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L’imbroglio
nella zuppa - l’industria del gusto
Di Hans-Hulrich Grimm - «L’imbroglio
della zuppa»
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IL LIBRO
«Grimm con questo
libro tocca i livelli massimi del giornalismo. Egli denuncia con nomi,
cognomi e indirizzi grandi manipolatori della salute pubblica, animati
anche loro da un grande ideale: perfezionare la natura, anche se ciò
determina il deterioramento della salute di milioni di persone.
Oggi ingeriamo tre chili di chimica all’anno solo nel pane: coloranti,
emulsionanti, esaltatori di sapidità e aromi naturali si mescolano in
una zuppa di “naturalità”.
Questo libro dovrebbe essere
obbligatorio nelle scuole»
Beppe Grillo
(…)
521
West 57th Street, New York, NY 10019. In
fatto di sapori questo è l’indirizzo più importante. Qui viene
composto l’odore del gran mondo, qui vengono progettate le gioie del
palato per tutto il globo, qui vengono stabilite le illusioni dei sensi
di domani. IFF, cioè International Flavors & Fragrances, primo
produttore al mondo di sostanze aromatiche.
Pur non riuscendo a rimanere del tutto incognito, il gruppo industriale
non fa vedere molto. Non vengono fornite informazioni al pubblico, non
esiste un ufficio stampa. E superflua è considerata anche un’agenzia
pubblicitaria. (…)
Anche le banche dati e gli archivi più forniti danno solo scarne
informazioni: fatturato annuo 1,1 miliardi di dollari, numero dei
dipendenti 4200. Diversi stabilimenti negli Stati Uniti, diverse filiali
in Europa. Anche qui lo stesso misterioso comportamento della centrale
di Hudson: «Per motivi legati alla politica dell’impresa», rende
noto la direzione della filiale tedesca, «si è purtroppo
impossibilitati a rivelare dettagli sulle attività della stessa».
Strano:
questo gruppo industriale influenza l’alimentazione di milioni di
persone. Regna sul sapore delle minestre e della carne in scatola, degli
spuntini da scaldare al microonde e della pizza surgelata. L’azienda
è molto innovativa, scopre costantemente nuovi aromi ed esperienze
gastronomiche. Avrebbe cose molto interessanti da riferire. (…)
Il suo reparto fragranze offre, al esempio, profumi che nei negozi hanno
la funzione di attirare i clienti e invogliarli all’acquisto. Alcune
ditte si servono della profumazione degli ambienti di uffici e
fabbriche per aumentare in una certa misura la solerzia dei loro
dipendenti. Per la progettazione d’impianti di condizionamento
dell’aria con interventi manipolatori non percepibili in modo
cosciente, l’IFF ha redatto un opuscolo che fornisce informazioni
sugli effetti dei diversi odori sulla psiche.
Irritazione e collera, purtroppo all’ordine del giorno in mote
aziende, possono ad esempio essere combattute con la melissa; contro
invidia e gelosia, che frenano la produttività d’interi piani di
uffici, il profumo di rosa fa miracoli. Depressione e malinconia vengono
allontanati dal basilico, il dispiacere dalla maggiorana. Si può invece
spruzzare la lavanda per combattere la diffidenza, oggi spesso mostrata
dai consumatori, mentre, secondo l’opuscolo, la camomilla ha un
effetto ipnotico. E nel caso dell’apatia, che inibisce sia la febbre
degli acquisti sia l’operosità sul posto di lavoro, l’IFF consiglia
il ginepro. (…)
Il
brevetto statunitense n.4.985.261 del 15 gennaio 1991 certifica una
scoperta grazie alla quale la carne viene dorata nel forno a microonde
in meno di 600 secondi utilizzando una speciale polvere aromatica,
oltretutto molto gradevole al palato. (…)
Il brevetto n. 4.988.532 del 19 gennaio 1991 assicura un procedimento
con cui viene esaltata la forza dolcificante di dolcificanti
artificiali, che elimina lo «spiacevole retrogusto» e rimuove
l’indesiderato sapore amarognolo, ad esempio nelle minestre
industriali. (…)
Una «zuppa di pollo con pasta» della Knorr contiene ad esempio solo
due grammi di «pollo secco» sotto forma di palline. E questo
corrisponde a sette grammi di carne di un vero pennuto. E nessun cuoco
al mondo, con queste quantità, può dare sapore al pollo a quattro
piatti di minestra. La Knorr ne è invece capace: con un grammo di «aroma»,
il sapore dalla fabbrica. (…)
La Maggì fa qualcosa di simile: nel cosiddetto «brodo di manzo» la
ditta ha sistemato 2,3 g di grasso di manzo e almeno 670 mg di estratto
di carne al litro. Quantitativamente, a detta dell’etichetta, la
percentuale maggiore è costituita da altre sostanze: sale iodato,
aromi, esaltatore di sapidità (glutammato di sodio, E 631, E 627).
(…)
I
riservati collaboratori dell’industria alimentare operano in un campo
che facilita di molto le prestazioni «under-cover», in quanto le
manipolazioni del sapore sono in un certo qual modo invisibili,
difficilmente rilevabili dai sensi dell’essere umano. Per
modificazioni del sapore sono spesso sufficienti quantità
incredibilmente piccole di sostanze chimiche. La 2-acetil-1pirrolina,
responsabile del sapore di crosta di pane bianco, è efficace già a una
dose di 70 milionesimi di grammo al chilo. E il mententiolo, con solo
0,2 miliardesimi di grammo al litro
dà il sapore del pompelmo fresco.
E il filbertono, quella sostanza che dà allo yogurt il sapore di
nocciola, sono sufficienti 5mg per aromatizzare un milione di litri
d’acqua.
Purtuttavia,
le quantità vendute di queste sostanze ultraefficaci sono
sorprendentemente elevate: solo in Germania ne vengono vendute
annualmente oltre 15.000 tonnellate, di cui 5100 costituite da aromi e
5500 di aromi fruttati. Questo è sufficiente per 15 milioni di
tonnellate di generi alimentari. Ogni cittadino, dal neonato
all’anziano, assume quotidianamente 500g di alimenti aromatizzati
industrialmente – la metà della razione alimentare giornaliera
media.
La
globale produzione mondiale di fragole basterebbe appena a coprire il 5%
del fabbisogno statunitense di prodotti a base di fragola.
Se si potesse quindi disporre unicamente dei veri frutti, solo uno su
venti dei fans americani della fragola potrebbe essere soddisfatto. Per
gli amici italiani dei dessert alla fragola, per gli appassionati
francesi della mousse alla fragola non rimarrebbe niente e, anche in
Germania, come afferma un controllore della qualità del grande
caseificio bavarese Muller, senza l’impiego dell’aroma sostitutivo,
«si può dire tranquillamente addio allo yogurt alla fragola».
Di questi piaceri virtuali ne esistono sorprendenti quantità in tutto
il globo perché le fabbriche di aromi vendono gli stessi sapori a
livello mondiale.
La ditta americana Bell Flavor & Frangances, con una filiale tedesca
nella sassone Miltitz offre, sotto il numero di ordinazione 470461,
mango e mandarino, a scelta «fruttoso» (numero di ordinazione 470277)
o «succoso» (471042). La fabbrica francese di aromi Aralco fa scorrere
virtualmente sia latte (704021) che miele (306080).
Gli
illusionisti tecnologici hanno reso possibili non solo imitazioni di
frutta e verdura, ma anche di cibi pronti: ci sono aromi all’hamburger,
alla pasta, al brodo di pollo. La Dragoco ha in magazzino il sapore di
carne con funghi (9/692075) e di gulasch (9/015309).
E visto che il moderno gusto trova sempre più soddisfazione nei
prodotti industriali, i laboratori possono tranquillamente imitarli: la
Dragoco offre sapore d’ananas tipo «frutta in scatola», la svizzera
Emil Flashsmann, oltre all’aroma Coca-Cola ha in offerta l’aroma «techno»,
con il «tipico sapore delle bevande energetiche alla moda». E Bell
offre un aroma naturale «tipo carne di manzo secca».