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TAV
Le
stragi dei corridoi
Tratto da
Etleboro Italia - http://etleboro.blogspot.com/2006/04/le-stragi-dei-corridoi.html
La Commissione
Europea dà il via libera alla realizzazione della tratta in Val di Susa
della TAV, presentando la relazione
di una commissione di esperti europei indipendenti, che sostanzialmente
conferma la correttezza dei lavori compiuti dalla Lyon-Turin Ferroviaire.
Il comitato di esperti che ha prestato consulenza alla Commissione
Europea è composto da società private di consulenza, quali
la ECORYS Nederland
BV,
la COWI A
/S ,
la ECN
, Ernst & Young Europe e Consultrans, ma i loro nomi non vengono
citate dalla stampa o dai giornali. Il rapporto “tecnico” imperversa
per circa 160 pagine sull’ottimo lavoro svolto dalle società sul
controllo della salute, sulla salvaguardia ambientale e sulla gestione
degli accordi con le parti sociali, che vengono invece ridicolarizzate e
criminalizzate. Amministrazioni comunali che fanno ostruzione, gruppi
no-global violenti, e polemiche pre-elettorali, sarebbero le parti
sociali che si schierano contro
la Tav
, forse controllate “la lobbies” di cui non si conosce l’identità.
E
così una commissione di esperti, che indipendenti non sono, afferma che
le popolazioni di uno Stato sono controllate da Lobbies, ma intanto
presta consulenza alla Commissione Europea, che non è un’istituzione
sovrana ed è affiancata da altri 3000
comitati
i cui componenti e le cui riunioni sono tenuti nello stretto riservo.
Sarebbe interessante sapere chi siede in quelle commissioni, forse gli
stessi consulenti delle società appaltatrici e finanziatrici delle
grandi infrastrutture? Allora si che potremmo capire chi è davvero
controllato dalle lobbies!
La regione Piemonte risponde alla relazione tecnica, e non
esclude la possibilità di stralciare
la Torino-Lione
dalla legge obiettivo, che darebbe poi potere di giudizio del progetto
definitivo alla conferenza di servizi ordinaria regionale, che,
attenzione, una volta approvato il progetto, non darebbe più voce alle
amministrazioni locali. In altre parole, vogliono potenziare il potere
decisionale della regione e indebolire quella dei comuni, per passare,
forse, ad un accentramento delle decisioni sulle opere pubbliche nelle
mani dello Stato.
Il corridoio ferroviario Lisbona-Kiev non è che uno dei
tanti progetti per il controllo del traffico delle merci, passando
dall’acquisizione dei porti , alla costruzione di ponti e linee
ferroviarie.
In ogni Stato fervono lavori per infrastrutture e trasporti,
rigorosamente controllati da privati e finanziate da grandi banche
d’affari, e i governi che si oppongono sono travolti da scandali e da
strani eventi. L’Albania è sotto assedio da circa due mesi, senza
luce né gas, per stremare le popolazioni e le imprese e ottenere così
il controllo del gasdotto “Ambo” che consentirà alle società
petrolifere di raggiungere, tramite i balcani, il mercato europeo.
British Petroleum e Gazprom sono in concorrenza tra di loro, per cui
probabilmente verranno costruiti due corridoi, il Corridoio VIII che
porterà a Valona e un altro che sbucherà a Durazzo.
La Romania
e
la Bulgaria
devono entrare nell’UE dovranno prepararsi a privatizzare i porti
fluviali e a garantire il passaggio di progetti come la costruzione
della Tav o di Gasdotti. Poi gli attentati in Egitto, la magistratura
che perde così tanto tempo con i “pesci piccoli” dimenticando i
nomi degli squali, Al Zarqawi che si sveglia e lancia minacce
all’occidente: a questo punto sembra una strana casualità di eventi.
In Italia invece, approfittando dell’assenza di un
esecutivo , viene conclusa l’importante fusione tra
la Abertis
, società di infrastrutture (caselli e aeroporti) e Autostrade. Una
fusione che tuttavia si atteggia a “vendita elegante”, in quanto
dopo la fusione la holding di Autostrade, Schema28, che già è
partecipata da Abertis, avrà una partecipazione nella nuova
Auto-Abertis del 24,9%, mentre l’11,7% va alla Banca Caixa e il 12,5%
alla ACS S.A., entrambe spagnole. L’azionariato di Schema28 dopo la
fusione subirà delle modificazioni: il 13,3% di Abertis viene
distribuito per 1/3 a Mediobanca e i 2/3 a Caixa ed ACS, per cui in virtù
della partecipazione indiretta queste ultime avranno una maggioranza
relativa del 26,4 . Per tale motivo forse la sede fiscale del gruppo
dopo la fusione sarà
la Spagna
, dietro il suggerimento dello “Studio Vitali Romagnoli Piccardi”,
ossia lo studio dell’ex Ministro Tremonti che già prestava consulenza
ad Autostrade. I Benetton guadagneranno circa 670 milioni di euro di
extra-dividendo, per un progetto di fusione di circa 45 miliardi di
euro.
L’Italia dunque dopo aver privatizzato un monopolio naturale, adesso
perde il controllo di una struttura così importante, restando come
unica opzione la costituzione di una Autorità di controllo delle reti,
perché a detta di Prodi, “contano le regole e non la proprietà”.
Ma se poi le regole le fanno i cd. europeisti, e se le amministrazioni
non possono far guerra alle grandi opere, quale prospettiva ha
l’Italia.
Oggi è
la Tav
, domani sarà il Ponte sullo Stretto, e tra un po’ toccherà ad
Alitalia, che ormai non ha molte chances, come non ha molte chances
l’Italia, che è ormai guidata da uomini piccoli, disposti a tacere
per una poltrona, o magari per
la Presidenza
alla Camera o alla Repubblica. Gli “Europeisti” e i “Professori”
ci governano, si fanno eleggere promettendo trasparenza e dialogo
nell’interesse dei cittadini, ma in realtà sono ben altri gli
interessi che prevalgono, gli interessi delle Banche d’Affari che
stanno così comprando i corridoi e gli snodi del traffico delle merci.
Questo è il contesto in cui guardare l’intrecciarsi degli eventi,
delle fusioni, delle privatizzazioni e degli atti terroristici, che non
sono altro che segnali inviati ai governi e agli Stati che dovranno
adeguarsi alle direttive
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