Vogliono sdoganare
la pedofilia
http://davi-luciano.myblog.it/archive/2013/09/22/vogliono-sdoganare-la-pedofilia-5705755.html
di Italo Romano
“Si diventa adulti
equilibrati solo se si è stati pienamente bambini”.
Maria
Montessori
Vogliono sdoganare
la pedofilia. Chi lo nega, tenta di nascondersi dietro un dito. Il sesso
con i minori sarà presto considerata una “normale” pratica sessuale. Ci
vogliono emancipare, dovremmo ringraziarli. La nostra società ha grette
usanze e barbari costumi imposti dal sistema cattolico che ha oppresso
le nostre esistenze per due millenni.
L’unica via di liberazione – secondo i nuovi affrancatori sociali – è la
perversione. Che sia chiaro, scientificamente testata!
Esiste
addirittura una giornata celebrativa delle “predisposizione” che si
chiama “Giornata di Alice” e cade il 25 aprile. Promotrice dell’evento è
la Nambla (North American Man-Boy Amore Association) il sodalizio
pedofilo che rivendica i “diritti” dei militanti “pro pedofilia”.
L’organizzazione agisce negli Stati Uniti e raccoglie proseliti in
Canada, Olanda e molti altri paesi.
L’obiettivo è
l’abolizione dei limiti di età in materia rapporti sessuali, così da
combattere la criminalizzazione di quegli adulti che praticano sesso con
minori. Chiedono inoltre il rilascio di tutti gli uomini detenuti per
questo tipo di reati.
È la più grande
organizzazione facente parte del gruppo Ipce (formalmente International
Pedophile and Child Emancipation), troppo spesso coinvolta in azioni
illegali e nel traffico internazionale di pedofilia.
La Nambla nasce
nel 1978 come associazione senza personalità giuridica fondata da David
Thorstad, attivista politico e storico del movimento dei diritti
omosessuali dal 1970.
Come ovvio che sia
da subito ha suscitato le attenzioni delle forze dell’ordine. Nel
dicembre 1977 la polizia ha fatto irruzione in una casa a Boston,
arrestando 24 uomini e successivamente incriminandone oltre un centinaio
con imputazioni di stupro di ragazzi di età compresa tra otto e quindici
anni.
Nel 1995 hanno
avviato un’operazione mirata, infiltrando nell’organizzazione che ha
come basi logistiche San Francisco e New York alcuni agenti. Riuscì a
entrare anche un giornalista, Mike Echols, autore del libro-inchiesta,
“I Know My First Name is Steven”, pubblicato nel 1991, su cui è
possibile leggere nomi, indirizzi e numeri di telefono di circa 80
membri del Nambla.
Nel 2000 una
coppia di Boston, Robert e Barbara Curley, citarono in giudizio Nambla
per l’omicidio colposo del figlio. Secondo l’accusa, Charles Jaynes e
Salvatore Sicari, poi condannati per aver ucciso il figlio della coppia,
Jeffrey, lo avevano pedinato, torturato, ucciso e mutilato nell’ottobre
1997.
A seguito di
quell’azione legale nella sentenza venne scritto:
“Nambla funge
da canale per una rete sotterranea di pedofili negli Stati Uniti, che
usano la loro associazione e contatti su Internet per ottenere e
promuovere l’attività pedofila”.
In Italia esistono
diversi uomini noti nell’ambito politico favorevoli a questo presunto
“diritto dei bambini ad avere una loro sessualità”.
Conosciuta è la
posizione del Partito Radicale, meno quella Niki Vendola, leader di
Sinistra Ecologia e Libertà, che nel 1985 – neoeletto segretario della
Fgci – ebbe a dire:
“Libertà
comunista è dinamismo, è contaminazione, con le nostre coscienze e i
nostri corpi, è buttarsi nella mischia. Io l’ho fatto, sono diventato
coscientemente omosessuale, per poi recuperare l’eterosessualità, per
poi trovar la sessualità, senza aggettivi. Vorrei che ci capissimo, non
sto parlando di membri e di apparati genitali, altrimenti torniamo alla
caserma. Io credo di capire, ma non so quanti siano in grado di farlo
nel Pci… Berlinguer è uno che capisce: aperto, vivace. Anche Natta ci
aiuta. Abbiamo avuto un dibattito con lui molto libero. Ripete sempre
che bisogna andare fino in fondo, che bisogna parlare, confessarci di
più – non dal prete con la cotta – togliersi di dosso tutti i residui di
intolleranza… Non è facile affrontare un tema come quello della
pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro
sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti – tema ancora
più scabroso – e trattarne con chi la sessualità l’ha vista sempre in
funzione della famiglia e dalla procreazione“.
[fonte: Repubblica
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/03/19/il-gay-della-fgci.html]
Infine, roba dei
nostri giorni, qualche tempo fa, Luisa Santolini, parlamentare UdC,
durante la discussione in aula del Ddl Concia – riprendendo le parole
del dottor Van Gijseghem, ex professore di psicologia presso
l’Università di Montreal – ha avuto il coraggio di affermare:
“L’omosessualità
è un orientamento sessuale come tanti altri: c’è chi è gay, poi c’è chi
è etero, e poi c’è chi è pedofilo”.
E’ passato tutto
sotto traccia. Nessuna indignazione pubblica o manifestazione in difesa
dei germogli della società futura.
Nessuno che abbia
invocato il diritto ad essere bambini.
E’ la nostra una
società sessuomane che corrode la spensieratezza infantile sotto il
giogo prepotente della trasgressione dettata dalla società dello
spettacolo e dell’iperconsumismo di massa, che impone mode e modelli
preconfezionati da imitare necessariamente ed a qualunque costo.
Oggi siamo
sommersi da riferimenti sessuali, in ogni pubblicità, dallo yogurt al
profumo, è tutto incentrato sul sesso e sulla promiscuità. Chi osa
opporsi a questo lobotomizzazione è considerato un retrogrado e/o un
integralista cattolico. Tali tematiche stanno prendendo il sopravvento e
sovvertendo la società naturale, tramutando, pian piano, ogni oscenità
in una normalissima pratica quotidiana di cui sempre meno le “persone”
si vergognano.
La devianza
diviene prassi in una società monca e priva di punti di riferimento, di
radici, di cultura e di speranza.
Fonti e linkografia:
Luisa Santolini Udc: “La pedofilia è un orientamento sessuale, come l’omosessualità”
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