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Ufficialmente il Fuoco di Sant'Antonio è una infezione causata dalla riattivazione del virus della varicella zoster che produce bolle sulla pelle in forma di grappolo. E' estremamente doloroso in quanto colpisce oltre all'epidermide (la pelle) anche lo strato sottostante, il derma il quale è molto innervato. L'herpes si può manifestare in varie parti del corpo: schiena, fianchi (soprattutto il destro sede del fegato e delle vie biliari), nuca, natiche, volto, cuoio capelluto o perfino sulla cornea!
Cosa dice la biologia?
I foglietti embrionali interessati sono almeno due: Mesoderma (derma) ed Ectoderma (epidermide).
Quindi in fase di conflitto attivo nel derma si sviluppano delle piccole proliferazioni cellulari in forma di granuli. In fase di riparazione c'è una seria infiammazione molto dolorosa che apre l'epidermide e spunta all'esterno.

Senso biologico
Tali eruzioni seguono sulla pelle il cammino di uno o più nervi (da qui il dolore urente). In questo caso il senso biologico è quello della "protezione" che fa riferimento al senso del nervo coinvolto.

Il conflitto biologico
Quando viviamo un "contatto sgradito, non desiderato", un "contatto schifoso", un vero e proprio "attacco alla nostra integrità", un "ordine che non desideriamo compiere, ma che ci tocca" (vedi diserbanti), oppure "fortissime emozioni (quali la rabbia) che non possiamo esternare"… Insomma tutto quello che viviamo come "attacco schifoso e insudiciante", con tutte le sfumature soggettive che volete.

Cosa fare
Comprenderne il senso biologico, valutando attentamente la zona interessata, che casuale non lo è mai.
Quali sono stati i contatti diretti sulle zone colpite e vederle in relazione al loro simbolismo. Per esempio il fianco destro essendo la sede del fegato e delle vie biliari, avrà sempre una valenza legata a emozioni quali Rabbia/Rancore/Collera. Nei confronti di chi?
E' necessario poi tenere conto del percorso del nervo, cioè dove compare l'herpes, come la sua funzione biologica:
PROTEZIONE DA UN ATTACCO SCHIFOSO E INSUDICIANTE!
Infine per aiutare il processo di riparazione e alleviare un po' la sintomatologia, ungere la zona interessata più volte al giorno, con olio di cocco (oppure olio di calendula) con 4/5 gocce di olio essenziale di Ravintsara e Menta. I risultati saranno sconvolgenti.

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Per secoli la malattia è stata interpretata come una punizione degli Dei, e ovviamente anche per il cristianesimo, la persona che soffre sta espiando un peccato.
I santi sono le figure che meglio potevano incarnare il tramite tra l'uomo e la divinità. In mancanza di una medicina efficace la gente si rivolgeva al santo preferito, o meglio ancora, al santo specializzato.
E' così che si identificano progressivamente i santi a cui chiedere la guarigione di quella malattia particolare, esempio il Fuoco di Sant'Antonio, il ballo di San Vito, ecc.
Il santo di cui si parla qui non è il portoghese famoso in tutto il mondo con il nome di Sant'Antonio da Padova, ma Sant'Antonio Abate (252-357) vissuto ben mille anni prima.
Fu un grande taumaturgo, potremo dire il guaritore per eccellenza, colui che bisogna evocare quando la malattia è molto grave, oppure quando il dolore è insopportabile e urente. Per tale motivo dal Medioevo in poi Sant'Antonio Abate viene invocato per calmare e guarire tutti i dolori che bruciano la carne (zooster ad esempio).
La malattia in cui eccelle la potenza guaritrice del Santo viene chiamata "Fuoco sacro", ad imitazione del vecchio classico termine latino, e all'analogo francese "le mal des ardents", letteralmente "Il male di coloro che ardono".
Tutte le malattie con dolori intensi, soprattutto se accompagnate da eritema vivo sono state probabilmente chiamate con l'eponimo di "Fuoco di Sant'Antonio".
Antonio Abate è morto a 105 anni e fu il primo monaco anacoreta della Storia del cristianesimo. Nell'iconografia viene raffigurato come un vecchio con la barba bianca, il bastone a T, un maialino al suo piede sinistro e un fuoco ardente al piede destro. Questo ultimo è l'elemento caratterizzante della nomea "Sant'Antonio del Fuoco".
La lettera T (Tau dell'alfabeto greco e ultima lettera dell'ebraico) ha moltissimi significati ma certamente indica la croce Cristiana egizia, il bastone della vecchiaia del Santo.
Il maiale rappresenta invece la carnalità da condannare, e con il suo grasso si preparava l'unguento per curare proprio il Fuoco di Sant'Antonio!
Il fuoco nel pensiero arcaico appare come un dono divino e non a caso la fiaba che riguarda strettamente Sant'Antonio lo vede discendere agli inferi per rubare il fuoco che Dio aveva tolto agli uomini a causa dei loro peccati.

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Marcello Pamio - 31 marzo 2023
L'Herpes Zoster è una dolorosa eruzione cutanea ricoperta di vescicole conosciuta anche come fuoco di Sant'Antonio, causata dallo stesso virus della varicella. Così dicono gli esperti: peccato che i virus, come descritti dalla medicina ortodossa non esistano. Quindi come la mettiamo?
L’herpes si manifesta a livello di pelle ma può anche interessare il derma (vescicole)!
L’epidermide deriva dal foglietto ectodermico controllato dalla corteccia, mentre il derma deriva dal foglietto mesodermico controllato dal cervelletto! Sulla pelle viviamo il “contatto sgradito” o l’ “assenza di contatto”, nel derma invece l’“attacco insudiciante”!
Nell’epidermide, mentre viviamo il conflitto si creano delle microulcerazioni che in risoluzione diventano croste secche e pruriginose; nel derma in pieno conflitto c’è invece aumento della protezione (ci si deve difendere da un attacco) con caseificazione con materiale purulento e vescicole.
La medicina etichetta tutto come herpes ma in realtà sono tessuti diversi con diversi risentiti, che però possono attivarsi entrambi!
Qual è il senso biologico? Sopportare meglio il contatto sgradito e/o l’insudiciamento con deturpazione e attacco!
Da questa lettura risulta così strano che molti sierati hanno visto apparire lo zoster post inoculo?

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