Il juice jacking è una tecnica di cyber attacco che colpisce gli smartphone e tutti i dispositivi sfruttando la porta di ricarica USB.
Oggi tutti hanno uno smartphone con la batteria integrata (non a caso), e questa è programmata per durare pochissimo. Si è sempre infatti alla ricerca di prese e/o stazioni di ricarica USB nei ristoranti, bar, mezzi di trasporto, ecc.
Questo però ha messo le basi per questa nuova forma di attacco informatico: il juice jacking, nome che deriva da "cavo" (jack) di alimentazione (juice) USB.
Si sa che lo smartphone è penetrabile facilmente: Wi-Fi, Bluetooth ed NFC, il lettore per le schede di memoria SD, mancava ora pure il cavo di alimentazione USB utilizzato per ricaricare il dispositivo.
In pratica ci fottono i dati contenuti nello smartphone utilizzando come canale di comunicazione proprio il cavo di alimentazione!
Cavo con cui è possibile ricaricare il telefono ma anche trasmettere dati e informazioni.
Tutto questo per dire che collegare il telefono ad una presa USB pubblica è assai rischioso.
I produttori hanno cercato di trovare una soluzione al problema, come le notifiche popup che chiedono una conferma prima di consentire la comunicazione con un pc, ma dall'altra parte hanno sviluppato nuove forme di attacco…
Le soluzioni come sempre sono semplici. Se volete evitare di incappare in questo tipo di attacco, non collegate lo smartphone ad una presa di energia elettrica pubblica. Procuratevi una batteria di riserva (power bank), oppure dotatevi di un cavo USB per sola alimentazione/ricarica. A prescindere da cosa farete, spegnete sempre il telefono prima di ricaricarlo!
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