
Marcello Pamio - 11 novembre 2025
Sapevate che nei servizi igienici e nei liquami c'è un tesoro nascosto? Ce lo spiega il Forum di Davos nella “quarta rivoluzione industriale”.
Gli esperti assicurano che si tratta di una nicchia di mercato che finora nessuno si era preso la briga di sfruttare. Chissà come mai, verrebbe da chiedersi?
Esistono infatti programmi per produrre idrogeno ed elettricità; altri per produrre carbone organico, minerali, fertilizzanti, cibo. E questo per produrre acqua dai reflui…
Nel 2016, diverse multinazionali hanno formato il "Toilet Board Coalition", una coalizione che collabora con agenzie delle Nazioni Unite (UNICEF, UN-Water e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) nel quadro degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, uno dei quali è rappresentato da latrine, servizi igienico-sanitari.
Fanno parte della coalizione la mitica Unilever, che possiede centinaia di marchi alimentari (Algida, Calvé, Bertolli, Carte d'or, Cif, Coccolino, Clear, Dove, Grom, Knorr, Maizena, Magnum, Mentadent, Pfanni, ecc.) e Firmenich, azienda svizzera che produce aromi artificiali.
Avete capito quale sarebbe la materia prima, vero?
Secondo una ricerca di mercato si parla di un business da 62 miliardi di dollari nella sola India.
Ogni anno infatti i liquidi biologici degli schiavi che abitano sulla Terra vengono sprecati: stiamo parlando di 3,8 trilioni di litri di risorse biologiche di valore. Quindi merda e urina!!!
Anche il colosso francese Veolia fa parte della holding e ricicla le acque reflue per renderle potabili. Nel 2023 ha lanciato il Programma Jourdain: “il primo esperimento in Europa nel trattamento delle acque reflue, per garantire l'approvvigionamento di acqua potabile nella regione”.
Nel 2011, la Fondazione Gates ha finanziato il concorso RTTC (“Reinvent the Toilet Challenge”) per filtrare e separare i vari componenti delle acque reflue.
La retorica che giustifica il riciclaggio delle acque reflue è sempre la stessa: il cambiamento climatico causerà siccità, quindi carenze idriche. Blablabla.
Ma tranquilli ci pensano loro con le nostre deiezioni!!!
La tecnica di riciclo degli escrementi si basa sull'allevamento di larve di mosca soldato nera (Hermetia illucens). Chiamate ovviamente le "mosche ecologiche" per la loro capacità di convertire i rifiuti organici in proteine, lipidi e nutrienti essenziali di alta qualità. La polvere viene trasformata in un prodotto facilmente digeribile e ricco di nutrienti, utilizzato per alimenti e bevande: farina, impasti per torte e biscotti, barrette proteiche, birra, cereali per la colazione e sostituti della carne e latticini.
Questa tecnica che utilizza le larve di mosca rientra in un progetto sovvenzionato dall'immarcescibile e immancabile Fondazione Gates.
Quindi mentre le multinazionali rubano l'acqua potabile dalle sorgenti naturali per venderla in bottiglia, tutti gli altri morti di fame dovranno accontentarsi di bere acque fecali riciclate, pagandole pure! Sono dei geni.
Il buon gusto deve sempre raggiungere i palati più esigenti.
Bon appétit
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