Vai al contenuto

Nel 1933, l'Istituto Microbiologico di Mosca pubblicò una ricerca sul problema del pleomorfismo, cioè la proprietà dei microrganismi di modificare la propria morfologia o forma.
Gli autori, il professor Kritschewski e Ponamarewa, osservarono diverse forme di batteri crescere in una coltura pura di B. paratyhphi per un periodo di 20 giorni in condizioni controllate.
I risultati sono chiarissimi quanto sconvolgenti: il pleomorfismo è un fatto provato! I microrganismi sono in grado di mutare forma a seconda del terreno su cui si trovano!
La loro conclusione non lascia spazio a nessun dubbio: "la dottrina del monomorfismo (inventata dal delinquente Louis Pasteur, mia affermazione) contraddice la realtà e dovrebbe essere sostituita dall'affermazione che le specie batteriche sono pleomorfe".
Avete capito? Le colossali menzogne inventate da Pasteur stanno venendo sempre più smascherate.
Questa dei ricercatori russi è l'ennesima conferma delle stupende scoperte fatte dal grande medico francese Antoine Pierre Jacques Béchamp.
Non sorprende che queste, e quelle di molte altre provenienti da istituzioni in tutto il mondo, siano state respinte e cestinate dall'establishment medico-scientifico.
Sia mai…il pleomorfismo è devastante per l'attuale paradigma basato sulle coglionaggini pasteuriane.
Se infatti venisse accettato l'intero campo della microbiologia e delle malattie infettive crollerebbe miseramente. Ed è proprio quello che avverrà, perché come dico sempre, la Verità è figlia del Tempo e non la si può segregare a lungo!
Il terreno è tutto, il microbo non è nulla!!!

Fonte originale "On the Pleomorphism of Bacteria: I. On the Pleomorphism of B. Paratyphi B"
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16559732/
Tratto da Humanley t.me/humanley (http://t.me/humanley)

Secondo gli insegnamenti di Bechamp, le cellule e i germi sono associazioni di microzimi.
Le caratteristiche fisiche e le attività Vitali delle cellule e dei germi dipendono dal terreno in cui i loro microzimi si nutrono, crescono e si moltiplicano. Così il microzima, crescendo nel terreno-plasma del germe procreativo, si sviluppa nelle cellule normali, permanenti e specializzate dell'organismo vivente vegetale, animale o umano.
Gli stessi microzimi che, in questi corpi viventi, si nutrono di materiali morbiferi e di tossine sistemiche si sviluppano in batteri e parassiti.
La scoperta dei microzimi conferma così meravigliosamente le asserzioni della filosofia della Cura Naturale, secondo cui i batteri e i parassiti non possono causare e istigare processi infiammatori o patologie, a meno che non trovino il proprio peculiare terreno morbifero in cui nutrirsi, crescere e moltiplicarsi.

Tratto dal libro "Bechamp o Pasteur: un capitolo dimenticato nella storia della biologia", Douglas Hume, 1932

Cosa aspetti, unisciti a Disinformazione.it

Antoine Bechamp* è stato un medico, scienziato e ricercatore illuminato del XIX secolo e ovviamente nessuno lo conosce, mentre il chimico Louis Pasteur suo contemporaneo è stato un vero e proprio delinquente e tutti lo osannano!
Il motivo è semplice: Pasteur, sdoganando la farmacocrazia e la vaccinocrazia, era perfetto per l'establishment dell'epoca!
La visione della Vita di Bechamp invece era a dir poco sconvolgente. Se fosse passata la sua "dottrina pleomorfica" il mondo oggi sarebbe un altro, un mondo migliore, invece hanno appositamente portato avanti l'idiozia della "Teoria dei germi" di Pasteur. E ne stiamo vedendo i risultati!
Ecco cosa ha scoperto Bechamp:

"𝘐𝘭 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘻𝘪𝘮𝘢 𝘦‌ 𝘤𝘪𝘰‌ 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢𝘳𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘦‌ 𝘥𝘰𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰, 𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦.
𝘌𝘴𝘴𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘤𝘭𝘪𝘮𝘢 𝘭'𝘦𝘭𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰𝘳𝘢𝘭𝘦, 𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘱𝘶𝘰‌ 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘮𝘰𝘳𝘣𝘪𝘧𝘦𝘳𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘶𝘯 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘶𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘪 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢.
𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘤𝘪𝘰‌ 𝘤𝘩𝘦 𝘦̀ 𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘥𝘰𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘶𝘰‌ 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘴𝘤𝘦𝘵𝘵𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢.
𝘓𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘦 𝘥𝘢 𝘯𝘰𝘪 𝘦 𝘪𝘯 𝘯𝘰𝘪.
𝘐 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘻𝘪𝘮𝘪 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘶𝘣𝘪𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘦𝘷𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘱𝘢𝘵𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘪.
𝘐𝘯 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘶𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘻𝘪𝘮𝘪 𝘱𝘶𝘰‌ 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘶𝘳𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘦𝘷𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢 𝘱𝘢𝘵𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢.
𝘐 𝘨𝘦𝘳𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘣 𝘰𝘳𝘪𝘨𝘪𝘯𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘳𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘪𝘢𝘮𝘰, 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘪𝘣𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘨𝘪𝘢𝘮𝘰, 𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘤𝘲𝘶𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘣𝘦𝘷𝘪𝘢𝘮𝘰, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦‌ 𝘪 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘴𝘮𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘰.
𝘐 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘴𝘮𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘶𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘦 "𝘨𝘦𝘳𝘮𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢" 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘰 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘻𝘪𝘮𝘪 𝘰 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘷𝘰𝘭𝘶𝘵𝘦.
𝘐 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘻𝘪𝘮𝘪 𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢𝘳𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘦𝘭𝘭𝘶𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘢𝘵𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘤𝘦𝘭𝘭𝘶𝘭𝘢!"
Antoine Bechamp (1895-1908)

  • Antoine Bechamp: professore aggregato di farmacologia; dottore in medicina; dottore in scienze; professore di chimica medica e farmacologia; professore di fisica e tossicologia.

Tratto dal libro, "𝘉𝘦𝘤𝘩𝘢𝘮𝘱 𝘰 𝘗𝘢𝘴𝘵𝘦𝘶𝘳: 𝘶𝘯 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘯e𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘣𝘪𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘢"

Cosa aspetti, unisciti a Disinformazione.it


Marcello Pamio

Ignaz Philippe Semmelweiss è stato l’emblema vivente dell’oscurantismo scientifico.
Il medico ungherese, assistente nella prima divisione della clinica ostetrica di Vienna, scoprì l’origine della febbre puerperale che sterminava le donne.
Va ricordato che nella capitale austriaca (ma anche nelle altre grandi città dell’epoca) nella prima metà dell’Ottocento morivano dal 27 al 33% delle donne partorienti. Una strage che avveniva giornalmente, fino a quando il grande Semmelweiss stabilì (osservando le ostetriche) una correlazione diretta tra la morte delle giovani mamme e il fatto che i medici e gli studenti che eseguivano le autopsie non si lavavano le mani prima di entrare nel reparto di ostetricia!

Per noi oggi è una cosa scontata, ma era da pazzi all’epoca solo pensare al collegamento tra l’igiene e la morte per setticemia, visto che i batteri non erano ancora stati scoperti...
Ma lui oltre ad essere un medico era anche una persona umile, cosa questa abbastanza rara tra i camici bianchi, e dalla semplice osservazione delle ostetriche che si premuravano di lavarsi per bene le mani prima di toccare una paziente, egli intuì qualcosa che salvò dal quel momento in poi, miliardi di esseri umani. Infatti, non appena riuscì a convincere i colleghi di lavarsi le mani con soluzione di cloruro di calce, il tasso di mortalità crollò ai minimi storici.

Semmelweiss invece di essere osannato ed eletto medico dell’anno, non solo fu licenziato, bandito e preso per il culo dall’intera comunità scientifica, ma a Budapest finì in manicomio, morendo a seguito delle percosse ricevute dalle guardie!
Se oggi Semmelweiss fosse vivo, non verrebbe rinchiuso in gattabuia, ma sicuramente radiato, perché se vai contro l’establishment scientifico, contro il paradigma, ne devi pagare lo scotto!

Infezioni ospedaliere
Nonostante la luce che Semmelweiss ha portato all’umanità, ancora oggi le infezioni ospedaliere sono un problema molto serio, anzi direi serissimo. Ogni anno interessano circa 530.000 italiani.
In Europa 33.000 persone ogni anno muoiono a causa di queste infezioni, e circa un terzo di queste avvengono in Italia, facendoci precipitare all’ultimo posto nella classifica europea stilata dal Centro Europeo Malattie Infettive (Ecdc).
Tanto per capire il problema: 1 paziente su 15 ogni giorno contrae un’infezione durante un ricovero in ospedale, con una probabilità di contrarre un’infezione grave del 6%.[1] 
Secondo il prof David Ropeik della Harvard University, la probabilità di morire in un incidente aereo è 1 su 11 milioni e quella di morire sbranato da uno squalo è 1 su 3 milioni.
Per cui, anche se a molte persone volare o trovarsi muso a muso con uno squalo tigre fa paura, in realtà mettere piede in un ospedale è statisticamente molto più pericoloso!

I dati ufficiali sulle morti però sono molto variegati, si va da 7.800 casi di decesso all’anno[2] (sempre a causa di infezioni acquisite nei nosocomi), pari al doppio delle morti legate agli incidenti stradali[3], a oltre 10.000 morti.[4] 
Questa differenza di numeri non è facilmente spiegabile.

Rapporti Osservasalute
Annualmente l’«Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane» pubblica un rapporto ufficiale sullo stato della salute degli italiani e sulla qualità dell’assistenza sanitaria.
Il direttore dell’osservatorio è Walter Ricciardi, ex direttore dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nei rapporti «Osservasalute» degli precedenti (2016-2017) non si trova scritto nulla sulle persone morte per sepsi o infezioni ospedaliere, mentre nell’ultimo datato 2018 e pubblicato qualche giorno fa, esce un quadro a dir poco inquietante!
Innanzitutto vale la pena sottolineare che l’ultimo lavoro è stato possibile grazie al «contributo incondizionato» di IBSA (farmaceutici), Fondazione MSD (Merck) ed Eli Lilly, quindi con i soldi di tre importanti case farmaceutiche. Mentre nei rapporti precedenti non figurano, almeno sulla carta, le lobbies della chimica[5] e, come detto, mancano anche i dati sulla mortalità per infezioni ospedaliere.
Come mai? Non ci sono stati morti in Italia? Eppure i dati visti prima parlavano di 7.000-10.000 morti ogni anno.

Magicamente nell’«Osservasalute» del 2018, il numero delle morti sepsi-correlate, cioè per infezioni prese in ospedale è scritto che è: «cresciuto considerevolmente negli ultimi anni passando da 18.668 del 2003 a 49.301 del 2016».
Quasi 50.000 persone morirebbero quindi in Italia per infezioni ospedaliere, così almeno ha denunciato il 15 maggio scorso, il dottor Ricciardi al Gemelli a Roma[6]
Interessante è che dal primo gennaio 2019 Walter Ricciardi non è più alla direzione dell’Istituto Superiore di Sanità (era stato messo là da Beatrice Lorenzin), avendo dato le dimissioni ben otto mesi prima della scadenza naturale dell’incarico[7]

Non risulta un po’ strana questa coincidenza? Fintantoché Ricciardi era direttore dell’ISS e gestiva l’Osservasalute, nei rapporti non si parlava di sepsi ospedaliere, ma quando l’ex attore molla l’incarico alla sanità, le morti quadruplicano...
Qualcosa ovviamente non torna e le possibili interpretazioni sono diverse.
Da una parte il messaggio di Ricciardi potrebbe sembrare: «quando la salute nazionale la gestivo io, tutto andava per il meglio. Le morti per infezioni erano gestibili, ma ora che non dirigo più l’ISS, stiamo camminando sui cadaveri».
Dall’altra parte, tenendo sempre a mente il famoso detto: «Problema-Reazione-Soluzione», potrebbero far crescere volutamente lo spauracchio con le morti per infezioni (Problema), in modo tale da impaurire le masse di sudditi (Reazione), che finiranno per accettare supinamente ancora più vaccini (Soluzione), anche per malattie per le quali non esiste (e non esisterà mai) una cura specifica.
Infatti già da tempo, parlando di antibiotico-resistenza, abbiamo iniziato a leggere perle di saggezza del tipo: «Vaccinarsi permetterebbe quindi di combattere il problema alla radice, ridurrebbe il numero di antibiotici somministrati e, di conseguenza, rallenterebbe la velocità con cui i microrganismi mutano»[8]. Come se non fosse altrettanto vero che anche la vaccinazione esercita una pressione sull'evoluzione naturale di virus e batteri, che per loro natura sono portati a difendersi mutando per sopravvivere (ricordiamo che virus e batteri convivono col nostro organismo dagli albori dell'umanità, essendo su questo mondo da ben prima di noi, pertanto appare piuttosto ridicolo accanirsi nel volerli "distruggere", anche perché sono talmente numerosi da rendere ormai assodata l’esistenza del cosiddetto «microbiota», tra le altre cose.

Nessuno nega che l’antibiotico-resistenza sia un problema impellente. Lo è eccome, ma usarlo solo per far passare leggi e/o decreti ad hoc con lo scopo di rinchiudere ancora di più le persone negli stabulari dell’Industria petrolfarmaceutica è pericolosissimo.
Anche perché i grandi geni non stanno mettendo in discussione le vere cause dell’antibiotico resistenza - sono tutti troppo impegnati a tremare davanti al terribile microbo x o fungo y - perché la loro volontà è quella di vaccinare l’intera popolazione mondiale.
Le cause che stanno accompagnando a morte decine di migliaia di italiani ogni anno vanno dall’uso eccessivo e sconsiderato degli antibiotici per uso umano (prescritti dagli stessi medici), alle migliaia di tonnellate degli stessi somministrate agli animali da macello per evitare le malattie dovute alle condizioni disumane negli allevamenti intensivi. Due strade che cozzano contro gli enormi interessi economici delle industrie alimentari e farmaceutiche, per cui l’alternativa saranno secondo loro le vaccinazioni di massa!

Secondo l’OMS, il 50% degli antibiotici prodotti in Europa (oltre 10.000 tonnellate) viene usato negli allevamenti intensivi, mentre negli USA tale percentuale raggiunge il 75%.
L’UCS («Union of Concerned Scientists») calcola che sono oltre 11.000 le tonnellate di antibiotici somministrati in USA, per uso non terapeutico, di cui 6.000 tonnellate illegali nell’UE.
Un uso così massiccio di antibiotici negli allevamenti intensivi rende vano qualsiasi lodevole uso appropriato di tali farmaci.
L’esempio della Ciprofloxacina è illuminante. Si tratta di uno degli antibiotici più usati per le infezioni urinarie complicate, che ha iniziato oramai da tempo a dare fenomeni di resistenza batterica (38% di resistenza a E. Coli). Come mai? Semplice: il suo utilizzo negli allevamenti industriali di polli fu approvato dalla FDA nel 1995, nonostante l’opposizione del CDC, Center of Disease Control.
Questo farmaco funziona ancora sullo Pseudomonas, germe caratterizzato dalla capacità di virare la propria resistenza agli antibiotici, capace di dare gravissime infezioni soprattutto in ambiente ospedaliero, nelle sale operatorie. Un uso così indiscriminato quindi di questa molecola, potrebbe rendere lo Pseudomonas completamente resistente, con terribili conseguenze.
L’uso criminale senza regole di questi farmaci, ha portato al paradosso che certi tipi di batteri, per poter crescere in laboratorio, hanno bisogno di precisi antibiotici nel terreno di coltura!

Ma nonostante quanto detto, per il Ministro della Salute Giulia Grillo, l’attuale problema nazionale è l’epidemia (inesistente e inventata) di morbillo!

Note

[1] Report Italiano PPS2 2016/2017 (pag. 2) - Studio di prevalenza italiano sulle infezioni correlate all’assistenza e sull’uso di antibiotici negli ospedali per acuti – Protocollo ECDC 
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2791_allegato.pdf

«Prevalence of healthcare-associated infections, estimated incidence and composite antimicrobial resistance index in acute care hospitals and long-term care facilities: results from two European point prevalence surveys, 2016 to 2017»
,  https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2018.23.46.1800516#abstract_content 

[2] Lancet publication_Monnet ECDC_Nov 2018 (elaborazione su dati pag. 6)

[3] Annual Accident Report 2018 (pag 10 - Table 2: Annual number of fatalities by country, 2007-2016)
https://ec.europa.eu/transport/road_safety/sites/roadsafety/files/pdf/statistics/dacota/asr2018.pdf

[4] «In Europa la resistenza agli antibiotici provoca 33mila morti all'anno» https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/altre-news/in-europa-la-resistenza-agli-antibiotici-provoca-33mila-morti-allanno

[5] «Rapporto Osservasalute 2017: Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane»

[6] http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/boom-di-infezioni-ospedaliere-in-Italia-49mila-morti-anno-9be9182b-1e30-4d24-a166-9424981a3e3e.html

[7] «Istituto superiore di sanità, si dimette il presidente Walter Ricciardi», https://www.corriere.it/salute/18_dicembre_19/istituto-superiore-sanita-si-dimette-presidente-walter-ricciardi-6c5cba14-037f-11e9-94ba-cb54e059ac5f.shtml

[8] https://www.liberoquotidiano.it/news/salute/13386997/contro-lantibiotico-resistenza-bisogna-usare-anche-i-vaccini.html