin dall’inizio ha tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista, assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo grembo.
Signor Presidente, Ella ha chiaramente affermato di voler difendere la Nazione – One Nation under God, le libertà fondamentali, i valori non negoziabili oggi negati e combattuti. È Lei, Caro Presidente, «colui che si oppone» al deep state, all’assalto finale dei figli delle tenebre.
Per questo occorre che tutte le persone di buona volontà si persuadano dell’importanza epocale delle imminenti elezioni: non tanto per questo o quel punto del programma politico, quanto piuttosto perché è l’ispirazione generale della Sua azione che meglio incarna – in questo particolare contesto storico – quel mondo, quel nostro mondo, che si vorrebbe cancellare a colpi di lockdown. Il Suo avversario è anche il nostro: è il Nemico del genere umano, colui che è «omicida sin dal principio» (Gv 8, 44).
Attorno a Lei si riuniscono con fiducia e coraggio coloro che La considerano l’ultimo presidio contro la dittatura mondiale. L’alternativa è votare un personaggio manovrato dal deep state, gravemente compromesso in scandali e corruzione, che farà agli Stati Uniti ciò che Jorge Mario Bergoglio sta facendo alla Chiesa, il Primo Ministro Conte all’Italia, il Presidente Macron alla Francia, il Primo Ministro Sanchez alla Spagna, e via dicendo.
La ricattabilità di Joe Biden – al pari di quella dei Prelati del “cerchio magico” vaticano – consentirà di usarlo spregiudicatamente, consentendo a poteri illegittimi di interferire nella politica interna e negli equilibri internazionali. È evidente che chi lo manovra ha già pronto uno peggiore di lui con cui sostituirlo non appena se ne presenterà l’occasione.
Eppure, in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente inesorabile del «Nemico invisibile», emerge un elemento di speranza. L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame.
Questo popolo, che per troppo tempo ha sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere un’anima; sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta iniziando a capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli di fede e di cultura che uniscono le persone oneste. Questo Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli.
L’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della Luce. Il nemico ha dalla sua parte Satana, che non sa che odiare. Noi abbiamo dalla nostra parte il Signore Onnipotente, il Dio degli eserciti schierati in battaglia, e la Santissima Vergine, che schiaccerà il capo dell’antico Serpente. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8, 31).
Signor Presidente, Ella sa bene quanto gli Stati Uniti d’America, in quest’ora cruciale, siano considerati l’antemurale contro cui si è scatenata la guerra dichiarata dai fautori del globalismo. Riponga la Sua fiducia nel Signore, forte delle parole dell’Apostolo: «Posso tutto in Colui che mi dà forza» (Fil 4, 13). Essere strumento della divina Provvidenza è una grande responsabilità, alla quale corrisponderanno certamente le grazie di stato necessarie, ardentemente implorate dai tanti che La sostengono con le loro preghiere. Con questo celeste auspicio e l’assicurazione della mia preghiera per Lei, per la First Lady, e per i Suoi collaboratori, di tutto cuore Le giunga la mia Benedizione.
God bless the United States of America!
Carlo Maria Viganò Arcivescovo Titolare di Ulpiana, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America