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A cura del dr.med. Z. Asalli 14 Marzo 2023 / www.microscopiacamposcuro.it

Ultimamente e più volte sono stato interpellato da colleghi, allievi per dire la mia a proposito della microscopia in campo oscuro, in un tempo difficile come questo che l’intera umanità sta vivendo –COVID, laddove regna la confusione della scienza, l'incertezza e le paure della povera gente.
Mi dispiace iniziare questo articolo con le frasi scioccanti, ma attuali, di un medico Britannico J. Wilson, esperto nella microscopia in campo oscuro e nella analisi del sangue in vivo - live blood analysis. Cito le sue testuali parole:

Ho notato in un articolo pubblicato che i pazienti attratti dall’analisi della microscopia in campo oscuro effettuato da persone a dire il vero inesperte e poco affidabili, sono potenzialmente imbrogliati tre volte. In primo luogo, ti viene diagnosticata una 'condizione' che non hai; poi segue una cura lunga e costosa; e infine il falso test viene ripetuto e tu sei dichiarato 'migliorato' o 'tornato alla normalità”.

Queste sue parole sono rimaste ancorate nella mia mente fino ad oggi, e nonostante sia passato tanto tempo, le ritengo più che mai veritiere e attuali in un epoca dove domina la confusione, l’incertezza e le paure tra la gente. Ultimamente ho visto e continuo a vedere scorrere davanti ai miei occhi sui canali social e sul web molteplici articoli, pubblicazioni e video clips sulla microscopia in campo oscuro con sangue vivo sui pazienti che hanno avuto o che sono stati costretti alla vaccinazione. Ciò che ho visto purtroppo sono delle interpretazioni inventate e più che mai lontane dalla vera contestualità e dai criteri per la quale è nata si è sviluppata tale metodica diagnostica .

Prima di puntualizzare ed esporre tale incoerenza diagnostica e false interpretazioni da parte dei falsi profeti sento il dovere di ricordare e celebrare colui che ha inventato e sviluppato questa affascinante metodica, il suo coraggio e serietà, con cui riuscì a modificare e cambiare certi paradigmi che erano già affermati e collaudati nella scienza della microbiologia e nello sviluppo e crescita dei microorganismi: Il Prof. Günther Enderlein – Zoologo Berlinese (1872-1968), ed entomologo, il quale affermò che tutti gli organismi viventi sono portatori di forme primitive di microorganismi che lui indicò con il nome “Endobionti” .
Tali microorganismi in forma principalmente colloidale, vanno incontro a trasformazione verso forme più complesse, patogene per l’uomo ogni qualvolta cambia il terreno “Milieu“, Enderlein con la sua attenta e accurata osservazione al microscopio in campo oscuro di una goccia del sangue vivo riuscì a tracciare passo dopo passo lo sviluppo dei microorganismi a seconda del terreno cellulare in cui vivono . Questi microorganismi svolgono una funzione saprofita benefica per l’organismo oppure possono, in seguito a stress o ad altre anomale sollecitazioni, diventare patogeni.

In seguito Enderlein mise per iscritto nei suoi libri, i principi e i criteri rigorosi per eseguire una diagnosi corretta e attendibile secondo la sua teoria che è stata accettata da varie discipline scientifiche.Dunque, come vedete, l’ utilizzo di tale metodica richiede studio , conoscenza e informazione profonda sufficiente affinché l'operatore che si avvicina a tale metodica sia in grado d’interpretare correttamente ciò che sta vedendo al microscopio al fine di dare una diagnosi corretta, basandosi, appunto, sui principi fondanti e fondamentali postulati dallo scopritore .

Sicuramente, quindi, non è che ognuno può inventare la SUA teoria e arrampicarsi sugli specchi per giustificare certe opinioni; metaforicamente parlando, non basta guardare attraverso il buco della serratura di un fornaio per diventare già il giorno dopo un vero fornaio.
Come ho ricordato prima, l’intera umanità sta passando un’epoca particolare nella sua storia, Epoca del Covid e post Covid, dove domina l’incertezza, la confusione e soprattutto la paura per non dire il panico totale per la propria salute e la salute dei propri cari.

Come ho precisato nel mio articolo precedente, la questione del fenomeno cosiddetto “impilamento dei globuli rossi“ non è altro che un fenomeno artefatto causato da errore tecnico dell’operatore durante la preparazione e allestimento della goccia sul vetrino, e non è affatto fenomeno intra-circolatorio. (Leggere su www.disinformazione.it).
Dunque In questo articolo, spiegherò le immagini viste e interpretate per qualcosa che non è, ma è solo un frutto di mal interpretazione, inesperienza e addirittura invenzione delle diagnosi che non stanno né in cielo né in terra .

Grafene sì, grafene no...
La prima questione: è vero o non è vero che i metalli pesanti come i cristalli e tubuli di ossido di Mercurio, ossido di Alluminio e ossido di grafene possono essere visti o osservati con la microscopia in campo oscuro?
La mia risposta è secca: assolutamente No! Tutte, quelle immagini che sono state diffuse sul web e “vendute” come Grafene, non sono altro che artefatti di cellule epidermiche, conglomerato dello strato idrolipidico della cute, cristalli di acido urico, fili di stoffa, fessure e graffi sui vetrini ecc…ecc. La microscopia in campo oscuro è una metodica per immagini che utilizza delle amplificazioni ottiche limitate (40X o il massimo 100X, cioè 400 a 1000 volte la dimensione reale di ciò che stiamo osservando) mentre i metalli pesanti come l’ossido di mercurio, di Alluminio e l’ossido di grafene, ribadisco, non sono certamente elementi biochimici osservabili con questa metodica; questo, sia per il limite tecnologico e tecnico della metodica, sia per la natura di questi elementi, certamente ci sono altre tecnologie adatte a rivelare e quantificare tali sostanze come la Spettrofotometria UV, o Laser a Scansione, che utilizzano lunghezze d'onda nanometriche ben precise - 720nm.
In ogni modo arrampicarsi sugli specchi tanto per giustificare certe credenze, non è mai la via maestra, e come dice il proverbio: dai a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio, diversamente si creano i falsi profeti.
Ecco una lista di quadri e di immagini di microscopia in campo oscuro di pazienti vaccinati e no, definiti come Grafene ma che, in realtà, non sono altro che artefatti, come ho ricordato precedentemente.
Ecco alcune immagini di artefatti che si possono vedere durante l’esame in microscopia in campo oscuro:

La microscopia in campo oscuro nelle mani di persone esperte, informate e ben istruite è un ottimo strumento di supporto diagnostico per capire lo stato di salute generale e del terreno della persona e può fornirci delle informazioni dettagliate e in certi casi precise e attendibili, a condizione di rispettare le regole, le conoscenze e i principi scientifici iscritti e trasmessi dal padre fondatore il prof. Günther Endelein.
Quindi è importante sottolineare che essendo una metodica fragile, limitata e malleabile, se viene utilizzata da autori poco esperti, poco qualificati e malintenzionati, diventa facile trascinare l'esaminato (il/la paziente) in un inganno diagnostico in cui vengono inventati referti inesistenti.

Dunque e prima che diventi tardi, tale metodica va difesa e protetta con tutti i mezzi scientifici ed intellettuali, impedendo agli speculatori di proseguire, altrimenti questa metodica rischia di finire nell'archivio delle ciarlatanerie. Spero che questo breve articolo sia riuscito a chiarire ciò che è vero da ciò che è falso, ciò che è invenzione e ciò che è già affermato e veritiero.

Si chiama Aiskom Tower Sentinel ed è prodotto dalla Aiskom, una società italiana che riunisce esperti nel settore degli algoritmi e dei sensori.
Ha l’aspetto di una colonnina o torre (tower) alta circa un metro e mezzo gestita da un iPad il quale controlla un sensore al grafene e un algoritmo sofisticato.
Il sensore interferometrico a base di grafene (un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio con la resistenza del diamante e la flessibilità della plastica) è in grado di cogliere le alterazioni nelle onde e nei campi elettromagnetici.

Struttura atomica del grafene

Insomma una specie di radar in grado di registrare le onde emesse da un organismo e riconoscere la frequenza specifica. Ma di quali frequenze stanno parlando? Dei nucleotidi che costituiscono la catena di Rna del virus. In pratica la sentinella “annusa” un essere umano e scova (in teoria) i virus!
Il tablet è connesso con le banche dati mondiali dove sono depositate (così ci dicono) le sequenze nucleotidiche conosciute. Poi l’algoritmo in pochissimi nanosecondi da il responso tipo oracolo di Delphi: «Non hai il virus» oppure «Richiedi assistenza e segui l’iter previsto dalle autorità», un modo gentile per dirti che sei infetto e che devi farti ricoverare quanto prima!

Sentinel misura anche la temperatura corporea e se tutto questo non bastasse è in grado di riconoscere il volto di una persona anche se questo fosse coperto da una maschera o addirittura da un casco da moto!
Per fortuna ci sono solo 8 macchine nel mondo, e non lo dico per l’esiguo costo di 12.000€, ma perché una simile tecnologia apre scenari a dir poco inquietanti…

Attualmente è già in dotazione presso un’azienda bresciana con 150 dipendenti, in un ristorante di Varese, in una Rsa e in due uffici milanesi.
Ma cosa accadrà se un domani una torretta venisse piazzata all’entrata di ogni ristorante, bar, centro commerciale, ufficio postale, banca, e perché no lungo le strade principali? Insomma ovunque.

Un naso in grafene pronto a “sniffare” qualunque essere umano gli passi vicino, alla faccia della privacy. E se l’impronta elettromagnetica dovesse collimare con la sequenza registrata nel database? Non potrebbe scattare l’allarme e la persona trovarsi in un attimo dentro un centro di contenimento anti-Covid? Semplici astrazioni? Oppure la realtà potrebbe - come sempre più spesso accade - superare la fantasia più fervida?
Anche perché non ci è dato sapere l’affidabilità di questo sensore ossia la sicurezza nel riconoscimento della frequenza elettromagnetica dei virus, cosa questa estremamente importante visto che può decidere sullo stato di salute o malattia di una persona...

Per maggiori informazioni “La svolta per tenere i locali aperti: c’è una macchina che ti dice se hai il virus”, Costanza Cavalli, “Libero” del 2 febbraio 2021