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Ovvero: quello che mangi ti salva o ti uccide
Risposte in sintesi per falsi problemi
INTRODUZIONE
-
è incompatibile con il nostro organismo e con la nostra natura;
- causa malattie e danni alla salute umana;
- non contiene sostanze diverse
- è un prodotto che contribuisce ad inquinare l’ambiente,
- ostacola lo sviluppo etico e spirituale dell’individuo;
- è economicamente svantaggiosa;
- rende l’essere umano più aggressivo e violento, insensibile al
dolore
- abitua l’uomo a giustificare la legge del più forte;
- lo inclina al disprezzo delle diversità e al valore della vita.
1)
stimolazione ed aumento innaturale del battito cardiaco e della
temperatura corporale
2)
eccitazione del corpo e successiva depressione
3)
acidificazione del sangue e ossidazione cellulare
4)
invecchiamento e senilità precoce
5)
leucocitosi digestiva
AFFERMAZIONI
COMUNI: MANGIO
“…è
necessaria alla mia salute”
Se la carne fosse necessario alla nostra salute come spiegare
l’eccellente salute di tutti coloro che non consumano questo prodotto?
Per nessun essere umano, in nessuna parte del globo e in nessuna epoca
storica la carne è mai stata necessaria alla salute dell’uomo. Questo
è stato dimostrato dai più grandi uomini di cultura e spiritualità di
ogni tempo e paese che hanno escluso dalla loro dieta
Tutti gli aminoacidi essenziali sono presenti anche nei vegetali
altrimenti come spiegare l’eccellente salute dei vegani? Da dove
trassero i nostri progenitori i cosiddetti aminoacidi essenziali durante
i milioni di anni di vita nella foresta in cui vissero da fruttariani?
E’ dal mondo vegetale e non dalla carne che gli animali più forti, più
resistenti, e più prolifici della terra (come il bue, il toro, il
cavallo, il rinoceronte ecc.) traggono gli aminoacidi essenziali per
costruire le loro possenti masse muscolari. Il corpo umano può
ricuperare qualunque amminoacido assente o carente attingendo alle
proprie riserve. Chiunque nell'arco della giornata consuma cereali e
legumi fornisce al suo organismo tutti gli aminoacidi necessari senza
introdurre colesterolo e grassi saturi, notoriamente deleteri per
“…contiene
il ferro eme”
Nel mondo 500 milioni di persone soffrono di carenza da ferro
indipendentemente dalla dieta. Attraverso il riciclaggio delle scorie il
nostro organismo è in grado di recuperare il 95% del suo fabbisogno di
ferro ed è praticamente impossibile per i vegetariani (come dimostrano
i dati statistici) accusare carenza di tale minerale in virtù della
presenza di vitamina C, rame e cobalto di cui sono ricche frutta e
verdura. I vegetariani
infatti risultano meno
soggetti a carenze da ferro e quindi ad anemie rispetto agli onnivori.
Che il ferro-eme venga assimilato più velocemente dal corpo umano non
è un vantaggio: l’impatto è traumatico, drogante e stimolante, non
terapeutico. Le più avanzate ricerche sul ferro e sull’anemia
evidenziano come il migliore ferro possibile sia quello del mondo
vegetale, e che le anemie vengono provocate dalle carenze della vitamina
C, E, P, Rame, Cobalto e dagli eccessi di B12 (antitetica col ferro e
con
“Mangio
il pesce perché contiene gli Omega
Nessuna generazione che ci ha preceduto si è mai preoccupata di
procurarsi l’Omega 3 dal pesce. Se fosse necessario alla nostra salute
come avrebbero potuto sopravvivere i nostri antenati nella foresta
intertropicale? Come fanno a godere di ottima salute i vegetariani? Il
pesce non contiene solo gli Omega 3 ma anche moltissime sostanze dannose
per la nostra salute: diossine, mercurio, cadmio, piombo, purine. La
popolazione mondiale è afflitta da eccesso di PG II-negative, ovvero da
eccesso di Omega-3 da carne e da pesce, nonché da carenza di PG
I-III-positive, ovvero da Omega-3 da verdure e frutta di cui il corpo
umano ha bisogno. Le PG 1 e 3 sono positive e ottime purchè crude: la
cottura rompe i doppi legami insaturi e li ritrasforma in saturi. Le PG
1 e 3 sono vasodilatatrici, regolano la coagulazione, abbassano il
colesterolo LDL, svolgono azione antinfiammatoria e mantengono il
bilancio elettrolitico. Le PG 2 hanno invece effetti opposti, causano:
ritenzione idrica, aggregazione piastrinica, infiammazioni, aumento di
pressione nel sangue. Studi clinici sull'uso di pesce ed olii di pesce
nei sopravvissuti da infarto miocardico mostrano una riduzione della
mortalità tra il 15 ed il 30%. Per contro l'uso di diete a base di cibi
vegetali, che includono olii vegetali ad elevato contenuto di acidi
grassi monoinsaturi ed Omega-3, mostrano una riduzione della mortalità
del 50-70%.
Bere latte è come succhiare le mammelle alla mucca. L’uomo del
paleolitico non usava latte vaccino eppure aveva ossa robustissime.
Studi condotti in molte parti del mondo su miglia di persone per decine
di anni hanno evidenziato che il più alto tasso di osteoporosi è
riscontrabile dove è maggiore il consumo di latte e latticini.
L’uomo è il solo animale che prende il latte (di un altro
animale) dopo lo svezzamento, anche se
dopo i primi tre ani di vita perde gli enzimi (rennina e lattasi)
preposti per la digestione del latte. Il latte della mucca è adatto al
vitello che ha una velocità di crescita 3 volte superiore a quella del
bambino ed una necessità
proteica quasi 4 volte maggiore. Solo il 25-30% del calcio presente nei
latticini viene assimilato, il resto precipita sotto forma di fosfato di
calcio e viene eliminato con le feci perché i latticini non contengono
Nei formaggi vi è un’alta concentrazione di farmaci, di
diserbanti ed additivi. I nitrati (conservanti) si trasformano
facilmente in nitrosammine potenzialmente cancerogene. I formaggi
stagionati contengono molte proteine, grassi saturi e
colesterolo.
Il calcio assimilabile e adatto al nostro organismo per quantità e
qualità è solo quello dei vegetali, ortaggi, legumi secchi, verdure,
frutta secca e fresca. L’assenza di latte vaccino non provoca carenza
di calcio: al contrario blocca 7 volte su 10 lo sviluppo
dell’osteoporosi.
Omogeneizzazione, pastorizzazione, sterilizzazione uht, distruggono gran
parte delle sostanze nutritive. La pastorizzazione disgrega calcio,
magnesio e fosfati indispensabili per la formazione delle ossa, oltre a
causare parziale coagulazione delle proteine
MALATTIE
CORRELATE AL CONSUMO DI LATTE:
“E
le uova? Non mangiate neppure le uova”?
Le uova possono essere contaminate da salmonelle e dalle tossine
degli stafilococchi, per il fatto che residui fecali rimangono sul
guscio e, a causa della sua porosità, possono penetrare all’interno
dell’uovo e contaminarlo. Inoltre le uova contengono i farmaci che
vengono somministrati alle galline per prevenire o curare malattie, ma
anche per aumentarne
Se fosse onnivoro avrebbe un organismo fisiologicamente
strutturato per metabolizzare
“E’
necessario mangiare un po’ di tutto”
“La
carne è necessaria ai bambini e ai giovani”
I bambini non hanno bisogno della carne allo stesso modo degli
adulti e delle persone anziane. Nel periodo dell’allattamento, in cui
il bambino compie il suo massimo sviluppo corporeo e cerebrale, viene
nutrito esclusivamente con il latte materno, che ha un contenuto
proteico dello 0,9%, cioè circa 20 volte inferiore a quella della carne
e 3,5 volte minore a quello del latte vaccino. La carne e il latte
vaccino sono “bombe proteiche” che costringono gli organi emuntori
ad un lavoro eccessivo che predispone a ipertrofia renale e obesità. La
composizione chimico-biologica più vicina al latte materno è la frutta
e
“…
perché mi piace”
La carne può piacere alla lingua ma non al fisico e alla
coscienza. Diceva Seneca “Uccide più lo stomaco della spada”.
L’indifferenza verso il dolore altrui è la madre di tutti i delitti.
Non è forse lo stesso motivo che muove il ladro, il criminale o lo
stupratore, quando cerca il suo piacere, incurante della sofferenza che
causa il suo gesto? Se bastasse il piacere a giustificare le nostre
azioni tutto sarebbe lecito e il mondo sarebbe un inferno. Un tempo la
nostra società giustificava lo schiavismo, ma se fossimo noi dalla
parte degli oppressi sicuramente ci ribelleremmo a questo ingiusto e
crudele destino. Quando una persona considera più importante il piacere
del suo palato della sofferenza e della vita degli animali che
sacrifica, non ragiona con il cuore ma con lo stomaco ed è quindi come
cercare di sensibilizzare o indurre a saggezza una statua di marmo. Se
coloro che mangiano la carne dovessero uccidere con le proprie mani un
animale, forse cambierebbero opinione.
E’ come dire: “Se non fumo più come sostituisco la nicotina
ed il catrame”? La carne non va sostituita, va semplicemente eliminata
al pari dell’alcool, delle droghe o del tabacco: oltre a causare
dipendenza, genera malattie all’organismo. Non vi è nessun
nutriente nella carne, che non sia presente negli alimenti di
origine vegetale, con il vantaggio che, questi ultimi, sono privi di
tutte le sostanze dannose della carne, come: le tossine cadaveriche (es:
putrescina, la cadaverina, ptomaine ecc.), i grassi saturi e il
colesterolo, i pesticidi (contenuti negli alimenti destinati agli
animali in maggior misura, perché di
scarto), farmaci di varia natura (somministrati agli animali per
immunizzarli alle varie malattie, dovute al disumano modo di allevarli,
o per farli ingrassare più in fretta), o additivi
per dare alla carne il colore e la consistenza desiderata. Nei
cereali, legumi, frutta fresca e oleosa, ortaggi freschi e biologici
sono in grado di assicurare al nostro organismo tutti i nutrienti
necessari.
“I
medici consigliano di mangiare carne e pesce”
Un medico che consiglia di mangiare carne o pesce se fosse a
conoscenza delle statistiche relative ai danni causati dalle carni,
probabilmente non
“Non
mangiare la carne è una scelta come un’altra”
Mangiare la carne non è come scegliere di mangiare pasta o
patate: c’è di mezzo la sofferenza e la vita d un essere fatto come
noi per il quale (come per noi stessi) vivere o morire non è la stessa
cosa. E’ forse la stessa cosa lasciar vivere un vitello, un coniglio,
un capretto o spaccagli il cuore con un coltello? E’ forse la stessa
cosa lasciare nel suo ambiente marino un’aragosta o gettarla viva
nell’acqua bollente? Rispettare la scelta di chi mangia la carne è
come rispettare l’idea di chi giustifica lo schiavismo, il razzismo,
la tortura o la pena di morte. Se in gioco vi fosse la vita di una
persona a noi cara certo non saremmo così concilianti verso il rispetto
delle idee altrui.
La carne è un falso apportatore di energia. La carne agisce sul
sistema nervoso come un eccitante che genera dipendenza e, specialmente
nel bambino, induce irrequietezza ed aggressività perché causa caduta
del tasso di calcio. Per digerire un pasto a base di carne c’è un
dispendio di energie pari a
I cibi ad alto contenuto proteico, di provenienza animale,
apportano notevoli quantità di tiroxina, dopamina e noradrenalina e
carenza di triptofano e serotonina, con conseguente disposizione alla
competizione, alla lotta, a comportamenti aggressivi, autoritari e
violenti. Dalla demolizione delle proteine animali si ha la liberazione
di alcuni aminoacidi, a
partire dai quali si formano importanti neurotrasmettitori, che generano
aggressività, come
Diventa un sacrificio
solo per coloro che vedono in questa scelta la rinuncia ad un piacere.
Ma la consapevolezza di risparmiare sofferenza e dolore a migliaia di
vittime innocenti, che sono in grado di soffrire e temere la morte, che
con il nostro cibo non abbiamo contribuito all’inquinamento
dell’ambiente, alla distruzione delle foreste e alla fame nel mondo
ricompensa ogni improbabile rinuncia. Inoltre la cucina vegetariana è
molto più ricca, buona, nutriente, salutare
e varia di quella convenzionale.
“Gli
animali si moltiplicherebbero a dismisura”
Più si alleva e più si massacra. Gli animali che vengono
sistematicamente uccisi non sono quelli allo stato naturale, ma quelli
d’allevamento. La natura non ha bisogno della violenza della specie
umana, per conservare il suo ordine ed il suo equilibrio tra le specie.
Nessuna specie può svilupparsi in modo esponenziale: superato il limite
consentito meccanismi naturali fanno diminuire i suoi componenti.
Non fare al altri (uomini ed animali) ciò che non vorresti ti
fosse fatto, questa è la legge dell’amore universale, comune a tutte
le grandi dottrine teologiche e filosofie di ogni tempo e paese. Il
rispetto per un animale non può dipendere dalla sua mole fisica,
altrimenti un elefante avrebbe più diritto dell’uomo ad essere
rispettato: è la vita, presente in ogni creatura, che dà valore ad
ogni essere vivente. L’uomo non ha alcun diritto di uccidere un altro
animale, a meno che questo non minacci direttamente la sua vita.
Nell’universo c’è posto per tutti. E’ più saggio e più giusto
evitare di essere molestati, piuttosto che dover uccidere un animale.
Tutto ciò che esiste, risponde ad un piano preciso ed ha una sua
armonia. Disprezzare e uccidere un animale, ritenuto fastidioso,
significa disconoscere l’ordine del Creato. Il livello di rispetto
degli uomini nei confronto degli animali, dipende dal grado evolutivo
della coscienza e dall’intelligenza dell’individuo. Più è vasta e
profonda la sensibilità di un individuo e più ingloba nel suo amore
tutti gli esseri.
La vera evoluzione umana è quella morale e spirituale.
Sacrificando gli animali per egoismo, l’uomo preclude a se stesso la
vera evoluzione. Una società che non esita a sterminare milioni di
animali, che brucia le foreste per gli allevamenti o per le monocolture
delle industrie agroalimentari; una società che sacrifica 300 milioni
di animali all’anno, per sperimentare i suoi prodotti farmaceutici e
le armi di distruzione, è una società senza valori morali ma che paga
il suo tributo con la violenza, la disperazione individuale, la fame,
“L’uomo
non rispetta neppure il suo simile…”
E’ proprio l’abitudine a sfruttare, a violentare il diverso,
a considerare legittima la sofferenza e l’uccisione degli animali, a
non dar valore alla vita degli altri esseri, ad essere indifferenti al
loro dolore, a disprezzare il valore delle diversità, ciò che preclude
all’uomo lo sviluppo di
quelle qualità morali e spirituali che possono consentirgli di
rispettare il suo stesso simile e
di realizzare un mondo migliore. Come potrebbe l’uomo nuocere al suo
simile se fosse educato alla dolcezza verso ogni essere vivente?
“Anche
la pianta soffre”
Questo vuol dire che se la pianta soffre quando viene tagliata è inutile
avere pietà degli animali? In realtà spesso chi non vuole fare il suo
dovere tira in ballo la violenza naturale. La sensibilità dei vegetali
fu studiata dallo studioso indiano Jagadish Chandra Bose ed accertata
poi sperimentalmente mediante elettrodi collegati alla pianta. Per
questo dobbiamo rispettare non solo gli animali, ma anche le piante,
perché tutto ciò che vive, vuole vivere e non morire. Senza la capacità
di accusare il dolore ogni essere vivente si lascerebbe uccidere, senza
reagire. Non si può porre sulla stessa bilancia la vita del cavolfiore
con quella della mucca: sarebbe come considerare uno schiaffo alla
stessa stregua di un massacro. C’è una differenza notevole tra la
sofferenza di una lattuga, che viene recisa e quella di un cavallo, che
viene ucciso: il cavallo, la mucca, il maiale ecc. hanno i nostri stessi
meccanismi fisici, chimici e biologici, i nostri stessi ricettori del
dolore, per questo uccidere un animale è come uccidere un uomo.“Ma
allora dobbiamo vivere d’aria”? Niente affatto! Dobbiamo nutrirci
secondo la nostra vera natura di esseri fruttariani, cioè dei frutti
della pianta, non della pianta, di semi e cereali, solo in questo modo
la nostra alimentazione è eticamente compatibile e nello steso tempo
conforme alle nostre vere esigenze chimico-biologiche-energetiche del
nostro organismo.
I vegani non si nutrono di piante, ma del frutto della pianta e
godono ottima salute. In realtà, basta escludere dalla propria dieta i
cespi di insalata, i finocchi, il cavolfiore, la verza ecc. per essere
coerenti nella scelta della non violenza. Il pomodoro, le melanzane, i
peperoni, il carciofo e tutta la frutta, non sono la pianta, ma il
frutto della pianta, di cui si nutrono i veganiani. Esserne consapevoli
è diverso dall’essere indifferenti
alla sofferenza ed alla morte di altre creature. Esiste una scala
di valori che la morale ci impone di rispettare. Il rispetto per la vita
dipende dal livello spirituale raggiunto dall’individuo, dalla capacità
di percepire e condividere il dolore dell’altro, chiunque esso sia,
uomini, animali o piante. Ci sono persone insensibili e crudeli, che
percepiscono solo il proprio dolore e ci sono persone che, oltre al
proprio dolore, percepiscono e condividono anche il dolore degli altri,
umani e non umani.
“Ci
sono problemi più importanti”
La cosa più pressante per la nostra società e che gli esseri
umani abbiano una coscienza più sensibile e giusta, più capace di
condividere le esigenze vitali dell’altro: allora tutti i problemi
svaniranno. Il problema più importante dell’animale è conservare la
propria vita e sfuggire alla reclusione, alla tortura e all’uccisione
da parte dell’uomo. C’è forse un problema più pressante e
drammatico della vita di miliardi di esseri innocenti, che ogni giorno
vengono uccisi? Certo l’interesse del boia non coincide con quello
della vittima. Rimandare il rispetto degli animali a quando saranno
risolti i problemi umani significa infischiarsene dell’inferno a cui
l’uomo li ha condannati. Ma tutto è interconnesso: le guerre ci
saranno finché ci sarà gente disposta ad uccidere e finché ci saranno
i mattatoi vi saranno le guerre, le malattie umane, la fame nel mondo.
Considerare giusta tale legge significa accettare di buon grado i
soprusi, le violenze e le ingiustizie di chi è più forte di noi. La
legge del più forte va bene quando i deboli sono gli altri. Se fossimo
noi la preda considereremmo ingiusta
questa legge. Se degli extraterrestri che ci trattassero come noi
trattiamo gli animali; se allevassero noi e i nostri figli per
divorarci; se costringessero le nostre donne a partorire, perché avidi
del loro latte e delle tenere carni dei nostri bambini; se ci
torturassero, per sperimentare su di noi le loro armi e le loro
medicine; se ci costringessero a ucciderci a vicenda nelle arene per
loro divertimento, allora non saremmo tanto propensi a giustificare la
legge del più forte. Se ci comportiamo da tiranni verso chi
consideriamo più in basso, come possiamo sperare nell’aiuto di chi
sta più in alto di noi?
“L’uomo
è superiore agli animali"
Cosa significa essere superiori? Avere capacità organizzative?
Le capacità extrasensoriali di molti animali superano di gran lunga le
qualità intellettive di ogni genio umano. Ammirevoli sono le dighe dei
castori, le tele dei ragni tessitori, le organizzazioni sociali delle
api o delle formiche. Se è l’intelligenza a rendere l’uomo
superiore allora un computer, più di un essere umano, ha diritto al
rispetto e alla vita. La vera superiorità sta solo nel bene che si può
compiere, nella disposizione a condividere la condizione dell’altro,
nella volontà di amare, non solo l’uomo, ma ogni essere vivente, nel
capire che tutte le cose sono intimamente legate, come note della stessa
sinfonia. L’uomo non è superiore agli animali, è solo diverso. E’
forse l’intelligenza a rendere l’essere umano una creatura speciale?
Aristotele, Leonardo da Vinci, Einstein all’età di un anno non
avevano pensieri più sublimi di quelli di un cane. Le capacità dei
primati antropoidi non si trovano in persone artistiche o cerebrolese.
In molti esperimenti è stata dimostrata la capacità di molti animali a
compiere operazioni complesse: l’intelligenza manifestata è pari a
quella di un bambino di 2-4-6 anni. Non vi sono esseri superiori o
inferiori, ma diversi gli uni dagli altri, che si integrano e si
compensano. Per la conservazione della vita sul pianeta, la scomparsa
degli insetti non sarebbe meno grave della scomparsa dell’uomo.
“Gli
animali non capiscono, non soffrono”
Quando non si vuole accusare sensi di colpa ci si convince che la
vittima non è in grado di soffrire. La stessa convinzione sostenuta per
millenni nei confronti degli schiavi. Affermare che gli animali non
siano in grado di percepire il dolore, l’angoscia della morte, la
sofferenza emozionale significa negare la realtà della vita. La
sofferenza è ciò che accomuna tutti gli esseri: la percezione del
dolore serve a spingere ogni essere vivente a fuggire la morte e a
conservare se stesso, altrimenti la vita si spegnerebbe nell’universo.
Gli animali sono creature semplici: si lasciano, come bambini, condurre
al patibolo perché non riescono a capire che l’essere umano, animale
non predatore, possa ucciderli. Le urla di terrore degli animali durante
la macellazione, il loro tremore e spesso il loro pianto disperato,
pesano come macigni sulla coscienza collettiva. Ma gli uomini
preferiscono ignorare le somiglianze con gli animali, per paura di dover
concedere loro dei diritti e dover rinunciare al loro sfruttamento e al
“vantaggio” economico che ne deriva.
“Anche
gli animali si aggrediscono tra di loro”
E’ come se la razza bianca giustificasse i suoi massacri a
danno dei neri, per il fatto che questi usano aggredirsi tra di loro.
L’uomo usa violenza agli animali perché si sente superiore, ma si
comporta peggio degli stessi, dal momento che non agisce per necessità
di sostentamento, a differenza degli animali che si aggrediscono solo
per motivi di sopravvivenza. L’animale fugge spontaneamente ogni
pericolo e se avesse l’abbondanza del cibo di cui dispone l’essere
umano sicuramente non aggredirebbe mai altri animali.
“Gli
animali sono fatti per l’uomo”
Un tempo si credeva che gli schiavi erano fatti per i padroni, i
deboli per i forti, i neri per i bianchi le donne per gli uomini.
Secondo la cultura cattolica occidentale gli animali sono stati creati
da Dio per le necessità dell’uomo. Questa concezione, però, non
trova giustificazione né sul piano della logica, né su quella della
giustizia divina. L’idea, più o meno diffusa, che gli animali siano
“fatti per l’uomo” nasce dai brani biblici Gen.
“Gli
animali non hanno un’anima”
Nessuno è in grado di dimostrare che l’uomo sia dotato di
anima e gli animali no. L’anima è qualcosa di cui sono in possesso
tutti gli esseri viventi oppure nessuno, altrimenti la sua presenza
dovrebbe evidenziarsi in particolari attitudini dell’uomo, invece non
solo ogni caratteristica umana è presente nel mondo animale ma facoltà
eccezionali sono disseminate in ogni specie. Anche nei testi biblici il
sostantivo pneuma è usato per indicare lo spirito degli uomini come
quello degli animali. In Sap.II 23-26 troviamo: “Poiché il tuo
spirito incorruttibile è in tutte le cose.” In Gb.12,7-10: “Egli ha
in mano l’anima di ogni vivente ed il soffio di ogni carne umana”.
“Se Egli richiamasse il suo spirito e a se ritornasse il suo soffio
ogni carne morirebbe all’istante”: Gb. 34,14. “Dio, Dio degli
spiriti di ogni essere vivente”: Num. 16,22. San Bernardo chiama
“spirito” l’anima degli animali. Anche S. Giovanni Crisostomo
parla dell’immortalità dell’anima degli animali, mentre S. Giustino
afferma che l’anima dell’uomo appartiene alla stessa natura di
quella del cavallo e dell’asino. Diceva Montaigne : “La presunzione
è la nostra malattia originaria. La più calamitosa e la più fragile
delle creature è la più orgogliosa. E’ per vanità che egli si
uguaglia a Dio, si attribuisce prerogative divine e separa se stesso
dalla folla dei viventi”.
“Solo
l’uomo è ad immagine di Dio”
Cosa significa essere ad immagine di Dio se non capacità di
libero arbitrio? Gli animali non decidono forse delle loro azioni? Se
essere ad immagine di Dio significa vivere in armonia con l’ordine
naturale della vita, allora una farfalla più dell’uomo è ad immagine
di Dio. L’uomo è forse ad immagine di Dio perché capace di comporre
sinfonie, costruire grattacieli o di far funzionare un computer? Ogni
specie elabora i processi utili al suo sviluppo integrale. Al cavallo
non serve scrivere libri, come all’uccello non serve saper dipingere.
L’uomo sa fare questo, ma non sa fare ciò che fanno molti animali e
nessuno è superiore o inferiore ad altri. La diversità delle cose ci
fa capire che l’esistenza di ognuno dipende dall’armonica
coesistenza con il tutto.
“Anche
Gesù mangiava il pesce”
E’ probabile, ma erano altri tempi, tempi di grande fame,
miseria, olocausti, crocifissioni, schiavitù. Nulla di ciò che viene
insegnato e tramandato ha valore imperituro, altrimenti non vi sarebbe
evoluzione. Il solo episodio in cui Gesù mangia del pesce arrostito,
per dimostrare agli apostoli increduli della sua resurrezione, è
riportato da Luca il quale ha scritto il vangelo su indicazioni di S.
Paolo: ma nessuno dei due erano presenti all’evento. I cronisti del
tempo, della prima tradizione cristiana (S. Girolamo, S. Benedetto,
Tertulliano, Eusebio, Plinio, Papas, Cipriano, Pantano ecc.) asserivano
che Gesù e gli Apostoli non solo insegnavano misericordia per gli
animali, ma che erano vegetariani come molte sette religiose del tempo
come gli Ebioniti, i Nazorei, i Terapeuti, gli Gnostici, i Montanisti ed
altri. Si presume poi che i
vangeli siano stati in parte manomessi, prima, nel tempo di Costantino,
più tardi, da Gregorio VII ed infine da Sisto V. Sia i vangeli apocrifi
che gli scritti originali dell’antica cristianità indicano
chiaramente che il consumo di carne non era permesso fino al 4° secolo.
Anche le pergamene del Mar Morto, scoperte del 1947 sono chiaramente a
favore del vegetarismo. In queste Gesù dice: “Siate compassionevoli
non solo verso i vostri simili ma verso tutte le creature poste sotto la
vostra tutela. Sono venuto a porre fine ai sacrifici e ai banchetti di
sangue e se non smetterete di offrire e di mangiare carne l’ira divina
non si allontanerà da voi. Forse che i pesci vengono a voi a chiedere
la terra e i suoi frutti”? Nel Vangelo Esseno della Pace Gesù dice:
“Colui che uccide, uccide suo fratello... e colui che mangia la carne
degli animali abbattuti mangia un corpo di morte. Io vi chiederò di
ogni animale ucciso come pure vi chiederò delle anime di tutti gli
uomini uccisi.”. S. Girolamo dice: “Dopo che Cristo è venuto non è
più consentito mangiare la carne”. S. Pietro: ”Il consumo
innaturale di carne è contaminante quanto la pagana adorazione dei
demoni”. Porfirio: “Gesù ci ha portato il cibo divino, il cibo
carneo è nutrimento per demoni”. S. Ambrogio: “La carne fa cadere
anche le aquile che volano”. Inoltre Gesù ha istituito l’Eucaristia
con il pane e il vino, non con la carne e il vino e vuole ristabilire
l’antica alleanza con Dio, prima del Peccato originale, in cui gli
uomini, nel Paradiso terrestre, erano vegetariani. Cristo fosse stato
indifferente al dolore egli animali allora sarebbe legittimo dubitare
che fosse il Figlio di Dio dal momento che altri grandi Iniziati, pur
non essendo di origine divina, hanno dimostrato amore e compassione per
gli uomini come per gli animali.
“Le
vostre argomentazioni sono estremiste”
Che
cosa mangiano i vegetariani?
Alimentarsi in modo vegetariano non richiede affatto
essere a conoscenza del valore nutrizionale degli alimenti, saper
calcolare le calorie, il quantitativo proteico, dei minerali o delle
vitamine necessarie: nessuna specie animale ha bisogno che qualcuno gli
insegni cosa, come e quando mangiare. Chi suggerisce di rivolgersi a dei
nutrizionisti probabilmente vuole sostituirsi al medico. Nella filosofia
vegetariana non è importante ciò che si mangia ma ciò che si esclude
dalla propria dieta, cioè tutti quei prodotti incompatibili con la
nostra natura di esseri frugivori come carne, pesce, latte, latticini
formaggi e uova e consumare semplicemente tutto ciò che offre il mondo
vegetale, possibilmente prodotti locali,
biologici e di stagione. Naturalmente ognuno avrà il buon senso
di non consumare un solo tipo di alimento, se non altro per variare il
gusto ed evitare