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Marcello Pamio - 9 settembre 2025

La medicina interventista, dalla metà degli Ottanta ha iniziato a dosare nel sangue una proteina specifica detta PSA (Antigene Prostatico Specifico).
Il valore soglia - deciso dagli urologi amerikani per alzata di mano - è 4 ng/mL, anche se da anni stanno spingendo per fare la biopsia con PSA > 2,5!
Siamo alla follia. Stiamo parlando di 4 miliardesimi di grammo per millesimo di litro di sangue! Una quantità infinitesimale, anche per le apparecchiature più sofisticate!
Ai medici sfugge (per ignoranza o malafede, questo non lo so) che il livello del PSA varia moltissimo con l’età, con le dimensioni della ghiandola; a causa di una banale infiammazione (prostatite) e dipende da stimoli meccanici (sforzi fisici, attività sessuale, lo sfregamento della sella della bici o della moto, ecc.).
L'apoteosi della presa per il culo è che il tumore prostatico ci può essere anche con PSA inferiore a 1! Quindi affidabilità pari al ridicolo.
Vogliamo parlare della biopsia? Un intervento chirurgico serio che viene invece banalizzato. Con un 𝘢𝘨𝘩𝘦𝘵𝘵𝘰 lungo 18 cm si prelevano campioni di tessuto (buchi) anche fino a 30 punti diversi, entrando dall'ano quindi perforando l'intestino retto! Sapete perché così tanti prelievi? La ghiandola viene bucata dappertutto per aumentare statisticamente la probabilità di "beccare" le cellule tumorali! Avete capito? La vita sessuale e non solo di un uomo, dipende dal culo o dalla sfiga del medico di pizzicare le cellule atipiche!

Che sia per questo che la Natura ha nascosto la prostata in un punto non accessibile? Comunque sia, bucherellarla qua e là fa aumentare il reale rischio di degenerazione tissutale...
L'altro dato interessante è l’aumento del cancro dopo l’introduzione dell’esame del PSA, avvenuto nel 1986. Guarda caso, con l'inizio del test il numero di tumori è raddoppiato e poi decollato. Lo screening infatti NON riduce la mortalità, ma AUMENTA il rischio di sovradiagnosi.
Il reale rischio di morire per cancro alla prostata è il 3%, e questo significa che il 97% (sovradiagnosi) degli uomini avrà molti più danni che benefici!
Dati confermati dal New England Journal of Medicine: lo screening prostatico non ha alcun effetto sulla mortalità!
C'è infine il problema della specificità: gli screening hanno moltissimi falsi positivi che indurranno a biopsie non necessarie ma con conseguenti effetti collaterali gravi (impotenza, incontinenza, dolore, sanguinamento, ecc..).
Se dopo quanto detto farete ancora il PSA, beh, si chiama karma!
Io morirò quando arriverà la mia ora, come tutti, ma state pur certi che sarò integro con tutte le ghiandole al loro posto...

Tratto dal libro "Giù le mani dalla prostata"
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