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Gli acufeni sono un problema che interessa sempre più persone.
Ufficialmente la medicina allopatica brancolando nel buio più totale - come per qualsiasi malattia - non sa come intervenire.
Per cui vediamo cosa insegna la biologia, intesa come "logica della Vita" per ridurre e/o migliorare questo fastidiosissimo disturbo.

𝗦𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗯𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼
Innanzitutto è necessario comprendere che l'acufene è il non voler sentire qualcosa o qualcuno!
Per cui il fischio, il tinnito, il fruscio si formano per sovrastare proprio quello che non si vuol recepire. Quindi il senso è perfettamente biologico.

𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲
La prima cosa da fare è prenderne consapevolezza, cioè portare a coscienza che non vogliamo sentire (in casa, a lavoro, nelle relazioni, ecc.). Questo ci da lo spunto per modificare necessariamente un qualcosa nella nostra vita e soprattutto nelle nostre relazioni.
Poi è necessario cambiare la funzione d'organo: se ci ha dato fastidio una cosa che abbiamo sentito, o qualcosa che continuiamo a sentire, iniziamo ad ascoltare cose che invece ci piacciono, suoni o musiche belle, armoniose e che amiamo.
Fondamentale è anche rilassare la muscolatura liscia e il massaggio a 4 mani (cioè con due operatori contemporaneamente) essendo altamente destrutturante ci fa perdere il controllo. Questa momentanea perdita di controllo è vitale e non solo per le problematiche alle orecchie…
La Natura è da sempre terapia, ma in questo caso ci serve a stimolare i sensi. Immergersi nella Natura dedicando 5 minuti alla vista (osservando le cose che ci circondano), poi 5 minuti all'olfatto (percependo i profumi e gli aromi), poi 5 minuti al tatto (toccando i rami, le foglie, l'acqua…), 5 minuti al gusto (assaporando le cose) e infine 5 minuti all'udito, ascoltando i suoni che possiamo percepire. Questo semplice esercizio serve a distogliere l'attenzione dai suoni, usando e stimolando gli altri sensi.
Infine, gli acufeni migliorano quando facciamo quello che ci fa rilassare nel corpo e nella mente!
Per cui ora vi domando: "𝘝𝘪 𝘢𝘮𝘢𝘵𝘦? 𝘊𝘰𝘴𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦?". Vi prego non rispondete "𝘊𝘢𝘮𝘮𝘪𝘯𝘰" o "𝘓𝘦𝘨𝘨𝘰" per cortesia. Intendo cose molto più profonde, che risuonano a livello animico! Un esempio è l'Arte che può essere di grande aiuto (ballo, danza, musica, pittura, teatro, ecc.)…

PS: attenzione anche all'impatto negativo dell'inquinamento elettromagnetico

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L'acufene è una fastidiosa sensazione di presenza di rumori o suoni tipo sibilo, ronzio o tintinnio senza che provengano da nessuna fonte esterna. La causa per la medicina allopatica è come sempre sconosciuta. Questi suoni possono essere acuti, gravi, deboli o così forti da impedire una normale interazione e relazione con l'ambiente circostante.
All'inizio gli acufeni si verificano prima in un orecchio (destro o sinistro non è a caso) e poi possono interessare entrambi.
L'otite è invece una infiammazione acuta o cronica dell'orecchio.
I foglietti embrionali interessati sono due: "Ectoderma" ed "Endoderma", il primo controllato dalla sostanza grigia (neoencefalo) e il secondo dal tronco encefalico (paleoencefalo o cervello arcaico).

Le tre parti dell'orecchio
Dividiamo l'orecchio in tre parti: orecchio esterno, medio ed interno.
L'orecchio medio è tappezzato di tessuto endodermico (boccone uditivo) che innerva anche la chiocciola per assorbire il suono e il nervo acustico (causa di vertigini).

👂ORECCHIO DESTRO: indica il bisogno di sentire qualcosa (portare dentro il boccone uditivo)
👂ORECCHIO SINISTRO: dove quasi tutti i bambini fanno l'otite (non a caso), è il non voler ricevere il boccone uditivo, il non voler sentire (come le urla o parole pesanti dei genitori in casa).
L'orecchio esterno e la membrana sono costituite da epitelio pavimentoso ectodermico.
L'orecchio interno ha parti sia ectodermiche che endodermiche ed è in relazione sia con l'udito che con l'equilibrio.

Il senso biologico
Qual è il senso biologico? A cosa servono i suoni o i fischi che sentiamo? A livello generale siamo nella "separazione uditiva"! La funzione è quella di supplire una mancanza di tipo sonoro!
"Non posso credere alle mie orecchie", "non posso sentire quello che hai detto".
È il nervo acustico stesso che cerca di riparare una separazione da un suono (qualcosa che volevamo sentire), oppure la necessità di separarci da un suono (qualcosa che non volevamo sentire che ci da fastidio), producendo uno stimolo che va a sostituirlo.
Non riceviamo sufficienti e/o buone parole o addirittura "troppo silenzio". Dall'altra siamo in presenza di una aggressione sonora, come il troppo rumore, o il "non voler sentire o ascoltare certe cose") che può creare una momentanea ipoacusia.

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