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E
mentre la Banda Bassotti ruba a norma di legge decine di miliardi di
euro dalle tasche dei contribuenti (noi) per costruire TAV (treni ad
alta velocità) o TAC (treni ad alta capacità) - per guadagnare
solamente qualche minuto - la situazione fatiscente delle ferrovie
italiane continua a mietere vittime
tra bambini, operai, lavoratori, pensionati, ecc.
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Ancora
un incidente ferroviario
21/12/2005 -
Coordinamento Nazionale Ministero dell’Economia e delle Finanze
Ancora
dolore.
Sono ancora i lavoratori, i pendolari, gli studenti e i
bambini a pagare un prezzo altissimo per una politica
irresponsabile e scellerata che individua nel mercato, nel profitto
e nella redditività la sua strategia.
Si piange per colpa di chi ha scelto di liberalizzare il trasporto
ferroviario.
Lo avevamo previsto e denunciato dopo l'incidente di Rometta Marea,
di Crevalcore, di Viserba e, puntualmente, è accaduto.
Perché non
è un caso che gli incidenti ferroviari avvengono e sono aumentati
in maniera esponenziale proprio in seguito allo smantellamento della
vecchia Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato, all'avvio del processo di
liberalizzazione, alla fortissima riduzione dei ferrovieri (sempre più
spesso sostituiti con personale precario con contratti part-time, a
tempo determinato, di apprendistato), all'abbassamento dei parametri di
sicurezza, al peggioramento complessivo delle condizioni di vita e di
lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori delle ferrovie.
Purtroppo la strategia infrastrutturale attuale, delle grandi
opere, messa in campo a partire dalla legge obiettivo, prevede, per il
futuro, oltre ad un’accentuazione degli squilibri nel sistema del
trasporto ferroviario anche e, soprattutto, un ulteriore taglio
alle già esigue risorse per gli investimenti in sicurezza.
È evidente
che le risorse economiche disponibili, saranno completamente
fagocitate da quelle che sono le vere priorità per l'impresa, per il
mercato e, cioè, l'alta velocità e le autostrade.
Continua, quindi, quello squilibrio nel sistema ferroviario che
determina una situazione di estrema drammaticità.
Drammaticità per quello che riguarda la sicurezza; drammaticità per
quello che riguarda l’impatto economico delle opere; drammaticità per
quello che riguarda l’impatto ambientale; drammaticità per quello che
riguarda il Mezzogiorno ancora a corto di infrastrutture decenti.
L'incidente di ieri non è imputabile al caso, ad un semaforo
rosso, all'errore umano.
Trova la sua ragione e fondamento nelle responsabilità politiche
di chi ha considerato la ferrovia non più come un bene pubblico ma
come una impresa a scopo di lucro e, quindi, da privatizzare.
E gli
investimenti sulla sicurezza, sul materiale rotabile e sulle
infrastrutture delle linee cosiddette "secondarie" sono costi
da "abbattere".
La lotta delle popolazioni di Val di Susa contro
Ribellarsi ad opere inutili, costose, dannose e dirottare le risorse a
favore di un trasporto pubblico, sociale, sicuro e sostenibile.
Esprimiamo il nostro profondo dolore, la nostra sincera solidarietà ai
feriti, alle famiglie e ai parenti.
Esprimiamo la nostra rabbia nei confronti dei veri responsabili di
quanto sta accadendo alle ferrovie di questo Paese.
Coordinamento
Nazionale Ministero dell’Economia e delle Finanze
www.rdbtesoro.it
- info@tesoro.rdbcub.it