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Sarin
e Orange all'Italia
Tratto
da "Il Manifesto" del 27 luglio 2003
L'elenco
completo si può leggere nel Supplemento Ordinario n.119 alla Gazzetta Ufficiale
n.171 del 25 luglio 2003. La
sostanza è che le forze armate italiane potranno acquistare "agenti
tossici chimici o biologici, gas lacrimogeni, materiali radioattivi, relative
apparecchiature, componenti, sostanze e tecnologie". In particolare,
dovranno dotarsi di "agenti biologici e sostanze radioattive adatti per
essere utilizzati in guerra per produrre danni alle popolazioni o agli animali,
per degradare materiali o danneggiare le colture o l'ambiente, e agenti per la
guerra chimica". Si tratta dell'autorizzazione all'acquisto di nuovi
materiali d'armamento del ministero della Difesa e che saranno in dotazione
dunque alle forze armate. Tra questi, gas nervino come il Sarin (quello
dell'attentato alla metropolitana di Tokyo per intenderci), il Soman, il Tabun,
il Vx e molti altri. E ancora il terribile Agente Orange, lo stesso utilizzato
dagli americani in Vietnam e i cui effetti sulle popolazioni si vedono ancora
oggi, e poi agenti vescicanti e inabilitanti per la guerra chimica.
Per quanto riguarda il nucleare l'autorizzazione si limita al software in grado
di simulare ogni aspetto di un'esplosione. Autorizzato anche l'acquisto di vari
tipi di gas lacrimogeni e antisommossa, evidentemente in previsione
dell'utilizzo nelle manifestazioni di piazza, ma anche "apparecchiature
appositamente progettate o modificate per la disseminazione delle sostanze
chimiche", e l'acquisto di "tecnologia per lo sviluppo, la produzione
o l'utilizzazione di agenti tossici". Sulla vicenda il parlamentare verde
Paolo Cento ha presentato un'interrogazione parlamentare. "E' un fatto
gravissimo. Siamo in presenza di una escalation militarista dell'Italia che
desta forte preoccupazione e che contrasteremo in Parlamento e nel paese",
ha detto il deputato verde, che chiede al governo di riferire sui motivi che
hanno determinato tale autorizzazione da parte del ministero della Difesa, sul
rispetto delle convenzioni internazionali in materia di armi e sulle previsioni
di utilizzo.