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Molte persone, tra cui i camici bianchi, vedono l'infiammazione come la rovina dell'esistenza dell'umanità. Dal diabete alla demenza, l'infiammazione è ritenuta la causa dei nostri problemi di salute, un processo distruttivo che deve essere soppresso a tutti i costi.
Ma è davvero così cattiva come viene dipinta?
Quando ti tagli un dito o ti sloghi una caviglia il corpo innesca una risposta infiammatoria acuta.
La lesione si verifica prima (CAUSA), e l'infiammazione segue (EFFETTO)!!!
Nessuno sano di mente può pensare che l'infiammazione abbia causato il problema. Lo scopo dell'infiammazione è guarire il tessuto danneggiato.
Tuttavia, quando si parla di infiammazione cronica, questa logica viene buttata nel cesso.
Le persone credono erroneamente che l'infiammazione cronica distrugga il tessuto sano e causi malattie. La realtà è che l'infiammazione cronica è il tentativo del corpo di guarire il tessuto che viene continuamente danneggiato e/o insultato.
Sebbene la vera natura dell'infiammazione fosse un tempo compresa dalla professione medica, sembra essere stata dimenticata in tempi recenti.
Nel 1860 per esempio il dottor William Braithwaite, chirurgo e docente presso la Leeds School of Medicine, esemplificava questa comprensione in una delle principali riviste mediche: "Un grande errore che ha accecato le menti dei medici nell'osservare i veri principi della scienza è confondere i sintomi della malattia con la malattia stessa. Un uomo ha un po' di sabbia tagliente soffiata sulla sua cornea dal vento; non riesce a spostarla da solo: cosa succede? L'occhio inizia a infiammarsi e appare rosso e arrabbiato; l'occhio sembra malato. Ma questa è una malattia? No. È solo il sintomo prodotto dal po' di sabbia: la sabbia, infatti, è la vera malattia, e l'infiammazione non è altro che uno sforzo della natura per sbarazzarsi del po' di sabbia. L'infiammazione (la falsamente chiamata malattia) in breve è un processo conservativo".
In parole povere, l'infiammazione è la risposta al danno tissutale causato da un fattore aggravante.
L'infiammazione si risolve da sola quando il processo di guarigione è completo. Pertanto, dovremmo concentrarci sulla rimozione ed evitare i fattori aggravanti e sul supporto della risposta di guarigione innata del corpo, piuttosto che cercare di sopprimere i sintomi dell'infiammazione e incolparla per i nostri mali.

Humanley: t.me/humanley (http://t.me/humanley)

Dottor Walter Last*

Recentemente ho ascoltato un premiato e accreditato ricercatore affermare che gli steroidi e gli immuno-sopressori utilizzati nei trattamenti di patologie autoimmuni mostrano seri effetti collaterali e non sono molto efficaci. Ciò mi riporta alla mente la mia stessa esperienza in questo settore.
Inizialmente ho avuto solo risultati positivi. Artrite reumatoide, diabete di tipo-1, psoriasi, miastenia grave, sclerodermia, lupus eritematoso sistemico e altre patologie croniche degenerative e autoimmuni sparirono entro alcune settimane o qualche mese. Alla base dei miei successi l’aver prescritto a tutti una dieta purificante di cibo crudo fresco.
Ma più tardi ho incontrato pazienti che non facevano molti progressi. Gradualmente ho realizzato che i pazienti resistenti alla dieta erano pazienti comunemente affetti da candidosi sistemica dovuta a una moltitudine di otturazioni di amalgame di mercurio o a trattamenti odontoiatrici canalari e spesso erano sotto effetto di corticosteroidi specialmente di prednisone. Frequentemente avevano anche diversi motivi per non poter seguire una stretta e adeguata dieta purificante, come impegni di lavoro o erano sottopeso.
Ho tentato diverse soluzioni cliniche ma nessuna offriva gli stessi risultati della dieta purificante con cibo fresco e crudo come per i pazienti precedenti.

La natura delle patologie autoimmuni

La teoria medica prevalente riguardo le malattie autoimmuni è che il sistema immunitario ad un certo momento inizia ad attaccare le cellule e gli organi sani senza apparentemente alcuna valida ragione. Il risultato di questo attacco sono infiammazioni locali o estese che causano la maggior parte dei danni.
Di conseguenza, i trattamenti medici comuni sono atti a sopprimere tali infiammazioni e il sistema immunitario in generale. Comunemente, i corticosteroidi vengono prescritti in aggiunta a potenti farmaci anti-infiammatori

La medicina naturale ha un punto di vista differenti sulle patologie autoimmuni. Numerosi ricercatori hanno dimostrato che nelle patologie autoimmuni alcuni organi e tessuti vengono attaccati da microbi carenti di pareti cellulari, pleomorfi o mutevoli. La tipologia di microbi spazia da piccoli nanobatteri a micoplasmi attraversando varie forme batteriche tra cui funghi e grandi unità multi-cellulari.
Gli stessi microbi sono presenti anche nel cancro. Come analogia possiamo vedere i tumori come grandi unità multi-cellulari che nascono da forme fungine molto simili ai funghi che crescono in un sistema sotterraneo di radici. I tumori fungini sono relativamente innocui: ciò che invece causa maggior danno è il sistema invasivo di radici.

Uno dei primi ricercatori ad occuparsene fu il professore tedesco di microbiologia Guenther Enderlein, il quale descrisse nel 1925 le differenti fasi dei microbi che normalmente sono presenti nelle piccole unità proteiche colloidali.
In molte patologie degenerative, specialmente nel cancro e nelle malattie auto-immuni, tali unità proteiche si evolvono in cocchi e in altre forme batteriche superiori sfociando, infine, in funghi.

Prima di lui, nel diciannovesimo secolo, il professore francese Antoine Bechamp, medico batteriologo già descrisse microbi simili e li battezzò con il nome di microzimi. Indipendentemente, perlopiù senza conoscere ognuno i lavori degli altri, molti altri ricercatori incluso Royal Raymond Rife, Wilhelm Reich, Virginia Livingston-Wheeler, Alan Cantwell e Gaston Naessens, descrissero gli stessi fenomeni.
I microbiologi ortodossi sono consapevoli della presenza di tali microbi ma hanno un dogma che afferma che essi non possano cambiare forma. I seguaci di questa teoria si aspettano che microbi definiti siano associabili alla stessa patologia. Ciò piace molto alle aziende farmaceutiche…

Ma la forma degli organismi pleomorfi dipende molto dalla vitalità delle cellule affette. Più malsane sono le cellule, ghiandole e organi, più evoluti e aggressivi diventano questi organismi. Di conseguenza, i ricercatori constatano l’esistenza di differenti microbi presenti in differenti stadi degenerativi della patologia mentre i microbiologi ortodossi negano che suddetti microbi abbiano a che fare con essa.
Ad ogni modo, la Space Study Board delle Accademie Nazionali Statunitensi è ancora libera dalle case farmaceutiche e tratta argomenti riguardanti gli organismi pleoformi.
I microbi pleoformi sembrano attaccare in maniera predominante le cellule più deboli o gli organi o i tessuti  più stressati. Questa debolezza sembra essere causata da un accumulo di metalli pesanti e da accumulo di scarti cellulari, da deficienze nutrizionali, da debolezza genetica o da uno stress emotivo o da una combinazione di questi.
Ad esempio, una carenza di zinco rende la prostata vulnerabile, la carenza di iodio intacca la ghiandola tiroidea e la carenza di manganese intacca il timo. Sopperire a tali mancanze di nutrienti aiuta a superare attacchi a ghiandole e organi.

Prodotti di scarto cellulare

Al fine di superare le malattie autoimmuni è importante capire da dove provengono questi microbi pleoformi. Diversi tra i ricercatori sopra menzionati hanno trasposto alcune teorie sulla loro genesi.
Il corpo continua a riciclare le cellule ed i loro componenti. E’ stato stimato che 3 milioni di globuli rossi vengono riciclati ogni secondo. Le cellule contengono un gran numero di piccoli organismi e organelli cooperativi, principalmente mitocondri che producono energia, in aggiunta al DNA e all’RNA dei nuclei. Normalmente tutti questi vengono riciclati senza problemi.

Quindi se le cellule e gli organi sono malati e malsani, anche alcuni degli organelli, gli acidi nucleici e le proteine divengono anormali. Per questo non possono essere incorporati nelle normali cellule sane e quindi vengono accumulati e decomposti come residui cellulari o spurghi. Ma essi sono organismi molto piccoli che vogliono preservare la loro esistenza. Diversi ricercatori tra cui Wilhelm Reich scoprirono che la scintilla di vita in queste forme di vita basiche è indistruttibile. Anche se scaldate fino all’incandescenza esse si trasformano nuovamente in nuove forme per avere una ulteriore possibilità.
Sembra che i virus nascono dalle particelle di RNA circondate da pareti cellulari, mentre i micoplasmi derivano dai frammenti di DNA senza una parete cellulare definita. I nanobatteri probabilmente si sviluppano dai mitocondri danneggiati in quanto entrambi possiedono materiale genetico. Da queste forme primitive possono sorgerne di più complesse come batteri e funghi. Per tale ragione i microbi che causano gli attacchi autoimmuni si sviluppano principalmente all’interno degli spurghi cellulari depositati dentro a cellule e organi.

Una larga parte di questi scarti cellulari sono composti di acidi grassi polinsaturi ossidati e perossidati o polimerizzati e da una combinazione di questi con proteine degradate. Inclusi sono anche i metalli, come il mercurio, il ferro e l’alluminio.
Residui con grassi ossidati sono comunemente chiamati pigmenti anziani e più scientificamente lipofuscina.  Si ritiene che molta o buona parte di questi detriti provenga da mitocondri degradati e da pareti cellulari difettose. Nella pelle vecchia i lipofuscina possono essere visibili come macchie marroni dell’età.

Un altro prodotto di scarto è chiamato ceroide e si pensa sia collegato ad una deficienza di vitamina E, mentre gli amiloidi sono residui proteici che si accumulano principalmente nel cervello o nelle cellule nervose. L’Alzheimer, il morbo di Parkinson e la Sclerosi Amiotrofica laterale ne sono pieni. Nel morbo di Parkinson tali residui si accumulano principalmente nelle regioni produttrici di dopamina nel cervello. Fino al 70% del volume delle cellule nervose può essere formato da tali scarti dopodiché c’è la morte, sebbene perdano le loro normali funzioni molto tempo prima.

Pertanto questi scarti cellulari intaccano le funzioni cellulari e la salute generale del sistema, in vari modi: interferiscono con il percorso dei nutrienti dentro le cellule e negli scarti metabolici fuori dalle cellule, avvelenano la catena respiratoria dei mitocondri o il processo ossidativo della produzione energetica e causano un calo di energia, interferiscono con la capacità di trasmissione delle cellule nervose e con le normali funzioni delle cellule muscolari e procurano la materia principale da cui sorgono i microbi pleoformi che causano gli attacchi autoimmuni.
Alcune ricerche mediche hanno dimostrato che rimuovendo gli scarti proteici o le proteine danneggiate dalle cellule si mantengono gli organi giovani e sani. Ciò significa che per prevenire la formazione di organismi pleoformi e per evitare la formazione di malattie degenerative dobbiamo purificare le cellule rimuovendo  scarti e lipofuscina.

La connessione dentale

C’è inoltre un fattore importante che causa il deterioramento delle cellule e il relativo accumulo di residui. Parte è dovuto ad un sovraccarico di proteine danneggiate e grassi, come quelle che derivano da un sovrariscaldamento e da un riscaldamento con microonde, o da un’ossidazione causata da un calo di antiossidanti e problemi risultanti da un calo di enzimi digestivi. Ma c’è anche un’altra questione che riguarda i problemi metabolici risultanti dal mercurio e da altri metalli e sostanze tossiche.
Il mercurio generalmente è considerato il metallo più tossico a cui siamo più comunemente esposti ed è anche una causa di avvelenamento costante per la sua presenza all’interno delle nostre bocche. La DAMS (ovvero la Sindrome Dentale di Amalgama da Mercurio) è un gruppo di sostegno per i pazienti che fornisce una vasta documentazione sulla tossicità del mercurio e di supporto tramite test e trattamenti.

Per esempio la documentazione mostra che l’amalgama con mercurio è la causa dei fattori determinanti di 30 condizioni croniche di salute, incluse tutte le malattie autoimmuni e mostra 60,000 casi clinici di guarigione o miglioramento dopo aver sostituito l’amalgama.
Un altro documento conferma che buona parte delle condizioni autoimmuni come la Sclerosi Multipla e la Tiroidite sono primariamente causate dal mercurio dell’amalgama dentale e la sostituzione di questa porta numerosi benefici.

Il mercurio e altri metalli tossici causano danno in due modi: interferendo direttamente con i processi metabolici e formando composti metal-proteici che il sistema immunitario riconosce come invasore estraneo e al quale reagisce con una forte opposizione immunitaria. L’organo nel quale si accumulano principalmente questi complessi metal-proteici è il primo soggetto al così chiamato attacco autoimmune.
E’ molto importante che l’amalgama venga rimossa secondo gli standard sviluppati dai dentisti olistici. L’estrazione dei denti è il metodo migliore. In uno studio condotto in Germania si attesta che l’estrazione dei denti ha portato uno stato di guarigione pari all’85% a confronto del 16% ottenuto dalla convenzionale sostituzione dell’otturazione.

Anche altri metalli odontoiatrici possono causare allergie e problemi immunitari, nei quali, molte volte, è  implicato il nichel proveniente da acciaio chirurgico. Durante la sostituzione dell’amalgama si raccomanda di prendere chelanti metallici, come grandi dosi di vitamina C (come ascorbato di sodio o acido ascorbico neutralizzato), zeoliti e composti sulfurei, specialmente N-Acetil-Cisteina e acido alfa-lipoico, ma anche aglio, cipolla e la famiglia delle Brassicacee (cavoli, rape, ecc.).
I dentisti e il governo degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell’Australia sono soliti aggiungere il fluoro nell’acqua pubblica, causando una serie innumerevole di problemi alla salute. I filtri convenzionali non eliminano il fluoro. Ciò può essere fatto solo con la distillazione, la depurazione a osmosi inversa o usando acqua alcalina degli ionizzatori.
Altri maggiori problemi delle otturazioni o riempimenti canalari sono le tasche di infezione mascellari, detti anche cavitazione, che spesso rimangono dopo le convenzionali estrazioni dentali. Le cure canalari spesso generano una continua corrente di batteri altamente patogeni, in aggiunta creano interferenze nel percorso dei meridiani dell’agopuntura che tendono ad affliggere specifiche parti del corpo. Per una sicura guarigione è necessario rimuovere tali sostanze odontoiatriche seguendo una adeguata terapia antimicrobica.

Terapia antimicrobica

Nei decenni recenti la prevalenza di candidosi e di infezioni funginee sistemiche hanno raggiunto livelli epidemici.
Quanto routinariamente inizio a chiedere ai pazienti di effettuare semplici test di rilevamento dei funghi, molti di essi rimangono terrificati dai risultati fortemente positivi. Non è da sorprendersi che buona parte degli individui prenda antibiotici o farmaci simili senza alcuna protezione contro i funghi. Mentre la medicina convenzionale ritiene che questo sia un problema di minore importanza, io invece non ho alcun dubbio che si tratti di una delle cause maggiori di patologie nella nostra società.
Questa tipologia di farmaci tendono a sopprimere i lattobacilli intestinali  a favore dei funghi. La risultante sovracrescita dei funghi danneggia le pareti intestinali creano l’entrata nel sangue di proteine in digerite o digerite parzialmente.
Quello che ne può risultare è una forte reazione infiammatoria di tipo allergico. Le persone con il lupus (L.E.) sono particolarmente soggetto a forti allergie.
Di conseguenza la dieta con cibo grezzo crudo combinata ad una sanificazione dentale non sono sufficienti a contrastare le patologie autoimmuni se è pure presente un problema sistemico di funghi o micosi.

I pazienti devono prima sanificare l’intestino ripristinando la dominanza dei lattobacilli, devono eliminare cibi che causano reazioni allergiche e purificare il sangue e le mucose dalla micosi. Ciò può essere fatto con un severo programma antimicrobico che elimina o riduce considerevolmente non solo i funghi ma anche i batteri patogeni, i virus, i parassiti e gli organismi pleoformi.
Sanificare il tratto gastrointestinale significa eliminare batteri dannosi e funghi con una dose adeguata di microbicidi e, prima di ingerire qualunque carboidrato utilizzare una alta dose di probiotici, preferibilmente di fermenti costituiti da lattobacilli naturali.
I trattamenti antimicrobici richiedono dei percorsi terapeutici da protrarsi per alcune settimane.

Il trattamento che preferisco è lo psillio con bicarbonato di sodio in aggiunta iodio come per esempio la soluzione di lugol o iodoral per almeno 3 settimane seguito da un periodo di MMS. Se l’MMS non è disponibile o causa effetti collaterali, anche alte dosi di assenzio (artemisia) o di Pau D’Arco o foglia di olivo possono essere utilizzate in aggiunta ad altri rimedi antimicrobici.
Inoltre il sistema immunitario può necessitare di essere migliorato attraverso particolari nutrienti, specialmente con il selenio, zinco, magnesio, iodio, vitamina D (sole) e in alcuni casi con colostro.
Prima di iniziare con il programma terapeutico suggerisco di fare un semplice test di Saliva come segue. Immediatamente dopo essersi alzati, prima di mangiare o bere qualunque cosa, riempite un bicchiere di acqua a temperatura ambiente. Sputate della saliva dentro al bicchiere d’acqua. Poi verificate di volta in volta fino ad un’ora per vedere cosa accade con la saliva sputata. Se sono presenti funghi noterete tre cose o una combinazione di esse:

1) Filamenti come “gambe” che penetrano attraverso l’acqua verso il fondo del bicchiere partendo dalla saliva che galleggia in superficie;
2) Saliva torbida che si accumula sul fondo del bicchiere;
3) Una parte torbida della saliva rimane sospesa nell’acqua.

Più velocemente i filamenti crescono e prima la saliva affonda nell’acqua maggiore sarà la presenza di candida. Se non vi sono filamenti e la saliva nuota sulla superficie dopo un’ora probabilmente non avete una micosi sistemica ma non si esclude dei problemi localizzati all’intestino o alla vagina o una disbiosi.
Ad ogni modo, a prescindere dal risultato, il primo passo per superare le malattie autoimmuni deve essere la sanificazione intestinale e un programma antimicrobico sistematico.

Problemi con farmaci antinfiammatori

Le infiammazioni causano molto sconforto in concomitanza di malattie autoimmuni e il prednisone è il farmaco d’elezione perché un potente antiinfiammatorio. Il problema è che il sistema immunitario lavora producendo infiammazioni! Questi farmaci spengono sì le infiammazioni ma sopprimono il sistema immunitario impedendo così di guarire. Per non parlare degli effetti collaterali, tali droghe mantengono i pazienti costantemente malati e in graduale fase di deterioramento.
La terapia naturale è preposta ad attivare il sistema immunitario per prevenire qualunque attacco all’organismo. Il sistema immunitario lavora producendo “infiammazioni benefiche” che si espandono nell’area. Ciò permette alle cellule immuni di muoversi facilmente entro “il campo di battaglia” e di eliminare e rimuovere gli invasori cosicché le cellule malate possano essere sostituite da cellule sane.

Pertanto il prednisone e tutti gli altri farmaci cortisonici immuno-soppressori, agiscono direttamente contro gli sforzi delle terapie naturali di sostegno al sistema immunitario, impedendo di compiere il loro dovere.
Il prezzo da pagare per guarire l’organismo è indurre un momentaneo aumento delle infiammazioni.
Esiste però un modo per evitare tutto ciò.
Comunemente il dolore e le infiammazioni spariscono dopo tre giorni di purificazione con cibo crudo.
Tale purificazione è anche efficace perché oltre a rimuovere i residui cellulari provoca un’iperattività del sistema immunitario.

Grazie poi a terapie antimicrobiche e alla sanificazione dentale è possibile ridurre gradualmente i farmaci antinfiammatori. Dopo il terzo giorno di purificazione è possibile gradualmente ridurre il numero di farmaci, fino ad eliminarli completamente dopo tre settimane.
Inoltre, più l’organismo è in acidosi e maggiori saranno i dolori e le infiammazioni. E’ per tanto necessario alcalinizzare l’organismo con la spirulina, succhi o polvere di erbe di cereali (grano, orzo, ecc.) o vegetali a foglia verde o attraverso una soluzione ionizzata di acqua alcalina.

Potrete inoltre neutralizzare gli acidi con dolomite, bicarbonato di magnesio o prendendo il bicarbonato di sodio singolarmente o lo psillio in acqua. Temporaneamente è possibile assumere mezzo cucchiaio da tè di bicarbonato di sodio sciolto in un bicchiere di acqua fino a 7 volte al giorno a stomaco vuoto, circa 2 o 3 ore prima dei pasti.
Come regola generale, se c’è dolore, questo serve ad alcalinizzare l’organismo.
E’ raccomandabile protrarre la dieta purificante o semi-purificante fino a ché i farmaci, specialmente il prednisone, saranno completamente eliminati. Se ciò non fosse possibile è suggeribile ripetere la dieta ad intervalli regolari di tempo. In casi gravi il processo di guarigione, inclusa la sanificazione dentale, può richiedere alcuni anni.

La purificazione tramite cibo crudo

Gli effetti benefici del cibo crudo sono supportati dalle ricerche tradizionali. Ad esempio il Dr. Israel Brekhman dimostrò che la prospettiva di vita di animali nutriti con cibo crudo è di 2-3 volte superiore agli stessi nutriti con cibi cotti.
Un altro problema del cibo cotto è che causa leucocitosi digestiva. Ciò significa che avviene un aumento del numero dei globuli bianchi dopo aver ingerito cibo cotto ma non dopo aver ingerito cibo crudo. L’aumento dei leucociti causa una reazione da parte del sistema immunitario che diviene iperattivo mentre con il cibo crudo permane forte ma rilassato.

Il Dr. Edward Howell fu un pioniere nel dimostrare l’importanza degli enzimi presenti nel cibo crudo per la longevità della vita, per la salute del sistema immunitario e nel prevenire e curare patologie autoimmuni e altre degenerative.
Studi sulla limitazione delle calorie sull’espressione genetica degli animali mostrano che una crescita del  400%  nell’attivazione dei geni anti-invecchiamento con una limitazione del 40% di calorie. Molti di questi effetti benefici avvengono solo alcune settimane dopo aver iniziato una dieta povera di calorie e buona parte dei processi degenerativi legati all’invecchiamento risultano addirittura invertiti. Ciò conduce ad una diminuzione di infiammazioni e stress mentre il fegato riacquista l’abilità di disintossicarsi da farmaci e da altre sostanze chimiche assimilate.

Tale ricerca conferma il ruolo centrale della purificazione con cibo crudo per guarire le malattie autoimmuni e degenerative. Lo scopo immediato di questa purificazione è rimuovere gli scarti proteici, i grassi danneggiati e i metalli pesanti dalle cellule. Pertanto la dieta dovrà essere ridotta in proteine e grassi per permettere agli enzimi solitamente dediti alla digestione di grassi e proteine, di essere utilizzati per la rimozione delle scorie cellulari. E’ molto d’aiuto in questi casi utilizzare integratori di enzimi o cibi ricchi di enzimi come la papaya.
Ciò significa che la dieta purificante consiste principalmente in carboidrati e deve essere povera di calorie in modo che nulla possa essere convertito in grasso. Pertanto invece che pasti completi è suggeribile effettuare piccoli pasti più frequenti ogni qualvolta si avverta fame. L’esperienza mostra che il cibo purificante deve essere altamente energico pertanto fresco, crudo e preferibilmente biologico. Da notare, inoltre, che buona parte dell’energia proviene dalla fase liquida, dai succhi e non da nutrienti solidi.

Individui con patologie autoimmuni spesso hanno un sistema digestivo debole. Ciò significa che il cibo deve essere facilmente digeribile, come frutta fresca, succhi di verdura fresca, una combinazione di verdure in foglia, germogli e cibo adeguatamente fermentato.
Non è semplice adeguarsi a tale tipologia di dieta, molti individui necessitano di aiuto e supporto da parenti e amici. E’ preferibile iniziare la purificazione nelle stagioni calde quando c’è cibo fresco maggiormente disponibile. La cosa migliore è acquistare una buona macchina per fare centrifughe. Normalmente tale dieta purificatrice va protratta per 3 settimane ma è possibile iniziare con periodi di 2 fino a 7 giorni.

Il livello energetico inizialmente alla dieta può sembrare basso e si avrà spesso l’esigenza di riposare, possibilmente all’aria aperta, in giardino o in veranda. Solitamente il secondo giorno è il peggiore, dopo di questo si noterà un progressivo aumento della vitalità. E’ possibile percepire senso di nausea o cefalea e sentirsi deboli agli primi stadi della dieta. Se preferibile, è possibile ridurre questi effetti ingerendo una piccola dose di cibo cotto senza però interrompere la dieta.
Mantenete l’intestino attivo e pulito per ridurre i malesseri e le cefalee. E’ importante constatare un discreto movimento intestinale giornaliero. Se ciò non accade inserire nella dieta più bicchieri di acqua con aggiunta di psillio o di altri lassativi naturali oppure farsi qualche clistere.

ATTENZIONE: La perdita di peso durante la purificazione può indurre un rilascio di pesticidi e residui chimici da parte dei grassi immagazzinati ed in fase di eliminazione. Ciò può causare un malessere generale: se vi sentite male ritornate ad una normale dieta e tentate la purificazione in un secondo momento.
E’ inoltre possibile che si acutizzino sintomi legati a patologie precedenti o a problemi di salute esistenti e che ciò causi uno stress temporaneo all’organismo. In questo caso ingerite un po’ di cibo cotto per riequilibrare la situazione.

Cibi purificanti

Probabilmente il più efficace cibo purificante è il succo di erba di grano inizialmente introdotto da Ann Wigmore e disponibili presso diversi Hippocrates Health Centers. Si può estrarre succo dal grano, dall’orzo o dalla segale o da qualsiasi erba soffice. Un bicchiere di succo di erba di grano sorseggiato durante il giorno è eccellente. La clorofilla sembra avere tra i più grandi poteri di guarigione e di purificazione.
Anche succhi di altri vegetali a foglia sono altrettanto efficaci, combinati con una adeguata quantità di succhi estratti da vegetali dolci come la barbabietola e la carota.
Aggiungere al bicchiere di succo anche un cucchiaio da tè di lecitina granulare o di olio di semi di lino spremuto a freddo per migliorare l’assorbimento del carotene e per espellere i calcoli dal fegato. In tutto utilizzate 6 cucchiai da tè di olio di semi di lino all’interno di succhi o nelle insalate. Conservare l’olio proteggendolo dall’ossidazione spremendo capsule di vitamina E all’interno delle bottiglie dopo aperte.

Gli acidi grassi nell’olio di semi di lino in combinazione con gli amminoacidi solforati aiutano a porre rimedio all’azione ossidante nei mitocondri. Pertanto è molto importante utilizzare cibo ricco di zolfo per questo scopo che per la disintossicazione dai metalli pesanti.
Utilizzate cibo fermentato ogni giorno, il mio preferito è a base di polline. Aggiungere alcuni cucchiai da tè di polline e alghe in polvere come la spirulina, clorella o erba di grano dentro ad  un litro di acqua da bere come combinazione di base. Tenete questo mix al caldo per alcune ore e utilizzatelo quando inizia a schiumare e ad avere un sapore acido. Refrigeratene una metà da riutilizzare per la combinazione successiva.
Essendo il sapore piuttosto acido utilizzate sufficiente polvere di dolomite, bicarbonato di sodio per renderne il sapore accettabile. Durante la purificazione bevete sempre un bicchiere abbondante di acqua priva di cloro e/o fluoro con psillio e bicarbonato per facilitare l’attività intestinale.

Potete mescolare ulteriori quantità di spirulina, erba di grano, erba di orzo in polvere e semi di lino freschi all’interno di succhi o di composti fermentati. In altri momenti, durante il giorno, mangiate frutta fresca cruda in piccole quantità ad intervalli, in momenti ben distanziati l’uno dall’altro, e di insalata con germogli. Se non potete masticare i germogli macinateli. Se avete l’esigenza di cibo caldo durante la sera, potete provare la zuppa di cipolle o, occasionalmente, quella di patate.

Previsioni e conclusione

Nessuno può garantire che questo programma di disintossicazione possa avere successo in tutti i casi, in particolar modo in presenza di patologie autoimmuni esistenti da lungo tempo. Ma anche in questi casi è sempre preferibile operare con il fine di avere qualche miglioramento piuttosto che proseguire in un progressivo deterioramento.
Più sforzi farete e più i risultati saranno evidenti. In aggiunta alla questione dell’amalgama dentale precedentemente menzionata, qui sotto elenco una serie ulteriori di terapie autoimmuni.
Dr. Johanna Budwig (biochimica) ideò una serie di terapie adatte non solo al cancro ma anche alle malattie autoimmuni basato nel riparare il metabolismo dell’energia ossidante nei mitocondri usando fiocchi di latte fermentati in aggiunta all’olio di semi di lino e al cibo crudo.
Il Dr. Carey Reams (biofisico) attestò di aver curato diversi diabetici di entrambi i tipi con una terapia di 3 settimane a base di succo di limone e la stessa la utilizzò per curare patologie cardiovascolari e come prevenzione per gli infarti.  Egli dedicò anche molta attenzione al tema dell’eliminazione delle scorie cellulari che verificava misurando la presenza di albumina nelle urine.

Negli anni  e il Dr. Emanuel Josephson sviluppò una terapia a base di manganese per la miastenia grave. Tra tutti egli descrisse un caso in un uomo anziano che dapprima manifestò i sintomi del lupus eritematoso e dopo alcuni anni sfociò nel morbo di Parkinson. La miastenia grave apparse molto dopo. Una terapia nutrizionale che includeva il manganese aiutò a ridurre i sintomi di tutte e 3 le patologie.
Gerald Green nel Regno Unito offriva cure erboristiche per malattie autoimmuni basate principalmente in estratti di assenzio e altri estratti di piante antinfiammatorie per sradicare gli effetti devastanti  della Candidosi sistemica. Tale terapia era anche basata su una dieta povera di zuccheri e povera di lieviti.
In aggiunta a terapie specifiche è importante condurre con successo una vita sana riducendo influenze dannose di:

- Acqua ricca di cloro e fluoro
- Cibo lavorato con l’aggiunta di additivi chimici
-Friggere o scaldare nel microonde all’interno di contenitori di alluminio
-Esposizione dannosa alle microonde degli apparecchi telefonici
-Stazioni che trasmettono microonde all’interno delle abitazioni come telefoni cordless o apparecchi wifi/modem per internet
-Inquinamento elettromagnetico specialmente nelle camere da letto
-Luce Fluorescente
- Sostanze stupefacenti a scopo medico e non
-Emozioni e pensieri negativi

Spesso le malattie autoimmuni e altre patologie degenerative sono scomparse ingerendo i nutrienti di cui l’organismo era scarso o eliminando cibi infiammatori che causavano intolleranze, funghi (candida), amalgame dentali e otturazioni canalari o utilizzando la purificazione con cibo crudo.
Per ottenere risultati consistenti e considerevoli risultati benefici alla salute raccomando di utilizzare tutti questi metodi, preferibilmente in una sequenza che parte dalla sanificazione intestinale e dalla terapia antimicrobica e termina con una purificazione di 3 settimane attraverso una dieta efficace.

*Walter Last, biochimico, ricercatore, nutrizionista e naturopata australiano.

Traduzione per www.disinformazione.it a cura di Lorenza Veronese

NOTE DI CODA

(1)      Dr Carola Vinuesa, Senior Research Fellow, The John Curtin School of Medical Research, Australian National University Canberra ACT, reported in the ABC Radio National Science Show 18/10/08 http://www.abc.net.au/rn/scienceshow/stories/2008/2390468.htm

(2)      Cantwell, Alan: The Cancer Microbe. Aries Rising, Los Angeles 1990. Also see Cantwell, A: Do Tuberculosis-Type Bacteria Cause AIDS? NEXUS 2008; 15(5); and http://ariesrisingpress.com/ for more articles by Dr Alan Cantwell

(3)      Bird, Christopher: Pasteur or Bechamp? Pleomorphic Organisms. http://www.herbdatanz.com/pasteur_or_bechamp-pleomorphic_organisms-1.htm, also NEXUS 1992; 2(7)

(4)      http://www7.nationalacademies.org/ssb/nanopanel2kajander.html

(5)      Reich, Wilhelm: The Cancer Biopathy. Farrar, Straus, Giroux, NY, 1973

(6)      Scott, Donald W: Avian Flu or Mycoplasma Pandemic? NEXUS 2006; 13(1)

(7)      Pearson, Durk and Sandy Shaw: Life Extension, (Part 2, Chapter 8). Warner Books, NY 1982

(8)      http://en.wikipedia.org/wiki/Lipofuscin

(9)      Scienceblog.com 11-08-2008: Researchers correct decline in organ function associated with old age.http://www.scienceblog.com/cms/researchers-correct-decline-organ-function-associated-old-age-17120.html

(10)   DAMS Fact Sheets on Mercury Exposure from Amalgam and Adverse Health Effects. www.flcv.com/indexd.html  and www.flcv.com/indexa.html

(11)   http://www.flcv.com/damspr3.html

(12)   http://www.flcv.com/damspr12.html

(13)    Windham, Bernard: Mercury from Amalgam Fillings is a Common Cause of MS, ALS, PD, SLE, RA, MCS,AD, etc. http://www.flcv.com/ms.htm

(14)   http://www.flcv.com/fluoride.html

(15)   Meinig, G.E: Root Canal Cover-Up. Bion Publ. 1993, www.ppnf.org/catalog/ppnf/Articles/Rootcanal.htm, and http://www.flcv.com/damspr11.html

(16)   Last, Walter: Dental Problems. http://www.health-science-spirit.com/dental.html

(17)   Last, Walter: Candida and the Antibiotic Syndrome. http://www.health-science-spirit.com/candida.html

(18)   Last, Walter: Are Most Diseases Caused by the Medical System? http://www.health-science-spirit.com/medicaldisease.html

(19)   Last, Walter: Lupus Erythematosus. http://www.health-science-spirit.com/lupus.html

(20)   Last, Walter: The Ultimate Cleanse. http://www.health-science-spirit.com/ultimatecleanse.html

(21)   Susan Schenck: The Live Food Factor. 1st Impression Publishing, 2006; contains a summary of over 50 published scientific studies proving the advantages of a raw diet.   http://www.rawguru.com/store/raw-food/live_food_factor_susan_schenck.html

(22)   Kouchakoff, Paul: The Influence of Food Cooking on the Blood Formula of Man. Proceedings: First International Congress of Microbiology, Paris 1930. Dr Kouchakoff worked at the Institute of Clinical Chemistry in Lausanne when he discovered this phenomenon in the late 1920’s. http://www.seleneriverpress.com/media/pdf_docs/37_INFLUENCEOFCOOKING.pdf

(23)   Howell, Edward: Enzyme Nutrition. Avery, 1985. http://www.squidoo.com/enzyme-nutrition

(24)   Reversing Aging Rapidly With Short-Term Calorie Restriction. Interview with Dr. Stephen R. Spindler, professor of biochemistry at the University of California, LE Magazine December 2001, http://www.lef.org/magazine/mag2001/dec2001_cover_spindler_01.html

(25)   See Ann Wigmore Natural Health Institute at http://www.annwigmore.org/ and Dr. Ann Wigmore Raw Living Food Diet Program Directory at http://www.annwigmore.com/
(26)   For more information on diets, recipes and cleansing see the first two chapters of my free web-book Healing Foods at http://www.health-science-spirit.com/contents.html

(27)   www.healingcancernaturally.com/budwig_protocol.html. Here you also find details of the 3 Budwig books that have been translated into English

(28)   Interview with Dr Reams, see http://www.brixman.com/REAMS/hypoglycemia.htm

(29)   Josephson’s book is still in print by A-albionic Research under the title: Thymus, Manganese and Myasthenia Gravis, see www.msen.com or www.addall.com. However, it is written as a scientific monograph and difficult for most readers to understand. Amazingly, there is no indication that this method has been tested in a clinical trial, despite Josephson having presented it before the American Association for Advancement of Science at the Harvard School of Public Health in 1946.

(30)   Green, Gerald: Breaking Trough the Untouchable Diseases. Sagax Publishing, Monmouth, UK, 2008, also see http://www.autoimmune-herbalist-geraldgreen.co.uk

Edgar Cayce (1877-1945) pseudo scienziato statunitense della Virginia portò alla luce negli ultimi anni della sua vita gli effetti benefici dell’olio di ricino.
Egli sosteneva che la guarigione nel corpo umano può avvenire in diversi modi, ma quello che reputava indispensabile affinché ogni cura andasse a buon fine era la piena consapevolezza dell’individuo.

Secondo Cayce l’essere umano è un insieme di natura spirituale, mentale e fisica ed è necessario riconoscere la loro unità per riportare il corpo in uno stato di salute. La medicina occidentale, a suo avviso, si è sempre più specializzata, nel tempo, nella cura dei sintomi attraverso sostanze chimiche, spesso dimenticando che ciò non è sufficiente e che un ruolo fondamentale lo gioca invece la forza vitale insita in ognuno di noi, che è parte dell’infinito.
Secondo Cayce tutte le medicine, i composti chimici e le applicazioni meccaniche svolgono un ruolo ben preciso come strumento di cura, ma anche stimolare speranza, creare fiducia nel processo di guarigione o portare fede nella coscienza dell’individuo è estremamente necessario.

In tal modo egli operava con le persone che si rivolgevano a lui e alle quali suggeriva l’utilizzo dell’olio di ricino per diverse patologie. Il corpo è paragonabile ad un computer, in qualche modo. Quando il computer è programmato in una determinata maniera è difficile cambiare programma. Il cambiamento richiede tempo. Lo stesso accade con il corpo umano, ogni parte del corpo tende a mantenere uno status quo. Pochissime persone sono davvero inclini al cambiamento e il cambiamento è indispensabile se si desidera che avvenga la guarigione, pertanto il paziente deve progredire in consapevolezza, allo scopo di acquisire a livello mentale, spirituale e fisico un “nuovo programma”.
Gli impacchi con l’olio di ricino corrispondono ad un nuovo programma in quanto, nel tempo, esso influisce sulle cellule del corpo diffondendo il “programma di guarigione”.

Negli anni, il Dr. Mc Garey, medico e studioso dei metodi di Cayce, poté constatare i numerosi benefici che l’uso esterno dell’olio di ricino aveva nei suoi pazienti.

Il più comune effetto benefico risultante dall’utilizzo esterno dell’olio di ricino è il rafforzamento del sistema immunitario. Parte dei compiti del sistema linfatico, che gioca un ruolo importante nel sistema immunitario, è quello di drenare e purificare le parti del corpo.
Quando i tessuti in un’area del corpo vengono ripuliti dagli scarti, le cellule sono in condizioni migliori per il loro buon funzionamento e l’attività degli organismi immunitari diviene più efficace nella difesa del corpo e nella sua ricostruzione.

Nonostante le esperienze legate ai benefici ottenuti dall’olio di ricino non siano mai state pubblicate perché considerate atipiche e poco ortodosse per la medicina classica, l’uso degli impacchi di olio ha proliferato negli anni in molte parti del mondo anche grazie a molti professionisti della salute.
“Ad una delle nostre più recenti conferenze mediche in Phoenix” racconta il Dr. Mc Garey “un giovane chirurgo ortopedico riportò come aveva dotato ogni letto del reparto con un K-pack (uno speciale termoforo che scalda) e l’impacco di olio di ricino veniva utilizzato di routine nelle terapie postoperatorie. Altri medici nel suo ospedale si interessarono a questa metodologia e iniziarono ad introdurla anche nei loro reparti, ma l’ortopedico non disse mai che tale metodo era stato studiato da un fisico, altrimenti avrebbe perso la causa!”.

“Un’esperienza inusuale” continua il dr. Mc Garey “la ebbi con una malattia grave e un impacco di olio di ricino da utilizzare per un’ostruzione intestinale. Mi chiamarono per visitare una donna anziana presso la sua abitazione. Era mia paziente da lungo tempo ma inabile a venire presso il mio studio. Aveva sviluppato una distensione addominale che peggiorava rapidamente. La donna aveva perso la sua lucidità, non guardava più nemmeno la televisione e rimaneva a letto tutto il tempo. Quando la esaminai, riscontrai che il suo addome era davvero esageratamente dilatato, la causa era un’ostruzione e pertanto necessitava  essere ricoverata immediatamente. Avrebbe dovuto essere intubata affinché con un tubo gastrico le si sgonfiasse la pancia. Ella si rifiutò con tutte le sue forze. Aveva più di 80 anni e non aveva nessuna intenzione di lasciare la sua casa, era seriamente intenzionata a morire nel suo letto. Per alleviare il suo dolore e disagio istruii sua figlia su come applicarle impacchi di olio di ricino sull’addome, senza riscaldarlo, ma costantemente per tutto il giorno. E la paziente doveva sciogliere in bocca dei cubetti di ghiaccio per mantenersi idratata. Il giorno successivo la paziente si sentiva leggermente meglio e notai una leggera diminuzione della dilatazione addominale. Il giorno seguente ella iniziò ad avere delle feci liquide e la sua dilatazione addominale sembrava quasi del tutto guarita. Le prescrissi delle supposte e la paziente ebbe un grande movimento intestinale ma entro la norma. La diagnosi più ovvia era un grave blocco intestinale causato da stipsi. Quando la visitai il terzo giorno era seduta su una sedia e guardava il suo programma televisivo preferito. Come poteva un impacco di olio di ricino aver avuto un impatto così radicale nel cambiamento dello stato di salute di quella donna? Mi viene da dire che ella aveva, prima del blocco intestinale, stabilito un determinato grado di omeostasi (tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche), uno stato di stabilità interiore, psicologico.

Poi qualcosa accadde, probabilmente legato alla sua alimentazione, che causò questo blocco delle feci. Questo è quanto ci è chiaro. Poi peggiorò, ma come quell’olio di ricino ha sciolto il blocco riportando la situazione ad uno stato di normalità? Può essere che l’olio di ricino sia penetrato fino al tratto intestinale? E’ stata un’attività vibratoria dell’olio di ricino una volta penetrato nel tratto intestinale a portare la guarigione oppure tale attività vibratoria ha funzionato senza che l’olio penetrasse nell’intestino?”.
In natura, nella dimensione in cui viviamo, sappiamo che ogni cosa possiede una vibrazione. Tutte le sostanze nell’ambiente fisico sono composte di atomi e particelle subatomiche. Queste sono in movimento costante e rappresentano una forma di energia. Tutte le sostanze, viventi o non, sprigionano vibrazioni le quali, con il tempo e la ricerca, possono essere misurate e mostrando una specificità unica nella loro natura. Per questo l’olio di ricino ha vibrazioni diverse dall’olio di arachidi ad esempio. E’ quindi la vibrazione che sprigiona la natura benefica dell’olio di ricino nel corpo e da inizio ad un nuovo approccio, una nuova situazione, un nuovo equilibrio interno alla struttura e al funzionamento del corpo umano?

Le proprietà dell’olio di Ricino: aumento dell’attività di eliminazione delle scorie e di rigenerazione dei tessuti
I benefici dell’olio di ricino sono stati riscontrati proprio nel ridurre la perdita di sangue nei tessuti e nel sollecitare la loro ricostruzione anche a seguito di gravi ferite sulla pelle.
L’eliminazione interna delle scorie e la rigenerazione dei tessuti è uno degli effetti primari dell’olio di ricino ed è un processo fondamentale per il ristabilimento dell’equilibrio nel corpo.
Esistono 4 canali di eliminazione delle scorie nel nostro corpo: la pelle, i polmoni, il fegato/intestino e i reni. Quando un canale è ostruito, danneggiato o malato diventa incapace di espletare il suo compito e gli altri 3 canali vanno in sofferenza. E’ importante ricordare che il sistema linfatico e i capillari sono fondamentali nel trasferimento delle sostanze che devono essere rimosse dal nostro organismo, pertanto ogni metodo designato a migliorare e coordinare il processo di eliminazione dell’organismo diventa fondamentale per la sua guarigione.

Molte esperienze sugli utilizzi dell’olio di ricino derivano dalle testimonianze dei pazienti di Cayce e Mc Garey. Qui sotto è riportata una parte della lista dei casi grazie ai quali il dr. Mc Garey poté constatare gli effetti benefici ottenuti dai pazienti applicando l’olio di ricino secondo i suggerimenti di Cayce.

1)   Ferite e Abrasioni

Grazie alle ancora, in parte misteriose proprietà dell’olio di ricino abbiamo esteso il suo utilizzo ai pazienti della nostra clinica, allo stesso personale della clinica e nelle nostre vite private.
I miei 6 figli hanno ricevuto applicazioni di olio di ricino su varie parti del loro corpo tanto da ricordare ogni volta, a me e alla loro madre, che sulle nostre lapidi verrà apposta la scritta “Qui giacciono nonostante l’olio di ricino”.
Un’amica di famiglia, Sherry, stava viaggiando 45 miglia all’ora con la sua moto quando perse il controllo ed uscì di strada schiantandosi. Sherry riportò abrasioni sui gomiti, addome, seno sinistro ed entrambi i palmi delle mani erano scorticati fino allo strato più sottostante della pelle. La terapia che le prescrissi era olio di ricino da usare liberamente su tutte le aree colpite.
La sua reazione fu eccellente e le ferite si rimarginarono completamente senza lasciare cicatrici.

2)   Tumore al collo

Catherine, una donna 82enne che aveva sempre goduto di buona salute, aveva prosperato grazie alla sperimentazione delle varie terapie suggerite da Edgar Cayce nei suoi scritti. Mi fece visita alla clinica tempo fa perché le era spuntato un nodulo nella parte destra del collo, vicino all’angolo con la mandibola, molto vicino all’attaccatura del lobo dell’orecchio. Non c’era traccia di alcuna possibile causa che avesse potuto generare un linfonodo in quella zona, pertanto le furono prescritti radiografie e test di laboratorio.
Prima di arrivare presso il mio ufficio, Catherine aveva iniziato costantemente ad applicare impacchi di olio di ricino sul nodulo. Quando lo vidi la prima volta aveva la dimensioni di una noce. Nell’arco di due settimane, le dimensioni si erano ridotte diventando quasi quelle di un pisello. Un mese dopo, il nodulo era scomparso. Riesaminando l’evento ho il sospetto che si trattasse di un linfonodo. Se non fosse diminuito così rapidamente avrei subito prescritto una biopsia alla paziente, una procedura che non avrebbe accettato. A fronte di questo risultato era così entusiasta e sembrava essere in ottima forma. Non sappiamo esattamente cosa stesse accadendo ma abbiamo optato insieme di fare dei passi per riportare il corpo alla normalità.
E l’olio di ricino lo fece.

3)   Micosi dell’unghia

Questo è un problema piuttosto comune nella pratica della medicina familiare, ma molto difficile da correggere. La rimozione non sempre ne è la cura. Si sostiene che un fungo possa esserne l’eziologia, la causa. E’ molto comune nelle persone anziane.
Nel 1977 una donna si presentò da me con un dito del piede molto gonfio e ci chiese di risolverle il problema. Si trattava di una micosi dell’unghia, grande, spigolosa e molto difficile da debellare o da tenere sotto controllo. Le fu prescritto di fare pediluvi nel sale inglese per 15 minuti ogni sera prima di coricarsi. Dopodiché doveva avvolgere il dito con un impacco di olio di ricino che avrebbe dovuto tenere per tutta la notte. Questa procedura doveva continuare per almeno due mesi. Ritornò da me dopo 6 mesi. Trovammo che la sua unghia era tornata ad una completa normalità. Cosa era accaduto? Era aumentata la circolazione? Una migliore fluidità linfatica? Un’attività fungicida? Fede? Pazienza e persistenza? La vera natura della sua guarigione rimase un enigma ma con pazienza, persistenza e olio di ricino ella guarì!

4)   Cancro della Pelle/Cheratosi

Ai primi stadi è probabilmente impossibile dire se una cheratosi attinica sia in fase di sviluppo e possa diventare ciò che viene chiamato corno cheratinico o carcinoma a cellule squamose, il quale è maligno. Comunemente, questa eccessiva crescita di cellule epidermiche, cheratinociti, viene solitamente chiamata cheratosi. Spesso, anche senza alcuna biopsia di verifica, viene stabilito che si tratti di un cancro della pelle al primo stadio o a stadio avanzato. I non-fisici spesso fanno così le loro diagnosi.
Uno dei miei pazienti preferiti era un uomo di 93 anni (sua moglie ne aveva 95). Entrambi avevano un tremendo senso dell’humor. George aveva una grande escrescenza vicino al lobo dell’orecchio destro, una cheratosi che era sfigurante, sebbene non fosse maligna. Fu seguito da diversi specialisti prima di venire da me. Lo istruii a frizionare meticolosamente la parte del lobo destro 2 volte al giorno e di ripulirla successivamente con un panno morbido. Quando tornò da me un anno e mezzo dopo l’orecchio era completamente normale, non c’era più nessuna cheratosi. Ammise di continuare a voler usare l’olio di ricino perché gli rendeva i lobi delle orecchie così morbidi. Consigliavamo continuamente ai nostri pazienti di utilizzare l’olio di ricino sulla pelle per cheratosi, acne, smagliature durante la gravidanza e per la cura generale della pelle.

Molti altri casi vengono accuratamente descritti nel libro da Mc Garey, riportanti i progressi e le guarigioni grazie all’olio di ricino, come i seguenti:

5)   Ferite infette

6)   Iperattività

7)   Calcoli al Fegato e alla Cistifellea

8)   Spasmi esofagei

9)   Problemi di udito/Perdita di udito

10)   Smettere di Russare

Edgar Cayce descrisse almeno 30 differenti funzioni fisiologiche che vengono migliorate attraverso l’uso dell’olio di ricino applicato topicamente, grazie all’utilizzo sotto forma di impacco. Questa è una lista parziale dei casi in cui egli raccomandò ai pazienti l’olio di ricino come terapia, ai quali erano state diagnosticate una varietà di condizioni fisiche differenti:

afonia
appendicite
artrite
blocco intestinale
calcoli alla cistifellea
cancro
cellulite pelvica
cirrosi epatica
colite
costipazione
colecisti
colecistalgia
epilessia
emicrania
epatite
ernia
fegato fiacco
gastrite
insufficienza renale
linfoadenite
linfoma di Hodgkin
morbo di Parkinson
neurite
paralisi cerebrale
restringimento del duodeno
stenosi del duodeno
sclerosi multipla
sterilità
uremia
tigna

Questa lista non include una moltitudine di altri casi indicizzati nella A.R.E. (Association for Research and Enlightenment) Library di Virginia Beach, la tenuta di Cayce entro la quale fece costruire un ospedale per la cura dei suoi pazienti.

Caratteristiche dell’Olio di Ricino
L’olio che guarisce viene estratto dai semi del Ricinus communis, conosciuto anche come “Palma Christi” o, più comunemente, come olio di ricino.
Farmacologicamente l’olio di ricino è composto, per la maggior parte, da acido ricinoleico, un idrossiacido insaturo grasso con la formula CH3 (CH2)5 CHOHCH2 CH: CH(CH2)7 COOH. Si descrive in vari testi specifici, più o meno recenti (es. “Le basi farmacologiche della terapia” di Goodman e Gilman o “Le Malattie della Pelle” di Ormsby e Montgomery) l’utilizzo dell’olio di ricino come “olio nutritivo ed emolliente” con molteplici usi benefici sulla pelle. Spesso viene indicato per la rimozione di croste e desquamazioni. Altri olii indicati dagli autori come “nutritivi ed emollienti” sono l’olio di fegato di merluzzo, l’olio d’oliva, l’olio di mandorla, l’olio di semi di lino, l’olio intero, mentre quelli considerati “stimolanti” sono l’olio di ginepro, l’olio di betulla bianca e l’olio di anacardio.

Chimicamente, l’olio di ricino è un trigliceride di acidi grassi. Ciò che rende unico il suo essere un acido grasso è l’alto contenuto (90%) di acido ricinoleico, un acido con 18 atomi di carbonio, con un doppio legame tra il carbonio in 9° e il carbonio in 10° posizione e un gruppo ossidrilico sul dodicesimo atomo di carbonio. La relazione tra il gruppo ossidrilico e l’insaturazione esiste solo nell’olio di ricino. La tipica composizione degli acidi grassi dell’olio di ricino è esposta qui sotto:

Acido Ricinoleico               89,5%
Acido Diidrossistearico       0,7%
Acido Palmitico                  1,0%
Acido Stearico                   1,0%
Acido Oleico                      3,0%
Acido Linoleico                  4,2%
Acido Linolenico                0,3%
Acido Eicosenoico              0,3%

Il gruppo ossidrilico nell’olio di ricino offre una combinazione di proprietà fisiche uniche: alta viscosità e gravità specifica, solubilità nell’alcool in ogni proporzione, solubilità limitata nei derivati alifatici del petrolio. L’uniformità e l’affidabilità delle sue proprietà fisiche sono state dimostrate dall’uso prolungato dell’olio di ricino come standard assoluto nei test di viscosità. Possiede eccellenti proprietà emollienti e lubrificanti.

La storia dell’uso industriale di questa sostanza è lunga ed affascinante.
In breve, si può affermare che grazie al gruppo ossidrilico, al doppio legame e al legame estere, i quali danno luogo a reazioni, un consistente numero di reazioni chimiche nelle quali l’olio di ricino viene commercialmente utilizzato, sono state esplorate. Esse includono l’acetilazione, alcossilazione, aminazione, fusione caustica, disidratazione chimica, distillazione, epossidazione, esterificazione, idrogenazione, polimerizzazione ossidativa, pirolisi e saponificazione. Da queste reazioni risultano una moltitudine di olii, sali, gliceridi, esteri (composti organici che provengono dal processo di esterificazione con acido carbosillico), amidi, alcol, alogeni e idrossistearati.

Tra tutti i contributi dell’industria alla ricerca medica e terapeutica troviamo un interessante lavoro di Arthur Novak del 1961 nel Journal of the American Oil Chemists Society (reperibile al sito http://link.springer.com/article/10.1007%2FBF02638439#page-1) , in merito all’uso di acido ricinoleico e oleico e derivati. Essi furono selezionati e testati per la loro attività antimicrobica, contro diverse specie di batteri, funghi e muffe.
Novak e il suo staff dichiararono che tali sostanze meritavano studi approfonditi, in quanto le applicazioni mediche di questi composti avevano dimostrato di essere di particolare rilevanza.

Gli effetti dell’olio che guarisce
La spiegazione che Edgar Cayce formulò in merito ai numerosi benefici che i suoi pazienti traevano dalle terapie basate, per la maggior parte, sull’utilizzo di impacchi di olio di ricino applicati sull’addome, poggiava sulla rilevanza della funzione del sistema linfatico, nello specifico, del sistema di capillari linfatici e delle strutture che hanno un ruolo fondamentale nell’assimilazione del cibo da parte dell’intestino e la sua preparazione al processo di nutrizione di tutti i tessuti del corpo.

Le placche di Peyer vengono spesso menzionate nei suoi scritti: esse sono placche costituite da noduli linfatici posizionate nell’intestino tenue, vascolarizzate da un’estesa rete di capillari. Egli sosteneva che si trattava di “importanti porzioni del corpo che avevano un ruolo fondamentale nella longevità e nel mantenimento di una buona salute”. Anche il sistema nervoso, secondo Cayce, godeva dei benefici di un buon funzionamento linfatico. Infatti, il perfetto contatto tra il sistema nervoso simpatico e quello cerebrospinale è reso possibile dalle sostanze create in queste piccole placche di tessuto linfatico che si trovano nella superficie mucosa dell’intestino: ciò porta a chiederci che ruolo abbiano le placche nei disturbi fisici che derivano da situazioni di stress e di preoccupazione che tratteniamo nelle nostre menti e che vanno a coinvolgere la parte emotiva del nostro corpo.

Il comportamento e le emozioni, di fatto, diventano fondamentali in tutte le esperienze di guarigione. Cayce affermava, per dimostrare con certezza l’influenza delle emozioni sulle condizioni fisiche del corpo, che “nessuno può odiare il proprio vicino e non avere lo stomaco e il fegato sottosopra”.
Probabilmente la spiegazione più semplice è che le emozioni sono basicamente situate nelle ghiandole endocrine. Queste ghiandole inviano impulsi nervosi attraverso il corpo e, allo stesso tempo, producono ormoni in linea con il tipo di emozione che deve venire generata. Le sostanze chimiche prodotte hanno potenti e diretti effetti sul sistema nervoso autonomo (il sistema che controlla le funzioni “involontarie” dell’organismo) e su varie funzioni degli organi.

Tali sostanze chimiche prodotte danno origine a condizioni che conosciamo bene, come ipertensione, ulcera dello stomaco, malattie cardiache ed una serie di altre malattie, molte ancora non riconosciute come legate a queste cause, che nascono da ciò che pensiamo o “proviamo”. Le ghiandole svolgono il loro compito di trasmissione e successivamente la fisiologia, come tutta risposta, sviluppa malattie fisiche come immagine a specchio del tipo di pensieri che abbiamo generato e che è diventato un tracciato abituale nella memoria delle ghiandole.
Ecco perché spesso accadeva che Cayce prescrivesse ai suoi pazienti impacchi di olio di ricino solo dopo aver pregato a lungo, allo scopo di riposizionare sia il corpo che la mente sulla via della guarigione. Egli sosteneva che coloro i quali erano percettivi di natura avrebbero tratto beneficio dagli impacchi di olio di ricino. Perché? Perché essere recettivi fa parte della nostra natura infantile. Il bimbo ha fede senza sapere perché e accetta tutte le cose come volontà divina che agisce sulla sua vita. La pace arriva al bambino attraverso la terra, la sua terra.

L’impazienza distrugge i buoni risultati della terapia e libera l’attività distruttiva delle energie provenienti dai recettori adrenergici (che interagiscono con l’adrenalina) del sistema nervoso simpatico, sovrastando gli effetti benefici del sistema nervoso parasimpatico. Il nostro corpo è stato spesso influenzato dagli elementi di “coscienza” che, per lungo tempo, hanno agito in maniera deleteria come “normali” fattori nel nostro percorso di vita. Questi elementi non sono facilmente riconoscibili e quando li scoviamo, non è facile eliminarli dal proprio schema di coscienza.

“Guarire può essere davvero la pace, una pace che viene per riposare il corpo che è un riflesso della pace che passa attraverso la comprensione. Possiamo vedere la pace del corpo come una pace che ha da venire sulla terra: da nazione a nazione. Quanto troveremo la vera pace sulla terra, vedremo uno stato di guarigione invadere i corpi di tutte le persone.”
Dr. William A. McGarey

Per fare un impacco di olio di ricino è necessario:

- Un panno di flanella
- Un foglio di plastica (privo di colori artificiali)
- Un termoforo, scaldino elettrico (oggi una boule di acqua calda)
- 2 o 3 spille da balia
-Olio di ricino
- Asciugamano

Procedura di applicazione impacco

1)   Preparare il panno di flanella, preferibilmente lana-flanella. Il panno deve essere piegato 2 o 4 volte e deve misurare 25/30 cm di spessore dopo essere stato piegato. Queste sono le dimensioni utili all’applicazione addominale. Ogni area del corpo avrà le proprie dimensioni adeguate del panno.

2)  Versare dell’olio di ricino sul panno, utilizzando un foglio di plastica sotto per prevenire lo sgocciolamento dell’olio. Accertarsi che il panno sia bagnato ma non fradicio di olio.

3)    Applicare l’impacco sulla parte del corpo che necessita il trattamento, mantenendo il foglio di plastica all’esterno.

4)    Appoggiare un termoforo elettrico (o boule di acqua calda) sul foglio di plastica a copertura dell’impacco e accenderlo dapprima a livello minimo, poi medio fino alla temperatura più alta se sopportabile per il corpo. Attenzione a non scottare la pelle!

5)    Infine avvolgere un asciugamano da bagno, piegato in lunghezza, attorno al tronco del corpo allo scopo di coprire l’impacco e il termoforo e chiudere con aghi di sicurezza.

6)    L’impacco deve rimanere applicato per circa un’ora, un’ora e mezza e successivamente la pelle può essere lavata con una semplice soluzione di acqua e bicarbonato di sodio.

L’impacco con la flanella non deve essere scartato dopo una singola applicazione, ma può essere conservato in una busta di plastica per gli usi futuri. A meno che l’impacco non perda colore o l’olio si guasti è possibile utilizzarlo per mesi. Alcuni preferiscono conservare l’impacco in frigorifero ma poi è indispensabile che venga preriscaldato prima di ogni utilizzo.
Con quale frequenza va applicato l’impacco? Da 3 a 7 giorni alla settimana, da far seguire poi da 3 trattamenti con olio di oliva per la pulizia del fegato e per stimolarne l’attività. Prendere un cucchiaio da tè di olio d’oliva al giorno.
Fare attenzione all’assunzione di quantità maggiori.

Tratto dal libro “The Oil That Heals: A Physician’s Successes with Castor Oil Treatments” del dottor William A. Mc. Garey basato sulle ricerche di Edgar Cayce.
Traduzione per Disinformazione a cura di Lorenza Veronese