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Hal Finney e il suo ruolo in Bitcoin. Storia di un genio e filosofo

Sabato 3 gennaio 2009 alle ore 18:15 viene creato da Satoshi Nakamoto (o chiunque si nasconda dietro a questo pseudonimo) il blocco Genenis: il primo storico blocco della Blockchain che ha dato origine a Bitcoin.
L'8 gennaio rilascia la prima versione pubblica del software: la versione 0.1.
Il messaggio appare sulla mailing list alle 9 del mattino e un certo Hal Finney (1956–2014), un crittografo e informatico americano, scarica il programma entro la prima ora dalla pubblicazione!
Hal inizia a fare girare subito il programma ed estrae il 10 gennaio il blocco numero 78.
L'11 gennaio alle 22:33 Finney pubblica un tweet di sole due parole: "Running Bitcoin", cioè "esecuzione di Bitcoin".
Qualche ora dopo avviene qualcosa di epocale. Il 12 gennaio 2009 alle 4:30 c'è stata la prima transazione Bitcoin della storia. Il blocco 170 ha registrato per l'eternità il passaggio di 10 Bitcoin dall'indirizzo di Satoshi a quello di Hal Finney.


Nonostante a quel tempo il valore del BTC era praticamente nullo, questa transazione è l'inizio di un cambio di paradigma.
Quindi Harold Thomas Finney II è stato il primo (dopo Satoshi) a scaricare la Blockchain ed eseguire il programma. Ha partecipato alla prima transazione tra due wallet privati, senza l’intermediazione di piattaforme di scambio e/o banche. Riuscite a comprenderne la valenza dirompente di quello che hanno fatto? Riuscite ad immaginare un mondo economico senza il cartello massomafioso delle banche?
Questa transazione fu un presagio dei numerosi trasferimenti peer-to-peer (da persona a persona) che sarebbero stati abilitati nel corso degli anni a seguire.
Per molti Finney è sospettato di essere Satoshi, la mente geniale dietro Bitcoin, anche perché aveva sicuramente le capacità per progettare qualcosa di simile, che combinasse idee crittografiche e computazionali preesistenti.
Finney vedeva la crittografia non solo come semplice matematica, ma come strumento di liberazione.
La privacy non è un privilegio ma un diritto, ed è essenziale per una società aperta nell'era dell'elettronica.
Il 15 dicembre del 1992 scriverà in una newsletter di Cypherpunk un post che passerà alla storia. "I computer possono essere usati come strumenti per liberare e proteggere le persone, non per controllarle. La tecnologia in sé è neutra, ma è il modo in cui viene utilizzata che determinerà il futuro dell'umanità!"
Finney va oltre la filosofia e inizia a scrivere codici. Nel 1993 crea il primo sistema crittografico che permette di mandare e-mail senza che nessuno possa risalire al mittente. Nel 1996 pubblica un saggio dal titolo: "Crittografia e politica" in cui prevede un futuro dove i governi perderanno il controllo del sistema monetario, dove le persone potranno eseguire le transazioni senza intermediari, dove le banche non saranno più necessarie. Un mondo senza banche, e questo 12 anni prima dell'arrivo di Bitcoin.
E' stato proprio Finney a creare il primo sistema proof-of-work nel 2004, consentendo di reindirizzare l'energia computazionale spesa verso uno scopo utile. Meccanismo questo alla base della Blockchain.
Hal Finney non è stato solo un genio della crittografia, ma è stato anche e soprattutto un visionario. Egli vedeva la possibilità di usare (con intelligenza) i computer per liberarci e non per ingabbiarci, come avviene purtroppo oggi. E nulla ci frega se sia stato lui veramente Satoshi Nakamoto oppure no.
Non lo sapremo mai perché i suoi segreti se li è portati nella tomba, anzi nell'azoto. Hal infatti è morto nel 2014 a causa della sclerosi laterale amiotrofica e il suo corpo si trova in crioconservazione all'interno della società Alcor a quasi 200 gradi sotto zero.
Impariamo la lezione che Hal ci ha lasciato: usiamo la tecnologia per liberarci e non facciamoci usare dalla stessa!

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