Marcello Pamio - 30 marzo 2023
Donne disperate indigenti (molte hanno diversi figli e nulla da mangiare) vendono il proprio utero per denaro.
Donne disperate che firmano un contratto che le costringe a cedere agli acquirenti una creatura sana dopo la gravidanza. Se disgraziatamente il bambino non risulta essere sano devono abortire o tenerselo senza ricevere soldi!
Donne disperate alle quali vengono impiantati fino a cinque embrioni (fecondati in vitro) alla volta, e se per caso vivono tutti, i dottori Mengele delle cliniche selezionano il numero in base alle scelte dei compratori (uno, due o più figli) facendo abortire tutti gli altri, anche se la madre surrogante è disposta a tenerseli!
Donne disperate prive di alcuna assicurazione sanitaria costrette al parto cesareo per ridurre i rischi del parto naturale che potrebbe danneggiare la “merce” in grembo.
Donne disperate vengono ogni anno reclutate dalle cliniche illegali per “donare” in cambio di pochi soldi i propri ovuli che saranno impiantati alle fattrici. Sono ragazze giovanissime senza tutela medica costrette a pesanti cure ormonali che mettono a rischio la loro salute.
Il business della maternità surrogata è immenso e drammatico: dietro il “gesto d’amore” si nascondono tragedie umane inenarrabili.
Sofferenze, dolori, morti, abbandoni e condizioni di vita devastanti spingono donne disperate ad accettare di affittare il proprio corpo per fare figli per i ricchi del mondo.
Il corpo sacro di una donna viene sfruttato per ottenere il massimo profitto, e la Vita sacra che cresce dentro il grembo è diventato un semplice pacco da consegnare integro al mittente!