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Ecco la prima immensa cagata del nuovo anno, anche se la notizia è di qualche settimana fa.
I ricercatori dell'Arizona State University (ASU) e del Banner Alzheimer's Institute hanno scoperto - aprite bene le orecchie e collegate qualche sinapsi neuronale - una connessione tra il citomegalovirus (HCMV) e l'Alzheimer! 🤣
Eh già: la causa della demenza sarebbe un vairus! E attenzione, non uno qualunque, ma uno della cosiddetta famiglia degli Herpesvirus "estremamente diffusi a livello globale".
Lasciamo momentaneamente da parte la fantomatica esistenza dei vairus, ma ci stanno gentilmente dicendo che tutti i sudditi sono a rischio demenza, in quanto questo citomegalovirus sarebbe diffusissimo negli intestini umani! Auguriiiiiiiii🤣
Non male come notizia, vero? Come sempre non sanno più che minchia pigliare.
Fin l'altro giorno l'aumento del colesterolo e delle placche di beta-amiloide nel cervello, associato all'accumulo di grovigli di Proteina Tau, erano collegati a declino cognitivo, cosa peraltro non vera visto in quanto ci sono persone con le placche nel cervello senza demenza. Sul colesterolo non spendo una sola parola, non vorrei attivare il primo dell'anno le vie biliari dalla rabbia.
Ma da oggi cari amici, la nuova causa virale apre scenari intriganti per Big Pharma: farmaci e sbobba genica a gogò per evitare il rimbambimento…
Happy New Year

PS: come sempre quando i camici bianchi non capiscono un cazzo: parlano di genetica o di virus, due cose che non vedrete mai nella vostra vita.
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Marcello Pamio – 21 marzo 2023
I fosfati organici sono usati come insetticidi e come gas nervini nella Guerra chimica (Sarin e Soman). Sono prepotenti inibitori degli acetilcolinesterasi (enzima sinaptico) e vengono usati nei tranquillanti (Roipnol) e in anestetici. Hanno un effetto inibitorio sulla tiroide, sia come antagonisti dello iodio, sia sul metabolismo del calcio, questo perché lo ione fluoruro è affine a metalli come calcio, magnesio e manganese.
L'assorbimento del fluoro avviene attraverso tre vie: respiratoria, digerente e cutanea. Una volta in circolo si lega alle albumine del sangue e ai globuli rossi.
Inibisce anche l'ormone testosterone presente nell'uomo e questo potrebbe incidere sulla diminuzione di fertilità.
Ma come fa l'alluminio a entrare nell'organismo e a penetrare nel cervello?
Nell'apparato digerente in condizioni normali di pH intestinale l'alluminio tende a formare composti insolubili quindi non assimilabili, ma in presenza del fluoro la situazione cambia. Essendo questi due elementi molto affini, si formano complessi solubili anche nelle condizioni di acidità intestinale e in questa forma possono essere assorbiti dall'apparato gastro-enterico e finire nel sangue. Qui l'alluminio, sempre con l’aiuto del fluoro mima il comportamento dei fosfati ed entra nei loro composti con altre sostanze soprattutto adenosindifosfato e guainidindifosfato e sotto questa forma è scambiato come una sostanza utile riuscendo a penetrare l’invalicabile barriera emato-encefalica che protegge il cervello! L'alluminio penetrato così nel cervello probabilmente favorisce la coagulazione delle tristemente note proteine beta-amiloidi onnipresenti nella degenerazione neurale alla base dell'Alzheimer. Quindi le placche amiloidi si formano come ultimo tentativo di difesa delle cellule cerebrali alla neurotossicità del fluoro e dell’alluminio!
Per caso stanno facendo di tutto per rincoglionirci? 🤔Dopo gli ultimi tre anni, mi sa che ci stanno riuscendo…


Video in diretta radio di Marcello Pamio. Presentazione libro, "ALZHEIMER: L'EPIDEMIA SILENZIOSA. 
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