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Marcello Pamio

Gentile Ministro Grillo,
l’emozione che milioni di italiani hanno provato nel vedere la Lorenzin uscire dal dicastero della salute con la scatola dei quadretti e delle foto di famiglia, non ha nulla da invidiare a quello che hanno vissuto i francesi dopo la finale del campionato del mondo di calcio.
Il tripudio nazionale aveva un suo perché: dare un ministero così delicato e importante ad una persona completamente ignorante e soprattutto incompetente in ambito sanitario è un crimine contro lo stato di diritto e contro le libertà.
Ecco perché la Sua elezione a Ministro, ha reso felici praticamente tutti gli italiani, anche coloro che non hanno votato il Movimento 5 stelle.

Fatto questo preambolo obbligatorio, e nonostante l’attenzione e la memoria del popolo-bue siano sempre più labili, devo ricordarLe che nel web, nel bene o nel male, vengono conservate tutte le cose scritte e/o dette. Molti non si soffermano su questo piccolo particolare, e poi si scontrano con l’amara realtà dei fatti.
Prima che Ministro della salute, Lei è un onorevole, e prima ancora un Medico che ha fatto il Giuramento di Ippocrate, il cui motto centrale è sempre stato il «Primum non nocere».
Per cui dovrebbe spiegare agli italiani per quale motivo ha cambiato drasticamente la Sua visione in tema vaccini. In un solo anno.
Per rinfrescarLe la memoria, Le riporto le Sue parole, a giugno 2017…

«E’ da irresponsabili pensare di tutelare la sanità pubblica, calando dall’alto un provvedimento che prevede coercizione, multe fino a 7.500 euro e addirittura l’intervento del Tribunale dei minori. La Lorenzin, così facendo, ha dimostrato una volta per tutte la sua totale inadeguatezza a rivestire il ruolo di Ministro della Salute. Fermeremo questo decreto in Parlamento»

Ancora presente nel suo sito (http://www.giuliagrillo.it/fermeremo-decreto-lorenzin/) un articolo datato 16 giugno 2017, dal titolo: «Vaccini, fermeremo il decreto Lorenzin».
Alla fine del pezzo c’è un video nel quale Lei dice le testuali parole:

«Il mercato dei vaccini è un mercato molto grosso a livello mondiale.
E’ un mercato che ha portato ad un fatturato di 23 miliardi di euro nel 2014, stimato nel 2020, a 35 miliardi. Questi sono dati dell’Anti-Trust.
Esiste - secondo le parole sempre dell’Anti-Trust - un oligopolio perché ci sono 4 grandi multinazionali chimiche che effettuano strategie commerciali globali che sono: Merck, Sanofi, Glaxo e Pfizer.
Quindi l’Anti-Trust dedica 100 pagine per spiegare quanto sia complesso il sistema di negoziazione del prezzo di vendita dei vaccini, e quanto sia complesso per gli acquirenti, che in questo caso sono le Aziende sanitarie e le Regioni (perché non si sta facendo una procedura nazionalizzata per l’acquisto di vaccini e questo dobbiamo dirlo).§
Per questo abbiamo chiesto proprio all’Aifa quali fossero i singoli prezzi di negoziazione, prezzi ExFactory si dice, dei vaccini e se in qualche modo fosse intervenuta per ridurre questi prezzi visto che saranno necessarie una grande quantità di vaccini.
Sull’aspetto economico mi soffermo perché noi eravamo convinti che il ministro della salute avrebbe trovato delle coperture economiche per questo decreto. Chiaramente si passa da una condizione in cui sono previsti 4 vaccini obbligatori, ad una introduzione obbligatoria fino a 12 vaccini. (..)
Dico questo perché il decreto sui vaccini, così come è stato presentato, a nostro avviso, non avrà assolutamente la copertura sufficiente per introdurre l’obbligatorietà, ma quello che fa sommessamente un riso amaro, per non trovare le coperture, il decreto introduce l’obbligatorietà della varicella a partire dai nati del 2017, la cui prima dose deve essere fatta al secondo di vita, cioè nel 2018, quindi quando si farà la nuova legge di bilancio e si dovranno trovare le coperture per la varicella.
Questo lo dico perché NON si può ammettere di fare un decreto in questa maniera, in cui è evidente la deficitarietà, diciamo anche la scarsa qualità dei contenuti indicati, soprattutto da un punto di vista economico e commerciale, ignorando 100 pagine dell’Anti-Trust, che aveva messo in evidenza tutte le difficoltà del mercato locale di affrontare con adeguati mezzi, l’acquisto da parte di venditori così grossi come le multinazionali, che agiscono a livello mondiale»

Dopo poco meno di un mese, a luglio 2017, in una diretta dal Parlamento ha detto:

«Abbiamo finito ora in Commissione, in questo fatidico giorno di discussione sul Decreto vaccini. Stiamo facendo questa diretta giusto per spiegare, anche perché molti di voi ce lo stanno chiedendo, cosa succederà. 
Noi siamo abbastanza incavolati, perché abbiamo presentato tutta una serie di emendamenti per migliorare il decreto, che come avete capito tutti è assolutamente inutile, oltre ad essere medievale.
Inutile perché non interviene su quella che è eventualmente l’unica emergenza, cioè il morbillo, per altro su una popolazione di età compresa tra i 15 e i 39 anni, età che rappresenta il 56% dei “contagiati” oggi. Quindi un decreto sbagliato.
Abbiamo fatto tantissime domande e non abbiamo avuto alcuna risposta.
Ma la cosa gravissima è stata quando il relatore, nel parlare sui pareri degli emendamenti, ha detto con nonchalance (per quanto secondo lui alcuni emendamenti avrebbero meritato un parere favorevole), non può dare il parere favorevole perché significherebbe cambiare il decreto, e per problemi di temporalità, ha dato tutti pareri contrari. Per cui il decreto non verrà modificato, nonostante scadesse in agosto».

In conclusione riporto solo alcune delle SUE frasi sul decreto/legge vaccini.

«E’ da irresponsabili pensare di tutelare la sanità pubblica, calando dall’alto un provvedimento che prevede coercizione».
«Fermeremo questo decreto in Parlamento»
«Il decreto sui vaccini, così come è stato presentato, a nostro avviso, non avrà assolutamente la copertura sufficiente per introdurre l’obbligatorietà»
«NON si può ammettere di fare un decreto in questa maniera, in cui è evidente la deficitarietà, diciamo anche la scarsa qualità dei contenuti»
«Il decreto, che come avete capito tutti, è assolutamente inutile, oltre ad essere medievale».
«Un decreto sbagliato».

Posizione decisa e chiara la Sua, da onorevole; da Ministro le cose sono state un po’ “edulcorate”.
Confrontando la posizione che aveva a giugno/luglio del 2017 con quella di luglio 2018, sorgono alcune inquietanti domande, in vista del fatto che Lei è stata anche un membro dell’ultima Commissione Parlamentare sull’Uranio impoverito e vaccini ai militari, le cui conclusioni, che Lei conosce perfettamente, sono estremamente preoccupanti e non lasciano spazio a dubbi.
Arriviamo infine alla sua memorabile dichiarazione: «vaccini, obbligo flessibile».
Siamo in presenza di un ossimoro: può un «obbligo» (che rappresenta un vincolo giuridico, una imposizione) essere anche «flessibile» (che significa capacità di adattarsi)? Si può flessibilmente obbligare i genitori a vaccinare i propri figli?

Alla luce di quanto detto, Le chiedo: potrebbe spiegare la motivazione del Suo drastico e repentino cambiamento nei confronti delle vaccinazioni di massa?
«Un decreto sbagliato, inutile, medievale che va fermato»: perfetto, gli strumenti legislativi ci sono e avete pure la maggioranza in Parlamento: come mai non lo avete cestinato?
Ha per caso ricevuto pressioni o minacce? E’ stata avvicinata da qualcuno di potente che Le ha “consigliato” di mantenere la linea politica vaccinale precedente? Magari fino al 2020 quando decadrà la direzione delle Linee guida mondiali in ambito vaccinale?
Oppure è l’aria “condizionata” che si respira al Ministero della salute, che proprio bene non fa alla salute di chi ci lavora?
Rimaniamo in attesa di Sue spiegazioni

In fede
Marcello Pamio

 

Marcello Pamio

Tutto inizia il 2 aprile 2014 quando il premier Matteo Renzi è ricevuto nella City di Londra per incontrare i massimi dirigenti di Vodafone; Lloyds; British Bankers Association; BAE Systems; Credit Suisse; BP; HSBC holdings; London Stock Exchange; PwC LLP; Silver Lake; BT Group.

La creme della creme globalista da gli ordini al «pinocchietto toscano»…

Il 29 settembre 2014 a Washington avviene qualcosa di molto interessante.

Da quel giorno e per i successivi cinque anni (fino al 2019) l’Italia guiderà le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. Chi lo ha deciso? Lo Zio Sam, per voce del Global Health Security Agenda (GHSA) che si è riunito alla Casa Bianca.

L’Italia purtroppo era rappresentata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Sergio Pecorelli e da uno strano figuro, il dottor Ranieri Guerra, consigliere scientifico dell’ambasciata a Washington che sarà presente alla conferenza stampa a giugno 2017 dopo la pubblicazione del decreto sui vaccini in Gazzetta Ufficiale.

Il 7 ottobre 2014 il primo ministro pro tempore Matteo Renzi incontra i dirigenti delle multinazionali del farmaco per approntare una strategia comune di vendita della merce.

E’ la prima volta che un primo ministro incontra un gruppo di Ceo della farmaceutica a Palazzo Chigi.

Presenti all’incontro: Pier Carlo Padoan, Federica Guidi, Beatrice Lorenzin, Maria Elena Boschi e il sottosegretario Luca Lotti.

A novembre 2015 la mamma Lorenzin è invitata a cena da Federfarma Roma. Numerose foto l’hanno immortalata in tailleur nero che scherza a tavola con la cricca farmaceutica…

Dicembre 2015 la Glaxo se ne esce titolando nei giornali a caratteri cubitali: «Esubero di personale alla Glaxo di Siena»; «Glaxo, è allarme licenziamenti»; «E a Verona chiude la Glaxo. Senza lavoro 600 ricercatori».

A metà dicembre il direttore dell’AIFA Sergio Pecorelli, quello presente alla Casa Bianca per l’investitura ufficiale è stato costretto a dimettersi per «gravi conflitti d’interesse» con le lobbies farmaceutiche ovviamente. Si dice che l’AIFA abbia elargito 20 milioni di euro alla Glaxo…

Ad aprile 2016 colpo di scena: la Glaxo che solo qualche mese prima doveva chiudere, magicamente ora investe 1 miliardo di euro in Italia. Perché l’azienda leader mondiale di vaccini investe in Italia? Per caso i dirigenti si attendevano un’escalation di patologie infettive?

Non tutti sanno che il cuore del business dei vaccini è in due città: Siena dove si fa R&S (Ricerca & Sviluppo) e Pisa dove avviene la produzione vera.

Qual è la regione dove è partita la falsa epidemia di meningite? Esatto la Toscana la regione controllata dal partito e dagli amici di Renzi…

Nella primavera del 2016 inizia l’accanimento nei confronti di medici e ricercatori che mettono in discussione non solo i vaccini in quanto tali, ma la pratica vaccinale.

A luglio 2016 avviene il passaggio cruciale: la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) pubblica il «Documento sui vaccini».

Il 29 settembre 2016 al congresso alla GSK dal titolo «Come sarà la vaccinazione del futuro?» figura tra gli ospiti d’onore un certo Matteo Renzi. Dalla sala della più importante multinazionale che produce vaccini Renzi propone pubblicamente di radiare i medici che mettono in discussione i vaccini.

Dopo la pubblicazione del documento della FNOMCeO e le folli dichiarazioni del premier colluso con le industrie, iniziano guarda caso le prime radiazioni dei medici coinvolti.

Il 3 maggio 2017 lo speculatore ebreo George Soros senza preavviso si presenta a Palazzo Chigi e viene ricevuto dal premier Paolo Gentiloni. Probabilmente lo squalo è venuto a sincerarsi che il treno proseguisse nel binario corretto…

Il 19 maggio 2017 Beatrice Lorenzin presenta il decreto legge per instaurare con la forza e la repressione le vaccinazioni di massa, triplicandone il numero: da 4 a 12.

Il 7 giugno 2017 il presidente della repubblica Sergio Mattarella, ex giudice costituzionale, firma uno dei decreto più incostituzionali che si siano mai visti. Il decreto, nonostante non vi sia nessuna urgenza, nonostante non vi sia nessuna epidemia o rischio per la salute pubblica viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Alla conferenza stampa del Ministero della Salute oltre alla ministra diplomata al classico vi era anche il dottor Ranieri Guerra visto prima. Cosa c’entra il consigliere scientifico dell’ambasciata di Washington a Roma?

C’entra eccome. Si tratta di un medico pluri-specializzato dotato di un curriculum eccezionale con incarichi prestigiosi nazionali ed internazionali a non finire.

La cosa molto interessante è che si tratta del Consigliere di Amministrazione della Fondazione Glaxo-Smith-Kline e della Società Exosomics di Siena presso Siena Biotech Fondazione Monte dei Paschi…

Ranieri è il perfetto anello di congiunzione tra le istituzioni, la Glaxo, il ruolo dell’Italia quale «Capofila delle politiche vaccinali mondiali» e il decreto Lorenzin.

Tutto torna alla perfezione.

Ma ovviamente lo stanno facendo per la salute dei nostri bambini che rischiano di morire tragicamente di varicella, pertosse e morbillo: terribili flagelli del Terzo millennio

Avvocato Luca Ventaloro

Rifiutare la vaccinazione per i propri figli è un diritto dei genitori, che deve essere esercitato tramite l'Obiezione Attiva e il Dissenso Informato: l'avvocato Ventaloro ci spiega come fare.

In Italia, le vaccinazioni obbligatorie per l’infanzia (pediatriche), sono quattro: antipoliomielitica (Legge n. 51/1966), antidifterica (L.891/1939), antitetanica (L. 292/1963), antiepatite-b (L. 165/1991). Esse dovrebbero essere somministrate una alla volta, a distanza di tempo, e a un’età giusta onde non fare correre rischi al minore.
Invece vengono somministrate in forma esavalente o eptavalente, ovvero in un gruppo di sei vaccinazioni. Ciò vale a dire che unitamente alle quattro obbligatorie, oggi le varie ASL inseriscono altre due o tre vaccinazioni, generalmente Pertosse, Haemophilus, Antimeningococco.
Di fatto, con questa inclusione, il minore assume sei o sette vaccinazioni e un carico ‘tossico’ corrispondente.

Il genitore però, sempre nel supremo esercizio dei diritti di potestà genitoriale (ora divenuta ‘responsabilità genitoriale’ - art. 316 e segg. c.c.), ha il diritto di potere chiedere l’effettuazione di una vaccinazione alla volta, limitandosi alle sole quattro obbligatorie, e anche distanziate nel tempo.
Nessuno può essere obbligato a subire le vaccinazioni ‘facoltative’ che, per tale definizione, possono ben  essere rifiutate. Generalmente le Asl ‘spingono’ molto anche per l’effettuazione delle altre vaccinazioni non-obbligatorie, quali l’antinfluenzale, la vaccinazione MPR (morbillo, rosolia, parotite) e altre.
Va detto che sovente gli avvisi delle Asl in merito alle vaccinazioni facoltative sono piuttosto ambigui, non risultando con chiarezza che tali vaccinazioni non sono obbligatorie.
Ciò dovrebbe invece essere comunicato in maniera manifesta e ben comprensibile, onde non indurre in errore il cittadino.
Stante l’insorgere di problematiche, sin dalla loro introduzione, legate al potenziale danno, le vaccinazioni oggi sono argomento molto dibattuto.

Oggetto di leggi e di interventi ora sempre più frequenti e tutelanti da parte della Magistratura, lo stesso Stato italiano ha preso atto, già da tempo, del fattore di rischio, e ha promulgato norme di grande modernità relativamente alla cautela vaccinale.
Vediamole sommariamente:

- la L. 210/1992 che unitamente alla L. 229/2005, stabilisce un indennizzo per i danni da vaccinazione;

- il D.M. 12.12.2003, cosiddetta ‘Vaccinovigilanza’ o ‘Farmacovigilanza’, ovvero una procedura obbligatoria per le ASL di avviso agli utenti, di raccolta dati e di segnalazione, in merito ad ogni reazione avversa alla vaccinazione:

- il D.P.R. n. 355/1999 che ha sancito la libera frequenza scolastica ai soggetti non vaccinati.

Norma questa estesa in via analogica a tutte le comunità infantili (nido, materne, asili), sia pubbliche che private.

Il rifiuto alla vaccinazione: l'Obiezione Attiva
Parallelamente alla grande attenzione sulla questione vaccinale, sia da parte dei cittadini che da parte del mondo scientifico e normativo-giudiziario, nel corso dell’ultimo ventennio si è consolidata una diffusa procedura di rifiuto alla vaccinazione, procedura consentita e tutelata dall’Ordinamento.
Questa è l’Obiezione Attiva. L’Obiezione Attiva consente il rifiuto della prassi vaccinale obbligatoria, senza incorrere nella commissione di un illecito.
È stata codificata in numerose norme regionali che l’hanno disciplinata.
Le Regioni in questione sono: Veneto, Lombardia, Provincia di Trento, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana. Abruzzo, Sardegna.
Di fatto la procedura è comunque estesa a tutte le Regioni attraverso circolari regionali; oppure lo è per estensione analogica detta in bonam partem.
È una procedura molto importante, addirittura fondamentale, di moderna ispirazione etico-giuridica.
Vediamo in cosa consiste.

Per praticare l'Obiezione Attiva è necessario:

1) prendere posizione sulla prassi vaccinale formalmente con l’Asl a mezzo di raccomandata a.r.;

2) presentarsi sempre ai colloqui convocati dall’asl;

3) firmare il modello di Dissenso Informato, o modificandolo nella parte in cui si viene definiti ‘debitamente informati’, oppure firmarlo senza alcuna modifica, qualora ci si ritenga sufficientemente informati dall’asl.

Dal punto di vista del diritto genitoriale, è assolutamente sconsigliato nascondersi o ignorare gli inviti e le missive dell'Asl. Non sarebbe obiezione, ma semplice fuga o inerzia e rappresenterebbe un rischio per la potestà (responsabilità genitoriale).
L'obiezione di coscienza, nella forma dell’Obiezione Attiva, è un comportamento 'attivo' dal punto di vista etico e civico, serve a manifestare regolarità genitoriale (altrimenti si potrebbe sostenere che i genitori 'se ne fregano' della salute dei figli, nonchè delle Istituzioni), e a diffondere una buona cultura sanitaria.

È importante praticare correttamente l’Obiezione Attiva, poiché recentemente alcuni Tribunali per i Minorenni hanno riattivato procedure sulla potestà, proprio nei confronti degli obiettori silenti e inattivi, ovvero coloro che non avevano praticato Obiezione Attiva.
Inoltre praticare l'Obiezione Attiva serve a dare all'Asl la dimensione del dissenso sul territorio, altrimenti sovente si è sentito dire che "l'obiezione non esiste!".

Che cos'è il Dissenso Informato
Vale la pena di esaminare la procedura di Dissenso Informato, che è parte integrante dell’Obiezione Attiva.
La procedura di Dissenso Informato, istituita dalla Conferenza di Oviedo del 4 aprile 1997 (partecipazione e adesione consapevole e formale dei cittadini europei alle procedure sanitarie che li riguardano), non prevede alcun obbligo di forma, né obbligo di modulistica.
Prevede che l’adesione consapevole del cittadino europeo alla procedura sanitaria sia manifestata in maniera personale, libera, cosiddetta 'di scienza'.
Tale volontà dei genitori quali cittadini europei, non è subordinabile a nulla, né coercibile o richiedibile come conforme a modulistica, a prestampati, o contenuti già preparati (come vorrebbero le Asl).
Secondo la normativa uscita dalla Conferenza di Oviedo e secondo tutta la normativa italiana che ne ha dovuto recepire i contenuti, la procedura di Dissenso Informato tutela la consapevole partecipazione del cittadino all'iter sanitario, non certo il 'banale' rispetto della modulistica.

In ossequio a ciò, come è ovvio, il genitore dichiara ciò che vuole e nella forma che vuole.
Poiché il Dissenso Informato proposto dall’Asl è un modulo ministeriale "di comodo", si suggerisce per fare accettare meglio le eventuali aggiunte (così come indicate nell’Obiezione Attiva) senza che nascano controversie inutili, e prima di redigere un modello ex novo, di utilizzare quello dell'Asl, opportunamente modificato, se lo si ritiene necessario.
L’Asl è obbligata ad accettare tutto ciò che viene dai dichiaranti, liberi e identificati come cittadini, e non può subordinare nulla al rispetto della modulistica: sono successi casi di denunce e cause già risolte in favore dei dichiaranti.
Qualora l’Asl non accetti la dichiarazione o le modifiche dei genitori, allora il Dissenso Informato lo si può inviare modificato, inviandolo con spedizione raccomandata a/r. o consegnandolo all'Ufficio Protocollo dell'Asl.
Non partecipare all'iter del dissenso rappresenta un addebito genitoriale (fuga e menefreghismo).

Le vaccinazioni sportive
Altra questione di grande importanza è quella delle vaccinazioni sportive, in relazione, generalmente, alla richiesta vaccinazione antitetanica
Le vaccinazioni cosiddette "sportive" sono un retaggio di norme vecchie, obsolete e paradossali.
La Costituzione ha l'assoluta preminenza in base a un semplice e doveroso rapporto di gerarchia di norme. Infatti in ogni caso, in ossequio alla nostra Costituzione, non è possibile subordinare la pratica sportiva all'effettuazione delle vaccinazioni, soprattutto quando questa sia rifiutata con serie motivazioni.
Il diritto alla libera determinazione dei cittadini nelle forme ritenute congrue (sport, associazionismo, ecc.) è preminente rispetto alla norma vetusta che impone le vaccinazioni sportive. E poi c’è l’invalicabile diritto alla salute (art. 32 Cost), di fronte al quale ogni norma deve arretrare.
Quindi sussiste il pieno diritto alla frequenza sportiva anche senza le vaccinazioni.
In tal senso è sovente risultato risolutivo e perfettamente in linea con la normativa, fare un dosaggio anticorpale antitetanico (semplice esame del sangue) e verificare la presenza di anticorpi del tetano. Generalmente tale dosaggio è in misura più che sufficiente, cosa che rende assolutamente superflua la vaccinazione.
In ultima istanza si potrà proporre al centro sportivo una liberatoria con assunzione di responsabilità dei genitori quanto alla mancata pratica vaccinale.
Se tutto questo non bastasse, allora bisogna intervenire legalmente. Le stesse considerazioni valgono per le cosidette "vaccinazioni lavorative".

Articolo pubblicato per Gentile concessione di Scienza e Conoscenza n. 50

Scritto da Luca Ventaloro
Avvocato Cassasionista, esperto di Diritto Familiare-Minorile, Diritto Penale, Diritto Sanitario. Docente di Diritto di famiglia e sanitario presso l'ISSPOS, Membro dell'Ufficio del Garante per l'Infanzia della Regione Emilia Romagna, Esperto Giuridico AUSL di Rimini U.O. Tutela dei Minori. Relatore a convegni universitari e giuridici di Diritto minorile e familiare, Docente in Corsi di Formazione per Servizi Sociali, Avvocati e Giuristi autore di articoli su riviste specializzate di Diritto di Famiglia, autore di pubblicazioni giuridiche di diritto minorile.
Fa parte del Consiglio direttivo del Comilva, il Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni.
Per info: ventaloro.avv@libero.it