Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
- Pagina
ogm
- Pagina OGM-vigilanza
Nuove
ricerche sull’impatto degli OGM sulla salute
D.ssa Marina
Mariani - 19 luglio 2007
Nonostante gli OGM siano stati approvati e commercializzati
per molti anni, non esistono ricerche scientifiche sul loro impatto
sulla biologia degli organismi viventi.
Questo è dovuto in parte al fatto che prove di nutrizione animale NON
SONO PREVISTI per dare approvazione di sicurezza sia nell’UE che,
tantomeno (figuriamoci), negli USA. Tuttavia ora sta emergendo una serie
di documentazioni da un piccolo numero di esperimenti, fatti su
animali, sugli effetti sulla salute e su quella che si chiama
EPIGENETICA.
L'epigenetica è una branca della Biologia Molecolare, che
ha a che fare con
Questi studi indicano che l’ingegneria genetica è molto più
imprevedibile e rischiosa rispetto all’allevamento tradizionale.
1) studi di nutrizione animale: recenti studi hanno messo
in luce una gamma di seri, inspiegabili effetti derivanti dal consumo di
OGM. Uno studio Australiano su piselli gm ha rivelato effetti
immunologici legati al trasferimento di un gene, ritenuto sicuro, a
diverse specie di piante, che ha causato reazioni allergiche nei gatti.
2) Un esperimento condotto dalla stessa Monsanto ha messo
in luce effetti immunologici con un aumento dei globuli bianchi nel
sangue di topi alimentati con mais gm.
3) L’unico test a lungo termine (24 mesi), condotto da un gruppo italiano ha dimostrato che gli ogm possono modificare alcuni organi interni. La nutrizione di topi con il famoso mais Roundup Ready ha cambiato la struttura e il funzionamento delle cellule del fegato, del pancreas e dei testicoli.
4) Un esperimento di nutrizione di topi con mais mon 863
condotto da Monsanto ha dimostrato che i neonati avevano un peso
inferiore al normale. INBoltre si è visto che il consumo di Mon 863
aveva effetti sulla composizione del sangue, con globuli rossi immaturi
e alterazione dei parametri ematici.
5) Uno studio condotto in Russia ha messo in evidenza
apparenti effetti generazionali degli OGM con elevata mortalità di
giovani topi alimentati con soia Roundup Ready (56% di mortalità e
crescita stentata dei neonati sopravvissuti).
6) Un programma finanziato dalla FSA (Food Standards Agency
) Inglese ha dimostrato che l’ingegneria genetica provoca normalmente
un vasto numero di modifiche genetiche e chimiche casuali nelle piante,
il cui impatto sulla salute è totalmente sconosciuto.
7) Due studi inglesi, uno sugli esseri umani e uno su pecore, hanno dimostrato che quando gli OGM sono ingeriti, alcuni dei geni inseriti si spostano e vengono trasferiti ai batteri dell’intestino.
8) Studi non più recenti avevano già dimostrato che
il consumo di ogm danneggia la parete dell’intestino ed è associata
con le morti inspiegabili di animali da esperimento: studi effettuati da
3 diversi gruppi di ricerca hanno dimostrato che due piane gm hanno la
capacità di indurre emorragie, altri ricercatori si sono accorti che le
patate e i pomodori gm provocano lesioni alla parete intestinale dei
topi e dei gatti.
9) Almeno due esperimenti di nutrizione con pomodori gm si
sono conclusi con la morte inspiegabile degli animali da esperimento,
con 7 topi su 40 (il 17,5%) nelle prime due settimane e il 7% di
mortalità per polli nutriti con il mais tollerante il glufosinato (il
doppio rispetto a quelli nutriti senza ogm).
Vale la pena di puntualizzare che questi studi sono stati
effettuati per identificare impatti sulla salute e comprendevano studi
tossicologici e analisi di tessuti. Molto diversi dai vari studi di
nutrizione di cui si sente a volte parlare, solitamente effettuali con
lo scopo di valutare gli aspetti commerciali degli ogm.
Le cause di questi effetti non sono conosciute, ma molti sono i fattori
in gioco. Si sa da tempo che l’inserzione artificiale, e casuale, dei
geni, interrompe la sequenza di altri geni con effetti legati alla
posizione in cui avviene l’inserimento. Inoltre il funzionamento
chimico del nuovo gene interagisce con le attività dei geni naturali
della pianta, disturbando i processi biochimici e quindi il metabolismo
in modi imprevedibili. L’epigenetica ha dimostrato che un gene agisce
solo per una parte di un processo metabolico e negli esseri
viventi esiste una certa interazione tra geni diversi e con
l’ambiente in cui vive un certo organismo.
I dettagli esatti di questa interazione sono ancora poco noti, tuttavia
sufficienti a dimostrare l’imprevedibilità dell’ingegneria
genetica, con risultati diversi a seconda della situazione e una
instabilità molto frequente.
BIBLIOGRAFIA
CONSULTATA
1.
"Transgenic Expression of Bean -Amylase Inhibitor in Peas Results
in Altered Structure and Immunogenicity", Prescott et al, Journal
of Agricultural and Food Chemistry, 53 (23), 9023 -9030, 2005
2. Monsanto’s report on its 90-day rat feeding trial of MON 863
submitted to EFSA, the European body which approves GMOs, as part of its
application for approval of the maize (1139 pages), entitled “13-Week
Dietary Subchronic Comparison Study with MON 863 Corn in Rats Preceded
by a 1-Week Baseline Food Consumption Determination with PMI Certified
Rodent Diet #5002”, 17 December 2002, disponibile su: http://www.monsanto.com/monsanto/content/sci_tech/prod_safety/fullratstudy.pdf
. Reviewed by Dr Arpad Pusztai for the German environment agency BfN, in
September and November 2004, disponibile su: http://www.gmwatch.org/p1temp.asp?pid=66&page=1
3. Malatesta M., Biggiogera M., Manuali E., Rocchi M.B. L., Baldelli B.,
Gazzanelli G.: Fine structural analyses of pancreatic acinar cell nuclei
from mice fed on GM soybean. Eur. J. Histochem., 47:385-388, 2003;
Malatesta M., Caporaloni C., Gavaudan S., Rocchi M.B.L.,
Tiberi C., Gazzanelli G.: Ultrastructural morphometrical and
immunocytochemical analyses of hepatocyte nuclei from mice fed on
genetically modified soybean. Cell Struct. Funct., 27: 173-180, 2002;
Malatesta M., Caporaloni C., Rossi L., Battistelli S., Rocchi M.B.L.,
Tonucci F., Gazzanelli G.: Ultrastructural analysis of pancreatic acinar
cells from mice fed on genetically modifed soybean. J. Anat.,
201:409-416, 2002; Malatesta M., Tiberi C., Baldelli B., Battistelli
S., Manuali E., Biggiogera B.: Reversibility of hepatocyte nuclear
modifications in mice fed on genetically modified soybean. Eur. J.
Histochem., 49:237-242, 2005; Vecchio L., Cisterna B., Malatesta M.,
Martin T.E., Biggiogera B.: Ultrastructural analysis of testes from mice
fed on genetically modified soybean. Eur. J. Histochem., 48: 449-453,
2004.
4. See ref. 3
5. See ref. 3
6. Ermakova IV, “Genetically modified soy leads to the decrease of
weight and high mortality of rat pups of the first generation”,
preliminary studies. EcosInform 2006, 1, 4-9 (in Russian). Un documento
completo è in fase di stampa: Ermakova IV, Genetics and ecology, in:
Actual problems of science ,
7. Food Standards Agency news No. 48, June 2005
8. Netherwood et al, “Assessing the survival of transgenic plant DNA
in the human gastrointestinal tract", Nature Biotechnology, 2004;
Duggan et al, "Fate of genetically modified maize DNA in the oral
cavity and rumen of sheep", British Journal of Nutrition, 89(2):
159-
166, 2003
9. Ewen and Pusztai, “Effects of diets containing genetically modified
potatoes expressing Galanthus nivalis lectin on rat small intestine”,
The Lancet, 354, 1353-1354, 1999; A. Pusztai, “Can science give us the
tools for recognizing possible health risks of GM food?” Nutr. Health,
16, 73-84; Fares, N.H. and El-Sayed, A.K., “Fine structural changes in
the ileum of mice fed on endotoxin-treated potatoes and transgenic
potatoes.” Natural Toxins, 6, 219-233, 1998.
10. Unpublished studies carried out for Calgene and at the request of
the FDA respectively, in early 1990s, in reviewed “Food safety –
contaminants and toxins”, CABI Publishing, 2003.
11.Unpublished study in early 1990s carried out for the company Calgene/the
US Government, reviewed in “Food safety – contaminants and toxins”,
CABI Publishing, 2003
12. Report for the Chardon LL Hearing: Non-suitability of genetically
engineered feed for animals, by Eva Novotny, Scientists for Global
Responsibility, May 2002