Prima legge: Il trauma è il
detonatore
Ogni malattia è causata da un trauma emotivo che ci
coglie impreparati, ci prende in contropiede, un trauma che viviamo in
solitudine e che non sappiamo come risolvere.
Allo scopo di continuare la specie, l'uomo ha sviluppato col passare del
tempo dei programmi biologici di sopravvivenza che sono diventati
automatici e si sono inscritti nel suo cervello, nelle sue cellule.
Esiste una triade indissociabile: mente-cervello-corpo, tre unità
che funzionano sempre insieme.
a) Il cervello non è in grado di distinguere tra reale e simbolico, tra
realtà e immaginazione.
b) Siamo programmati per sopravvivere, quindi la malattia è la soluzione
perfetta del cervello in termini biologici di sopravvivenza.
c) Tutte le volte che un individuo viene colpito da un trauma emotivo che
abbia le seguenti caratteristiche:
- vissuto in maniera drammatica
- ci colga impreparati
- l'emoziona abbia il sopravvento sulla ragione
- sia vissuto in solitudine, rimuginando continuamente il problema
- non si trovi una soluzione soddisfacente
Allora e solo allora il cervello entra in azione mettendo in moto uno
speciale programma biologico per la sopravvivenza dell'individuo.
L'intensità del trauma emotivo determinerà la gravità della malattia,
mentre il tipo di emozione determinerà la localizzazione nel corpo.
Quindi la malattia è un simultaneo squilibrio a livello psichico,
cerebrale e fisico dovuto ad un trauma emotivo.
Senza conflitto non vi è malattia, rendersene conto è il primo passo
verso la guarigione!
Seconda legge: niente esiste senza il suo
contrario
Viviamo in un mondo polare, non esiste il giorno se
non c'è la notte, la salute non ha senso senza la malattia, ecc. La
medicina ufficiale ha individuato circa un migliaio di malattie,
suddividendole in malattie "fredde" e malattie
"calde". Quelle "fredde" sono: stato continuo di
stress, insonnia, cancro, angina pectoris, neurodermatiti, psicopatologie,
ecc. quelle "calde" sono: infezioni, reumatismi, allergie,
esantemi, ecc. In verità non esiste una malattia "fredda" o una
malattia "calda", ma piuttosto esistono fasi alterne
"fredde" e "calde". Tutte le malattie presentano
appunto due fasi: fase "fredda" detta simpaticotonia, e fase
"calda" detta vagotonia. E' sempre la fase "fredda"
che arriva per prima, seguita dalla fase "calda" di riparazione
una volta superato il trauma. Il superamento del trauma è la chiave di
volta per passare in fase di riparazione.
FASE FREDDA:
Al verificarsi di un trauma emotivo che ci coglie impreparati, ci prende
in contropiede, che viviamo in solitudine e che non sappiamo come
risolvere, i tre livelli dell'essere (mente-cervello-corpo) entrano in una
fase di reazione per poter sopravvivere:
- a livello psichico: il paziente continua a rimuginare il suo
problema, è stressato, non ha più fame, dimagrisce, fa fatica ad
addormentarsi. In questo continuo stato di allarme tutte le energie sono
mobilitate al solo fine di superare il trauma.
- a livello cerebrale: si producono dei cerchi concentrici
(focolai) in una certa area del cervello che presiede al funzionamento di
un organo ben preciso. Alla TAC cerebrale senza liquido di contrasto i
focolai di Hamer sono chiaramente visibili.
- a livello fisico: il cervello può dare solo quattro ordini:
creare una massa (tumore, ciste, ecc) scavare un buco (lisi), bloccare,
sbloccare un organo.
FASE CALDA:
Questa fase ha inizio solamente al momento della soluzione del
conflitto.
- a livello psichico: iniziamo a tirare il fiato. Lo stress si
dilegua, il conflitto è stato risolto. Torna l'appetito, le estremità
del corpo riprendono ad essere calde.
- a livello cerebrale: nell'area del cervello dove si è verificato
il "cortocircuito" comincia a formarsi l'edema di
riparazione. Una volta terminata la riparazione una crisi epilettoide
(tremori, sudori freddi, stress, evacuazioni urinarie) verificherà se
l'evento conflittuale è stato completamente superato; in caso affermativo
l'edema sarà evacuato tramite la diuresi, in caso negativo si
manifesterà con fasi alterne di ricadute e risoluzioni che avranno come
conseguenza il formarsi di una cisti cerebrale al posto dell'edema.
- livello fisico: già prima della crisi epilettoide la malattia
smette di progredire ed il cervello si ripara. Nella fase di vagotonia
(fase calda) il paziente entra in uno stato di infiammazione; tutte le
energie sono ora tese alla risoluzione cerebrale e fisica: può avere
stati febbrili, dolori diffusi o localizzati e molta stanchezza. Tutti gli
stati infiammatori sono delle riparazioni, ivi comprese le malattie
infettive. E' da tener presente che la fase di riparazione può essere
anche più pericolosa della fase di malattia.
Terza legge: Il sistema ontogenetico dei tumori e
delle malattie equivalenti
Il termine ontogenetico si riferisce alla vita
embrionale dell'individuo e si parla di "malattie equivalenti"
perché non solo i tumori, ma tutte la malattie, si comportano secondo
l'enunciato delle cinque leggi.
La ragione di tutti i comportamenti biologici risale alla notte dei tempi
e comincia con l'apparizione della prima cellula sul nostro pianeta.
Abbiamo già detto che l'uomo non sarebbe potuto sopravvivere fino ad oggi
se non avesse integrato nel suo cervello programmi biologici di
sopravvivenza volti al superamento di ogni genere di ostacoli che nel
corso dei millenni si sono presentati sul cammino della sua evoluzione.
Una volta superato l'ostacolo, la soluzione viene trasmessa alle
generazioni future: nei primi due mesi di vita intrauterina il feto
incarna tutta questa memoria dall'inizio della vita ad oggi.
- prima tappa dell' evoluzione:
La cellula per continuare deve respirare, mangiare, eliminare
e riprodursi. Col passare dei secoli la nostra cellula si associa
ad altre cellule e diventa un organismo pluricellulare adattandosi così
alle situazioni contingenti. Se, per esempio, esso vive in un luogo dove
l'ossigeno scarseggia, entra in una fase di stress e trova la soluzione al
problema moltiplicando le cellule specializzate nella respirazione.
Creerà una specie di tumore, una proliferazione cellulare. Dunque a
questo stadio della vita, la sopravvivenza è assicurata da un aumento
delle cellule là dove è necessario e l'ordine di proliferazione viene
impartito da una struttura cerebrale arcaica che diverrà il tronco
cerebrale.
Ciò che avviene nel ventre materno in qualche modo ripercorre tutti gli
stadi dell'evoluzione, tant'è vero che, nel corso del suo sviluppo,
l'embrione sembrerà di volta in volta un'ameba, un girino, ecc.
Cos'à ereditato l'uomo moderno dalla prima tappa dell'evoluzione della
vita sulla Terra? Quali sono gli eventi conflittuali? Sono conflitti che
riguardano il...boccone! Un boccone di cibo, d'aria, un boccone da
espellere, un boccone in senso figurato (nutrirsi, respirare, eliminare).
L'uomo quando si sente crollare tutto addosso, il cervello trattiene i
liquidi. Per quanto riguarda la funzione riproduttiva, i conflitti
interesseranno l'endometrio e parte della prostata.
- seconda tappa dell'evoluzione:
Qui assistiamo al passaggio degli organismi viventi dall'ambiente
acquatico a quello terrestre. Ora deve proteggersi dal nuovo mondo che lo
circonda: là dove sarà aggredito dai raggi solari, il cervello produrrà
un ispessimento delle membrane per evitare di morire bruciato. Nel ventre
materno, l'embrione continua a perfezionarsi irrubostendo tutte le
membrane: derma, pleura, peritoneo, pericardio.
Quali tracce psichiche rimarranno registrate nella memoria dell'uomo
moderno? In generale tutti i conflitti relativi alla paura di venire
aggrediti, di subire un'aggressione contro l'integrità fisica all'altezza
del torace (mesotelioma pleurico), della cavità addominale (mesotelioma
peritoneale), del cuore (mesotelioma del pericardio). Fanno ancora parte
tutti i conflitti relativi al sentirsi in qualche modo colpiti nella
propria integrità morale, insozzati: attacchi vissuti sulla pelle che
daranno luogo a melanomi. La pelle è la parte del nostro corpo che per
prima entra in contatto con gli altri individui
- terza tappa dell'evoluzione:
Per il nostro piccolo organismo è ora di muoversi, esplorare l'ambiente
circostante. Dovrà quindi sviluppare uno scheletro, dei muscoli e dei
tendini. Ma se il mondo verso il quale tende (la terra) non è migliore di
quello dal quale proviene (l'acqua), deciderà di tornare indietro e
dovrà quindi perdere gli organi che aveva espressamente
sviluppato: dovrà fare una lisi (riduzione cellulare, necrosi), perdere
sostanza.
Nel ventre materno comincia è il momento in cui compare il sistema osseo
e muscolare. Questa fase corrisponde allo sviluppo del proprio valore. Qui
i conflitti sono di svalutazione di sé (osteoporosi).
-quarta tappa dell'evoluzione:
E' un ulteriore precisarsi di tutte le tappe precedenti, il passaggio da:
"mi sposto sulla superficie e mi misuro con il nuovo ambiente" a
"entro in comunicazione con altri individui". Si affinano gli
organi sensoriali:
Sul piano psichico assistiamo ad una proiezione di sé in un contesto
sempre più vasto e complesso. Se ho paura di morire la soluzione
biologica del cervello sarà quella di aumentare gli alveoli polmonari per
prendere più aria e sopravvivere, insomma una proliferazione cellulare,
un cancro ai polmoni. Se invece mi "tolgono il fiato", mi
"manca il respiro", ossia un conflitto dipendente dal mio
rapporto con gli altri, la soluzione sarà quella di ulcerare i bronchi
affinché passi più aria. Mentre se il conflitto è legato a dover andare
allo stesso tempo in due direzioni diverse e non sappiamo cosa decidere,
la soluzione biologica è la paralisi delle gambe (blocco funzionale).
In sintesi:
Al verificarsi di un conflitto inatteso, senza
soluzione apparente, vissuto in solitudine, la patologia si esprime
contemporaneamente a livello mentale, cerebrale e organico.
- a livello mentale c'è uno stato di stress permanente
- a livello cerebrale si verifica un corto circuito in una specifica area
del cervello
- a livello organico avviene la proliferazione cellulare (tumore) oppure
la lisi (perdita di sostanza) o ancora un blocco funzionale (paralisi).
L'eliminazione del conflitto è la chiave di svolta che permette di
passare alla fase di riparazione.
Quarta legge: I microbi sono al servizio del
cervello:
I microbi sono nostri alleati, sono loro che si
occupano di riparare i danni durante la seconda fase. E' il cervello che
invia l'ordine ai nostri amici virus, funghi o batteri.
Tutti i microbi arrivano, proliferano e scompaiono per favorire la
riparazione secondo una logica ben precisa in sincronia con il nostro
cervello e il nostro corpo. Essi fanno parte del programma biologico della
Natura.
l'uomo convive con i microbi: il nostro corpo contiene dieci volte più
batteri che cellule umane: centomila miliardi
Quinta legge: della quintessenza:
Tutti i comportamenti dell'uomo (e malattie) sono
determinati da programmi speciali di sopravvivenza inscritti nel cervello
fin dalla notte dei tempi. La malattia è una soluzione biologica del
cervello, l'ultima possibilità di sopravvivenza.
Ogni organismo vivente possiede un cervello più o meno sviluppato, in
grado di captare inconsciamente le informazioni provenienti dal mondo che
lo circonda. Le cellule i batteri che abitano in noi, i vari organi, tutto
funziona all'unisono, con lo steso ritmo del cervello principale.
La malattia ha sempre un senso. Essa è utile,
necessaria, vitale per l'individuo e per l'evoluzione della specie.
Tratto da La medicina sottosopra. E se
Hamer avesse ragione? di Giorgio Mambretti e Jean Séraphin ed. Amrita
Ago
aspirato:
In base alla conoscenza della Nuova Medicina riguardo al fatto che anche
nel caso di un cancro si trova sempre la stessa formazione istologica nel
medesimo punto dell'organo, diventano praticamente del tutto superflue
delle prove mediante ago aspirato o escissione. In base alla nostra
esperienza sappiamo che la TAC cerebrale può fornire dati più sicuri su
una formazione istologica rispetto a una biopsia.
Un'escissione, nel caso di un osteosarcoma, costituisce quasi sempre
l'inizio di una catastrofe, perché il liquido del callo che si trova
sotto pressione si fa strada attraverso il periosto aperto versandosi nel
tessuto circostante e li causa un enorme sarcoma. Se non fosse stata fatta
nessuna prova di escissione il tessuto circostante esternamente sarebbe
stato "solo" gonfio perché il liquido fuoriesce attraverso il
periostio ma non le cellule del callo. Avremo un processo, come nel caso
di un reumatismo articolare acuto, che dopo un certo periodo di tempo
regredisce spontaneamente.
L'aspirazione con l'ago può avere delle conseguenze fatali ad esempio
dove viene aperto verso l'esterno un cosiddetto ascesso freddo del seno,
cioè un adenocarcinoma della ghiandola mammaria nella fase post
conflittuale. Appare quindi una secrezione tubercolotica maleodorante dal
seno. Come nel caso dell'osteolisi in fase di riparazione che viene aperta
e dove la fuoriuscita di callo può essere impedita momentaneamente con la
chemio, va a finire perlopiù con l'amputazione, così anche nel caso del
seno agoaspirato si arriva spesso all'amputazione.
Tratto da "Il
capovolgimento diagnostico, la genesi delle malattie e in particolare il
cancro" del dott. Ryke Geer Hamer, ed. "Amici di Dirk"
Fuengirola, Spagna
Operazioni:
Le operazioni eseguite sono in gran parte delle cosiddette operazioni
tumorali. Sappiamo che tutte le necrosi dirette dal midollo cerebrale
nella fase di riparazione danno dei tumori sin qui chiamati maligni
(linfomi, osteosarcomi, cisti renali, cisti ovariche); per la Nuova
Medicina sono tutti "tumori di riparazione", cioè delle innocue
proliferazioni cellulari che è consentito operare solo se causano un
impedimento meccanico o se sono psichicamente inaccettabili al
paziente.
Nei tumori diretti dal paleoencefalo abbiamo ancora bisogno del chirurgo
proprio come abbiamo bisogno del cacciatore da quando non ci sono più
lupi nel bosco: occorre distinguere esattamente, ad esempio quanto è
grande il tumore intestinale, se si arrivasse alla soluzione del
conflitto. Se il tumore è ancora relativamente piccolo si può ritenere
che anche in assenza di TBC non si possono presentare delle complicazioni.
Se però il tumore è grosso e in qualunque momento può causa una
occlusione intestinale allora si deve valutare con molto attenzione se
attendere la fase di riparazione.
Il caso sicuramente più favorevole per un'operazione chirurgica si ha
quando il paziente si trova nella fase attiva, perché nella fase di
riparazione l'anestesia presenta dei rischi più elevati a causa della
vagotonia.
Nella Nuova Medicina si sono anche delle indicazioni chirurgiche, pure di
tipo negativo, ad esempio una cisti ovarica o renale, che hanno un ritmo
simile a quello di una gravidanza e hanno bisogno di nove mesi circa per
indurirsi e per poter riprendere la funzione organica che spetta
loro. In questi nove mesi non è consentito operare perché durante tale
periodo le cisti sono cresciute a ridosso degli altri organi viscerali
dove, in mancanza di un proprio sistema arterioso e venoso, si
riforniscono temporaneamente del sangue necessario. Questo processo è
stato mal interpretato come "crescita tumorale maligna
infiltrante". La prova si è avuta proprio quando dopo l'ablazione
della ciste tali "parti tumorali" infiltrate continuavano a
crescere per il resto dei nove mesi e in seguito dovevano essere operate
di nuovo rivelandosi così come particolarmente maligne. Ma se lasciamo
che trascorrano i nove mesi, allora le piccole cisti fino a 12 cm
possibilmente non dovranno essere operate perché queste cisti assolvono
la funzione della produzione ormonale, rispettivamente, per il rene, della
eliminazione dell'urina, come appunto l'organismo prevede.
Tratto da "Il
capovolgimento diagnostico, la genesi delle malattie e in particolare il
cancro" del dott. Ryke Geer Hamer, ed. "Amici di Dirk"
Fuengirola, Spagna
Sostanze
cancerogene? secondo Hamer non esiste alcuna prova
dell'esistenza di sostanze cancerogene. Le argomentazioni a sostegno di
questa tesi sono:
1) non è possibile provocare tumori su organi le cui connessioni
nervose con il cervello sono state tagliate (organi trapiantati)
2) le sostanze inoculate agli animali per indurre il cancro non inducono
nulla se non c'è l'intervento del cervello. Esse possono distruggere,
avvelenare ma non indurre il tumore. Le radiazioni distruggono le
cellule ma non provocano i tumori. Metastasi
e chemioterapia: secondo la medicina ufficiale le cellule
cancerogene migrano dal cancro primario per via arteriosa o linfatica; ma
questa è solo un'ipotesi, mai dimostrata in laboratorio. Per di
più il cancro al seno è una massa mentre il cancro alle ossa è una
lisi: queste cellule tumorali devono essere molto intelligenti per
modificarsi strada facendo! Secondo Hamer le metastasi sono nuovi conflitti provocati da nuovi choc
conflittuali, provocati cioè dallo choc da diagnosi e prognosi mediche
apparentemente ineluttabili. Il paziente cui viene diagnosticato il
cancro, cioè viene preso dal panico del "brutto male che prolifera
in modo anarchico e dal quale apparentemente non c'è scampo", e
"questo panico" sarebbe il nuovo choc all'origine di quelle
che vengono chiamate metastasi: autosvalutazione, "non ho più
alcuno valore"--> cancro alle ossa, paura di morire --> cancro
ai polmoni, tutto mi crolla addosso --> patologia renale, mi sento ai
margini della società --> patologia della pelle.
Secondo Hamer il 30% dei cancri operati, sono vecchi cancri senza
pericolo. Se questo 30% è sottoposto a sedute di chemioterapia, una parte
di questi subirà un nuovo conflitto di panico e morirà, ma coloro che
non avranno vissuto un nuovo trauma emotivo (malgrado l'intervento e la
chemioterapia che elimina il vecchio cancro incapsulato) certamente
guariranno.
Tratto da: http://asac.multimania.com/,
http://www.krebsinformation.de/ e
La medicina sottosopra. E se
Hamer avesse ragione? di Giorgio Mambretti e Jean Séraphin ed. Amrita
Minaccia
di morte Il
15 maggio 2001 il dott. Hamer ha fatto pubblicamente un'accusa formale
della sua persecuzione affermando che la comunità massonica Giudea vuole
assassinarlo. A quanto pare tale
confraternita da oltre quarant'anni utilizza come metodo terapeutico e/o
preventivo i principi cardine della Nuova Medicina (di Hamer) e appunto la
diffusione incondizionata di tale teoria medica rivoluzionaria metterebbe
a rischio la "sopravvivenza" della comunità stessa.
Condanna
a cinque anni di carcere Il
5 ottobre 2001 il dott. Hamer è stato giudicato in appello, colpevole di
"abuso della professione medica" da un giudice del tribunale
francese, e condannato a cinque anni di carcere.
Elenco
delle patologie e spiegazione secondo Hamer
1.
Cancro al seno sinistro, cervelletto destro: emozione detta
del"conflitto del nido". Hamer definisce tale conflitto come
"conflitto madre-figlio piccolo" (ancora sotto la tutela dei
genitori) reale o virtuale ; per esempio, succede qualcosa al figlio e la
madre se ne attribuisce la colpa ; o succede qualcosa al marito invalido
(vissuto come figlio piccolo "virtuale") e la moglie se
ne attribuisce la colpa; oppure ancora conflitto coniugale caratterizzato
da collera, verso marito ritenuto irresponsabile (cioè figlio piccolo
"virtuale").
2.
Cancro seno destro, cervelletto sinistro: conflitto madre-figlio
grande; per esempio, la madre soffre , perché il figlio o la figlia si
allontana o si sposa, o non le dà retta come lei vorrebbe o le crea
preoccupazioni o in effetti non è in accordo, ma può anche essere il
caso di uno stress fisico, legato al rimanere in casa dei figli grandi,
che devono essere accuditi.
3.
Cancro dei linfonodi ascellari, della pleura : come il cancro del
seno, con uno sviluppo temporale più rapido.
4.
Cancro dei bronchi: in fase attiva vi è
ulcerazione, in fase di riparazione le ulcere si chiudono. Conflitto di territorio indiretto, cioè
quando la sfera personale e dello spazio vitale è insidiata da sensi di colpa, da minacce o
semplicemente da paure, da insicurezze irrisolte dell'infanzia o
dell'adolescenza, riattivate da specifici eventi. Per es. “mi togli
l’aria”, “lasciami respirare”, "non ho più il mio
spazio" ecc.
5.
Cancro peribronchiale del mediastino: simile, anche come
localizzazione cerebrale, al cancro bronchiale, causato da paura di
perdere la salute, paura di perdere il partner, paura della solitudine,
paura dell’ignoto.
6.
Cancro
dei polmoni (alveoli polmonari): in fase
attiva carcinoma, la fase di riparazione avviene mediante tubercolosi
polmonare. Qui rappresenta la paura arcaica di morire, di non poter
più respirare. Conflitti familiari solitamente, ma anche di lavoro, dove
l'individuo è stato lungamente e pesantemente soppresso e infine è
accaduto un episodio che ha fatto traboccare il vaso, eventualmente anche
qualcosa obiettivamente ma non soggettivamente insignificante.
7.
Cuore e coronarie: dalla letteratura medica è noto che i tumori del
cuore sono un'eventualità rarissima ; ma Hamer considera i disturbi
ischemici del cuore alla stregua di tumori.
Per
effetto di un conflitto, il tessuto cardiaco e la parete delle coronarie
si gonfia, sino ad occludere la circolazione,provocando dunque un infarto.
Le sedi cerebrali colpite parallelamente al cuore, sono il cervelletto e
il lobo temporale controlaterale : se il disturbo ha sede nella parte
destra del cuore, sono coinvolti il lobo cerebellare sinistro e il lobo
temporale sinistro; viceversa nel caso della parte sinistra del cuore.
Il
conflitto riguarda la difesa e la conquista del territorio, per esempio
sul lavoro(connessione con il cuore sinistro) ma anche nel campo degli
affetti (connessione con il cuore destro).
8)
Cancro dei gangli linfatici
del collo, dei gangli sopraclavicolari, dei gangli linfatici mediastinici:
bulbo spinale e corteccia frontale controlaterale; conflitto: paura
delle malattie e della morte, che diviene una fissazione dopo un
episodio nel quale si è temuto per la propria salute o quella dei propri
cari o dopo un episodio di malattia o di morte, da cui si è rimasti molto
impressionati.
9)
Tiroide: area cerebrale e conflitto del tutto
sovrapponibile a quelli dei gangli linfatici
del collo, sopraclavicolari e mediastinici; "bisogna fare in
fretta", "presto, presto, non c'è abbastanza tempo per far
tutto", "non ce la faccio a star dietro agli avvenimenti".
10)
Cancro della laringe: simile ai tumori della tiroide e dei gangli
linfatici del collo, ma con un episodio scatenante, nel quale l'individuo rischiò
di soffocare o annegare o qualcuno a lui caro; area cerebrale : corteccia
frontale interemisferica.
11)
cancro della mucosa orale, dei seni paranasali, delle ossa facciali:
regione encefalica retro-orbitale, frontobasale e/o temporale omolaterale
(dalla stessa parte) ; conflitto legato a qualcosa difficile da masticare
, o da odorare o difficile da affrontare. Per esempio, una situazione
familiare di litigi continui è difficile da masticare quotidianamente e
ci può essere sempre una goccia che fa traboccare il vaso ; l'odore può
essere connesso ad episodi emozionalmente molto negativi
(traumi,operazioni), dove era presente un forte odore(per esempio di
benzina nel caso di incidente stradale o di etere o alcool, nel caso di
interventi chirurgici); il viso è connesso ad episodi , nei quali il viso
è stato sfigurato o traumatizzato oppure nei quali si è trovato
insopportabile affrontare "a viso aperto" qualcuno, di cui si ha
timore.
12)
Cancro delle ossa : la localizzazione nel sistema nervoso è a carico
della sostanza grigia cerebrale; conflitto di autosvalutazione, in quanto
lo scheletro è la parte che maggiormente nel corpo rappresenta l'Io.
In fase attiva si ha decalcificazione, mentre in fase di riparazione
leucemia o osteosarcoma.
13)
Cancro della pelle, melanoma : connesso in generale con il
cervelletto; qualche malattia o deformazione della pelle vista su di sé o
su altri ha impressionato profondamente l'individuo, creando in lui forte
repulsione per tutto ciò che appare sporco o deformato oppure il
conflitto può nascere da una profonda delusione relativa al proprio
aspetto o al proprio modo di apparire agli altri.
14)
sclerosi a placche: colpisce la guaina isolante che riveste i
nervi,formata da un lipide complesso chiamato mielina; il venir meno della
mielina produce delle" placche " di demielinizzazione, dove i
nervi, nei quali si propaga l'elettricità per la regolazione degli
organi e dei muscoli in particolare,sono fra di loro in cortocircuito e
sono inutilizzabili per la conduzione nervosa; perciò si producono delle
paralisi muscolari, che possono regredire o peggiorare alternativamente,
in relazione con la rigenerazione delle guaine e la loro distruzione, come
una costruzione di sabbia sul bagnasciuga viene azzerata dalle onde e
nuovamente ricostruita dai bambini.
Aree
del sistema nervoso centrale colpite: qualsiasi area può venire colpita,
in modo del tutto variabile e imprevedibile.
Il
conflitto alla base della sclerosi è un conflitto di dipendenza da una
figura genitoriale, che imprigiona la personalità individuale dentro un
involucro isolante (una guaina psichica), che impedisce all'individuo il
contatto diretto con l'ambiente circostante.
L'inizio
della sclerosi è connesso con un evento psichicamente traumatico (per
esempio un divorzio da un partner, che di solito viene scelto
inconsapevolmente del tutto simile alla figura genitoriale).
15)
Cancro dello stomaco : tronco cerebrale inferiore,bulbo; conflitto:
episodio o episodi indigesti, il "boccone" che rimane nello
stomaco, spesso con familiari, costretti a vivere
sotto lo stesso tetto o in vicinanza; in fase attiva adenocarcinoma in
fase di riparazione intervengono funghi e micobatteri a caseificare il
tumore.
16)
Cancro del duodeno: tronco cerebrale
inferiore, bulbo; conflitto
analogo a quello dello stomaco, ma in personalità sanguigne, che devono
sopprimere i propri normali sfoghi emozionali per convenienza sociale o
materiale.
17)
Cancro del pancreas : tronco cerebrale; conflitto analogo a quello
dello stomaco e duodeno, in personalità molto fini e sensibili, che si
offendono molto per le indelicatezze subite.
18)
Cancro del fegato e cistifellea: tronco cerebrale, bulbo; conflitto:
forte arrabbiatura, spesso con parenti, per questioni economiche,
associato a sentimenti negativi, come la gelosia e l'invidia. Paura di
morire di fame per mancanza di mezzi, paura di mancare all’essenziale.
Il “cibo”
è tutto quello che serve alla sopravvivenza, quindi: soldi,
lavoro, ecc.
19)
Cancro all'esofago : area encefalica colpita è la regione
interventricolare, vicino alla base del cranio; conflitto: un episodio
per il quale "non si è riusciti a mandar giù qualcosa";
personalità: orgoglio eccessivo, dolersi eccessivamente anche per
piccoli torti; precedente episodio solitamente accaduto nell'infanzia di
scampato soffocamento per ingestione di un oggetto o per asfissia, per
esempio, dopo avere messo la testa in un sacchetto di cellophane o per
rischio di annegamento.
20)
Cancro del piccolo intestino: del tutto simile a quello del duodeno.
21)
grosso intestino:
tronco cerebrale; conflitto: situazione
eccessivamente complessa e pesante,difficile da mandare avanti, sulla
quale insorge un evento traumatizzante, che toglie ogni gusto della vita; personalità insicura, eccessivamente timorosa di sbagliare e che ha
soffocato la propria vita sentimentale.
22)
sigma : tronco cerebrale; conflitto e personalità: come per il
grosso intestino, ma in modo ancora più accentuato.
23)
Cancro del retto : tronco cerebrale ; conflitto : avere subito una
"stronzata" spesso da persona della quale si aveva fiducia .
Personalità : come per il grosso intestino, con un particolare
atteggiamento perfezionista .
24)
Cancro alla vescica: lobi temporali ; conflitto : eccessiva assunzione
di responsabilità, spesso dei genitori nei confronti dei figli adulti,
che non sanno badare da soli alla propria vita, ma anche di manager, che
si trovano in situazioni troppo stressanti per loro; personalità :
testardaggine, impongono a se stessi e agli altri una disciplina
eccessivamente rigida .
25)
Rene : mesencefalo; conflitto: episodio connesso con un
liquido: latte nei poppanti (per esempio rigurgito che quasi lo
soffocava), acqua (per esempio rischio di annegamento o acqua bollente su
una parte del corpo), acidi (causticazione accidentale di un bambino, o
anche di una persona adulta sul lavoro); condizione di fondo: dover
sopportare una personalità sopraffacente la propria sensibilità sul
lavoro o in famiglia.
In
medicina cinese il rene è l'organo della volontà e l'acqua è la
portatrice della sensibilità.
26)
Cancro alla prostata: ponte, nel tronco cerebrale; conflitto
da sessualità impropria, non nella norma, relativo alla vita di coppia,
ad un partner che si comporta male, in modo spiacevole.
27)
Cancro al testicolo : mesencefalo; conflitto
di perdita in seguito
alla perdita reale o figurata di un figlio; soppressione sessuale,
impedimento a formarsi una famiglia, da parte del padre.
28)
Cancro alle ovaie : mesencefalo; conflitto: figlia, che subisce
soppressione sessuale e non, da parte della madre o, al contrario, madre
che non riesce a sopprimere la vita sessuale del figlio o della figlia,
volendo trattenere la prole con sè ; problemi sessuali con il marito o
con il compagno, nati dal fatto che lei non desidera concepire, mentre
lui vuole un figlio, o viceversa; timore di essere rimasta incinta in
seguito a un rapporto extraconiugale o, viceversa, timore di non essere in
grado di concepire, di non essere fertile; litigio con il marito o il
compagno sui problemi della contraccezione.
29)
Cancro al corpo dell'utero : ponte
(tronco cerebrale); conflitto: legato ad aborti temuti, subiti o provocati
a se stessa; episodi prenatali di tentativo di aborto subito, che agiscono
come fattori scatenanti profondi del conflitto legato all'aborto.
30)
Cancro all' orifizio e collo dell'utero, vagina : lobo temporale
sinistro ; conflitto sessuale , che origina dal fatto di non sentirsi
posseduta , ma anzi rifiutata , perché l'uomo agognato ha preferito
un'altra, oppure di sentirsi trascurata sul piano sessuale ; mancanza di
figli e/o di rapporti sessuali.
Spesso
tale conflitto è connesso con disturbi coronarici o della conduzione a
carico del cuore destro o con embolia polmonare
destra.
Altre
situazioni patologiche , anche se non tumorali, presentano lo stesso
andamento bifasico , cioè una predisposizione fisica, seguita da uno
scatenamento psichico conflittuale del problema .
31)
malattie autoimmuni : conflitto di
auto-disistima in seguito a una
sconfitta vera o supposta; l'area più colpita chiarisce il tipo di
emozione implicata; per esempio, se viene colpito in particolare il fegato, l'emozione è di rabbia, se viene colpito il polmone
l'emozione è di paura, se vengono colpiti i vasi arteriosi in
particolare, l'emozione è di antagonismo, in seguito a un conflitto di
territorio; se vengono colpite le articolazioni, il conflitto è di soppressione subita, di solito da una figura
parentale reale o virtuale (artrite reumatoide).
32)
malattie allergiche : Non esiste allergia senza un conflitto a monte.
Ipersensibilità a situazioni difficili reali o virtuali; anche qui il
territorio più colpito chiarisce le emozioni e le motivazioni implicate .
33)
Morbus Crohn : depressione per chiusura dei rapporti interpersonali e
impossibilità di comunicare, perché una persona emotivamente importante
ha negato la sua comunicazione.
34)
Vitiligine : in seguito ad un episodio traumatico, perdita della gioia
di vivere, che conduce ad una visione pessimistica, "nera"
delle cose. Sono implicati organi endocrini, in particolare l'ipofisi e
l'epifisi.
35)
Malattie infettive acute, come l'influenza :
Il virus dell'influenza (come tutti i virus) nella fase di riparazione
aiuta a risolvere piccoli conflitti di territorio, prevenendo così il
cancro ai bronchi.
Ben venga l'influenza!
36)
Sindromi da immunodeficienza : conflitto di perdita profondo, legato
alla perdita della stima di sé. Anche in presenza di trauma da diagnosi.
37)
Malattie del sangue: il sangue, come l'osso, è connesso con l'io: in
effetti il sangue si produce all'interno del midollo osseo; il conflitto
in questo caso è legato a una crisi di identificazione con modelli di
comportamento o di pensiero proposti dall'ambiente in cui si vive e a
perdita del senso di gioia e libertà della vita.
38)
Anoressia: conflitto: venire rifiutati, sentirsi abbandonati e in
pericolo.
39)
Leucemia: fase di riparazione di profondi conflitti di
autosvalutazione. A grosse lisi ossee seguiranno grosse ricalcificazioni
che richiederanno una maggiore quantità di cellule sanguigne (una
leucemia). La leucemia si arresterà alla fine di questo processo. Per
quanto riguarda i bimbi che nascono con la leucemia, siamo sempre in
presenza di una fase di riparazione conseguente ad un conflitto di
svalutazione che si è prodotto in fase intrauterina (cordone ombelicale
attorcigliato attorno al collo, desiderio di uscire, ecc).
40)
Morbo di Parkinson: è un conflitto relativo alla motricità che è
vissuto con un'alternanza di fasi attive e di fasi di risoluzione. I
tremiti sono presenti nella fase di vagotonia, ma il malato li teme, e
ricade in fase attiva.
41) Torcicllo: conflitto di autosvalutazione intellettuale; voler girare
la testa per guardare qualcuno, ma avere forti remore d'ordine etico: due
ordini contraddittori al cervello, riguardanti la mobilità del collo.
Tratto dal sito www.naturalismedicina.com
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