Vai al contenuto

Molte persone, tra cui i camici bianchi, vedono l'infiammazione come la rovina dell'esistenza dell'umanità. Dal diabete alla demenza, l'infiammazione è ritenuta la causa dei nostri problemi di salute, un processo distruttivo che deve essere soppresso a tutti i costi.
Ma è davvero così cattiva come viene dipinta?
Quando ti tagli un dito o ti sloghi una caviglia il corpo innesca una risposta infiammatoria acuta.
La lesione si verifica prima (CAUSA), e l'infiammazione segue (EFFETTO)!!!
Nessuno sano di mente può pensare che l'infiammazione abbia causato il problema. Lo scopo dell'infiammazione è guarire il tessuto danneggiato.
Tuttavia, quando si parla di infiammazione cronica, questa logica viene buttata nel cesso.
Le persone credono erroneamente che l'infiammazione cronica distrugga il tessuto sano e causi malattie. La realtà è che l'infiammazione cronica è il tentativo del corpo di guarire il tessuto che viene continuamente danneggiato e/o insultato.
Sebbene la vera natura dell'infiammazione fosse un tempo compresa dalla professione medica, sembra essere stata dimenticata in tempi recenti.
Nel 1860 per esempio il dottor William Braithwaite, chirurgo e docente presso la Leeds School of Medicine, esemplificava questa comprensione in una delle principali riviste mediche: "Un grande errore che ha accecato le menti dei medici nell'osservare i veri principi della scienza è confondere i sintomi della malattia con la malattia stessa. Un uomo ha un po' di sabbia tagliente soffiata sulla sua cornea dal vento; non riesce a spostarla da solo: cosa succede? L'occhio inizia a infiammarsi e appare rosso e arrabbiato; l'occhio sembra malato. Ma questa è una malattia? No. È solo il sintomo prodotto dal po' di sabbia: la sabbia, infatti, è la vera malattia, e l'infiammazione non è altro che uno sforzo della natura per sbarazzarsi del po' di sabbia. L'infiammazione (la falsamente chiamata malattia) in breve è un processo conservativo".
In parole povere, l'infiammazione è la risposta al danno tissutale causato da un fattore aggravante.
L'infiammazione si risolve da sola quando il processo di guarigione è completo. Pertanto, dovremmo concentrarci sulla rimozione ed evitare i fattori aggravanti e sul supporto della risposta di guarigione innata del corpo, piuttosto che cercare di sopprimere i sintomi dell'infiammazione e incolparla per i nostri mali.

Humanley: t.me/humanley (http://t.me/humanley)

Marcello Pamio

Jennifer ha 37 anni e circa un anno e mezzo fa le viene diagnosticata una Tiroidite di Hashimoto grave. All’esame ecografico infatti la tiroide appare “di dimensioni nei limiti, un po’ globosa, ipoecogena e diffusamente disomogenea. Marcato diffuso incremento della vascolarizzazione intraparenchimale”. Diagnosi, come detto: “Ipotiroidismo in tiroidite cronica autoimmune”.
Qualche giorno fa, a gennaio 2021, Jennifer viene visitata da uno dei più bravi endocrinologi del Veneto ed il risultato è sorprendente: è guarita. Non c’è più la tiroidite!
Il medico stupito le dice che è un caso rarissimo, infatti nella sua carriera ha visto solo due guarigioni oltre alla sua.

Tiroidite di Hashimoto
Detta anche tiroidite cronica autoimmune, è ufficialmente un’infiammazione seria della ghiandola. Per motivi che ancora la medicina non sa spiegare, il sistema immunitario attacca se stesso. La tiroide viene infatti invasa dai globuli bianchi e vengono creati degli anticorpi che la attaccano.
Se crediamo a questa narrazione, per il cosiddetto “effetto nocebo”, saremo malati per tutta la vita. Per fortuna ci sono persone che ragionano con la propria testa e soprattutto non si accontentano delle pseudospiegazioni della medicina allopatica, che in questo caso (come nella totalità dei casi?) non ne conosce l’eziopatogenesi.
Prima di vedere cos’ha fatto Jennifer per invertire la diagnosi è importante conoscere il senso biologico della tiroide...

Senso biologico della tiroide
Me ne sono già occupato in precedenti articoli di cui vi rimando alla lettura per completezza, ma in sintesi la tiroide è “l’Organo del Tempo”!
La sua derivazione embriologica: tessuto endodermico che la collega ai bisogni primari e primordiali, possiamo per semplicità dire che gestisce il “boccone vitale”, il boccone legato alla sopravvivenza.

La tiroide infatti nasce in risposta alla rapidità di azione nella vita!

Il poter afferrare velocemente un boccone (ovviamente non solo in senso alimentare) o il doverlo espellere altrettanto rapidamente perché “tossico”, sono funzioni di primaria importanza!

Gli ormoni tiroidei non a caso rivestono un ruolo centrale nell’accelerare la velocità di reazione dell’organismo ed entrano in gioco quando si è presi da un’urgenza, quando abbiamo necessità di essere molto veloci. Il lobo di destra viene attivato quando non si è abbastanza rapidi da riuscire ad afferrare un “boccone” e quindi accaparrarsi qualcosa, quello di sinistra quando non siamo abbastanza veloci nel liberarci da quel boccone. In pratica si fa tutto di corsa, mille cose diverse, come se fosse questione di vita o di morte!
Quello che non si fa è l’unica cosa realmente utile per la tiroide...

Per essere veloci nella vita la natura ha contemplato la tiroide!

Detto questo vediamo cosa realmente ha fatto Jennifer.
Ha iniziato togliendo gli alimenti che infiammano pesantemente la ghiandola, come per esempio il glutine e le solanacee (pomodori, patate, melanzane…). Se alla base c'è un'infiammazione è ovvio che ridurla medianta la nutrizione aiuta il terreno!
Poi si è presa del tempo per se stessa!
Sì, avete letto bene: del tempo per sé!
Fermarsi per godere e gioire della Vita, tornare a provare piacere per le cose che si fanno in maniera però prioritaria, cioè mettendosi al centro di tutto, dimenticandosi la fretta.

Potranno sembrare delle sciocchezze per gli sprovveduti che non hanno problemi, ma per una donna tiroidea, una che viaggia (o ha viaggiato) a velocità supersonica, il cui cervello vive nella fretta, è difficilissimo! Sono maestre nel fare mille cose, ma per gli altri. Nel momento in cui ci si ferma realmente, il cervello dopo un po’ si renderà conto che questo stop, il prendersi del tempo NON è mortale e si costruiranno nuove reti neurali…
Alla fine il meccanismo biologico (tiroidite per esempio) non avrà più senso di continuare.
Dobbiamo comprendere che il cervello, l’organo più complesso dell’universo, non fa nulla di sbagliato. Se attiva un organo (o una ghiandola come tiroide, prostata, ecc.) non lo fa certo per cattiveria o per sfortuna: lo fa perché NOI non abbiamo fatto l’azione che avremmo dovuto fare! Per questo lavoro “sporco” che fa al nostro posto, c’è ovviamente uno scotto da pagare…

Per rimanere aggiornati iscrivetemi nel mio Canale Telegram
https://t.me/marcellopamio