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alimentazione
Chi si nasconde dietro le
piramidi alimentari per la prima infanzia?
Tratto da http://www.nograziepagoio.it/news.htm
Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers, Il
Melograno, MAMI, La Leche League, No grazie pago io
Il 24 febbraio 2011 sono state
presentate con una conferenza presso l’Università La Sapienza di
Guardando con più attenzione,
insospettiti dai colori e dalla grafica sin troppo 'familiare', non abbiamo impiegato molto a capire chi si cela
dietro a tale iniziativa. Leggendo i vari comunicati stampa diffusi in questi giorni, si scopre infatti
che gli indirizzi internet, ai quali si rimanda il lettore che volesse
approfondire, mostrano che le due piramidi sono associate al
nome di una ditta di alimenti per l’infanzia, la Mellin, che appartiene al gruppo
Danone. Nel sito dedicato al progetto, in seguito ad alcune polemiche
sui blog che si occupano di svezzamento, i link www.piramideitaliana.it/pg-af/mellin1.php
e http://www.piramideitaliana.it/pg-af/mellin2.php, sono
stati opportunamente sostituiti da indirizzi senza la dicitura Mellin (ma restano visibili ad esempio al seguente
indirizzo: http://lifestyle.tiscali.it/salute/articoli/collaboratori/stagno/2011/02/piramide-alimentare-infanzia.html?doctor_web
).
A conferma che si tratta di un’abile, ma non abilmente velata, campagna pubblicitaria, c’è anche un comunicato diffuso da Studio Martignoni
Comunicazione Integrata (MCI) visibile all’indirizzo www.studiomartignoni.com/mellin-piramide.htm:
“Novembre 2010 - Mellin: il kit
della Piramide Alimentare della Prima Infanzia. Mellin sceglie lo Studio
Martignoni per sviluppare un progetto innovativo: la Piramide Alimentare
della Prima Infanzia. MCI
all’alimentazione infantile - è stato illustrato
da Mellin tramite diversi canali e ufficialmente durante il Congresso
ECOG tenutosi lo scorso novembre a Bruxelles”.
Le associazioni firmatarie del
presente comunicato stampa - Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers,
Il Melograno, MAMI, La Leche League Italia, No grazie pago io - chiedono
che venga fatta chiarezza su questa paradossale
operazione commerciale:
“I genitori hanno il diritto di sapere chi si nasconde
dietro al progetto delle piramidi alimentari per la prima infanzia,
perché difficilmente le sponsorizzazioni sono offerte dalle aziende in
maniera ‘non condizionante’: guarda caso, nel modello proposto dalle
piramidi per la prima infanzia non mancano riferimenti a omogeneizzati e
liofilizzati.
In realtà, i cibi industriali non sono affatto indispensabili per
alimentare correttamente un bambino: omogeneizzati e pappe pronte non
hanno niente di più di un prodotto casalingo, anzi spesso qualcosa in
meno: troppi zuccheri, sale, grassi con origine spesso non dichiarata e
apporto calorico più elevato dello stesso prodotto fatto in casa. Per
non parlare di un gusto standardizzato, sempre uguale a se stesso che
non educa il palato dei bambini ai sapori legati alle stagioni, alla
diversa qualità e maturazione dei frutti, al differente tipo di cibo
che può essere proposto nella vita quotidiana.
Il contenuto stesso delle piramidi, infine, (3-4 poppate e una pappa a 5
mesi, a 7-8 mesi solo 2 poppate più due pasti) è deleterio per
l'allattamento, ed anche in contrasto con le indicazioni UNICEF che
sottolineano come i bambini fino a due anni debbano fare almeno 5 pasti”.
Ibfan Italia
ACP (Associazione Culturale Pediatri)
AICPAM (Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento
Materno)
Baby Consumers
Il Melograno
MAMI (Movimento allattamento materno italiano)
La Leche League Italia (Lega per l’allattamento materno)
No grazie pago io
Con viva preghiera di pubblicazione e diffusione