Marcello Pamio
La censura sul web sta crescendo esponenzialmente quasi a livello pandemico, per usare un termine caro al Sistema. Il regime ha infatti gettato la maschera e mostrato la sua vera natura. Facebook, Twitter, Youtube (Google) e tutti gli altri colossi del web stanno chiudendo pagine, cancellando video, bloccando account e profili ogni giorno.
E sarà sempre peggio.
L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso e indignare milioni di persone nel mondo riguarda l’annuncio da parte di WhatsApp: a partire dall’8 febbraio 2021 infatti condividerà i dati con Facebook, piattaforma a cui appartiene dal 2014.
Queste nuove politiche di utilizzo della messaggistica da 2 miliardi di utenti hanno giustamente suscitato polemiche e preoccupazioni sulla privacy perché il gigante della tecnologia avrà accesso ai contatti, alle informazioni sui dispositivi mobili, alla posizione degli utenti e non solo...
Ovviamente si sono subito premurati di dirci che in Italia (e nel resto d'Europa) questo aggiornamento non avrà effetti. Se lo dicono loro...
Tutto questo baillamme si somma all'immenso casino che combina il mostro dei mostri: Google e le sue numerose applicazioni (Gmail, Drive, Maps, ecc.).
Per fortuna ci sono delle alternative.
Signal Private Messenger
E’ un’applicazione software gratuita e open source...
Sulla necessità di comunicazioni sicure Edward Snowden forse ha diritto di parola, visto che ha lavorato alla CIA e alla National Security Agency (NSA) e, dopo aver trafugato alcune informazioni (pochissime per la verità), è dovuto scappare in Russia.
L’ex spione ha dichiarato pubblicamente di essere un grande fan di Signal e di usarlo ogni giorno. Forse il parere positivo di Snowden sull'app ha stimolato svariate ipotesi, una di queste vedrebbe i server di Signal gestiti dalla NSA!
Purtroppo o per fortuna non abbiamo nessuna conferma di ciò.
Signal nasce nel 2013 dall’idea di Moxie Marlinspike come software gratuito ed open source, successivamente impiega il protocollo Open Whisper System - lo stesso utilizzato da WhatsApp - e viene implementato grazie all’aiuto di Brian Acton, ex co-founder di Whatsapp.
Questo punto ha fatto sobbalzare sulla sedia molte persone, perché se è uguale a Whatsapp a cosa serve? Peccato che l’impiego di metodi crittografici estremamente aggiornati come il protocollo Extended Triple Diffie-Hellman (X3DH), l’algoritmo Double Ratchet e le pre-chiavi, integrati impiegando Curve25519, AES-256 e HMAC-SHA256 come primitive crittografiche, rendono Signal la scelta migliore per chi intenda proteggere al massimo i propri dati in sicurezza.
Quindi non si può assolutamente comparare Signal a Whatsapp come sostengono invece molti esperti e giornalisti del mainstream. Ovviamente il Sistema sta correndo ai ripari perché milioni di persone hanno finalmente disinstallato Whatsapp per cercare nuovi lidi più liberi. Ecco perché sono partiti con il discredito
Signal infine è gestita da una fondazione che riceve finanziamenti da singoli individui e supporto finanziario dalla Electronic Frontier Foundation e dall’Associazione americana per le libertà civili (ACLU).
Crittografia end-to-end
Grazie proprio alla crittografia end-to-end e alle funzionalità utilizzate per proteggere i messaggi e i contatti, Signal è certamente una app di messaggistica molto sicura, al punto che perfino la Commissione Europea l’ha raccomandata ai propri dipendenti.
Il fatto che un’istituzione ufficiale promuova un progetto open source è assai interessante.
Telegram
Nasce nel 2013 dai due fratelli russi Nikoli e Pavel Durov ed è usata da 500 milioni di utenti nel mondo, di cui 9 solo in Italia.
È un’applicazione per messaggi caratterizzata dalla presenza di un cloud, che aiuta lo smartphone a non appesantire la memoria, perché tutto verrà salvato nella “nuvola”. Ciò è positivo per l’alleggerimento del cellulare, ma può avere anche dei risvolti controproducenti, visto che tutti i dati delle chat finiscono negli hard disk di server irraggiungibili. Quindi tutti gli allegati multimediali (foto, video) e i testi delle chat verranno salvati in automatico sul cloud.
In alternativa alle normali chat con Telegram è possibile iniziare una chat segreta molto più protetta e sicura perché gestita con crittografia end-to-end. Quindi i messaggi possono essere visti solo dai 2 utenti e ovviamente non vengono memorizzati nel cloud, ma restano solo nei telefoni.
Infine c’è la possibilità di aprire gruppi “normali”, “super-gruppi” o “canali”: i primi possono contenere al massimo 200 utenti, i secondi 200.000 iscritti. I canali Telegram non hanno un limite (in teoria) per cui potrebbero contenere illimitati utenti, e possono essere pubblici oppure privati.
Vediamo adesso pro e contro di Signal e Telegram. Whatsapp non lo prendiamo nemmeno in considerazione perché andrebbe disinstallato a prescindere in quanto di proprietà di Facebook.
A favore di Signal
- Nata con l’obiettivo di garantire la privacy
- Gestita da una fondazione
- Software gratuito e open source
- Consente telefonate e audio cifrati
- Consente video conferenze fino a 5 persone
- Non conserva i messaggi sui server
- Non conserva i metadati
Contro Signal
- Server centralizzati in America
E parte questo e una perdita di segnale telefonico in assenza di wi-fi non ci sono considerazioni tali da sconsigliare l’app.
A favore di Telegram
- Condivisione di file pesanti
- Creazione di gruppi fino a 200 mila utenti
- Non serve esporre il telefono per chattare
- Interfaccia Telegram Desktop per il pc
Contro Telegram
- Le chat di default non sono cifrate
- La crittografia end-to-end funziona solo per le chat segrete
- Il software non è open source ma in parte proprietario
Da quello che sappiamo sulle applicazioni citate possiamo concludere che vanno bene entrambe.
Si potrebbe usare Signal come messaggistica giornaliera al posto di Whatsapp, con possibilità di gestione sms e videochiamate (anche di gruppo, fino a 5 utenti), e Telegram per la creazione di gruppi o canali, cioè come veicolo istantaneo di informazioni alternative al Sistema.
Ricordiamo infine una cosa estremamente importante. Se pensiamo realmente di proteggere la nostra privacy e i nostri dati e di essere sicuri con in mano uno smartphone (qualsiasi sia l’app) o un computer connessi alla Rete, siamo dei poveri ingenui...
COME CANCELLARE CORRETTAMENTE WHATSAPP
PS: Attenzione per cancellare Whatsapp NON dovete disinstallare e/o cancellare l’app dallo smartphone, ma rimuovere il vostro account altrimenti tutti i dati assieme alle chat rimarranno registrati!
Ecco come fare.
Aprire Whatsapp e in alto a destra cliccare i “tre puntini”, poi “impostazioni” e “account”. Infine “elimina account”. Si deve inserire il numero di telefono e l’operazione è fatta.
Ora è possibile disinstallare dal telefono l’app e per farlo basta cliccare sull’icona verde tenendo premuto il dito per un secondo, apparirà un menù dove c’è “Disinstalla”