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Intervista al dottor Renato Cocchi sulle capacità del nostro cervello
di
captare e decodificare messaggi letti o cantati al contrario.
Tratto
da http://www.centrosangiorgio.com/subliminale/articoli/pagine_articoli/intervista_renato_cocchi.htm
Nel 1997, dopo che un giornale locale aveva dato notizia di una conferenza tenuta dal nostro Centro in quel di Milano, fummo contattati dal Dott. Renato Cocchi, specialista in Psicologia Medica e Neurologia, Direttore Sanitario e Primario della Casa di Cura Villa Silvia a Senigallia (Ancona). Il Dott. Cocchi, in base ai suoi studi e alla sua grande esperienza professionale, fu in grado di fornirci preziose notizie a riguardo delle abilità della nostra mente di percepire e decodificare parole lette o cantate a rovescio. Resosi disponibile, il Dott. Cocchi è stato intervistato dal giornalista romano Carlo Climati 1. Pur partendo da un campo d'indagine estraneo al tema che stiamo trattando, il Dott. Cocchi è giunto nel corso delle proprie ricerche personali a conclusioni che sembrano avvalorare l'ipotesi di una reale efficacia del backmasking.
- Carlo Climati: Dott.
Cocchi, Lei conosce il problema dei «messaggi nascosti»
nella musica rock?
- Dott. Renato Cocchi: «Sì,
ne ho letto per caso sui giornali; poi ho letto il suo libro e ascoltato
gli esempi riportati nell'audiocassetta allegata 2.
Non ci possono essere dubbi sulla loro esistenza».
- Carlo Climati: Secondo Lei,
il cervello umano è in grado di decifrare parole rovesciate?
E se lo è, in che modo?
- Dott. Renato Cocchi: «Il
cervello umano ha questa capacità. Ogni segnale che va al nostro
cervello produce due immagini (engrammi 3):
una normale, nell'emisfero dominante, e una rovesciata o
all'incontrario, nell'emisfero non dominante. In altri termini, in ogni
persona con dominanza emisferica a sinistra per il linguaggio (vale a
dire: quasi tutti), se io invio "Roma", il cervello di
sinistra riceve regolarmente "Roma", ma quello di destra
riceve contemporaneamente "Amor"».
- Carlo Climati: Attraverso
quale meccanismo ciò può avvenire?
- Dott. Renato Cocchi: «Quello
della percezione all'incontrario, che per le parole viene detto "a
specchio". Normalmente, l'engramma a specchio viene soppresso,
ma in particolari patologie cerebrali (ictus, di solito) esso salta
fuori, e abbiamo: una lettura a specchio ("mirror reading"),
una scrittura a specchio ("mirror writing") e un
linguaggio a specchio ("mirror speaking"), di cui ho
descritto il primo caso in assoluto, nel 1986, su "Acta Neurologica
Belgica", di un ragazzo che dopo un intervento al cervello per un
tumore benigno, al risveglio dall'anestesia si accorse di
parlare all'incontrario».
- Carlo
Climati: Esistono ricerche scientifiche in questo ambito?
- Dott. Renato Cocchi: «Sì,
ed è un campo in cui ho contribuito di persona. Soggetti normali o
dementi o alcolisti sottoposti ad un test visivo a scelta multipla, non
riuscendo a dare la risposta giusta, scelgono in maniera assolutamente
non casuale una risposta al contrario se questa è disponibile come
risposta errata. Nell'ultima ricerca che ho fatto in proposito, e che è
in corso di stampa, di trentanove risposte errate su sessanta, ventitre
sono state risposte in contrario. La probabilità che questa scelta
sia casuale è minore di uno su un milione. Normalmente, si accetta un
rapporto di causa ed effetto quando la probabilità che si tratti di un
evento casuale è inferiore o uguale al cinque su cento. Come ho detto,
la risposta errata, in contrario, può essere data da soggetti normali.
Del resto, ci sono individui accettati come normali, che abitualmente
sembrano tener più conto dell'informazione contraria. Sono noti a
tutti, avendo anche un preciso nome nella cultura popolare. Da noi è il
"Bastian Contrario", in inglese è "The Contrary
Mary"».
- Carlo Climati: Lei ritiene
che l'uso di parole rovesciate in un disco o in un CD-ROM
di musica rock potrebbe essere un mezzo idoneo per raggiungere il
cervello dell'ascoltatore?
- Dott.
Renato Cocchi: «Inserire informazioni al contrario in un
disco che viene ascoltato, può essere una modalità idonea per far
pervenire queste informazioni nel verso giusto all'emisfero cerebrale
non dominante, ma solo se si tratta di parole isolate. Ad esempio, il
famoso messaggio alla fine di Miserere, di Zucchero Fornaciari, è perfettamente
decifrabile dal cervello di destra, ma nella sequenza: "droga,
eroina, hashish", perché si tratta di parole isolate, e ognuna
significativa di sé stessa».
- Carlo Climati: Per quanto
riguarda frasi o testi ancora più lunghi?
- Dott. Renato Cocchi: «Il
problema è complesso, perché inserendo la frase all'incontrario, non
solo si rovesciano le parole, ma si porta anche la fine della frase
all'inizio, o la fine dell'ultima frase al primo posto, per quanto
riguarda i testi più lunghi. Prendiamo la frase: "Oggi sono andato
a far la spesa"; se la rovescio diventa: "aseps al raf a
otadna onos iggo". Ora, mentre sappiamo con sicurezza che il
cervello è in grado di rovesciare le parole, non ci risulta che sia in
grado di far questo con le frasi, e meno che mai con testi più lunghi.
Se però la frase di prima io la sento, sia pur con le parole
rovesciate, ma rispettando l'inizio e la fine della frase, in questo
modo: "iggo onos otadna a raf al aseps", il cervello di destra
può tranquillamente decifrarla, dovendosi solo limitare a rovesciare
una per una le parole, che sono già nella sequenza giusta».
- Carlo Climati: Quindi,
tutti i testi presentati come esempi nell'audiocassetta allegata
al mio libro non funzionano a questo scopo, e per essere
decifrati bisogna per forza ascoltare i dischi al contrario?
- Dott.
Renato Cocchi: «Io credo che il loro satanismo riguardasse
gli autori o i cantanti, secondo la credenza esoterica che ritiene
diaboliche affermazioni religiose dette al contrario, o direttamente
laudative del diavolo. Per ragioni un po' più complesse da spiegare,
nell'età giovanile può esserci una spinta biologica che porta agli
atteggiamenti oppositivi, quelli "all'incontrario". Chi meglio
può rappresentare il simbolo di questa spinta, se non il contrario per
eccellenza, il male, come contrario del bene, Satana (o chi per esso)
come il contrario di Dio? Però, tra tutti gli esempi che ho sentito ce
n'è uno che può funzionare benissimo, ed è quello dei Black Oak Arkansas. Se girando il disco
all'incontrario si sente: "Satan, Satan, Satan, Satan, he is god,
he is god, he is god, he is god" ("Satana, Satana, Satana,
Satana, egli è dio, egli è dio, egli è dio, egli è dio"),
questa frase, quando il disco suona nel verso giusto, diviene: "dog
si eh, dog si eh, dog si eh, dog si eh, natas, natas, natas, natas"
("dio è egli, dio è egli, dio è egli, dio è egli, Satana,
Satana, Satana, Satana"). Il senso viene perfettamente mantenuto,
pur scambiando il soggetto con il predicato. Si tratta di un fatto
casuale? Difficile dirlo; la scelta era in ogni caso di tipo satanista.
Poi, che sia anche diventata funzionale da un punto di vista della
neuropsicologia, è un aspetto nuovo da valutare. Oltre ad essere un
mezzo adeguato per far passare un certo contenuto, esso utilizza un
veicolo, la musica rock, particolarmente consumato da quella fascia di
pubblico che è più predisposta, per ragioni neuroendocrine legate
all'età, ad accettare messaggi oppositivi o al contrario».
L'emisfero cerebrale destro (sede dell'emotività) e l'emisfero
cerebrale sinistro (sede della razionalità).
Per riassumere, durante lo studio di diversi soggetti affetti da particolari
psicopatologie, il Dott. Cocchi ha riscontrato alcuni comportamenti che,
partendo dalle scoperte sulle relazioni e sulle competizioni intra ed
inter-emisferiche sulla gestione delle informazioni di Flor-Henry, di
Strauss e di Kosaka, egli attribuisce ad una dominanza emisferica
imperfetta 4
in soggetti malati o sani, ossia ad una dominanza temporanea, stabile o
stabilizzata di strutture, aree o funzioni di quell'emisfero celebrale
che abitualmente non è l'emisfero dominante per uno specifico compito.
La dominanza dell'emisfero cerebrale destro (sede dell'emotività)
sull'emisfero sinistro (sede della razionalità) può dar luogo a
comportamenti cognitivi incongrui quali il mirror writing, il mirror
reading e il mirror speaking. Tali comportamenti, derivanti
non solo da patologie specifiche del sistema nervoso centrale, ma anche
da traumi accidentali allo stesso, da interventi neurochirurgici o dal
consumo di oppiacei o di alcol, hanno alla loro base un meccanismo
cerebrale già noto da tempo, che fa sì che stimoli percettivi
producano contemporaneamente nei due emisferi cerebrali un engramma e il
suo opposto; quest'ultimo viene normalmente soppresso. In
particolari condizioni, questo meccanismo di soppressione viene inibito,
per cui l'opposto può farsi presente con un'immagine di solito a
specchio. Non solamente la scrittura, la lettura o il linguaggio possono
acquisire comportamenti a specchio, ma anche la manipolazione di oggetti
può avvenire al contrario.
L'esistenza
di questo meccanismo cerebrale è provata dal fatto che se si fissa per
qualche minuto una superficie rossa e si passa repentinamente ad una
superficie bianca (assenza di colore), per qualche istante, prima di
venire soppresso dal meccanismo d'inibizione, l'occhio vedrà il colore
verde, ovvero l'opposto del rosso. Proietta all'esterno, quindi, il
colore che si è formato nell'emisfero non dominante, più lento
nell'adattarsi al nuovo stimolo. Ciò che in definitiva il Dott. Cocchi
sostiene è che se dunque il nostro cervello è sempre in grado di
percepire l'opposto di ogni stimolo, e, in presenza di determinate
patologie che inibiscono il meccanismo di soppressione dell'opposto, può
produrre in certi soggetti la scrittura, la lettura o il linguaggio al
contrario, ne consegue inevitabilmente che la nostra mente è certamente
in grado di cogliere anche il contrario di una frase rovesciata, se
disposta in sequenza adeguata, e che quindi un messaggio a ritroso è un
mezzo idoneo per raggiungere la nostra psiche.
Note
1
Estratto dal libro di P. Baroni,
I prìncipi del tramonto, Il Cerchio, Rimini 1997, pagg. 185-187.
2 Il
Dott. Cocchi si riferisce all'audiocassetta contenente numerosi esempi
di backmasking allegata al libro di Carlo Climati Inchiesta
sul rock satanico, Edizioni Piemme, 1996.
3 Un
engramma è un ipotetico elemento neurobiologico che consentirebbe alla
memoria di ricordare fatti e sensazioni immagazzinandoli come variazioni
biofisiche o biochimiche nel tessuto del cervello.
4 Le
diverse funzioni esercitate dai due emisferi cerebrali sono ormai un
dato scientifico acquisito e riconosciuto universalmente dalla scienza;
lo testimonia una piccola parte della vastissima bibliografia
sull'argomento che riportiamo di seguito:
- J. L. Bradshaw, N. C. Nettleton, K. Patterson, «Identification
of mirror-reversed and non-reversed profiles in same and opposite visual
fields», in J. Exp. Psychol., 1973, 99, pagg. 42-48.
- R. Cocchi, «Analisi delle
risposte errate, date alle PM47 di Raven, rev. 1962, forma I, da un
campione di universitari», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1993, 6, pagg. 83-90.
- R. Cocchi, A. Pola, M.
Sellerini, P. Tosca, F. Zerbi, «Mirror speaking after
neurosurgery, Case history», in Acta Neurol. Belg., 1986, 86, pagg. 224-232.
- L. Cordella, «Lateralizzazione
emisferica: aspetti dinamici in ambito biologico», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1991, 4, pagg. 57-71.
- T. Feinberg, G. Jones, «Object reversal after parietal
lobe infarction - A case report.», in Cortex 1985, 21, pagg.
261-271.
- G. Gainotti, «Laterally of affect: the emotional behavior of
right- and left-braindamaged patients», in Myslobosky M. S.
(Ed.), Hemisyndromes. Academic Press, New York, 1983, pagg. 175-192.
- H. W. Gordon,
«Genetic and hormonal aspects of hemispheric asymmetries», in Neurosciences
Letters Supplement, 1980, 5, S8.
- J. Noble, «Paradoxical interocular transfer of mirror-image
discriminations in the optic chiasm sectioned monkeys», in Brain
Res., 1968, pagg. 1095-1099.
- A. Rothenberg, «Opposite responding as a mesure of
creativity», in Psychol. Rep., 1973, 33, pagg. 15-18.
- A. Rothenberg, «Janusian thinking and Nobel Prize laureates»,
in Am. J. Psychiatry, 1982, 139, pagg. 122-124.
- W. Wittling, R. Roschmann,
«Emotion-related hemisphere asymmetry; subjective emotional
responses to laterally presented films», in Cortex, 1993,
29, pagg. 431-448.