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Come
lo vuoi il latte: alla diossina, all’aspartame o al 2-isopropyl thioxanthone?
Marcello Pamio - 25/11/2005
In
questi ultimi anni in ambito alimentare ne abbiamo viste e sentite di
cotte e di crude.
Sappiamo benissimo che i risultati di una globalizzazione sfrenata
legata ad una industrializzazione forzata e priva di umanità, sono, tra
le altre cose, dei cibi dal valore nutrizionale nullo e dal valore
energetico addirittura negativo: in pratica invece di fornire energia al
corpo, la sottraggono!
La cosa che però fa venire, visto che siamo in tema, il “latte alle
ginocchia”, è che la maggior parte di questo pseudocibo, chimico e
morto, è fatto ad hoc proprio per coloro che hanno bisogno della
massima qualità e della maggior integrità: gli uomini
in divenire, i bambini!
Tutti
i bambini, dalla nascita fino più o meno ai sette anni, giorno dopo
giorno, utilizzano al massimo le forze che hanno a disposizione per
strutturare e organizzare al meglio il proprio corpo (cellule, organi,
sistema immunitario, ecc.). Se a un bambino, in questa importantissima e
delicatissima fase evolutiva, gli viene dato da mangiare del cibo morto
e da bere del latte contenente diossina, 2-isopropyl thioxanthone o
antibiotici, come potrà mai completare naturalmente il suo processo?
La risposta ovviamente è scontata!
Premetto
subito che la diossina non è certo un antibiotico e non assomiglia
nemmeno a quel fotofissatore (2-isopropyl thioxanthone), detto Itx,
diventato famoso in questi giorni grazie a multinazionali come Nestlé e
Milupa.
La diossina è cancerogena, l’antibiotico (anti-bios, contro la vita)
a lungo andare deprime il sistema immunitario predisponendoci alle
malattie e rendendo virus e batteri più forti e resistenti (antibioticoresistenti).
E questo 2-isopropyl thioxanthone (Itx) che il corpo forestale ha
trovato nel latte per bambini piccoli?
Secondo le fonti ufficiali, questa sostanza chimica (il cui brevetto è
della General Electric) che serve per fissare le scritte sulle
confezioni in tetrapak, sarebbe, non si bene come, penetrata dentro il
contenitore inquinando il latte. Latte naturalmente dedicato a bambini
piccolissimi!
Le rassicurazioni, da parte di esperti della salute e/o dirigenti delle
multinazionali, non sono mancate. “Mamma non ti preoccupare: è tutto ok!”. “Se dentro il latte di tuo figlio sono stati trovati 250 microgrammi di
una sostanza chimica sconosciuta, non allarmarti: va tutto bene”.
Di
diverso avviso è l’agenzia governativa statunitense di protezione
ambientale E.P.A. (Enviromental
Protection Agency). Nella pubblicazione dal titolo “Human Health and Ecological Hazard Results” (che potrete scaricare
ciccando qui), la tabella 3-B.4 “Environmental
Hazard Ranking of Flexographic Ink Chemical” elenca una serie di
sostanze chimiche tra cui il nostro Itx. Alla voce 2-isopropyl
thioxanthone è scritto “Lowest
chronic value” (Valore cronico più basso) e un numero: 0,004
mg/L!
L’E.P.A. nel suo rapporto afferma che il valore
cronico più basso dell’Itx è di 0,004 milligrammi per litro che
corrisponde a 4 microgrammi per litro!!! E sottolinea il rischio (Hazard
rank) con una bella H, che sta per alto (High).
Ma come? Per gli esperti nostrani 250 microgrammi/litro sono
assolutamente innocui, per l’EPA invece 4 microgrammi/L presentano un
rischio alto? Boh, non capisco, ma d’altronde è normale visto che non
sono né biochimico, né medico.
Detto
questo però, la cosa che più da fastidio è sapere che il Direttore e
CEO della Nestlé, Peter Brabeck-Letmathe (membro direttivo anche della
farmaceutica Roche, sic!) ha dichiarato che la multinazionale svizzera e
il Ministero della Sanità italiano erano al corrente del problema del
latte fin da luglio scorso (!), e che fu deciso, addirittura in accordo
con l’Unione Europea, di smaltire le scorte fino a esaurimento, per
poi cambiare il processo di stampa sulle confezioni.
Avete capito? Se le dichiarazioni di Brabeck saranno confermate dalla
procura di Ascoli, che sta indagando, significherà che il ministero
della salute italiano ha permesso la commercializzazione per oltre 4
mesi di latte inquinato e dedicato a bambini piccolissimi!
Ovviamente la prassi impone al ministero della salute di querelare il
direttore della Nestlé per le sue pensantissime affermazioni.
Tra querele e controquerele, coloro che ci vanno di mezzo, come sempre,
siamo sempre noi e i nostri figli. Nessuno andrà in galera, nessuno
perderà il proprio miliardario stipendio, ma tutto andrà nel
dimenticatoio, e poi, tra un reality e una fiction, ci sveglieremo,
magari con un bel bicchiere di latte in mano, al prossimo scandalo
alimentare. E allora la nostra coscienza si desterà ancora, per poi
tornare….
E’
importante invece destarsi una volta per tutte comprendendo
l’importanza di una alimentazione sana e naturale. “Siamo fatti di
ciò che mangiamo”, per cui se mangiamo e beviamo porcherie chimiche
le nostre cellule codificheranno e si trasformeranno in “porcherie
chimiche”. Se non lo facciamo per noi almeno abbiamo il buon senso
pedagogico di farlo per i nostri bambini.
A questo punto la critica che sorge spontanea è che l’alimentazione
naturale biologica e/o biodinamica costa di più di quella chimica!
Certo è vero, ma è anche vero che se analizzassimo
criticamente quello che acquistiamo, ci accorgeremo che potremo
ridurre di moltissimo i soldi spesi eliminando la spazzatura chimica che
portiamo a casa ogni volta (patatine, cioccolatini, bibite gassate,
ecc.). Questi soldi risparmiati si possono investire in cibi sani, dei
quali ne bastano meno rispetto quelli di sintesi, perché conservano
tutte le sostanze nutritive. Mangiate un piatto di spaghetti di farro
biodinamici (seri) e capirete quello che sto dicendo.
Non solo, ma se devo dirla tutta, è molto meglio risparmiare in altre
cose (vestiti, accessori per cellulari e auto, vizi, ecc.) molto meno
utili, che ridurre la qualità del cibo che andrà a interferire
direttamente con la nostra salute.
Se
non credete che gli attuali cibi possono danneggiare la salute, leggete
il Rapporto dell’Istituto Nazionale di Salute (National Institutes of
Health) del 17 novembre 2005 sull’edulcorante (zucchero sintetico)
Aspartame (vedi articoli sull'argomento)
Il titolo è “First Experimental
Demostration of the Multipotential Carcinogenic Effect of Aspartame
Administered in the Feed to Sprague-Dawley Rats”, che tradotto fa
più o meno così: “Prima
dimostrazione degli affetti cancerogeni multipotenti dell’aspartame
somministrato nel cibo a ratti”. In pratica è la prima
dimostrazione scientifica seria che questa sostanza chimica è molto
pericolosa per la salute (aumento dei tumori maligni, dei linfomi e
leucemie nelle cavie) a dosi di soli 20mg/Kg (20 milligrammi per chilo).
Mi auguro che non ci siano più dubbi su
questo edulcorante chimico, che purtroppo si trova ancora sopra quasi
tutti i banconi dei bar e in quasi tutte le bevande dietetiche con la
scritta “Aspartame” o il codice “E951”.
Questo è solo un esempio che dovrebbe servire però per prendere
coscienza del fatto che siamo circondati da una chimica tossica e per la
maggior parte sconosciuta.
Però NOI, SE vogliamo, possiamo dire di NO a tutto questo.