Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
- Pagina
vitamine
- Vitamina
B17 (Amigdalina o Laetrile)
L’ultima
verità sul caso “LAETRILE” (Vitamina B17)
L’eredità
più durevole che durante gli anni ’70 portò rapidamente il Laetrile
ad essere considerato una delle più importanti terapie anticancro non
convenzionali può essere di natura sociologica e politica piuttosto che
medica.
Il Laetrile ha portato alla nascita di un movimento popolare per la
libertà di scelta nelle decisioni attinenti la salute che va oltre lo
spettro ideologico, un movimento a cui probabilmente non si è mai più
assisto dopo Harry Hoxsey.
Tuttavia, prima di allora, il Laetrile era stato usato come terapia
anticancro per almeno 25 anni, si calcola che intorno alla metà degli
anni ’70 circa 70.000 persone usavano il Laetrile come cura
anticancro, per controllare il dolore o come misura preventiva. (1421)
Così
si espresse il giornalista Michael Culbert, D. Sc. membro fondatore del
gruppo a sostegno del Laetrile conosciuto come Comitato per la libertà
di scelta della terapia anticancro, Inc.:
Già molto tempo prima capii che la questione non era né scientifica
né medica ma politica. E la questione era, ed è, semplice: Che diritto
ha, o dovrebbe avere, lo Stato di intervenire nelle decisioni mediche
che avvengono tra un paziente e il suo dottore, in particolare se quel
paziente sta morendo a causa di una malattia “terminale” per la
quale non ci sono cure conosciute o garantite? (1422)
Ralph
Moss, una figura chiave nella controversia concernente il Laetrile negli
anni ’70, fin da quando lasciò nel 1977 il suo posto in qualità di Assistant
Director of Public Affairs al Memorial
Sloan-Kettering Cancer Center (MSKCC) è uno dei critici più accesi
della ortodossia riguardante il cancro, come pure delle forze politiche
ed economiche che secondo lui la guidano.
Moss infatti fu licenziato per essersi schierato pubblicamente a favore
di un gruppo di impiegati dell’MSKCC i quali ritenevano che si
stessero diffondendo informazioni imprecise sui risultati ottenuti dagli
studi sull’efficacia del Laetrile effettuati sugli animali.
Nel suo libro The Cancer Industry (L’industria del cancro) Moss
fornisce un dettagliato resoconto della controversia riguardante il
Laetrile e della sua esperienza all’MSKCC.
Moss spiega nel seguente modo la questione medica:
“I sostenitori del Laetrile non propugnano solo una singola
sostanza ma, come i sostenitori di altre terapie non ortodosse,
propongono un nuovo modo di curare il corpo e la mente dei pazienti”.
Evidentemente
c’è una differenza inconciliabile tra il modo in cui i sostenitori
del Laetrile e i dottori della medicina ortodossa considerano il cancro.
Fin
dai tempi di John Hunter (1728-1793), i medici che praticavano i metodi
ortodossi hanno cercato di vedere il cancro come una malattia
localizzata che, utilizzando le parole di Hunter, “causa solo effetti
locali”. Tale malattia dovrebbe quindi essere curata agendo
direttamente sull’area, per esempio rimuovendo chirurgicamente la
crescita.
...Gli esperimenti condotti in questo secolo e in modo particolare negli
ultimi trenta anni hanno dimostrato che il corpo possiede meccanismi
immunitari naturali contro il cancro analoghi a quelli che si attivano
nelle infezioni microbiche. Da questa asserzione si deduce quindi che il
cancro può essere controllato aumentando le normali funzioni
immunitarie del corpo, che i metodi convenzionali tendono invece a
distruggere. (1420)
La
tipica “Terapia Metabolica” sostenuta spesso dai propugnatori del
Laetrile comprende grandi dosi di vitamina A e C, minerali, per es. il
selenio, ed enzimi, in particolare quelli pancreatici. Affinché questi
enzimi possano agire sulle cellule cancerogene, i medici raccomandano di
limitare l’apporto di proteine animali. Inoltre possono anche vietare
il consumo di alcol, caffé, bibite e alimenti trattati (1423).
All’inizio degli anni ’70 un numero sempre più grande di pazienti
scoprì il Laetrile come terapia anticancro e proprio in questo periodo
esso divenne anche il punto focale di un movimento politico su larga
scala.
Nel
giugno 1972, John Richardson, M.D., un dottore di Albany, California,
che utilizzò il Laetrile nella sua pratica medica sempre più diffusa,
fu arrestato per aver violato le leggi dello Stato, leggi che miravano a
far diminuire il suo uso. Richardson era un membro della Società
Conservatrice “John Birch” e la sua appartenenza attirò ancora di
più l’attenzione sulla questione.
I tre processi a cui fu sottoposto Richardson galvanizzarono un
movimento nazionale per “la
libertà di scelta delle terapie mediche” e il “ComitatoIiniziale
per
Nel luglio 1973, Dean Burke, che all’epoca lavorava ancora presso il
National Cancer Institute (NCI), comunicò al membro del congresso
Robert A. Roe che il Laetrile aveva ottenuto ottimi risultati negli
studi condotti presso l’NCI usando il modello di carcinoma polmonare
di Lewis; l’Agenzia invece continuava a negare la sua efficacia (1425).
Il 1975 fu un anno cruciale per la controversia riguardante il Laetrile.
In questo anno infatti un giudice di una corte distrettuale degli Stati
Uniti vietò alla FDA (Food and
Drug Administration) di impedire ai pazienti di procurarsi il
proprio Laetrile da fonti straniere. In seguito, durante lo stesso anno,
funzionari federali frenarono bruscamente l’importazione del Laetrile
negli USA. Sedici persone, tra cui Robert Bradford, ora affiliato alla American
Biologics Clinic a Tijuana,
furono arrestate o incriminate con l’accusa di contrabbando di
Laetrile proveniente dal Messico. Alla fine di un lunghissimo processo
furono considerate colpevoli ma non furono mandate in prigione.
Intorno
alla metà degli anni ’70 l’OTA (Organic
Trade Association) raccolse gli sforzi dell’NCI per ottenere delle
prove documentate di risposte oggettive al Laetrile usando un approccio
ideato a raccogliere le informazioni dagli individui o dai dottori che
avevano usato Laetrile e avevano riscontrato la sua efficacia nella cura
del cancro. L’intenzione non era quella di determinare percentuali di
successo ma di raccogliere delle prove della sua efficacia contro il
cancro. L’NCI mandò quasi mezzo milione di lettere a dottori,
professionisti della salute e gruppi sostenitori del Laetrile
richiedendo casi clinici documentati di pazienti che avevano mostrato
risposte oggettive al Laetrile, con o senza trattamento metabolico, per
un periodo di cura di almeno 30 giorni, con un periodo antecedente di
almeno 30 giorni senza impiego di trattamenti convenzionali
(Chemio-Terapia).
Duecentotrenta pazienti dichiararono di aver risposto in maniera
oggettiva al Laetrile: novantatre di questi pazienti autorizzarono la
pubblicazione delle loro cartelle cliniche, 26 dei quali però fornirono
informazioni insufficienti allo scopo dello Studio. L’analisi finale
si basò quindi sui restanti 67 casi. Nel tentativo di evitare errori di
giudizio, al caso Laetrile furono aggiunti ventisei casi clinici di
pazienti con cancri simili che ricevettero soltanto terapie
convenzionali. Per ogni paziente si preparò una sintesi del corso della
malattia senza informazioni riguardo alla terapia usata, sintesi che poi
fu presentata ad un gruppo di 12 oncologi esterni all’NCI. Per ogni
caso il gruppo di medici raggiunse un consenso comune dopo aver
confrontato i singoli casi.
Nella
loro analisi gli autori specificarono che il numero relativamente basso
di casi sottoposti e la perdita di casi a causa di dati incompleti limitò
l’analisi ad un esiguo numero di casi valutabili.
Inoltre i pazienti trattati con Laetrile furono sottoposti ad una
concomitante “Terapia Metabolica”…come pure a misure generali di
sostegno come una migliore dieta, un supporto psicologico e
un’infinita dose di speranza.
È quindi difficile poter attribuire qualsiasi risposta del tumore
unicamente all’azione del Laetrile (http://www.mednat.org/cancro/ELLISON_1427.pdf
).
Secondo il rapporto, l’NCI finanziò la fase I e la fase II dei trial
clinici, le quali furono effettuati al di fuori della Mayo
Clinic. Lo studio della fase I
raccolse informazioni riguardo al dosaggio e alla tossicità (1428)
in preparazione dello studio della fase II.
Si giunse così al lavoro di Moertel, pubblicato nel 1982 (Moertel C.G.:
A clinical trial of amygdalin (laetrile) in the treatment of human
cancer, N.England J. Med. 306 , pp.: 201-206, 1982
(l'ALLEGATO in PDF:
“Moertel
Centosettantotto
pazienti con cancri ad uno stadio avanzato ricevettero Amigdalina
secondo un regime simile al “current Laetrile practice”
(pratica attuale del Laetrile) che includeva una dieta speciale e
supplementi vitaminici. A un sottogruppo di 14 pazienti con cancro
colonrettale furono somministrati alti dosaggi di Amigdalina e
supplementi simili agli alti dosaggi usati da alcuni medici che
praticavano
Tutti i pazienti erano affetti da malattie per le quali non esistevano
terapie convenzionali, sebbene nessuno tra loro fosse allettato e tutti
potessero nutrirsi normalmente. Circa un terzo dei pazienti non era mai
stato sottoposto alla Chemio-Terapia, cosa molto significativa in quanto
dimostra ciò che molti medici sostengono, ovvero che le Terapie
Metaboliche risultano più efficaci nei pazienti il cui sistema
immunitario non è stato danneggiato dalla Chemio-Terapia.
L’Amigdalina, preparata con noccioli di albicocca dall’NCI, fu
somministrata per via endovenosa per 21 giorni, seguita da continue
somministrazioni orali che furono interrotte in presenza di progressione
della malattia o grave peggioramento delle condizioni cliniche. I tre
pazienti smisero di seguire il regime a causa di alte percentuali di
cianuro presenti nel sangue.
Un
paziente dei 175 casi clinici valutabili mostrò una risposta parziale
(una diminuzione della dimensione della lesione pari ad almeno il 50%);
questa risposta fu però transitoria. Alla fine di tre settimane di
somministrazione per via endovenosa di amigdalina, più della metà dei
pazienti dimostrò una notevole progressione della malattia. Nell’arco
di sette mesi tutti i pazienti mostravano malattie che tendevano a
svilupparsi. Per l’intero gruppo la sopravvivenza mediana fu di 4,8
mesi, un risultato simile a quello dei 14 pazienti sottoposti ad alti
dosaggi I ricercatori trovarono poche prove che dimostrassero un
miglioramento dei sintomi. I tassi di tossicità furono generalmente
modesti quando i pazienti si attennero ai programmi del trattamento.
Gli autori conclusero asserendo che i tempi di sopravvivenza dei
pazienti sembrarono essere coerenti con i tempi di sopravvivenza dei
pazienti “che ricevevano trattamenti inattivi o nessun trattamento”
(1256). L’OTA riferisce che questo paragone non era
completamente valido in quanto il test non comprendeva un gruppo di
controllo randomizzato e non era ideato per determinare se
l’amigdalina causasse aumenti moderati nell’arco di vita o
miglioramenti delle condizioni o del controllo del dolore (1429).
I
sostenitori di Laetrile naturalmente criticarono lo studio, dichiarando
che la sostanza utilizzata non fosse il Laetrile ma un “prodotto
degradato” (1430). Il rapporto OTA controbatté
asserendo che il Laetrile usato fu preparato secondo una delle
composizioni più diffuse all’epoca e che il regime di dosaggio
rispecchiava l’uso del Laetrile di quel periodo. L’American
Biologics, un’azienda Californiana collegata al “Comitato per
Secondo Culbert: Il “trial clinico sul Laetrile”…finì per
essere essenzialmente un test sponsorizzato dal governo degli Stati
Uniti che utilizzò un incerto prodotto a base di Laetrile che fu
applicato da dottori e scienziati dichiaratamente o presumibilmente
contrari al Laetrile, considerando pazienti anonimi con risultati di
esami clinici codificati, il che non permetteva un’analisi individuale
o un controllo incrociato. Ed ancora più grave fu il fatto che i
pazienti che furono accettati nel programma furono denominati in diversi
modi come “malati terminali” o senza speranza di essere curati dalle
terapie convenzionali ma non ancora arrivati all’ “ultimo
stadio”.
Il governo mise in circolazione i risultati dello Studio prima ancora
che questi ultimi fossero pubblicati in una sorta di presentazione a
diapositive... Una commissione osservatrice dell’evento riuscì a
fotografare una diapositiva che mostrava che un numero significativo di
pazienti considerati era rimasto “stabile” nel corso della parte
iniettabile di un programma il cui protocollo orale, e abbiamo tutte le
ragioni per esserne convinti, non fu del tutto rispettato, e di cui
alcune parti (come per esempio i livelli di vitamina A consigliati)
sembrarono non essere state seguite affatto (1432).
I
risultati del trial pubblicati sul New
England Journal of Medicine dimostravano che il Laetrile fosse
inefficace come trattamento anticancro.
Tuttavia, secondo Culbert e altri sostenitori, il trial suscitò più
domande che risposte:
A seconda di come fossero letti i risultati, una piccola o una grande
maggioranza di pazienti rimase “stabile” nel corso della parte
iniettabile del programma, e la loro malattia progredì solo dopo 21
giorni dalla fine delle iniezioni. In seguito venne fuori
“aneddoticamente” che almeno un paziente fu costretto a interrompere
il programma (dichiarando che lui “era stato troppo bravo”). Come
corollario, un test preliminare mostrò che l’amigdalina non fosse
tossica, per lo meno nelle percentuali raccomandate ad uso terapeutico
(1432).
Inoltre,
secondo Richard Walters, Dr. James Cason della University of
California di Berkeley, analizzò il composto usato nello studio
della Mayo Clinic usando la spettrofotometria a infrarossi e scoprì che
non conteneva affatto Amigdalina (1433).
Accusando di sciupare gli sforzi mirati a valutare le terapie
alternative, gli oppositori al trial sottolinearono che il 66%
dei pazienti avevano ricevuto
Sebbene il Laetrile continui a essere usato in molte cliniche in Messico
e da molti medici negli Stati in cui è legale, nella mente di molte
persone il trial della Mayo Clinic
rappresentò l’ultima parola sul Laetrile. Ma per i sostenitori del
Laetrile, i quesiti scientifici sono ancora in gran parte irrisolti e
sembrano esserci numerosi aneddoti che confermano l’efficacia del
Laetrile.
Secondo
Culbert: “....C’erano troppi medici che presentavano casi
clinici...troppi scienziati dissidenti che asserivano che ci fosse
qualche merito di efficacia anticancro derivante dai composti
glicosidici, e troppi, veramente troppi “aneddoti” di pazienti
curati in Messico o perfino negli Stati Uniti da poter affermare che
l’estratto di noccioli di albicocche fosse totalmente inefficace...
Insuccessi degni di nota della terapia a base di Laetrile attiravano
completamente l’attenzione della stampa, in particolare se gli
insuccessi appartenevano al sempre più grande numero di casi analizzati
dai dottori Contreras e Richardson. Questi fallimenti erano infatti
riportati con dettagli raccapriccianti, ma solo un giornalista
occasionale ebbe il coraggio di riportare i rispettivi insuccessi della
vincristina, del 5-fluorouracile, dell’adriamicina, della radiazione e
della chirurgia, in quanto in un certo senso un insuccesso di un metodo
ortodosso era in qualche modo meno grave di uno di una terapia non
ortodossa ...” (1434).
Nello
sforzo politico condotto tra il 1976 e il 1981 dalla Commissione per
la libertà di scelta delle terapie anticancro, in 24 Stati furono
approvati disegni di legge che decriminalizzavano o legalizzavano
completamente il Laetrile. A New York i disegni di legge per due volte
furono approvati ma ogni volta vi fu posto un veto. Queste leggi
rimangono valide in 20 stati (1435).
Secondo Culbert: “....La Commissione rimase fedele a un singolo
principio generale, ovvero che la questione non riguardava solo la
libertà di usare il Laetrile ma la libertà di poter diffondere
informazioni sulla terapia anticancro in generale, per medici e
pazienti…Un osservatore dopo l’altro prese parte alla battaglia
concettuale, spesso separando chiaramente le questioni, da una parte la
libertà di scegliere le medicine e dall’altra l’efficacia del
Laetrile: per quale ragionamento logico o per quale presunto legittimo
interesse lo stato ha il diritto di intervenire nelle decisioni di vita
e di morte prese tra un medico e un paziente, in particolare quando il
paziente viene definito “terminale” perché affetto dal cancro?
....” (1436)
Oggi,
l’uso del Laetrile è illegale negli Stati in cui non ci sono leggi
che prevedono espressamente il suo uso. Nel 1977 un giudice di una corte
distrettuale degli Stai Uniti riconobbe che
Il giudice di distretto federale Luther Bohanon, che nel 1977 stabilì
il sistema di affidavit per l’uso del Laetrile, così si espresse
riguardo alla controversia:
Tra i sostenitori dell’uso del
Laetrile nel trattamento anticancro ci sono persone altamente istruite,
prominenti dottori e scienziati la cui esperienza quotidiana e pratica
con la sostanza supera di gran lunga quella dei denigratori. Definire il
loro sostegno una “ciarlataneria” distorce le serie questioni poste
dall’importanza del Laetrile e si basa sul disprezzo di una notevole
esperienza accumulata sul medicinale.
Mentre il rapporto rivela un impressionante consenso tra le grandi
istituzioni mediche e anticancro della nazione per quanto riguarda
l’inefficacia del Laetrile, si rivela allo stesso tempo una
sconcertante scarsità di esperienza con la sostanza di questi
denigratori…
L’attuale dibattito è molto acceso. La questione della vera efficacia
del Laetrile appare per lo più irrisolta, in gran parte a causa del
divieto della FDA di effettuare dei test sulle persone…
Solo quando la sostanza sarà
usata pubblicamente e i suoi risultati saranno analizzati attentamente e
comunicati completamente questa controversia potrà essere risolta (1437).
Bibliografia
1421) N.M. Ellison et al., Special
Report on Laetrile: The NCI Laetrile Review,
1422) Michael L.Culbert, D.Sc., Apricot
Power: Laetrile as the Marine Corps of the `Alternative' Revolution,
Townsend Letter for Doctors (June 1995), pp.: 71.
1423) Ralph W. Moss, The Cancer
Industry: Unravelling the Politics (New York: Paragon House, 1989),
pp. 135.
1424) Michael L.Culbert, D.Sc., Apricot
Power: Laetrile as the Marine Corps of the `Alternative' Revolution,
Townsend Letter for Doctors (June 1995), pp.: 77.
1425) Michael L.Culbert, D.Sc., Apricot
Power: Laetrile as the Marine Corps of the `Alternative' Revolution,
Townsend Letter for Doctors (June 1995), pp.: 77.
1426) Michael L.Culbert, D.Sc., Apricot
Power: Laetrile as the Marine Corps of the `Alternative' Revolution,
Townsend Letter for Doctors (June 1995), pp.: 78.
1427). N.M. Ellison et al., Special
Report on Laetrile: The NCI Laetrile Review,
1428)
C.G. Moertel et al., A
Pharmacologic and Toxicological Study of Amygdalin, Journal of the
American Medical Association 245(6), pp.:591-4 (1981).
1429) Office of Technology Assessment, Unconventional
Cancer Treatments, 107.
1430) M.L. Culbert, correspondence, New England Journal of Medicine
307(2) pp.:119 (1982).
1431) Office of Technology Assessment, Unconventional
Cancer Treatments, 107.
1432) Michael L.Culbert, D.Sc., Apricot
Power: Laetrile as the Marine Corps of the `Alternative' Revolution,
Townsend Letter for Doctors (June 1995), pp.: 81.
1433) Walters, Options, 184.
1434) Michael L.Culbert, D.Sc., Apricot
Power: Laetrile as the Marine Corps of the `Alternative' Revolution,
Townsend Letter for Doctors (June 1995), pp.: 79-80.
1435)Anonymous, "The
Committee for Freedom of Choice." In Townsend Letter for
Doctors, pp.: 196-7.
1436) Michael L.Culbert, D.Sc., Apricot
Power: Laetrile as the Marine Corps of the `Alternative' Revolution,
Townsend Letter for Doctors (June 1995), pp.: 78.
1437) Luther Bohanon, "Opinion
in the Case of Glen L. Rutherford vs.