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OGM
- Libro: "Inganno a tavola"
Dalla
prefazione del libro: «L’inganno a tavola»
Dai
semi dell'inganno ai semi della libertà*
di Vandana Shiva
I giganti del
biotech come Monsanto stanno usando l'ingegneria genetica per arrivare a
controllare le nostre vite e i nostri sistemi alimentari, attraverso la
menzogna e la paura. Non manipolano solo la vita, ma anche i fatti. Ed
ecco finalmente in "L'inganno a tavola" abbiamo le prove di
come, negli ultimi anni, le colture e i cibi transgenici siano stati
imposti al mondo con la forza. Abbiamo le prove di come la propaganda
abbia preso il posto della scienza, di come si siano fatti sparire i
rischi mettendo a tacere gli scienziati che lavoravano sui rischi.
L'emergere di nuovi pericoli da
nuove tecnologie richiede un'intensificazione della ricerca pubblica,
per valutare i rischi e fornire conoscenze ai sistemi deputati al
controllo della biosicurezza e della salute pubblica. Ma proprio quando
la ricerca pubblica e' piu' che mai necessaria per proteggere la salute
delle popolazioni, gli scienziati indipendenti che svolgono studi
indipendenti diventano novelli Galileo. Vengono allontanati dalle loro
ricerche e dagli istituti in cui lavorano, sotto la pressione degli
interessi di gruppi ristretti disposti a introdurre a qualunque costo
sul mercato alimenti pericolosi, e impegnati a creare un'atmosfera
generale in cui l'ignoranza dei rischi viene presa per garanzia di
sicurezza.
Tyrene Hayes, uno scienziato dell'Universita' della California a
Berkeley, nel suo laboratorio ha esposto giovani rane a dosi molto basse
di atrazina, il diserbante piu' diffuso; i maschi si sono trasformati in
ermafroditi, un risultato che fa pensare che l'atrazina possa essere un
distruttore endocrino. Syngenta, la multinazionale che e' il principale
produttore di atrazina, per prima cosa ha tentato di bloccare questo
studio. Quando Hayes ha continuato con fondi propri, ha provato a
offrirgli 2 milioni di dollari perché proseguisse le sue ricerche
"in ambiente privato". Hayes ha declinato l'offerta e ha
pubblicato il proprio lavoro negli Atti della National Academy of
Sciences. Syngenta ha continuato ad attaccare quello studio e a fare di
tutto perché non divenisse lo strumento di politiche utili alla
protezione della salute pubblica e dell'ambiente.
Arpard Pusztai era riconosciuto come la piu' grande autorita' mondiale
nel campo delle lectine quando lavorava al Rowett Institute di Aberdeen,
in Scozia. Pusztai fu incaricato dal governo britannico di condurre una
ricerca per valutare gli effetti sulla salute prodotti dalle patate
geneticamente modificate. Cio' che fece fu dare da mangiare le patate
transgeniche ai ratti. Cio' che trovo' fu che i ratti manifestavano
danni a molti tessuti e al sistema immunitario. Dopo che, con il
consenso del suo istituto, ebbe reso pubblici i risultati della sua
ricerca, Pusztai venne licenziato e una vasta campagna fu orchestrata
per screditare il suo lavoro, campagna che vide tra i suoi protagonisti
le piu' alte autorita' dello stato. La sua casa fu svaligiata, i suoi
dati e gli appunti rubati. In seguito, i risultati delle sue ricerche
furono pubblicati sulla rivista Lancet.
In un altro istituto di fama mondiale, la Cornell University, John Losey
ha studiato gli effetti che il mais Bt, ottenuto con l'ingegneria
genetica, puo' avere su specie non-target. Ha alimentato larve della
farfalla monarca con foglie di una comune erba di campo cosparse di
polline del mais Bt. Moltissime delle larve che avevano mangiato le
foglie col polline Bt sono morte, mentre le larve del gruppo di
controllo nutrite con foglie spolverate di polline non geneticamente
modificato sono sopravvissute tutte. Questo studio innocente ha
scatenato la furia della Monsanto e della Novartis, che continuano a
ripetere che le loro colture Bt, appositamente ingegnerizzate per
uccidere parassiti come il "bollworm" del cotone e la piralide
del mais, non hanno alcun effetto sulle specie non-target.
Uno scienziato dell'Universita' della California a Berkeley, Ignacio
Chapela, ha scoperto che il polline del mais geneticamente modificato ha
inquinato le varieta' naturali che crescono in Messico, il centro
mondiale della biodiversita' del mais; lo studio di Chapela e' apparso
sulla rivista Nature nel novembre del 2001. Quel lavoro avrebbe dovuto
suonare come un grosso campanello d'allarme sul fatto che l'inquinamento
portato dalle piante transgeniche puo' contaminare la biodiversita' per
sempre. E invece il Bivings Group, l'agenzia che cura le pubbliche
relazioni per Monsanto, ha lanciato una poderosa campagna [utilizzando
soprattutto Internet] attraverso esperti che si sono spacciati per
scienziati usando nomi fittizi. Gli editori di Nature, non abituati a
forme di pressione cosi' aggressive, hanno fatto qualcosa che non ha
precedenti nei 133 anni di esistenza di questa rivista scientifica:
hanno pubblicato una prudente lettera di parziale sconfessione del
lavoro di Chapela. Le ripetute pressioni dei sostenitori del biotech
hanno stroncato la carriera accademica di Chapela a Berkeley.
La strategia di
manipolazione dei risultati scientifici e dei sistemi di
regolamentazione messa in atto dalle multinazionali pone serie minacce
all'indipendenza della scienza e alla salute pubblica.
Nel 2002 Monsanto e' riuscita a manipolare le autorita' indiane in modo
da ottenere l'autorizzazione a seminare il proprio cotone GM. Questo
cotone si e' rivelato un fallimento. Piu' di 12 ricerche indipendenti,
compresi gli studi governativi, hanno dimostrato che, al posto delle 3
tonnellate per ettaro promesse, il cotone GM ha reso soltanto 400 kg per
ettaro. I coltivatori, anziché veder aumentare il proprio reddito di
20000 rupie per ettaro, hanno perso 12800 rupie per ettaro.
Questi studi sono stati ignorati.
Ed invece Martin Qaim dell'universita' di Bonn e David Ziberman dell'Universita'
della California a Berkeley, senza aver mai neppure visto i campi degli
agricoltori indiani nella stagione di questi raccolti, hanno pubblicato
su Science un articolo in cui dicono che l'esperienza del cotone Bt
fatta dall'India e' stata positiva e che il rendimento e' aumentato
dell'80%. Qaim e Ziberman hanno utilizzato dati forniti loro da
Monsanto-Mahyco, non hanno mai condotto una propria valutazione
indipendente. In Kenia la Monsanto si e' servita di Florence Wanbugo per
proclamare i supposti miracoli dell'ingegneria genetica della patata
dolce. Oggi la falsita' di questi pretesi successi e' un fatto provato.
La scienza si sta riducendo a un cumulo di informazioni "delle
multinazionali, dalle multinazionali, per le multinazionali". Senza
liberta' e indipendenza non c'e' scienza, ci sono soltanto abili
strategie di comunicazione e propaganda.
Desidero esprimere la piu' profonda
stima ai molti amici coraggiosi che hanno pagato di persona l'essersi
battuti in difesa della sicurezza e della liberta' di noi tutti.
Desidero ringraziare Jeffrey Smith per questo libro coraggioso.
Sono molto lieta di presentare al pubblico italiano questo libro che,
sono convinta, avra' un ruolo fondamentale nel favorire la transizione
dai "semi dell'inganno" ai "semi della liberta'",
liberta' per gli agricoltori, liberta' per i consumatori, liberta' per
gli scienziati e liberta' per tutte le specie viventi.
*Gioco di parole incentrato sul titolo originale del libro "Seeds of Deception" (I semi dell'inganno).