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Domenica 21 ottobre
2012 a Monastier (TV)
Congresso "Come siamo guariti dal diabete"
How we healed from diabetes (versione in inglese)
Come siamo guariti
dal diabete
Marcello
Pamio - "Effervescienza" inserto del mensile "Biolcalenda"
- 15 maggio 2012
Secondo
l’Associazione Americana per il Diabete (A.D.A.): «Il diabete è
una malattia cronico degenerativa incurabile».
Una definizione che non lascia alcun spazio a eventuali dubbi.
D’altronde è cosa risaputa da qualsiasi medico al mondo, che il diabete
ufficialmente non si può curare, una volta che si è manifestato, si può
conviverne più o meno bene, ma si è schiavi e dipendenti dai farmaci per
l’intera vita. Ma è proprio così?
Questo il tema del congresso che ha visto la partecipazione di circa 500
persone, tenutosi a fine marzo
all’Auditorium Vivaldi a San Giuseppe di Cassola (VI).
Tra i relatori
della serata, oltre a chi scrive, ci sono stati Gennaro Muscari, medico
omeopata docente
alla Scuola
di omeopatia di Verona, Giancarlo Vincenti presidente dell’Associazione
«Diabete
insieme»
di Portogruaro, e
infine – vero motivo dell’incontro - quattro persone che sono riuscite a
venir fuori dal diabete.
Andiamo per ordine.
Dopo la breve proiezione di spezzoni video presi da «Un equilibrio delicato», tratto da «The China Study», lo studio più completo mai realizzato al mondo sull’alimentazione; «Crudo & semplice», l’esperimento unico nel suo genere dove sei persone in 30 giorni di crudismo smettono di usare l’insulina, e infine il «Metodo Gerson».
Il
mio intervento è stato quello di fornire alcuni dati e informazioni
importanti per comprendere l’evoluzione storica della malattia.
Se infatti secondo il Bollettino dell’Accademia di medicina di New York
dal 1871 al 1933
«Il
tasso di mortalità del diabete a New York è passato da 2,1 per 100 mila
abitanti nel 1866 a 29,2 nel 1932»,
e
oggi, ogni 10 secondi una persona muore per cause legate al diabete e
due si ammalano, viene da sé che qualcosa di grave deve essere successo
negli ultimi settant’anni.
Cosa?
Grassi idrogenati.
Nel 1912 vengono commercializzati i cosiddetti
«grassi idrogenati».
Questi grassi creati dall’industria, non esistono in natura, quindi non
vengono riconosciuti correttamente dall’organismo e creano grossissimi
problemi alla salute, provocando disturbi cardiocircolatori, obesità,
danni alle membrane cellulari, malattie autoimmuni (diabete);
diminuiscono le HDL e aumentano le LDL; aumentano le infiammazioni e
interferiscono con l’insulina.
I grassi idrogenati si trovano nelle cosiddette margarine, quindi nella
stragrande maggioranza dei prodotti da forno, gelati, cioccolate, dolci,
ecc. Pure gli oli vegetali, prodotti a caldo e quelli che vengono
fritti, si snaturano completamente diventando tossici per le cellule e
quindi per l’organismo umano.
Insulino-resistenza.
Le cellule hanno sulla membrana esterna dei recettori specifici per
l’insulina: cioè delle speciali
serrature
che
si
aprono
solamente quando arriva l’insulina, facendo così entrare il
glucosio e togliendolo dalla circolazione sanguigna.
Tutti i grassi saturi di derivazione animale (carne, uova, pesce, latte
e latticini) e tutti i grassi idrogenati, si depositano nelle membrane
esterne delle cellule, provocano la deformazione dei recettori.
Risultato: le cellule diventano
sorde
all’insulina.
Nonostante il pancreas funzioni correttamente e vi sia insulina in
circolazione, le cellule non sono in grado di usare al meglio l’ormone,
e quindi si ha iperglicemia (diabete).
Acidosi.
Tutte le proteine di origine animali e tutti gli alimenti raffinati e
pastorizzati (cereali, farine, zuccheri, ecc.), dopo il metabolismo
rilasciano ceneri acide che hanno come risultato far aumentare
l’acidità.
L’acidità, oltre a mettere in allarme l’intero organismo e far scattare
i meccanismi di protezione (alcalinizzazione degli acidi), induce alti
livelli di cortisolo (l’ormone
dello stress)
secreto
dalle ghiandole surrenali, con lo scopo di contrastare le infiammazioni.
L’aumento di cortisolo da una parte fa aumentare la glicemia, e
dall’altro provoca una errata distribuzione del tessuto adiposo nel
corpo, soprattutto nella pancia che si sa essere un grasso che partecipa
all’insulino-resistenza.
Il cane che si morde la coda!
Caseina.
«La
capacità delle proteine del latte vaccino di causare l’insorgenza del
diabete di tipo1 è ben documentata»!
Questa pesante
affermazione è il risultato dello studio pluridecennale
sull’alimentazione prima citato («The China Study»).
La spiegazione è abbastanza semplice e logica: se frammenti proteici di
caseina finiscono nel sangue, il sistema immunitario interviene subito.
Infatti nel
«liquido
peculiare»
- come lo definiva il grande Goethe – non possono esserci sostanze
estranee a quelle predisposte dalla Natura.
Siccome la proteina del latte (caseina per l’80-85% circa) è quasi
identica alle proteine del pancreas (cellule Beta), il sistema
immunitario, in una situazione di tossiemia generalizzata, potrebbe
finire per attaccare le cellule del pancreas che producono insulina.
Risultato: diabete infantile di Tipo-1.
Pensiamo a quanti neonati oggi, su consiglio pediatrico, vengono
svezzati erroneamente con latte vaccino, fin dai primi giorni e forse
capiremo quanto alto è il rischio che sviluppino seri problemi di
salute, anche perché è bene ricordare che la mucosa intestinale di un
neonato non è ancora completa e quindi è molto più permeabile di un
adulto.
Sangue
Il sangue, definito dal grandissimo illuminato Johann Wolfgang von
Goethe un "liquido molto peculiare", è fondamentale per l'intero
organismo e la sua vita.
Bagna e permea tutte le cellule del corpo, trasporta il "calore" e i
nutrienti fondamentali, come l'ossigeno, e dall'altra porta via gli
scarti tossici del catabolismo.
Un sangue ottimale, liquido, con un pH tra i 7,35 - 7,45, permette la
vita e quindi la salute; viceversa un sangue denso, colloso, pregno di
sostanze tossiche tra cui i grassi saturi animali predispone a tutte le
malattie, compreso il diabete.
In quest'ultima patologica condizione, nonostante la funzionalità
normale del pancreas, l'insulina non potrà mai svolgere il suo compito
(far entrare il glucosio nelle cellule), proprio per l'impossibilità di
arrivare correttamente nei recettori posti nelle membrane cellulari.
Vaccinazioni
pediatriche
In un corpo in formazione come quello di un neonato, privo totalmente
del sistema immunitario (per essere maturo il S.I. impiega anni), iniettare veleni tossici come formaldeide
(riconosciuto agente cancerogeno) e metalli pesanti come idrossido di
alluminio (e fino all'altro giorno un sale di mercurio), crea le
premesse per la manifestazione di patologie gravi come autismo e diabete
di tipo-1.
E' noto alla medicina infatti che i metalli pesanti (alluminio,
mercurio, cromo, cadmio, ecc.) bloccano l'attività di numerosi complessi
enzimatici e creano danni a quasi tutti gli organi (si depositano nei
corpi grassi come fegato, cervello, ecc.), principalmente all'organo
deputato allo smaltimento: il fegato.
I metalli competono con gli enzimi, ciò significa che se sono presenti
metalli, gli enzimi vengono debilitati e non possono funzionare. In
questa condizione di pericolosa intossicazione, le funzionalità
enzimatica del pancreas e detossicante del fegato vengono meno...
Molto interessante
l’intervento del dottor Gennaro Muscari.
Il dottor Muscari, che pratica omeopatia da più di trent’anni e si
occupa di alimentazione naturale da prima ancora della laurea, ha
spiegato come nelle università di medicina si studia prima che il
diabete è una malattia incurabile e poi che l’insulina presa dal
diabetico, dopo un certo periodo di tempo (da qualche mese a qualche
anno al massimo), il pancreas si ipotrofizza, cioè produce sempre meno
insulina, fino ad arrivare ll’atrofia completa.
Nel diabete di Tipo-1 questo avviene velocemente.
Non pensava
assolutamente che dopo 12 anni o addirittura 16 anni di insulina chimica
si potesse far tornare a far produrre insulina dal pancreas in maniera
naturale. Nessun medico lo pensa, eppure come
leggerete dopo dalle testimonianze, ciò è assolutamente possibile.
Il
dottor Muscari ha di nuovo ribadito i danni dei latticini per
l’organismo umano e il collegamento, venuto fuori dagli studi medici,
tra diabete di tipo-1 e la caseina dei latticini. Dati ufficiali che
parlano chiaro: con una alimentazione vegana si ha il 40% in meno in
insulina dopo sole 3 settimane e il 30% in meno di colesterolo.
Ha concluso il suo intervento rimarcando sull’importanza in tutti gli
ambiti, soprattutto nel diabete, dell’attività fisica. Cos’è lo zucchero
nel sangue? É la riserva di energia, è energia pura per essere usato.
Qualsiasi diabetico può fare a meno di prendere farmaci antidiabetici e
anche l’insulina semplicemente utilizzando lo zucchero in sovrappiù nel
sangue.
Il
dottor Giancarlo Vincenti ha invece raccontato la sua esperienza di
diabetico, risultato da un banale esame di routine. Non sapeva nulla sul
diabete e da quel momento ha frequentato congressi, riunioni anche
internazionali, e per ultimo fondando l’associazione di malati a
Portogruaro. Ha iniziato a sapere tutto o quasi, ma sempre basato sulle
conoscenze della medicina ufficiale. C’era qualcosa che mancava
all’appello, qualcosa che non tornava e che non quadrava. Di recente
approfondendo il discorso sulla dieta vegetariana e vegana è venuto a
conoscenza che si potevano ottenere dei risultati incredibili, come per
esempio abbandonare l’insulina. Dopo la visione del documentario
«Crudo & Semplice»
si
sta muovendo in questo versante.
Non ha ancora buttato via l’insulina, ma ci sta lavorando, con tutte le
difficoltà del caso tenendo conto delle abitudini e della situazione
famigliare.
Adesso veniamo alla parte più importante della serata.
Le testimonianze
Ermanno, età 62 anni, diabetico da 16.
Il
primo accenno del diabete
è
avvenuto nel 1994 con un infarto.
Lo stile di vita di Ermanno, era per così dire «normale»: poco
tempo per sé stesso, e alimentazione pessima, basata su pranzi per
lavoro al ristorante.
Successivamente ha subìto altri problemi al
cuore che hanno necessitato un'operazione, che ha causato un altro
infarto!
Da qui la presa di coscienza: mollare l’attività e cambiare radicalmente
lo stile di vita, dedicando del tempo a sé stesso.
Circa un anno fa, su Radio Gamma 5 del Veneto, ha sentito della presentazione della serata sul
diabete che ho organizzato. Era la prima volta che
sentiva che si può guarire dal diabete. Nessun dottore ovviamente gli aveva mai
ventilato una simile strada. All’epoca faceva circa 28 unità al giorno di
insulina.
Il giorno dopo la serata e di sua spontanea iniziativa, ha deciso di
dare una taglio drastico, modificando l’alimentazione, eliminando latte,
carne e tutte le proteine animali, mangiando solo frutta e verdure. Il tutto condito da molte camminate.
Pian piano e in circa un mese ha eliminato completamente l’insulina. A marzo la visita
al centro diabetico gli hanno dato perfettamente ragione: era tutto a
posto.
I medici lo hanno guardato un po’ stranamente, ma con gli esami del
sangue perfetti non hanno potuto dire nulla...
Oggi la sua salute è ottimale.
Emanuele, età 34 anni, diabetico da 9
La sua storia ha dell’incredibile.
Avendo la fibrosi cistica (mucoviscidosi), il diabete gli è insorto nel
2003 a seguito della cura prolungata a base di cortisone.
Ha sempre cercato di tenere
basso la glicemia
praticando sport e oggi fa mountain-bike estremo (circa 60 km al giorno)
con tanto di preparatore atletico.
Emanuele all’epoca usava 50 unità di insulina al giorno e non poteva più
farle nell’addome perché si era distrutto la pancia a forza di punture.
Un giorno si è
imbattuto nel dvd
«Crudo & Semplice»,
e dopo quattro giorni di crudismo, ha tolto completamente l’insulina,
con risultati glicemici istantanei. É passato da 50 unità mantenendo la
basale per due giorni e poi l’ha eliminata al terzo giorno.
I parametri glicemici, misurati sei volte al giorno, prima e dopo i
pasti, confermavano il riequilibrio del pancreas.
Mangiava e la glicemia stava sotto i 140.
Crudismo e cioè verdure di tutti i tipi con semi vari (sesamo, girasole,
lino, ecc.), mandorle, noci, ecc., centrifugati di frutta e verdura.
Fichi e datteri per avere l’energia sprint per affrontare gli
allenamenti massacranti.
Ha perso circa 7,2 kg di massa muscolare che tuttora non ha recuperato.
Oggi si sta
allenando con un fisico nuovo totalmente da scoprire: dopo 3 settimane
aveva già superato le prestazioni atletiche che aveva a ottobre con
l’alimentazione normale; non conosce più la stanchezza post allenamento
e soprattutto il fastidio dell’acido lattico a livello muscolare.
Il suo nuovo stile di vita ha avuto benefici anche nella fibrosi
cistica, problema ufficialmente incurabile.
Ha sempre avuto le transaminasi del fegato mosse, ora due valori su tre
sono rientrati, arrivando a dimezzare le medicine. Non usa più gli
integratori ed enzimi.
Il 21 febbraio scorso ha avuto la visita al centro fibrosi cistica di
Verona, e il medico è stato molto curioso di capire bene il percorso che
aveva intrapreso.
Sono certo, visto l’enorme forza e determinazione di Emanuele, che a
ottobre 2012, cioè al prossimo congresso internazionale sul diabete,
avrà altre cose importanti da comunicarci nel sua viaggio intrapreso
verso la totale guarigione fisica e spirituale...
Giorgio 72
anni, diabetico dal 1984.
Ha scoperto di avere il diabete
dopo un
banale esame del sangue. All’epoca pesava 112 kg (oggi 75) e subito sono
iniziate le problematiche legate al diabete. I denti hanno iniziato a
cadere come birilli, poi una retinopatia lo ha reso ipovedente, per non
parlare di problemi circolatori alle gambe. Visto che nessuno gli sapeva
spiegare nel dettaglio, ha iniziato a studiare seriamente il diabete.
Pian piano venne a conoscenza che ci sono cibi glicemici e cibi meno
glicemici, e ha iniziato a stare attento alle dosi degli alimenti
ingeriti.
La sua scoperta è stata quella di mandare via gli zuccheri che
introietta con l’alimentazione attraverso un movimento corporeo serio.
Ha stabilito che circa 40/50 minuti di camminata a ritmo sostenuto, gli
abbassano 50 punti glicemici. E in questa maniera ha tolto l’insulina e
sta sempre meglio. Ogni giorno fa 90/100 minuti di cyclette, delle belle
camminate al sole con gli amici e quando mangia un po’ più del solito
aumenta l’attività.
C’è da dire che Giorgio fa un unico pasto al giorno!
Angelo, età 50
anni, diabetico da 12 anni.
Faceva 80 unità al giorno di insulina, aveva un diabete di Tipo 2 ma con
tutti i sintomi del Tipo 1.
Vegetariano da oltre 27 anni, mangiava però malissimo: abbondava di
formaggi, cereali raffinati e dolci (errori commessi da molti vegetariani).
Da un giorno all'altro si è trovato a convivere con il diabete.
Dopo aver visto degli spezzoni del video "Crudo & semplice", ha iniziato con il
crudismo (verdure, frutta, noci e semi, avocadi) e fin dal primo giorno
ha dimezzato l'insulina.
La glicemia soprattutto i primi due giorni si alzava a 250-300.
Poi al terzo
giorno, la glicemia si è abbassata moltissimo arrivando a 60 e per paura
di andare in ipoglicemia, ha tolto l’insulina completamente.
La glicemia allora ha iniziato ad alzarsi a 300-350, ma lui continuava
imperterrito e fiducioso, e dopo una sola settimana è scesa e si è stabilizzata sui 120-130.
A questo punto è
iniziato il vero miracolo.
Ha raccontato davanti ad un pubblico basito ed esterrefatto, che il giorno che
si è svegliato senza insulina e ha trovato la glicemia a 130, gli è venuto da piangere.
Sono due anni e
mezzo che non usa più insulina e sta benissimo, non si ammala più. E'
ringiovanito di molti anni.
Ha perso oltre 20 kg, ha molta più energia di prima, molta più
tranquillità e concentrazione.
Per tre mesi ha mangiato solo alimenti crudi e poi ha iniziato
lentamente a inserire patate, spinaci e verdura cotta in generale,
fagioli e dopo qualche mese cereali integrali come il riso.
Oggi si permette anche una pizza e la sua vita è tornata normalissima.
In
conclusione, parlando della mia regione, il Veneto, un anno fa circa,
conoscevo una sola persona guarita completamente dal diabete: Angelo. Oggi sono ben quattro!
Vista l’importanza sociale, l’enorme interesse suscitato e il
numero di persone, bambini inclusi, toccate dal problema, stiamo
organizzando per il 21 ottobre 2012 un secondo importante congresso sul
diabete.
Vi posso assicurare che numerose nuove testimonianze lasceranno a bocca
aperta…