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Le
future malattie transgeniche
A
cura del dottor Giuseppe Nacci - tratto
dal libro: “Mille Piante per guarire dal Cancro senza Chemio”
dicembre 2010
Le Multinazionali OGM
cercano, in sostanza, di produrre molecole farmaceutiche come
l’Insulina e altri ormoni umani, oppure vaccini o sieri (questi ultimi
a base di Anticorpi Monoclonali [Monoclonal AntiBodies, MoAbs]),
o molecole proteiche di altra struttura biochimica (Lattoferrina, Ormone
di Crescita, Antigeni neoplastici, etc…) tramite piante OGM, definite
come “bio-reattori” o “bio-fabbriche”.
Mentre era, ed è, eticamente corretto produrre molecole farmaceutiche
tramite ceppi di Escherichia Coli o di altri micro-organismi
tenuti in laboratori protetti, un chiaro rifiuto etico e morale deve
immediatamente sorgere all’idea di impiegare Pomodoro, Mais, Soia, e
altre piante, in campo aperto o in serra (sia pure in laboratorio
protetto) per produrre molecole bio-farmaceutiche, cioè proteine che
vengono successivamente estratte dalla pianta ad uso di Insulina e altri
ormoni umani, vaccini o sieri (questi ultimi a base di Anticorpi
Monoclonali [Monoclonal AntiBodies, MoAbs]), o molecole proteiche
di altra struttura biochimica (Lattoferrina, Ormone della Crescita,
Antigeni neoplastici, etc…: a questo punto, il rischio di
contaminazione ambientale avrebbe conseguenze tremende a livello
sull’intera specie di quel tipo di pianta utilizzata per produrre la
particolare molecola proteica, poiché la specifica pianta OGM (“bio-reattore”
o “bio-fabbrica”, entrando nella catena alimentare animale o umana,
provocherebbe l’assorbimento di questa particolare molecola proteica
bio-farmacalogica da parte dei sistemi digestivi animali e umani, con
effetti assolutamente sconosciuti, ma sicuramente dannosi.
Ad esempio, si è
prodotto un vaccino a base di MoAbs contro l’Epatite B, ottenuto dal
professor Charles Arnitzen, a Phoenix, Arizona. In seguito, si è
prodotto anche un vaccino a base di MoAbs contro la Dissenteria,
ottenuto dai professori Richter e Arnitzen, a Phoenix, Arizona da piante
OGM bio-reattori (Patate).
Si stanno anche mettendo a punto vaccini da piante OGM contro la
Tubercolosi e contro il Melanoma Maligno umano, quest’ultimo
sfruttando le piante di Tabacco, ma si pensa anche da Graminacee (Grano,
Riso, Mais).
Può essere utile riportare qui di seguito vecchi lavori bibliografici
(1997-2001) sulla preparazione di piante OGM per produzione di
bio-farmaci, fra cui soprattutto vaccini (vedi BIBLIOGRAFIA IN FONDO al
presente documento)
Molte sono quindi le molecole bio-farmacologiche che le Multinazionali
OGM e chemio-farmaceutiche intendono proporre sul mercato farmaceutico
mondiale.
E’ pertanto necessaria
una lunga disamina su queste bio-molecole, allo scopo di valutare:
Effettivi vantaggi in Medicina dal loro uso, a prescindere dal metodo di
produzione di tali bio-farmaci.
Pericoli derivanti da ingestione involontaria di piante OGM (bio-reattori)
produttrici di tali bio-farmaci.
Principali campi di applicazione dei bio-farmaci di cui si ipotizza la
possibile produzione su larga scala tramite piante OGM (bio-reattori).
Oncologia
1) Bio-farmaci
anti-cancro:
Anticorpi Monoclonali (si autoveicolano sulle cellule tumorali).
La validità del loro
impiego in terapie mediche attuali sono scarse: vedi “ Gli
Anticorpi Monoclonali nella terapia anti-cancro “ http://www.mednat.org/cancro/Allegato%2042.pdf
]).
Da circa dieci anni si
sta assistendo alla commistione di Immuno-Terapia associata con
Chemioterapia: nella fattispecie, impiegando Anticorpi Monoclonali
prodotti per ingegneria genetica dalle Multinazionali
Chemio-farmaceutiche in associazione con chemioterapici, con risultati
superiori alla semplice Chemioterapia (Sobrero A.: Journal of Clinical
Oncology, 2006, ASCO Annual Meeting Supplement, pp: 3544 ; Axel Grothey:
Journal of Clinical Oncology, vol. 26, No.33, 2008, pp.: 5326-5334;
Fairooz Kabbinavar, Journal of Clinical Oncology, vol. 23, No. 16, 2005,
pp: 3697-3705). Ma va ribadito che Anticorpi Monoclonali usati da soli
in tumori diffusi, senza Chemioterapia, ottengono in genere risultati
superiori. Ad esempio, nel 1999 venne addirittura dimostrato che
Anticorpi Monoclonali (anti HM1.24), usati senza Chemioterapia, in
animali affetti da Mieloma Multiplo, determinavano l’attivazione di
una efficace risposta immunitaria globale contro il Mieloma Multiplo
stesso (Maasaki, Blood, vol.93, No.11, June 1, 1999, pp. 3922-3930), e
capaci di indurre, in animale, risposta immunitaria cito-tossica mediata
da linfociti, con regressione completa di malattia, anche se presa in
stato avanzato. Gli Anticorpi Monoclonali (MoAbs) hanno però il limite,
non superabile in alcun modo, della loro scarsa capacità di
penetrazione nella massa tumorale a causa dell’elevata Pressione di
Fluido Interstiziale del tumore (vedi: Gli Anticorpi Monoclonali
nella terapia anti-cancro;
(http://www.mednat.org/cancro/Allegato%2042.pdf).
La Risposta Immunitaria,
indotta contro il tumore, avviata attraverso l'utilizzo dei Globuli
Bianchi (Natural Killer) si è dimostrata di più riconosciuta
sicurezza, con l’estrazione dei Linfociti dal tumore, loro
coltivazione in ambiente sterile, e quindi loro successiva
reinoculazione endovenosa nel paziente. A scopo di esempio si riportano
gli ottimi risultati (Remissione Totale o Parziale) ottenuti nel 24%
dall’italiano Prof. Giancarlo Pizza di Bologna su circa centoventi
(120) pazienti fra il 1986 e il 2001 (Pizza Giancarlo: Immunotherapy
of metastatic kidney cancer, Int. J. Cancer, 94, pp.109-120, 2001;
http://www.mednat.org/cancro/Allegato%2043.pdf]).
Ma una Risposta
Immunitaria contro il cancro è facilmente ottenibile mediante semplice
alimentazione povera di proteine e ricca di vitamine e di enzimi
proteolitici (vedi cap. 4 e cap. 17 [terapia Metabolica]) attivando in
tal modo i Natural Killer prodotti dai linfonodi posti in
prossimità del tumore (se non vengono tolti prima dal chirurgo !!!).
Sull’azione dei Natural killer vedi “Le Scienze, ottobre
1994, N. 314, pp. 42-50,; e J.Ding: “Come agiscono le cellule
killer”. Le Scienze, 1994, pp.: 28-34
(http://www.mednat.org/cancro/Le%20Scienze%201994_%20Natural%20Killer.pdf
)
Rischi derivanti
dalla produzione di Anticorpi Monoclonali tramite piante OGM:
Vi è pericolo di malattie auto-immuni a partenza gastro-intestinale,
totalmente sconosciute poiché ancora non esistenti. Si può stimare che
gli Anticorpi Monoclonali anti-cancro potrebbero ridurre la naturale
capacità di reazione anticorpale dell’organismo contro il cancro e
altre malattie neoplastiche (leucemie, linfomi, sarcomi, etc…), a
causa di diverse reazioni biochimiche quali ad esempio l’attivazione
di linfociti T soppressori, oppure di reazioni crociate auto-immuni
contro antigeni di tessuti sani di altri organi o apparati….
2) Bio-farmaci
anti-cancro:
antigeni neoplastici (a scopo immuno-attivante delle difese immunitarie)
Validità del loro
impiego in terapie mediche attuali: buono, però estremamente costoso e
del tutto immotivato, essendo facilmente ottenibile una Risposta
Immunitaria contro il cancro mediante semplice alimentazione povera di
proteine e ricca di vitamine e di enzimi proteolitici (vedi cap. 4 e
cap. 17 [terapia Metabolica]), e visualizzabile facilmente con
Eco-tomografie, TAC, Risonanza Magnetica o PET, che possono documentare
l’incremento o meno di dimensione dei linfonodi prossimali al tumore
maligno, con assenza di captazione del Fluoro 18-Desossiglucosio,
convalidando così quanto già dimostrato dagli scienziati americani fin
dal 1994 sull’attivazione dei Natural Killer di questi
linfonodi prossimali alle masse tumorali
(http://www.mednat.org/cancro/Le%20Scienze%201994_%20Natural%20Killer.pdf
)
Malattie
autoimmuni, Asma, Allergie, Intolleranze alimentari
Le Malattie auto-immuni
più note e conosciute, verso le quali la Medicina Ufficiale non può
far nulla, a parte la somministrazione di cortisonici e altri farmaci
“sintomatici”, cioè che curano il sintomo della malattia, ma
non la sua causa, sono moltissime. Qui di seguito si fa un breve
elenco delle più comuni:
Occhio :
uveite focoanafilattica, oftalmia simpatica
Ghiandole
salivari
: Morbo di Sjogren
Tiroide:
Iper-tiroidismo (Malattia di Flajani-Graves von Basedow); Ipo-tiroidismo
(Tiroide cronica di Hashimoto)
Paratiroidi
: Ipo-paratiroidismo
Polmoni
:
Fibrosi polmonari di varie patologie sistemiche auto-immuni o per
alveoliti allergiche di varia origine (forse anche malattia primitiva
del polmone, quale propria FIBROSI POLMONARE PRIMITIVA: Malattia di
Hamman-Rich);
Cuore:
Fibrosi endomiocardica
Stomaco:
Gastrite cronica atrofica con anemia perniciosa.
Pancreas
: Diabete Mellito Insulino-Dipendente o di Primo Tipo (o Diabete
Giovanile).
Fegato:
alcune forme di cirrosi biliare.
Intestino:
Morbo celiaco (Sprue-celiaco, o Celiachia), Malattia di Wipple,
Enteropatie proteino-disperdenti, Malattia di Crohn, Colite
granulomatosa (Malattia di Crohn del Colon), Retto-Colite
Ulcero-Emorragica.
Surrenali:
Atrofia surrenale primitiva.
Reni e polmone:
Sindrome di Goodpasture, Glomerulonefrite cronica membrano-proliferativa.
Testicoli
: sterilità maschile.
Articolazioni
: Malattia reumatica, Poliartrite Reumatoide, Spondilo-artrite
Anchilopoietica.
Collagenopatie:
Lupus Eritematoso Sistemico (LES); Poli-Artrite Nodosa,
Dermato-Poli-Miosite, Sclerodermia, Connettivite Mista, Sarcoidosi
(sospetta: forse eziopatogenesi da Herpes virus).
Cute:
Pemfigo e pemfigoidi.
Sangue:
Anemia emolitica autoimmune, Porpora trombocitopenica idiomatica.
Queste patologie sono
sostanzialmente una conseguenza di uno squilibrio immunitario, spesso
derivante da una alimentazione iper-proteica che diventa causa di
“DIS-BIOSI intestinale”, cioè di sovvertimento della normale flora
batterica intestinale (flora batterica saprofita), responsabile
dei fondamentali processi di assimilazione delle sostanze nutritive
(vitamine naturali) contenute nei cibi vegetali (frutta, verdura,
cereali, legumi, ortaggi). La perdita di questi “germi buoni” è
dovuta all’alimentazione iper-proteica, ricca di aminoacidi essenziali
(tutti e 9), della vitamina B12, e del glucosio (zucchero semplice)
liberamente disponibili nel tubo intestinale.
Il Glucosio e la
presenza di tutti e 9 gli aminoacidi essenziali sono la fonte necessaria
per lo sviluppo della flora batterica “cattiva”, cioè quella della
putrefazione.
L’intestino umano ha un volume di circa 6 litri e una superficie
enorme di circa 400-600 metri quadrati. Dalla gola fino all’ano sono
pertanto disseminate ben 150 stazioni linfonodali, importantissimi
presidi di Linfociti (globuli bianchi) che mantengono le difese
immunitarie a ridosso di questa che può essere senz’altro considerata
l’area più pericolosa e più critica del corpo: il lume intestinale,
ricchissimo di germi “buoni” e “cattivi”.
I due polmoni hanno
infatti una superficie totale molto più limitata: appena 80 metri
quadrati; la pelle, in un soggetto adulto, non supera i 2 metri quadrati
di superficie….
Su quest’immensa superficie intestinale si gioca quindi la differenza
fra uno stato di salute e uno stato di malattia. La massa fecale, in un
soggetto vegetariano, è costituita al 20-40% da germi “buoni”
(entero-batteri, o germi simbiotici o saprofiti). Questi
germi sono comunque presenti in tutti i soggetti nella parte alta
dell’intestino (parte iniziale e media dell’intestino tenue: duodeno
e digiuno). Essi appartengono ad oltre 400 specie, tra i più importanti
si evidenziano: Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus
acidophilus, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus
lactis, Lactobacillus rhamnosus; altri: Edwardsiella, Citrobacter,
Providencia, Arizona, Escherichia coli, Enterobacter,
Serratia, Klebsiella, Pseudomonas, Shigella,
Vibrio, Proteus, etc…
Anche alcune sottospecie di questi germi sono comunque patogene (Vibrio
colerae, Shigella dissenteriae, Pseudomonas aeruginosa).
In ogni caso, sono tutti
germi aerobi, cioè hanno tutti bisogno di Ossigeno per vivere. Essi
sono gli artefici di quella SIM-BIOSI tra corpo umano e germi stessi che
consente un buon equilibrio nutrizionale di assimilazione delle vitamine
da parte dell’uomo in cambio di un habitat ideale alla proliferazione
dei questi medesimi.
Questi batteri non sono danneggiati dall’alimentazione vegetariana,
pur essendo la frutta, la verdura, gli ortaggi, le spezie ricchissimi di
sostanze germicide, fungicide e parassicide (es.:
Allicina, contenuta in Allium species). Viceversa, questi germi
aiutano enormemente il fisico a digerire e quindi ad assimilare le
migliaia di vitamine naturali contenute nei cibi vegetariani.
La massa fecale, nella parte iniziale dell’intestino, conterrà circa
1 milione di questi germi per 1 grammo di massa di escrementi. Via via
che la massa fecale scende nel tubo intestinale aumenta la sua
percentuale di germi simbiotici o saprofiti (germi
“buoni”), raggiungendo anche il valore di 10 milioni di germi per 1
grammo di feci.
Nella parte bassa
dell’intestino (Colon) cominciano però a formarsi colonie di germi
completamente diversi da quelli “buoni”: sono i germi della putrefazione,
capaci di sopravvivere anche in assenza di ossigeno: Bacteroides,
Pepto-streptococchi, etc…
La quantità di questi germi presenti nelle masse fecali aumenta a
dismisura, raggiungendo valori compresi fra 1 miliardo e 100 miliardi di
germi “cattivi” per grammo di massa fecale.
Questi germi “cattivi” dovrebbero esistere solo nella parte finale
dell’intestino, ma purtroppo non è così: un’alimentazione
sbagliata tende infatti a far sì che questi germi “risalgano”
l’intestino, raggiungendo zone dove non dovrebbero proliferare, come
ad esempio l’Helicobacter pylorii che nello stomaco è poi
causa di gastrite e di ulcera gastrica, rigonfiamento gassoso dello
stomaco (con possibile effetto di “spina irritativa” al cuore).
La proliferazione
abnorme di questi germi “cattivi” avviene quando trovano nutrimento
in un’alimentazione iper-proteica e ricca di glucosio.
Ma anche il latte, il formaggio e altri suoi derivati hanno la loro
grave responsabilità: la Caseina, contenuta nel latte e nei suoi
derivati, aiuta enormemente a ridurre le quantità di ossigeno presenti
nel tubo intestinale, grazie alla sua capacità di “incollare” le
pareti intestinali fra loro (riducendo enormemente, inoltre, il volume
intestinale disponibile per l’assimilazione delle vitamine naturali
stesse).
L’importanza di questi germi “cattivi”, come causa di patologie
successive, è data dal fatto che essi rubano spazio e terreno ai germi
“buoni”, cioè ai simbiotici o saprofiti.
L’organismo umano perde così, a questo punto, la possibilità di
assimilare le preziose vitamine naturali.
La presenza dei germi della putrefazione apre poi la strada ai funghi
(candide), le quali a loro volta apriranno la strada ai parassiti
(vermi) intestinali.
La presenza dei
parassiti (vermi) intestinali è un fenomeno molto diffuso nella
popolazione italiana attuale, benché notevolmente sottostimata. Un
valore ematico facilmente ottenibile è quello della percentuale di
EOSINOFILI presenti nell’”Ematocrito con formula”.
Intolleranze alimentari, allergie (asma compreso) e gran parte delle
malattie auto-immuni (o forse tutte) hanno, o avrebbero, quindi come
unica causa (ezio-patogenesi) la presenza di parassiti (vermi)
nell’intestino.
Nell’ASMA, nelle malattie allergiche, nelle intolleranze alimentari
sono presenti percentuali di EOSINOFILI superiori al 2% (valore limite
che non si dovrebbe superare);
Nelle allergie sono presenti le IgE; quest’ultime sono viceversa
assenti nelle intolleranze alimentari.
NOTA: In merito
all’allergia e alle intolleranze alimentari si ritiene, in contrasto
con la linea di molti allergologi, che sia le intolleranze alimentari
che le allergie (compreso l’Asma) siano riconducibili ad un unico
quadro ezio-patogenetico: squilibrio immunitario da disbiosi
intestinale.
In questi pazienti è però necessario mantenere una alimentazione
proteica almeno settimanale (cioè una sola volta alla settimana) fatta
di pesce, carne e uova (biologiche), ciò allo scopo di evitare
pericolosi shock anafilattici in caso di errate o mancate regole
alimentari nella fase di “svezzamento” alimentare vegetariano
impostato, soprattutto se attuate in assenza della vitamina F, che dev’essere
invece regolarmente assunta a scanso di possibili fenomeni allergenici.
Viceversa sarebbero comunque da eliminare per molto tempo il Latte e i
suoi derivati.
In merito allo zucchero bianco o di canna, e al lievito (Pane, Pizza,
Birra), essi dovrebbero comunque essere vietati per molto tempo.
Di recente, le
Multinazionali chemio-farmaceutiche e OGM hanno però iniziato ad
ipotizzare l’utilizzo di Anticorpi Monoclonali per la cura di queste
patologie, sia nel caso delle Malattie autoimmuni che nel caso delle
Allergie, dell’Asma e delle Intolleranze Alimentari.
Personalmente si ritiene del tutto improponibile il loro impiego sia sul
piano dei costi, sia sul piano di possibili effetti gravi non
prevedibili sulla salute degli stessi pazienti.
In merito poi al possibile utilizzo di piante OGM per la produzione di
Anticorpi Monoclonali per la cura di dette patologie, il rischio
ambientale che si avrebbe sulla catena alimentare animale e umana è
assolutamente inaccettabile, causa i gravissimi rischi di morte per
shock anafilattici e di altro genere.
Malattie
infettive
Molte piante si sono
dimostrate efficaci nella cura di malattie infettive, che spesso la
disinformazione mediatica chemio-farmaceutica tende a ignorare.
Ad esempio, diverse piante si sono dimostrate attive contro la Sindrome
da Immuno Deficenza Acquisita (AIDS), sia attivando la risposta
immunitaria contro il sospetto retrovirus HIV (o altro agente patogeno),
sia intervenendo a livello stesso del DNA della cellula umana (linfocita
T) infettata (Kaleab Asres: Naturally derived anti-HIV agents,
Phytotherapy Research, 19, pp: 557-581, 2005)
VEDI su: http://www.erbeofficinali.org/dati/nacci/studi/piante%20anti-AIDS.pdf
Vaccinazioni contro
l’Epatite B, la Tubercolosi e altre malattie infettive sono quindi
accettate, ma non attraverso l’utilizzo di piante OGM (bio-reattori),
dato il grave pericolo di reazioni auto-immuni o di altro genere quali
ad esempio le reazioni d’ipersensibilità gastro-intestinale.
Esse si verificano in soggetti in cui la reattività all’antigene
(modificato o meno dalla flora batterica intestinale) sia stata
alterata. La nuova esposizione all’antigene (o ad uno molto simile)
provoca diverse reazioni anormali. Le reazioni d’ipersensibilità sono
di 2 tipi:
- mediate da anticorpi
(reazioni immunitarie di tipo immediato)
- mediate da cellule
(reazioni immunitarie di tipo ritardato)
Queste reazioni di
ipersensibilità sono state classificate da Gell e Coombs in 4 tipi
principali:
Ipersensibilità
di tipo anafilattico:
anticorpi IgE si legano ai Mastociti e ai Basofili mediante il frammento
Fc. Quando gli Antigeni reagiscono con questo Fc, si liberano amine
vasoattive e altri mediatori, che scatenano la reazione.
Ipersensibilità di tipo citotossico: gli Antigeni posti sulla superficie cellulare si combinano con gli Anticorpi. Ciò può provocare l’opsonizzazione e la fagocitosi senza Complemento, facilitare l’attacco da parte delle cellule, o determinare l’attacco del Complemento che promuove l’aderenza immunologia ai fagociti; l’effetto litico può dar luogo anche al danneggiamento della membrana cellulare da parte del Complemento.
Ipersensibilità
mediata da immuno-complessi:
gli Antigeni si combinano con gli Anticorpi per formare complessi che, a
loro volta, attivano il Complemento e il Fattore di Hageman
(il Fattore XII nella coagulazione del sangue) e aggregano le
Piastrine, trombosi di piccoli vasi, liberazione di amine vasoattive.
Ipersensibilità
mediata da cellule:
i Linfociti T che possiedono recettori specifici per gli Antigeni
vengono attivati dal contatto con questi Antigeni, proliferano, si
trasformano e liberano vari mediatori (Linfochine) che, a loro volta,
agiscono sui Macrofagi, sui Linfociti e su altre cellule per provocare
le reazioni dell’ipersensibilità di tipo ritardato.
Alla luce di quanto già
accaduto con le vaccinazioni contro l’influenza messicana H1N1 (www.mednat.org/vaccini/influenza_suina.htm
),
può essere quindi utile riportare qui di seguito alcuni dati di
approfondimento:
Anafilassi
(Parzialmente tratto dal
capitolo 13 di Jawetz E.: Microbiologia medica , V Edizione italiana,
tradotta da”Review of Medical Microbiology”, Jawetz E., 1980 LANGE
Medical Publications, Los Altos, California)
Può essere sistemica, cioè generalizzata, oppure locale, interessando
soltanto la cute, o le vie respiratorie o l’apparato
gastro-intestinale, o altri organi o apparati.
L’Anafilassi GENERALIZZATA comincia nell’uomo 5-30 minuti dopo la
somministrazione dell’antigene scatenante, con rossore, orticaria,
tosse parossistica, dispnea, vomito, cianosi, collasso
cardio-circolatorio, e shock. Le cause principali di morte sono
l’edema laringeo, l’edema massivo delle vie respiratorie, e
l’aritmia cardiaca. Le cause più importanti di anafilassi
generalizzata nell’uomo sono i farmaci (per esempio penicillina), i
prodotti biologici (per esempio i sieri animali), le punture d’insetto
(per esempio il veleno di ape o di vespa) e gli alimenti (per esempio i
crostacei).
L’Anafilassi LOCALE
insorge invece entro pochi minuti dal contatto (inalazione o
ingestione), ed è una reazione tra l’Antigene responsabile e
l’organo sensibile che va in shock: si manifesta comunemente come
febbre da fieno, asma, orticaria e vomito. Circa il 10% della
popolazione è incline a sensibilizzarsi spontaneamente a vari Antigeni
(allergeni) ambientali, per esempio pollini di ambrosia, graminacee o
alberi, alimenti e derivati epiteliali degli animali.
Questi soggetti sviluppano reazioni allergiche (atopia) quando vengono
esposti all’Antigene.
Esiste una marcata predisposizione familiare a questo tipo di affezioni,
ma ciascun individuo deve essere sensibilizzato dallo specifico
allergene prima di manifestare le reazioni atopiche.
Reazioni
anafilattoidi
(Parzialmente tratto dal
capitolo 13 di Jawetz E.: Microbiologia medica , V Edizione italiana,
tradotta da”Review of Medical Microbiology”, Jawetz E., 1980 LANGE
Medical Publications, Los Altos, California)
Queste reazioni sono simili all’Anafilassi, ma vengono scatenate
dall’inoculazione di sospensioni di particelle o di colloidi (Caolino,
solfato di Bario, Inulina, etc.) che attivano il Fattore di Hageman,
la Plasmina, la Callicreina, e la sequenza del Complemento.
Esse non hanno attinenza con le reazioni Antigene-Anticorpo (Ag-Ac) o
con l’allergia.
Reazione di
Arthus
(Parzialmente tratto dal
capitolo 13 di Jawetz E.: Microbiologia medica , V Edizione italiana,
tradotta da”Review of Medical Microbiology”, Jawetz E., 1980 LANGE
Medical Publications, Los Altos, California)
Questa reazione di
ipersensibilità mediata da Anticorpi richiede una grande quantità di
complessi Antigene–Anticorpo (Ag-Ac) che fissano il Complemento,
attraggono i Leucociti polimorfonucleati e vengono fagocitati da essi.
Le cellule liberano enzimi lisosomici che causano lesioni tissutali,
tipicamente con vascuolite delle pareti dei vasi sanguigni. Qualsiasi
classe di Immunoglobuline (Anticorpi) fissanti il Complemento può
provocare la reazione di Arthus, e a livelli più elevati di Anticorpi
corrispondono lesioni più intense; si richiedono livelli anticorpali
almeno mille volte superiori rispetto a quelli necessari per
l’anafilassi descritta sopra, e complessi Ag-Ac possono quindi
provocare la reazione di Arthus.
Mentre nell’Anafilassi le modificazioni nella struttura dei tessuti
sono limitate a vasodilatazione, edema e pochi Leucociti
polimorfonucleati, la reazione di Arthus è caratterizzata da una
infiammazione più intensa. Essa inizia con trombosi di piccoli vasi
circondati da edema e da intensa infiltrazione di Leucociti
polimorfonucleati; quindi si sviluppano aree di necrosi nelle pareti dei
vasi sanguigni. I Neutrofili degenerano e i loro frammenti vengono
fagocitati da cellule mononucleate e da Eosinofili.
Malattia da siero
(Parzialmente tratto dal
capitolo 13 di Jawetz E.: Microbiologia medica , V Edizione italiana,
tradotta da”Review of Medical Microbiology”, Jawetz E., 1980 LANGE
Medical Publications, Los Altos, California)
Insorge dopo 4-18 giorni
dalla penetrazione dell’antigene proteico (es.: molecole proteiche
come MoAbs o altro presenti nella pianta OGM) nel flusso ematico (es.:
sistema gastro-intestinale), con febbre, orticaria diffusa, tumefazioni
articolari e ingrossamento dei linfonodi e della milza. Alcuni tessuti
possono anche presentare reazione di Arthus, ma anche vasodilatazione,
edema e contrazione dei muscoli lisci (come nell’Anafilassi). Il
meccanismo è il seguente: dopo la somministrazione di una grande
quantità di Antigene (es: penetrazione dell’Antigene proteico come ad
esempio Anticorpi Monoclonali esogeni di derivazione da pianta OGM nel
flusso ematico del sistema gastro-intestinale), la loro concentrazione
nel sangue declina gradualmente e, nello stesso tempo, comincia la
produzione di Anticorpi da parte dell’organismo. La presenza
simultanea di Antigene e di Anticorpi porta alla formazione di complessi
Ag-Ac solubili che scatenano la risposta immune, combinando la
vascuolite con la liberazione di mediatori chimici, e determinando
ulteriori danni a cascata su tutti gli organi….
Ulteriori dati:
6/02/02
I diabetici
chiedono che siano effettuati test di controllo più rigidi
sull'effettiva sicurezza dell'insulina transgenica.
Fonte: The Globe and Mail, Canada
In Canada, la Society
for Diabetic Rights e alcuni medici hanno chiesto che venga avviata
una pubblica inchiesta sulla sicurezza dell'insulina OGM data la
crescita costante del numero di casi in cui il prodotto si è dimostrato
nocivo o addirittura letale. La Society ha inoltre chiesto che l'Health
Canada faccia in modo che l'insulina derivata dagli animali venga
resa più facilmente reperibile sul mercato. Avvalendosi della legge che
permette il libero accesso alle informazioni, la Society ha
scoperto che nel gennaio 2001 otto cittadini canadesi erano morti dopo
aver fatto uso dell'insulina sintetica e che altri 465 avevano
denunciato reazioni negative alla sostanza. Per contro, soltanto nove
malati avevano reagito negativamente all'insulina derivata dai suini e
nessuno a quella derivata dai bovini. Negli USA si sono registrati 92
decessi e ben 4000 casi di reazioni negative all'insulina sintetica.
26/04/02
Presto
disponibile una varietà di riso OGM in grado di produrre le stesse
proteine contenute nel latte materno
Fonte: Nature, UK, di
Helen Pearson.
Una delle ultime trovate
della biotecnologia pare riguardi la manipolazione genetica di piante e
animali allo scopo di ottenere sostanze proteiche identiche a quelle
contenute nel latte materno, risolvendo i problemi di tutte quelle madri
che non possono allattare i propri figli. Un gruppo di scienziati
dell'Università della California, guidati da Yuriko Adkins, ha
modificato una varietà di riso inserendovi il gene responsabile della
produzione della lattoferrina, un enzima del latte necessario ai neonati
per metabolizzare il ferro e combattere le infezioni. Per essere
commercializzato il riso così ottenuto dovrebbe essere approvato dall'FDA,
le cui leggi, tuttavia, prevedono, a tutt'oggi, soltanto la
regolamentazione di piante OGM in grado di produrre medicinali o
pesticidi. Ne consegue che tutto il sistema di norme dell'FDA dovrebbe
essere adeguatamente rivisto prima che la produzione a scopo commerciale
del riso che produce lattoferrina o di altri organismi geneticamente
modificati allo scopo di produrre sostante proteiche utili all'uomo
ottengano l'autorizzazione.
10/07/02
Concesso il brevetto ad una varietà di granturco OGM contenente un
gene umano.
Fonte: Pioneer Press, USA, di Paul Elias.
L'Ufficio Brevetti statunitense ha concesso al Scripps Research
Institute un brevetto che consente al laboratorio di ricerca di
controllare in maniera esclusiva alcune delle più interessanti proteine
umane ottenute attraverso la coltivazione di vegetali OGM. A detenere i
diritti commerciali delle specie brevettate è la Epicyte
Pharmaceutical Inc. di San Diego. L'azienda, insieme alla consociata
Dow Chemical Co., spera di poter ottenere gli anticorpi contro il
virus dell'herpes attraverso la modificazione genetica del granturco e
di produrre poi con essi un gel ad azione locale. La società spera di
poter iniziare a sperimentare il gel sui pazienti a partire dal prossimo
anno.
Negli
USA già esistenti più di trecento coltivazioni sperimentali segrete di
piante OGM per la produzione di sostanze medicinali.
Fonte: Genet. 11/07/02
Secondo una recente
relazione pubblicata da Genetically Engineered Food Alert Coalition,
un'associazione statunitense costituita da gruppi di consumatori e di
ambientalisti, una nuova tipologia di contaminazione genetica sarebbe
alle porte, quella cioè rappresentata dai vegetali geneticamente
modificati allo scopo di ottenere sostanze farmacologiche. Le piante,
che a quanto pare vengono già coltivate in ben 300 campi sperimentali
segreti sparsi in tutti gli Stati Uniti, includono specie modificate per
produrre sostanze che inducono l'aborto, ormoni della crescita, sostanze
per la coagulazione sanguigna e la tripsina, un allergene. Larry Bohlen,
direttore del progetto Health and Environment Programs presso la
sezione americana dell'associazione ambientalista Friends of the
Earth e membro della Coalizione, ha dichiarato a proposito "un
solo errore da parte di una multinazionale e ci ritroveremo tutti a
ingerire attraverso i cereali che consumiamo quotidianamente medicinali
prescritti ad altri".
03/12/02
L'Ucraina pronta a produrre farmaci dalle piante per coprire il
fabbisogno nazionale.
Fonte: Large Scale Biology Corporation, USA.
Lo scorso 5 Novembre il vice primo ministro ucraino Volodymyr
Seminozhenko ha firmato un accordo ufficiale con due aziende
farmaceutiche per avviare la produzione locale di medicinali attraverso
la modificazione genetica delle piante. Le due aziende che metteranno a
disposizione le proprie tecnologie collaborando con gli scienziati
ucraini per la produzione di proteine e vaccini sono l'americana Large
Scale Biology Corporation (Nasdaq: LSBC) e la tedesca Icon Genetics
AG. È probabile che in futuro a queste due si aggiunga qualche
azienda farmaceutica ucraina.
12/12/02
Criticate dagli scienziati le nuove tecniche di modificazione
genetica.
Fonte: The Observer, di Antony Barnett e Robin McKie.
Un gruppo di ricercatori ha messo a punto una tecnica per accelerare i
processi evolutivi inserendo i geni promotori del cancro in organismi
animali e vegetali. Grazie a tale metodo è possibile creare nel giro di
qualche mese centinaia di specie mutanti, che normalmente si
genererebbero in natura nell'arco di millenni.
Tale tecnica, detta morfogenesi e adoperata nella creazione di nuove
specie animali e vegetali ha suscitato le proteste di gran parte degli
esponenti della comunità scientifica e degli ambientalisti.
Secondo alcuni, infatti, tale procedura potrebbe risultare nelle
creazione di organismi con geni promotori del cancro che potrebbero poi
essere rilasciati nell'ambiente. Tuttavia la Morphotek, azienda
statunitense responsabile dell'invenzione della tecnica, afferma che
essa potrebbe rivelarsi utilissima per le aziende agricole e
farmaceutiche in quanto permette di isolare specie dalla resa
vantaggiosa come vegetali in grado di resistere alla siccità o mucche
dal latte più nutriente.
I geni promotori del cancro infatti determinano mutazioni a catena nelle
piante, nei mammiferi e nei microrganismi in cui vengono inseriti e dai
cui si generano poi migliaia di mutanti che diventano oggetto per la
ricerca di caratteristiche utili.
16/12/02
Negli Stati Uniti ricavati dal tabacco farmaci per la cura del
cancro.
Fonte: Los Angeles Times, USA.
L'azienda
farmaceutica Large Scale Biology Corp. sta sviluppando piante di
tabacco sulle cui foglie si generano cellule tumorali che vengono
successivamente estratte e sottoposte a studi di laboratorio allo scopo
di ricavarne un vaccino contro il cancro. Al momento sono sedici i
pazienti malati di tumore ai linfonodi a cui è stato somministrato il
nuovo farmaco in via sperimentale. La novità sta nel fatto che si
tratta non di un medicinale prodotto su larga scala bensì specifico per
la cura di una particolare tipologia di neoplasie, aprendo le porte alla
produzione di farmaci "fatti su misura". A causa del fatto che
il cancro al sistema linfatico si diffonde con lentezza ci vorranno anni
prima di stabilire l'effettiva efficacia del vaccino somministrato.
Tuttavia i primi dati sono confortanti. Durante una recente conferenza
tenuta a Philadelphia, gli scienziati della Large Scale Biology Corp.
hanno infatti dichiarato che, dopo aver ricevuto il vaccino, ben dieci
dei sedici pazienti hanno sviluppato cellule in grado di contrastare
quelle tumorali, una percentuale molto alta per un farmaco anti-cancro.
L'azienda si propone ora di elaborare la versione definitiva del farmaco
entro sei settimane al fine di poter provvedere alla cura di almeno
diecimila malati ogni anno.
15/12/04
Gli scienziati chiedono il bando degli OGM utilizzati nella
produzione di farmaci.
Fonte: Genet.
L¹UCS, (Union of Concerned Scientists), ha esortato l’USDA ad
imporre un bando immediato sulla produzione di Mais, Soia e altre piante
modificate per la produzione di farmaci e sostanze chimiche per uso
industriale. L’UCS ha inoltre raccomandato che l’USDA organizzi una
campagna per la promozione di sistemi di produzione alternativi più
sicuri. Gli scienziati hanno basato le proprie affermazioni sulle
conclusioni di uno studio recentemente completato da sei esperti che
hanno analizzato il sistema attuale di coltivazione di tali OGM,
arrivando alla conclusione che, se essi resteranno immutati, l¹ingresso
di tali alimenti nella catena alimentare sarà del tutto impossibile da
evitare. In sostanza, riassume lo studio, i consumatori americani
attualmente corrono il serio rischio di ingerire farmaci
involontariamente, con il semplice consumo di ciotole di cereali a
colazione !
14 marzo 2005
Olio
Extra Vergine OGM
A Chicago
vogliono produrre un acido oleico BT contro il tumore al seno
FONTE :
Assobiotec/Federchimica
Che la dieta
mediterranea fosse un rimedio salutare per le sindromi metaboliche è
noto da tempo, ma che i principi attivi contenuti nell'olio d'oliva
fossero implicati nella diminuzione del rischio di contrarre il tumore
al seno, è scoperta recente.
Un gruppo di
ricercatori della Northwestern University di Chicago, diretti da
Javier Menendez, ha recentemente pubblicato sul bollettino interno
dell'università gli esiti di uno screening associato all'assunzione di
olio extravergine d'oliva, verificando che un'alta percentuale di donne
a rischio dal punto di vista del tumore mammario per fattori secondari,
è risultata pressoché esente da danni citologici.
"L'acido
oleico contenuto nell'olio - afferma Menendez - riduce in misura
notevole i livelli di un oncogene, l'Her-2/neu, tipico della comparsa di
tumori estremamente aggressivi e dalla prognosi infausta. La relativa
semplicità di sintesi del principio attivo - continua - farà sì che,
con adeguati trattamenti bioingegneristici, lo si possa produrre con le
caratteristiche farmacologiche necessarie ad applicarlo come protettivo".
14 marzo
2005
Anche
l'ENEA studia un vaccino OGM contro l'AIDS
Fonte :
Repubblica
Per ora
siamo alla coltura dei virus dell’Aids sulle foglie di Tabacco, più
avanti (forse) i possibili antidoti: grandi quantità di farmaco a
prezzi ridotti e privi di effetti collaterali.
Finalmente
anche l’Italia è in prima linea nel campo della sperimentazione dei
vaccini vegetali.
E’ in fase di test sugli animali il vaccino anti-Aids ottenuto
trasformando piante di tabacco in “bio-reattori”, ossia economiche
ma efficaci fabbriche biologiche.
Le ricerche,
in corso nel centro di ricerche dell'ENEA alla Casaccia (Roma) e uniche
in Italia, toccano l’area delle biotecnologie vegetali, campo
all'avanguardia a livello internazionale. «I vaccini prodotti dalle
piante, hanno il doppio vantaggio di avere costi molto bassi e di non
richiedere una catena del freddo, così come accade con i vaccini
ottenuti con le tecniche tradizionali», spiega Rosella Franconi,
ricercatrice del dipartimento biotech dell’Enea, diretto da Eugenio
Benvenuto.
Per
realizzare un vaccino il primo passo è estrarre il materiale genetico
del virus che si vuole combattere.
Questo viene quindi trasferito in piantine nane di tabacco producendo
delle microabrasioni sulla superficie delle foglie con un semplice
sfregamento.
A questo
punto l'infezione nella pianta ha preso il via e comincia gradualmente
ad estendersi dalla foglia trattata al resto della pianta. La comparsa
di nuove foglie dall'aspetto meno florido e un po' arricciate è un
ottimo segno perché vuol dire che l'infezione è avvenuta.
A questo
punto non resta che estrarre dalle foglie le molecole di interesse
farmacologico e con queste realizzare il vaccino.
Nelle serre della Casaccia le piantine di tabacco trasformate in
“bio-fabbriche” lavorano anche alla produzione di un vaccino
terapeutico contro il tumore del collo dell'utero causato dal Papilloma
virus.
L’ENEA non
è comunque la sola struttura di ricerca a cimentarsi nel campo dei
vaccini vegetali. Già da qualche anno sono allo studio in tutto il
mondo vaccini per prevenire virus come l’Epatite B o il Melanoma
prodotti "ingegnerizzando" delle piantine come Patate o
Pomodori.
Negli Usa ad
esempio è in corso un test su 42 persone condotto dai ricercatori del Roswell
Park Cancer Institute che hanno modificato la pianta della Patata
con l'inserimento di un gene che riesce a far sviluppare una risposta
immunitaria contro l’epatite B. Il 60% del campione ha mostrato
segnali dello sviluppo di una buona immunità verso il virus Hbv dopo
aver mangiato un boccone della patata transgenica, dato che viene
riportato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze
Proceedings of National Academy of Sciences.
Un vaccino
commestibile potrebbe essere un modo più economico e pratico per
debellare il pericoloso virus, e un asso nella manica per realizzare
programmi globali di vaccinazione, ha riferito il coordinatore delle
sperimentazioni al Roswell Park Cancer Institute, Yasmin
Thanavala, precisando che il loro vaccino è più efficace e sicuro di
altri vaccini orali messi a punto in altri centri di ricerca del mondo.
Poiché il
vaccino commestibile contiene una sola proteina virale e non il patogeno
stesso, è impossibile che dia infezioni negli individui trattati con le
Patate.
Il grande
vantaggio di questi vaccini, oltre ai costi di produzione molto più
ridotti, sta nel fatto che permetterebbe di ovviare ai complessi metodi
di conservazione dei normali preparati vaccinali, necessità che rende
difficilmente applicabile su vasta scala campagne di vaccinazioni che
investano i paesi più poveri dove anche i mezzi di refrigerazione per
medicine e vaccini sono inesistenti.
Questo
vaccino potrà essere il primo di una lunga serie anche per Francesco
Sala, uno dei massimi esperti di biotecnologie, che lavora all'Università
Statale di Milano. Se il traguardo dei vaccini in piante biotech (OGM)
appare non più fantascienza resta, però, il grosso problema dei
finanziamenti: «Per la nostra ricerca all'Università di Milano
- afferma Sala - abbiamo ricevuto fondi pari a 50.000 euro per il
2004 e non ci sono ancora finanziamenti per il 2005. Una somma esigua,
se si considera che in Sud Corea, per ricerche analoghe, vengono
stanziati due milioni di dollari l'anno. Il problema è che questo
settore interessa poco le multinazionali, dal momento che i guadagni
sarebbero ridotti, ed è per questo che gli enti pubblici dovrebbero
farsene maggior carico stanziando fondi adeguati, poiché l'accesso alle
vaccinazioni è un interesse sociale senza confini”
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