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Ancora “relazioni
pericolose” tra sanità e multinazionali farmaceutiche: nuovo
psicofarmaco per bambini in arrivo in Italia, interrogazione urgente in
Parlamento
Tratto
dal sito www.giulemanidaibambini.org
- 6 luglio 2011
Denuncia in occasione della consegna dei
prestigiosi “Public Affaire Awards” al Senato: campagne di marketing
aggressive di case farmaceutiche per gonfiare di 300.000 unità il
bacino di bambini ‘iperattivi’ nel nostro paese. Poma (Giù le Mani
dai Bambini, eccellenza Public Affairs Award 2011): “L’occasione è
buona per smascherare chi ha come priorità non l’etica ma i business
miliardari”. Muzi Falconi (esperto internazionale di PR e docente alla
NY University): “Episodio increscioso che deve essere chiarito”.
Nuovo psicofarmaco per bambini in Italia dalla Shire: l’On. Paola
Binetti presenta un’interrogazione urgente in Parlamento al Ministro
per la Salute Ferruccio Fazio sui tagli ingiustificati ai sistemi di
controllo e monitoraggio. (Binetti) “Un nuovo psicofarmaco in Italia,
tagliando i fondi per tutelare i bambini e con meno controlli:
nell’interesse di chi sta lavorando il Ministero Salute?”
ROMA
– Si è svolta oggi la cerimonia di consegna dei “Public Affairs Awards”, i premi per le relazioni pubbliche
conferiti nella Sala Capitolare del Senato
della Repubblica tra gli altri a Luca
Poma, giornalista e portavoce di “Giù
le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato italiano
per la farmacovigilanza pediatrica (www.giulemanidaibambini.org), che da
anni promuove l’omonima campagna di sensibilizzazione sui rischi della
somministrazione di psicofarmaci ai minori segnalata dalla PAA come “campagna nazionale
d’eccellenza”. A margine della cerimonia, parlando con
colleghi giornalisti presenti all’evento, Poma ha rilanciato il
dibattito sul tema dell’etica nel mondo della lobby e del public
affairs: “La Public Affairs
Association vuole essere a mio avviso anche un luogo di riflessione e
dibattito su un modello di lobby rispettosa dei requisiti etici
essenziali, come raccomandato dai codici di comportamento della stessa
PAA (1), della Ferpi (1) e internazionali (3): dichiarare sempre chi è
il proprio mandante, avere una relazione trasparente con i mezzi
d’informazione e con tutti i pubblici coinvolti dalla propria azione,
presentarsi con informazioni corrette e ottenere decisioni in maniera
onesta, questi sono i pilastri di una corretta azione di lobby. Purtroppo
ciò non sempre accade, l’ho sperimentato personalmente, avendo
recentemente ricevuto un’offerta di collaborazione da un’agenzia di
RP di fama internazionale, la quale collabora con una multinazionale
farmaceutica che sta introducendo uno psicofarmaco per bambini in
Italia, la Guanfacina, un vecchio anti-ipertensivo che ora si vuole
riciclare per la disattenzione dei bambini, una specie
di molecola apolide, un brevetto
da tempo in cerca di una malattia a cui essere associato. Peccato che a mia precisa domanda avessero negato di
avere rapporti, ma così non pare. Immagino volessero nella migliore
delle ipotesi sondare il terreno e capire quale sarebbe stato il nostro
atteggiamento, e nella peggiore ipotesi ‘sterilizzare’ la nostra
azione di vigilanza mettendoci a libro paga”. (4)
“Se
questa è etica nelle relazioni pubbliche – conclude
Poma - occorre avviare una
riflessione seria in seno alla FERPI, la Federazione nazionale di
categoria: una norma senza una ‘sanzione’ è una norma debole, che
chiunque può infrangere impunemente. A mio avviso è ora di passare
dalle parole ai fatti e capire come prendere posizione in casi come
questi”. E’ intervenuto sul punto Toni
Muzi Falconi, uno dei “padri” delle relazioni pubbliche in
Italia e Docente alla New York University (5): “L'episodio come viene raccontato dal collega Poma è
increscioso in sé, anche perché coinvolge una delle più reputate e
conosciute società di relazioni pubbliche internazionali, che mi auguro
voglia repentinamente e pubblicamente chiarire la sua posizione. Anche l'Assorel,
Associazione delle società di relazioni pubbliche a servizio completo -
di cui l'agenzia in questione fa parte – dovrebbe assumere iniziative
in merito all'episodio. Sono convinto che - in attesa di una
regolamentazione della nostra attività, che impatta sempre di più
sull'interesse pubblico, e che invoco fin dal 1976 - la sanzione più
efficace sia quella della ‘pubblicità’ da parte delle associazioni
professionali degli atti contrari
ai principi base della nostra professione, che prevedono
innanzitutto che il professionista di relazioni pubbliche dichiari
sempre quali interessi rappresenta, quale reale obiettivo si propone, e
quale processo intende perseguire per raggiungerlo”.
Su
questo dossier, l’On. Paola
Binetti ha presentato un’Interrogazione Parlamentare (6) al Ministro della Salute Ferruccio Fazio: “Mi chiedo – ha dichiarato l’Onorevole nell’atto ispettivo
– se
siano vere le voci che parlano di una riduzione del budget a
disposizione dell’Istituto Superiore di Sanità per gestire gli
strumenti di controllo anti-abuso come il Registro ADHD, che permette di
monitorare le prescrizioni di psicofarmaci ai bambini al fine di evitare
utilizzi arbitrari e disinvolti di queste discusse molecole, fondi
tagliati da 150.000 euro all’anno – già pochi - a miseri 30.000
euro all’anno per tutta Italia. Da un lato si assiste all’immissione
in Italia di un terzo psicofarmaco per bambini iperattivi, come se non
fossero sufficienti quelli già esistenti, dall’altro lato si
demoliscono gli strumenti di controllo a tutela delle famiglie: a che
gioco giochiamo, Onorevole Ministro? Nell’interesse di chi sta
lavorando il Suo Ministero?”
FINE
COMUNICATO (seguono evidenze documentali e breve
allegato di approfondimento sulla cronologia dei fatti)
Link
e informazioni a sostegno delle affermazioni contenute in questo
comunicato stampa:
(1) si veda art. (6) “Codice di condotta degli associati alla Public
Affairs Association”: http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__167.pdf
(2) si vedano gli art. (5), (6) e (16) del codice di comportamento
FERPI: http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__166.pdf
(3) si vedano gli art.
(1) e (2) del codice di Bruxelles per la condotta dei public affairs: http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__165.pdf
(4) vedi allegato di approfondimento a
questo stesso comunicato stampa, con i nomi delle persone coinvolte e le
date degli incontri
(5) è uno dei più noti consulenti di settore a livello internazionale,
Past President e Fondatore della Global Alliance for Public Relations and
Communication Management, Past President della Ferpi, Docente di Public
Affairs e di Global Relations and Intercultural Communication alla New
York University, Docente di Relazioni Pubbliche alla LUMSA di Roma ed
alla Facoltà di Sociologia dell’Università “La Sapienza”,
Docenti di Public Affairs alla “School of Government” della LUISS di
Roma
(6) interrogazione Parlamentare scaricabile
all’indirizzo internet: http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__164.pdf
Nota: in caso di malfunzionamento dei link
segnalati, o di successiva rimozione dei documenti da parte dei gestori
dei siti, colleghi giornalisti possono richiedere copia in PDF della
documentazione a supporto del comunicato stampa scrivendo a: portavoce@giulemanidaibambini.org
o contattando i numeri 337/415305 o 338/7478239
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Allegato di approfondimento:
Ketchum RP, Shire
e il business degli psicofarmaci per bambini
(cronologia e dettagli degli avvenimenti,
con prove documentali)
A margine della premiazione dei “Public
Affairs Awards”, Poma – rispondendo alla domanda di un collega
giornalista - ha illustrato nei dettagli la cronologia dei fatti
accaduti riguardo al dossier Ketchum/Shire:
“L’iperattività di Shire sul fronte delle prescrizioni di psicofarmaci
ai bambini non era passata inosservata (7) e potremmo discutere a
lungo sulla correttezza di un’azione di marketing volta ad
incrementare artificiosamente le diagnosi, specie per una patologia su
cui non ci sono assolutamente le certezze (8) che spacciano le
farmaceutiche interessate al proprio business a spese della salute dei
bambini, ma non è questo l’unico aspetto della vicenda. Recentemente
- come ho detto - sono stato contattato dall’amministratore delegato
della sede italiana di una nota agenzia internazionale di Relazioni Pubbliche
(9), che mi ha prospettato una possibilità di collaborazione,
strutturata nel tempo, una vera e propria partnership – da definirsi -
sul tema della responsabilità sociale d’impresa. Ho ringraziato per
l’interessante proposta, ma ho fin da subito chiarito che per coerenza
non avrei potuto accettare
l’incarico in caso di loro connessioni professionali con produttori di
psicofarmaci per bambini, dal momento che la nostra azione di
vigilanza in quel settore ci suggerisce la massima prudenza nel porci in
relazione con aziende che perseguono quel business. Mi
venne garantito che non esisteva alcuna connessione con quel tipo di
produzioni, e che quelle che esistevano in passato erano state
interrotte ‘a seguito di un percorso di riflessione etica interna
all’agenzia sul tema del diritto alla salute dei bambini’ (10).
Poche settimane dopo, abbiamo preso posizione (11) con un nostro
comunicato stampa contro l’ennesimo convegno promozionale
sponsorizzato da case farmaceutiche, nel quale si auspicava un incremento di almeno 300.000 unità nel bacino
di bambini ‘iperattivi’ in Italia, e ai quali somministrare anche
psicofarmaci nel tentativo di sedare i loro disagi (12). Sono quindi
stato contattato da uno dei chairman del congresso, un noto medico e
accademico (13), che con grande disponibilità ha percorso ore di
autostrada per raggiungere Milano da Pisa per incontrarmi (14). Un
confronto schietto, di diverse ore, per espormi i suoi punti di vista e
tentare di convincermi – lo riporto in sintesi – della necessità di
‘non negare la cura farmacologica a bambini con problemi di
comportamento, anche per non pregiudicare le loro performance
scolastiche e di vita’. A seguito di quell’incontro, ho
fatto fare dal mio staff delle verifiche, ed è emerso che la
multinazionale farmaceutica ‘Shire’ è seguita in Italia - tra le
altre - dall’agenzia di PR che mi aveva contattato offrendomi
l’incarico professionale (15),
che la stessa Shire ha in programma di penetrare il mercato italiano con
un nuovo psicofarmaco per bambini (16)
al fine di soddisfare la domanda di psicofarmaci per minori, laddove
Novartis e Eli Lilly non sono riuscite (17),
che la sperimentazione per l’autorizzazione alla messa in commercio di
questo psicofarmaco viene guarda caso svolta proprio nel centro di
ricerca del medico che mi raggiunse a Milano nel tentativo di
convincermi circa la bontà della soluzione farmacologica (18),
e che sempre la solita agenzia di PR – come confermatoci anche da
fonti giornalistiche - aveva supportato la comunicazione del convegno
pro-psicofarmaci di Roma, organizzando una conferenza stampa per
promuovere la necessità di aumentare significativamente le prescrizioni
di molecole psicoattive ai bambini italiani (19)”. Mi pare una
sequenza davvero improbabile di ‘combinazioni’, e - anche lasciando
il beneficio del dubbio - da professionista della comunicazione e delle
relazioni pubbliche – ha concluso Poma - mi
permetto di avanzare dei dubbi sull’opportunità di questi
comportamenti. Qui non discutiamo
solo di business, ma di salute dei bambini: sulla base di una corretta
scala di valori, penso che il denaro debba essere messo in secondo piano
in questi casi. Probabilmente però non è così per tutti”.
Ulteriori link e informazioni a sostegno
delle affermazioni contenute in questo comunicato stampa:
(7) nota stampa ripresa da
www.ilfarmacistaonline.it e da noi ripubblicata all'indirizzo internet: http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__163.pdf
(8) ““Parlando di disturbi del comportamento, e in
particolare di sindromi quali ad esempio il deficit di attenzione e
iperattività (ADHD), siamo più che altro di fronte ad una “moda”
ed a diagnosi inconsistenti e vaghe. Queste diagnosi, così come vengono
oggi semplicisticamente perfezionate, non si possono e non si devono
fare” (Emilia Costa, Professore Emerito di Psichiatria
all’Università di Roma “La Sapienza”, già titolare della 1°
Cattedra di Psichiatria e Primario di Psicofarmacologia al Policlinico
Umberto I°, autrice di 360 pubblicazioni scientifiche); dichiarazioni
di altri esperti sono scaricabili all’indirizzo internet
http://www.giulemanidaibambini.org/parereesperti.php
(9) Andrea Cornelli, AD Ketchum Italia,
e-mail di contatto in data 16/11/2010 h 18:20 (e-mail successive da
novembre 2010 a febbraio 2011, incontro di persona in Milano in data
18/02/2011), email pubblicate all'indirizzo internet http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__162.pdf
(10) da una email di Cornelli a Poma in data 26/02/2011
h 11:46: “(…) ho
dato un’occhiata critica al nostro elenco clienti, e sinceramente non
mi pare proprio possano derivarne criticità, immaginando una nostra
futura collaborazione (…)”
(11) a seguito di questa nostra
presa di posizione contro l’introduzione di nuovi psicofarmaci per
bambini in Italia, coerente con il nostro manifesto scientifico, le
offerte di collaborazione professionale avanzate dall’AD di Ketchum
sono semplicemente “evaporate”…
(12) lancio di agenzia ANSA sulle
dichiarazioni della SOPSI (Roma, 16/02/2011) circa una presunta
sottodiagnosi dell'iperattività infantile (sindrome “ADHD”), da noi
ripubblicata all'indirizzo internet: http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__161.pdf
(13) dott. Gabriele Masi, IRCSS “Stella Maris” di Pisa, una delle
strutture statisticamente a più alta prescrizione di psicofarmaci per
bambini in Italia, email di primo contatto da Masi a Poma il 21/02/2011
h 01:15. Masi era chairman della tavola rotonda n° S40
sull’iperattività infantile dal titolo “ADHD e disturbi pervasivi
dello sviluppo” nel Congresso SOPSI tenutosi a Roma al Marriott Park Hotel
il 16/02/2011, vedi estratto del programma all’indirizzo internet http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__160.pdf
(14) incontro avvenuto a Milano in data
12/03/2011, dalle h 13:00 circa alle h 18:00 circa
(15) si veda la lista clienti sul sito Ketchum Italia, da noi
ripubblicata all’indirizzo internet http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__159.pdf
(16) è la Guanfacina (nome commerciale in USA “Intuniv”®), un
anti-ipertensivo di vecchia generazione, introdotto sul mercato nel
lontano 1980. Determina una riduzione degli impulsi nervosi del cervello
al cuore, alle arterie ed ai reni. Tra gli effetti collaterali troviamo
vertigini, impotenza, dolore toracico, mancanza di respiro, eruzioni
cutanee, visione offuscata e ingiallimento della pelle o degli occhi (http://www.rss-to-javascript.com/it/author-article/guanfacine-cloridrato-informazione-sui-farmaci/22f5a79d88)
nonchè confusione e depressione delle funzioni mentali (http://medicinasalute.com/curare/farmaci/farmaco/guanfacina-tx/). A
fronte di questi potenziali rischi, uno studio ha confermato che "la
Guanfacina, un farmaco comunemente prescritto per alleviare i sintomi
del disturbo da stress post-traumatico, non è più efficace di un
placebo" (studio scientifico condotto da ricercatori del
Medical Center di San Francisco (http://www.newsmedical.net/news/2006/12/02/37/Italian.aspx).
Tuttavia, il marketing fa la sua strada, e sebbene il meccanismo del
farmaco non sia completamente noto, si ritiene che esso abbia a che fare
con i recettori della corteccia prefrontale, un'area cerebrale studiata
nei pazienti con iperattività, e quindi l’idea ora è di utilizzarla
sui bambini per rafforzare la memoria, migliorare l'attenzione e la
capacità di concentrarsi e migliorare il controllo degli impulsi (http://www.pharmastar.it/index.html?cat=4&id=2447).
La Guanfacina è quindi alla Sua terza destinazione d'uso: prima
anti-ipertensivo, poi disturbo da stress post-traumatico, ora Sindrome
da Deficit di Attenzione nei bambini.
(17) il target possibile secondo le stime
SOPSI e SINPIA - le due società scientifiche favorevoli alla
somministrazione di psicofarmaci ai bambini per le rettifica delle
variazioni di temperamento e la sedazione dei comportamenti anomali -
varia da 300.000 a 500.000 bambini vedi le linee guida SINPIA sull'ADHD,
pubblicate sul sito SINPIA già nel 2002, e da noi ripubblicate
all’indirizzo internet http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__158.pdf
(18) Estratti dal sito della Fondazione "Stella Maris",
da noi ripubblicati all’indirizzo internet http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__157.pdf
(19) conferma fornita verbalmente nel corso dell’incontro Masi/Poma
tenutosi a Milano il pomeriggio del 21/02/2011, e ulteriore conferma
scritta (email del 24/03/2011, h. 23.51) pervenuta al nostro Comitato da
fonti giornalistiche interne al Corriere della Sera (giornalisti
professionisti che parteciparono alla conferenza stampa in questione)
FINE DOCUMENTO
il
Coordinatore operativo
Luca Yuri Toselli