La Monsanto sfrutta ed
utilizza l’India per contaminare il mondo con sementi OGM
Tratto dal sito
EFFEDIEFFE.com, traduzione a cura di Massimo Frulla
Jeffrey Smith – attivista
anti-OGM – ha dichiarato ad Russia Today che la Monsanto, essendo riuscita a
costringere gli agricoltori indiani ad acquistare le sue sementi geneticamente
modificate, grazie a loro sta diffondendo nel mondo organismi alterati in
maniera tale che in futuro nessuno possa più competere sul mercato con sementi
pure.
È stato stimato che [a causa della Monsanto] in India, ogni 30 minuti, un
agricoltore si toglie la vita. Stando a CHRGJ (Center of Human rights and global
justice), per la disperazione di non poter più provvedere alle proprie famiglie,
negli ultimi 16 anni si sono suicidati oltre 250.000 agricoltori indiani.
Russia Today: Migliaia
di agricoltori indiani si sono suicidati a causa delle sementi geneticamente
modificate della Monsanto. Cosa li spinge a tanto?
Jeffrey Smith:
è accertato che in India vi sia un gran numero di agricoltori che si è
suicidato a causa delle sementi Monsanto. La cosa è stata ampiamente documentata
da indagini indipendenti e da documenti ‘sfuggiti’ al Governo Centrale Indiano.
Indagini porta a porta condotte in quella che ormai è tristemente nota come “la
cintura dei suicidi” hanno confermato che l’85% dei suicidi fra agricoltori era
collegato direttamente al fallimento della produzione di cotone Bt; ed un altro
10% era collegato sempre al cotone Bt ma in modo indiretto. Sappiamo che il
numero dei suicidi in India è altissimo: si calcola sia vicino ai 300.000,
250.000 di essi sono per certo collegati al cotone Bt.
RT: Quali le
implicazioni di un fallimento di tali proporzioni del cotone Bt?
JS: Quando
un agricoltore acquista dei semi e questi non germinano, o producono un raccolto
scarso o danno problemi, l’agricoltore non riesce più a ripagare gli alti
interessi sui propri debiti e si suicida. Una brutta storia che continua a
ripetersi. Se ne parla sui giornali ed in televisione e si conducono inchieste:
noi che indaghiamo sul campo sappiamo di centinaia di suicidi nelle nostre zone
e sappiamo quanti problemi dia il cotone Bt: problemi di germinazione, di
raccolti ridotti, favorisce il marcire delle radici, l’arricciarsi delle foglie
o le infestazioni. La qualità del cotone può essere bassa o richiedere maggior
lavoro del “normale” per essere raccolta. Gli agricoltori si lamentano poi di
prurito e reazioni cutanee quando toccano il cotone e di morie di bufali, pecore
e capre se brucano le piante dopo che c’è stato il raccolto dalle piantagioni di
cotone. È tutto documentato, ed un gran numero di suicidi ha una documentazione
di prima mano.
RT: Ci puoi dare altri
dettagli? Com’è che la Monsanto riesce ad indurre gli agricoltori ad acquistare
i semi geneticamente modificati del cotone Bt?
JS: Tale
cotone da una resa maggiore con una perfetta irrigazione, ma la maggior parte
degli agricoltori, per irrigare, si affida alle piogge. In tal caso una simile
resa è impossibile. Le prove effettuate dalla Monsanto e dalla sua sussidiaria
Mahyco, sono state condotte in condizioni di irrigazione ideale; inoltre, stando
a al parerei di molti esperti, hanno manipolato i dati in modo da poter
affermare che le loro sementi OGM “assicurassero” di “diventare ricchi”. Si sono
spinti fino ad assicurare quale volume di raccolto dovevano attendersi se gli
agricoltori avessero adottato queste costose sementi geneticamente modificate.
Gli agricoltori sono andati in banca a farsi fare dei prestiti per acquistare
sia queste sementi più costose che i prodotti chimici ad esse collegati. Molti
non hanno ottenuto i prestiti e si sono pertanto rivolti al mercato secondario
dove gli interessi possono salire fino al 7% al mese. Quando il raccolto non li
ha ripagati nemmeno dei soli interessi da restituire – ed avrebbero quindi
dovuto affrontare la vergogna di vendere delle terre che magari erano di
famiglia da generazioni – molti si sono suicidati andando nei propri campi e
bevendo i pesticidi che erano stati costretti ad usare.
RT: Ma perché non sono
semplicemente andati avanti a lavorare come facevano da sempre? C’è un qualche
monopolio del mercato?
JS: Ci sono
degli Stati dove è impossibile non coltivare il cotone OGM. È documentato. C’è
poi un monopolio tale per cui i semi non-OGM o sono completamente spariti o sono
molto difficili da trovare. C’è anche una fortissima disinformazione che
circonda il cotone e che parte dalle promesse stesse di arricchimento: ci sono
dei cartelloni che pubblicizzano agricoltori che avrebbero fatto un sacco di
soldi con il cotone Bt. Si è indagato su di loro e si è scoperto che o non erano
agricoltori o non avevano mai dichiarato quanto veniva fatto loro dire sui
cartelloni. Uno era un venditore di sigarette! È saltato fuori poi che la
Monsanto, quando ha voluto divulgare le statistiche dei risultati ottenibili con
il Bt, non è ricorsa ad un’organizzazione scientifica bensì ad un società di
marketing, la quale ha gonfiato alcuni dati anche di 100 volte. Dunque non sono
dati attendibili né dei quali ci si possa fidare, eppure sono risultati molto
efficaci nel convincere con l’inganno gli agricoltori e nel creare una
situazione di monopolio che li ha obbligati ad acquistare le sementi OGM.
RT: Quale ritiene sia
più in generale lo scopo della Monsanto?
JS: La
Monsanto vorrebbe introdurre sul mercato molti altri tipi di sementi
geneticamente manipolate. C’è un gruppo di società del settore delle
biotecnologie che vorrebbe introdurre semi geneticamente modificati di
melanzana, cipolla, cavolfiore, senape ed altri. Il Governo ha da poco
autorizzato delle prove sul campo per i semi di melanzana e di senape; una cosa
piuttosto pericolosa perché non appena semini un campo, i semi possono sfuggire
al controllo e si rischia d’infettare il materiale genetico praticamente per
sempre. E questo è il piano della Monsanto, lo sappiamo da informazioni
provenienti da insiders: vogliono contaminare con il proprio materiale
geneticamente modificato il mondo, in modo che poi nessuno possa competere sul
mercato con prodotti completamente puri. Potremmo dire che lo scopo più
generale della Monsanto è quello di sfruttare l’India – che è una delle aree con
la maggior concentrazione di agricoltori sul pianeta – quale fonte di guadagni e
luogo dove introdurre molte altre varietà di sementi geneticamente modificate
che possano dilagare per l’intero pianeta. Una volta che introducono in un’area
i propri semi OGM – come hanno fatto per il cotone – prendono il controllo dei
prezzi e della disponibilità in quanto si appropriano facilmente delle altre
aziende produttrici di sementi. Lo hanno già fatto in tutto il mondo. Negli
Stati Uniti 2/3 delle sementi non-OGM disponibili sul mercato, prima che la
Monsanto ed altre aziende biotech iniziassero ad impestare con gli OGM, sono
scomparsi mentre le tipologie di sementi OGM sono aumentate in modo incredibile
per quantità e varietà disponibili. La cosa è confermata sia direttamente dagli
agricoltori americani che da inchieste condotte sul campo. Non si trovano più
sementi non-OGM di alta qualità.
RT: Ma ci sono casi
“positivi”? Non ci sono agricoltori che hanno beneficiato delle sementi Bt? Che
hanno avuto raccolti maggiori?
JS: In
alcuni casi, con particolari irrigazioni, si possono avere raccolti di cotone
più abbondanti con il Bt. Spesso tali aumenti sono addirittura esagerati facendo
confronti con qualità “povere” di cotone non-OGM. Comunque sì, alcuni
agricoltori hanno notato un aumento dei raccolti in condizioni ideali
d’irrigazione e di crescita; ma se si guarda all’insieme degli agricoltori,
questi non hanno tali condizioni d’irrigazione. Non mi sento di dire che la
Monsanto menta in assoluto quando parla di raccolti più abbondanti, ma a sua
volta la Monsanto non dovrebbe negare che in migliaia e migliaia di casi, per
l’esattezza quasi ¼ di milione, gli agricoltori si sono suicidati per i
risultati in senso contrario ottenuti con le sementi Monsanto.
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla