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Cosa c’è dietro lo stop al nucleare.
Acqua pubblica ai francesi e legittimo impedimento
Giovanni Mistero http://www.agoravox.it/Cosa-c-e-dietro-lo-stop-al.html
La
notizia è giunta in redazione ieri: il Governo aveva deciso di
dismettere il programma nucleare. Fonti interne ci hanno chiarito lo
scenario e le ragioni di questa scelta che vedono un accordo Parigi Roma
che da una parte toglie la costruzione delle centrali ad AREVA e
dall'altra affida la gestione dell'acqua pubblica a VEOLIA.
Nucleare
in Italia: il Governo decide di soprassedere sul programma nucleare, lo
fa inserendo una moratoria nel decreto legge omnibus, all'esame
dell'aula del Senato, che prevede l'abrogazione di tutto l'impianto
normativo che attiene la realizzazione di impianti nucleari nel Paese.
L'emendamento recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze
scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza
nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto
dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno
assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e
attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio
nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica
nucleare".
Ad
abbracciare la linea Berlusconi in persona, da sempre scettico nei
confronti del programma atomicoma schiacciato dalla lobby nucleare.
Sebbene alcune voci leghino questa scelta ad un sondaggio realizzato la
scorsa settimana che avrebbe dato al 54% la percentuale di italiani
intenzionati a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno (quindi oltre il
quorum) le ragioni sono più ampie.
Prima di prendere questa decisione il Governo ha intavolato accordi con
la Francia per dare una "contropartita" alla perdita economica
che ne sarebbe derivata. Raggiunta l'intesa, stamane, AREVA- il colosso
mondiale francese del nucleare che si sarebbe dovuto occupare della
costruzione delle nostri centrali - ha iniziato la dismissione dei suoi
uffici romani.
Il Governo era ben cosciente che il raggiungimento del quorum avrebbe
comportato la bocciatura non solo della legge sul Nucleare ma anche
quelle sul Legittimo Impedimento e sulla Privatizzazione dell'acqua.
E'
stato proprio su quest'ultimo punto che è nata la contropartita da
offrire oltralpe, attraverso un patto che sposta gli interessi economici
dal nucleare all'acqua e dovrebbe garantire a VEOLIA una consistente
presenza nel suo processo di privatizzazione (l'azienda francese è uno
dei leader mondiali nel settore della gestione urbana degli acquedotti,
dei rifiuti e dei trasporti). I mediatori italiani hanno dovuto fare una
vera e propria corsa contro il tempo per cercare di giungere ad un
accordo che soddisfacesse Parigi e che potesse essere ratificato già il
23 Aprile, giorno dell'incontro tra Berlusconi e Sarkozy.
Il
Governo ha, così, trovato il modo di liberarsi di un referendum chiave
che rappresentava, dopo Fukushima, il vero motore della votazione e
l'elemento che avrebbe portato i cittadini alle urne.
In un colpo solo si è disinnescata una possibile bomba elettorale in
mano alle opposizioni (il pericolo nucleare), si è portato a casa il
Legittimo impedimento e si è continuato il processo di privatizzazione
dell'acqua pubblica.
La controversia, poi, lascia ancora margini di manovra a futuri colpi di
mano "nucleari" poiché l'emendamento di oggi in Senato
elimina l'obbligo della stesura dei decreti legislativi di applicazione
sul nucleare. Ma i decreti approvati finora non decadono, così come la
legge numero 133/08 che dà il via alle centrali. E' uno stop, non una
abrogazione mentre il referendum avrebbe abrogato la legge