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Ecco un perfetto
esempio di vergognosa mistificazione della stampa mainstream.
Si denuncia il sequestro dell’olio di canapa. NON viene correttamente
sottolineato che l’origine del sequestro è a seguito della “mancata
autorizzazione (da parte della ditta) a vendere prodotti con
proprietà farmaceutiche”, quindi un illecito amministrativo.
Nell’articolo, la truffa sarebbe nell’olio stesso e nelle sue
caratteristiche intrinseche.
Stiamo parlando di uno dei migliori oli che la Natura possa donarci. Un
olio - come la stessa pianta - boicottata per decenni dalle potentissime
lobbies militar-industriali (energia, derivati del petrolio, chimica e farmaceutica,
ecc.) per le numerosissime e straordinarie caratteristiche.
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Macerata, olio di
canapa «miracoloso» sequestrato dai carabinieri del Nas
“Il
Messaggero” 5 luglio 2013
MACERATA - I
carabinieri del Nas di Ancona hanno sequestrato in due aziende della
provincia di Macerata 230 litri di olio di canapa commercializzato come
integratore con le più svariate proprietà terapeutiche. Il prodotto, sul
sito internet e sui depliant delle aziende, veniva pubblicizzato come
cura per diverse patologie (trombosi ipercolesterolemia, arteriosclerosi
e altre malattie cardiovascolari, infezioni croniche alla vescica,
colite ulcerativa, colon irritato, morbo di Crohn) nonchè utile per la
sindrome premestruale e la menopausa. Nel materiale illustrativo
venivano fornite inoltre indicazioni sulle modalità e i tempi di
assunzione, diversificati anche in base all'età e alla patologia.
I militari del Nas hanno accertato che nei due stabilimenti, che
producono oli vegetali e distribuiscono alimenti, l'olio di canapa
veniva preparato in confezioni dai 100 ai 750 ml (per un prezzo al
pubblico di circa 100 euro al litro) e poi commercializzato non solo
presso il punto vendita ma su tutto il territorio nazionale attraverso
spedizioni postali e su ordini on line.
L'utilizzo dell'integratore, avvertono i carabinieri, può rappresentare
un serio pericolo per la salute. Il Nucleo ha sequestrato anche 800
brochure informative. Il titolare delle due aziende è stato denunciato
per produzione di farmaci privi di autorizzazione.
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Un articolo che invece cerca di fare un po’ luce sul misfatto mediatico
L'olio di Canapa è
buono e fa benissimo
Massimo
Guido Conte -
www.informazione.it
Il sequestro di ingente quantitativo di olio di Canapa, ad opera dei Nas di Macerata, rischia di vanificare l'opera di diffusione della coltura/cultura della Canapa nelle Marche. Un illecito amministrativo (mancata autorizzazione a vendere prodotti con proprietà farmaceutiche) da parte di alcuni, non può - e non deve - ricacciare nell'oblio una tra le colture più importanti del Pianeta.
A proposito della
notizia in oggetto I Gre delle Marche – impegnati per la reintroduzione
della coltura della Canapa nella regione – pur concordando con l’azione
dei NAS tesa a tutelare la salute e la salvaguardia dalle frodi dei
consumatori, rileva la confusione tra la notizia “frode in commercio
per aver posto in vendita prodotti di cui si vantano le qualità, senza
la necessaria autorizzazione” e la sussistenza – o meno – di dette
qualità possedute dalla pianta e, conseguentemente, dall’olio ottenuto
dalla spremitura dei suoi semi.
Gli studi condotti sulle qualità dei semi di Indica Sativa (la Canapa)
non lasciano dubbi circa l’opportunità dell’assunzione di prodotti da
essa derivati ma è notorio che – senza le necessarie autorizzazioni –
dette qualità non debbano essere associate ad alcun prodotto, men che
meno per indurre all’acquisto.
La Canapa ha
dovuto subire mezzo secolo di ostracismo dovuto all’azione lobbistica
delle multinazionali del petrolio, coadiuvate da circoli proibizionisti
e sistema di media ignavi, quando non asserviti.
Da mesi, nelle Marche – ma non solo – I Gre delle Marche si sono
attivati per promuovere la reintroduzione della coltura della Canapa,
ottenendo discreti successi tra gli operatori agricoli, commerciali,
enti ed istituzioni.
Il comportamento fraudolento o meno (lo chiarirà la Magistratura) ma di
sicuro illecito ed inopportuno danneggia il tentativo di rinascita di
una Cultura troppo a lungo osteggiata dall’industria della plastica a
causa delle sue innumerevoli possibilità di impiego nei più svariati
ambiti.
Massimo Guido Conte