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ragioni per comprare Cibo Locale
Tratto da Biodiversità rurale www.biodiversita.info
In
occasione della inaugurazione di una nuova sezione del sito di Civiltà
Contadina, per conoscerne i particolari cliccate sul link, pubblico i 10
principi base del movimento a favore del cibo locale. Di questo
argomento Civiltà Contadina ne farà divulgazione e azione per
contribuire a diffondere un sano concetto di collaborazione fra città e
campagna, ora
e in futuro.
Il movimento a favore del cibo locale, quello prodotto e venduto
direttamente nelle aziende agricole, è in pieno sviluppo in molte parti
del mondo occidentale e sta dando i suoi risultati in
termini di sostegno a una agricoltura a misura umana e alla biodiversità
agraria intesa come utilizzo di antiche e storiche razze e varietà,
quelle che uscendo dagli schemi di prodotto da supermercato
standardizzato portano più sapore e soddisfazione al palato.
Quando occasionalmente entro in un supermercato mi soffermo a guardare
quelle che io definisco "facce da supermercato", facce di
persone spesso altrettanto standardizzate come i cibi che mangiano.
Presto vedremo tornare in circolo altre facce, quelle sicuramente più
soddisfatte dei clienti di fattoria, facce da cibo locale e anche cibi
con una faccia, quella dell'agricoltore che li ha prodotti e che li
vende direttamente senza il diaframma della grande distribuzione
organizzata.
1. Il cibo locale ha un gusto superiore
Il cibo cresciuto il più
vicino possibile alla tavola dove sarà consumato è stato probabilmente
raccolto due o tre giorni prima raggiungendo un alto grado di
maturazione. È turgido, dolce e profumato. La stessa esperienza la vive
chi si coltiva un orticello per conto proprio. Molti studi confermano
che mediamente la distanza percorsa dai cibi dalla fattoria al piatto
sono negli Stati Uniti e in Europa
2.
La produzione locale è migliore per te
Recenti studi mostrano che i prodotti freschi perdono velocemente i
loro nutrienti. Il cibo che è surgelato o imbarattolato subito dopo la
raccolta è attualmente più nutriente di quello "fresco" ma
restato in giro per una settimana fra celle refrigerate e trasporti.
3.
Il cibo locale salvaguardia la biodiversità agraria
Nella moderna pratica agricola le varietà coltivate sono scelte per
la loro attitudine a maturare simultaneamente così da consentire la
raccolta meccanica e per la loro capacità di conservarsi al lungo,
magari perchè dotate di buccia più dura o maggiore quantità di
cellulosa nella fibra.
Quest'ultima caratteristica unita
alla uniformità di pezzatura consente il superamento senza danni del
processo di lavatura e confezionamento meccanizzato. Solo un pugno di
ibridi F1 di ciascuna specie vegetale alimentare hanno queste
caratteristiche e così solo una ristretta
genetica è messa in coltivazione nelle monocolture che riforniscono il
mercato.
Le fattorie che fanno invece della vendita diretta sul mercato locale
necessitano invece di piante dotate di caratteristiche diametralmente
opposte che possono essere trovate proprio fra le vecchie varietà
storiche. Spesso esse hanno una lunga stagione produttiva, una buccia più
sottile diventa un vantaggio, colori vividi alla luce naturale e il
miglior sapore per il più scarso contenuto in lignina. Queste vecchie
varietà contengono una genetica ereditata per centinaia di anni e
selezionata naturalmente da generazioni di contadini perchè buona,
produttiva e resistente. Esse sono la base genetica che ci darà la
possibilità di creare varietà resistenti ai
cambiamenti climatici in arrivo.
4. Il cibo locale è esente da OGM
Le multinazionali dell'agrochimica,
che stanno cercando di imporre sul mercato internazionale le sementi di
cereali e di ortaggi geneticamente modificati, incontrano i favori solo
delle grandi fattorie latifondiste votate alle monocolture. Dalle
attuali statistiche risulta che quasi il
90% degli europei vorrebbero l'etichettatura obbligatoria. Sono quindi i
cittadini a desiderare cibi seminati e cresciuti secondo natura.
L'acquisto in fattoria da la possibilità di controllare la buona fede
di chi coltiva e di quali sementi utilizza.
5.
Il cibo locale sostiene le fattorie a conduzione familiare
Solo meno del 4% degli occupati
italiani lavorano in agricoltura e sono migliaia le aziende agricole che
ogni anno chiudono i battenti perché le giovani generazioni non possono
subentrare nella gestione per mancanza di reddito. Il prezzo dei cibi è
formato attualmente solo dal 10% di proventi all'agricoltore che li ha
prodotti. Il resto va a vantaggio degli intermediari e circa il 15% in
spese di trasporto. Una parte rilevante del reddito di molti agricoltori
è dato invece dai sussidi della Comunità Europea che sono sottoposti a
graduali tagli per mancanza di fondi e che, una volta ridotti,
metteranno molte fattorie nella condizione di chiudere. I contadini sono
una sorta di specie a rischio. Gli agricoltori locali che possono
vendere i loro prodotti in fattoria, e ottenere così un prezzo pieno,
sono in grado di non dipendere da sussidi ne di essere strangolati dalla
morsa del mercato, potendo così continuare a sostenere le loro
famiglie, a fare il lavoro che amano e far vivere il territorio dove
abitano.
6.
Il cibo locale costruisce le comunità
Quando si acquista il cibo
direttamente dal produttore agricolo ci si riconnette alla realtà delle
cose e alle persone. Questo movimento ha dato origine a molte forme di
collaborazione spontanea come l'agricoltura comunitariamente supportata,
i gruppi di acquisto solidali (GAS) e i mercatini o fierucole di piazza.
Grazie alla vendita diretta il cibo prende una "faccia",
quella del contadino e mette in moto e in collaborazione agricoltori e
cittadini, li fa incontrare e li
pone in simbiosi. I bambini crescono conoscendo la provenienza dei cibi
e la loro stagionalità di produzione.
7. Il cibo locale salvaguardia gli spazi
aperti
Nella misura in cui la vendita
diretta incrementa il valore dei prodotti di fattoria altrettanto le
terre coltivate avranno sviluppo e saranno difese dall'erosione e dall'inselvatichimento.
È
piacevole guidare attraverso campagne ben coltivate, ricche di fioriture
spontanee e di verde.
La realtà invece è che nelle aree dove l'agricoltura è in abbandono
le frane aumentano, le coltivazioni si rarefanno e la vita nei piccoli
paesini si spegne per spopolamento.
Ogni volta che si acquista cibo in fattoria, soprattutto nelle aree
montane, si contribuisce a conservare il paesaggio rurale.
8.
Il cibo locale contribuisce a ripianare il debito pubblico
Le fattorie danno più tasse di quanto ne richiedano allo stato
sotto forma di servizi.
Dove nelle aree urbane lo stato incassa € 1 di tasse ne spende €
1,17 sotto forma di servizi.
Nelle aree rurali per ogni € di tasse incassate ne spenderà solo €
9.
Il cibo locale sostiene un ambiente pulito e da vantaggi alla selvaggina
Una fattoria familiare ben gestita trova le sue risorse nel terreno
fertile e nell'acqua pura.
Prevenire l'erosione dei suoli con colture da sovescio e arricchire il
loro contenuto in humus con delle concimazioni naturali rappresenta
dunque una pratica agricola vantaggiosa. Secondo alcune stime circa il
13% delle emissioni di carbonio delle lavorazioni industriali possono
essere assorbite dalla biomassa delle colture da sovescio. Inoltre
l'abbandono della monocoltura per far spazio a un intreccio di
differenti colture che possono comprendere fieno, frutti, ortaggi, bosco
e siepi creano un perfetto sistema ecologico nel quale trova habitat la
fauna selvatica.
10.
Cibo locale è il futuro che auspichiamo
Sostenendo gli agricoltori che fanno vendita diretta si può dare un
futuro a coloro che saranno gli agricoltori della nostra società di
domani e le future generazioni avranno accesso a cibo
nutriente, saporito e abbondante.
Conclusioni
Ogni qual volta i seed savers di Civiltà Contadina trovano un seme
antico fanno un grande favore ai contadini che possono mettere in campo
partendo da quella varietà una coltivazione dedicata alla vendita
diretta. Il ritorno al contatto con la campagna è essenziale per il
ripristino di valori e sapori altrimenti perduti. Solo un'alleanza
stretta fra città e campagna
può creare un futuro sostenibile