|
- Pagina
malasanità
- La
strategia occulta delle lobbies del farmaco
I
farmaci di uso comune hanno "effetti collaterali" anche sulla
psiche
Quanti sono a conoscenza che la maggior parte dei farmaci
di uso comune hanno "effetti collaterali" non solo sul corpo ma anche sulla
psiche?
Siamo così deresponsabilizzati e svuotati
interiormente che oltre a delegare quotidianamente ai medici la nostra
salute (con i risultati che ben sappiamo), non chiediamo neppure
informazioni e delucidazioni sui pericoli e gli effetti controindicati
dei medicinali che ci vengono prescritti. Ovviamente non è pensabile
che un Medico, dall’alto della sua conoscenza, possa prescriverci un
prodotto pericoloso per la salute.
Purtroppo NON esistono in commercio farmaci privi di effetti collaterali
anche seri e le statistiche sulla mortalità parlano chiaro: le cause
iatrogene (dovute a errori medici) sono una delle prime tre cause di
morte nel mondo, assieme al cancro e alle malattie cardiovascolari!
- "Reazioni avverse da farmaci in ospedale" provocano ogni
anno 106.000 morti;
- "Reazioni da farmaci non in ospedale" --> 199.000 morti;
- "Gli errori medici" --> 98.000 morti.
Le reazioni avverse di farmaci prescritti da dottori, provocano (negli
Stati Uniti) oltre 300.000 morti ogni anno!
Quando andiamo a “farci guarire” dal dottore, invece di ringraziarlo con reverenza
per il tempo dedicatoci, uscendo soddisfatti dallo studio stringendo
nelle mani ricette miracolose, impariamo a fare domande e a pretendere
soprattutto delle risposte, perché questo ci potrebbe salvare la vita.
Per capire qual è la situazione oggi, ecco qualche esempio
estrapolato dal libro del dottor Andrew Weil: “Dal cioccolato alla morfina: tutto quello che c’è da sapere sulle
sostanza che alterano la mente”, ed. Arcana.
Stampate e portate al vostro medico di base…
Antistaminici
Alcune reazioni allergiche vengono mediate da una sostanza
endogena denominata istamina che influisce in modo rilevante su nervi,
vasi sanguigni e altri tessuti. Nel tentativo di eliminare i sintomi
allergici, i farmacologi hanno creato numerosi farmaci sintetici per
bloccare l'azione dell'istamina. Sono molti gli antistaminici
attualmente disponibili; in dosaggi elevati vengono prescritti dal
medico, ma in dosi ridotte sono venduti come farmaci da banco: alcuni
dei più diffusi sono la difenidramina (Benadryl),
la clorfeniramina (Teldrin,
Chlor Trimeton), la bromfeniramina
(Dimetane), la desclorfeniramina (Polaramine),
la tripelennamina (PßZ,
Piribenzamina), la tripolidina
(Actidil), la prometazina
(Fenergan), la pirilamina e la doxilamina.
Gli antistaminici sono dei farmaci forti che influiscono su vari
apparati dell'organismo, ma spesso non sono così efficaci nell'azione
che dovrebbero svolgere: contrastare l'istamina ed eliminare le
allergie. Il sistema nervoso centrale è particolarmente sensibile agli
antistaminici. Questi farmaci provocano spesso delle profonde
alterazioni dello stato d'animo, e non in meglio: rendono depressi,
acidi, apatici e incapaci di ragionare in modo chiaro. Alcuni di
essi sono chimicamente affini ai tranquillanti forti (come
Nonostante la tendenza a mettere il consumatore di cattivo umore, gli
antistaminici sono tra i farmaci più consumati in assoluto: né i
medici né i pazienti li vedono come sostanze psicotrope. Inoltre, gli
antistaminici sono ingredienti comuni di molti preparati da banco, come
i farmaci per il raffreddore e sonniferi; a volte vengono
addirittura spediti per corrispondenza come campioni gratuiti. Chiunque
soffra di depressione cronica e letargia dovrebbe accertarsi che non sta
consumando queste sostanze chimiche sotto qualche forma. Chi soffre di
allergia dovrebbe poi sapere che i sintomi allergici spesso rispondono a
terapie non farmacologiche, come cambiamenti di dieta e stato d'animo:
in questo modo si può interamente evitare l'assunzione di
antistaminici.
Alcuni farmaci di questa categoria sono usati specificamente per
prevenire il mal d'auto. Il dimenidrinato (Dramamine)
è il più noto di questi. Come i suoi farmaci affini, dà spesso
sonnolenza e uno stato d'animo sgradevole.
Per quanto sia strano, esiste un antistaminico che viene utilizzato da
alcune persone, soprattutto tossicodipendenti, per sballarsi: è la tripelennamina,
venduta con i nomi commerciali di PBZ
e Piribenzamina. (…)
Un’assunzione di antistaminici in dosi elevate o per lunghi periodi
appare dissennata. Questi farmaci, invero, producono tossicità nel
corpo e nessuno dovrebbe perdere più tempo del necessario con lo stato
d'animo che producono.
Corticosteroidi
(cortisone e affini)
Oltre a produrre l'adrenalina, le ghiandole surrenali
secernono altri ormoni che controllano il metabolismo e la chimica
corporea: questo gruppo di ormoni proviene dallo strato esterno della
ghiandola, o corteccia, e quello principale viene pertanto denominato
cortisone. Il cortisone e le sue sostanze affini hanno tutti una
struttura molecolare caratteristica denominata nucleo steroide (che
condividono con gli ormoni sessuali maschili e femminili descritti più
avanti in questo capitolo). La farmacologia ha ormai imparato a produrre
numerosi medicinali semisintetici con questa stessa struttura, a partire
dal materiali grezzi che si trovano in certe piante. Come gruppo, questi
farmaci si chiamano corticosteroidi, o semplicemente steroidi: sia
quelli endogeni, sia quelli prodotti dall'uomo.
Uno degli effetti più manifesti dei corticosteroidi è quello di
ridurre l'infiammazione e alcune reazioni allergiche, come le eruzioni
cutanee. In alcuni nuovi steroidi creati in laboratorio dalla
farmacologia tale azione è stata portata al livello massimo. (…)
I medici prescrivono spesso gli steroidi anche per uso sistemico, cioè
per essere assunti internamente. Esistono delle indicazioni chiare per
questo utilizzo, ma dato che gli steroidi sembrano avere quasi dei
poteri magici, i medici tendono a prescriverli in modo eccessivo, a
volte somministrandoli per casi blandi come irritazioni da edera del
diavolo o da pannolini, mal di schiena e altre patologie non abbastanza
gravi da legittimarne l'uso.
Il problema è che l'utile proprietà antinfiammatoria degli steroidi
costituisce solo una delle varie azioni di questi potenti ormoni: anzi, anche
a dosi moderate gli steroidi sistemici possono sconvolgere in modo
drastico l'equilibrio chimico dell'organismo e dare luogo a grave
tossicità, fino al decesso. Possono inoltre arrestare la produzione
da parte del corpo dei suoi stessi steroidi e le conseguenze possono
essere: aumento di suscettibilità, ma anche stress e infezione.
Gli effetti collaterali negativi degli steroidi sono ben noti ai medici,
ma poca attenzione viene prestata alla loro psicoattività. Questi
farmaci possono dar luogo a euforia estrema, simile alla fase maniaca
della psicosi maniaco-depressiva: in questi casi, la capacità di
giudizio può essere fortemente limitata e il comportamento può farsi
irregolare e illogico. Con l'uso continuato, questa euforia iniziale
può trasformarsi in intensa depressione. Gli
steroidi possono rendere psicotici alcuni individui o far venire loro
manie suicide. Non tutti coloro i quali assumono steroidi
sistemicamente hanno queste gravi reazioni, ma probabilmente molti
subiscono dei sottili cambiamenti d'umore: nervosismo, insonnia,
depressione e altre alterazioni mentali a lungo andare diventano comuni.
Chi ha già avuto problemi psichiatrici dovrebbe essere cauto nel
prendere gli steroidi. Tutti, nondimeno, dovrebbero poi sapere che
questi composti sono tra i farmaci più forti che si conoscano e
andrebbero quindi circoscritti alla cura di malattie davvero gravi.
Farmaci
gastrointestinali
Uno dei farmaci più diffusi per la terapia dei crampi
intestinali e della diarrea è il Lomotil,
una combinazione di un oppiaceo denominato difenoxilaio
e di atropina, uno degli
elementi costituenti delle solanacee: entrambe riducono il movimento
degli intestini paralizzando i nervi che li controllano. Il difenoxilato è una sostanza chimica strettamente imparentata con la
meperidina (Demerol), uno dei narcotici medici più forti. Analogamente al
suo parente, il difenoxilato
può determinare la depressione del sistema nervoso, che può essere
intensificata dall'uso simultaneo di altri sedativi; può anche dare
euforia e dipendenza. Molti pazienti che assumono il Lomotil
per problemi intestinali avvertono degli effetti narcotici sull'umore,
ma non hanno minimamente idea del fatto che stanno prendendo un
oppiaceo.
L’atropina in sé ha
psicoattività limitata a basse dosi: quasi tutti la trovano sgradevole
a dosi elevate. Alcuni farmaci di combinazione mescolano l'atropina con
altri derivati delle solanacee, compresa la scopolamina:
il principale principio psicotropo della famiglia delle solanacee. Il Donnatal
è un esempio di tale miscela che include altresì del fenobarbital
come sedativo. I medici somministrano spesso questi farmaci ai pazienti,
soprattutto a chi soffre di ulcera, crampi gastrointestinali e disturbi
urinari. E’ raro che medici o pazienti considerino il potenziale di
queste terapie nell'alterare stato d'animo e pensiero, ma, come
rilevato nel capitolo sui deliranti, i farmaci derivati dalle solanacee
possono influenzare profondamente il cervello. L’effetto psicotropo
che viene notato più facilmente è con ogni probabilità il torpore,
anche se nel tempo o ad alte dosi possono causare cambiamenti ben più
bizzarri.
Broncodilatatori
I broncodilatatori sono farmaci che aprono le vie aeree
nell'apparato respiratorio. Sono molto prescritti, sotto forma di
compresse e spray da inalazione a pazienti con asma per alleviare il
respiro affannoso e la difficoltà di respirare, caratteristiche della
malattia. Gran parte di questi farmaci agiscono stimolando il sistema
nervoso simpatico, che regola le pareti muscolari dei tubi bronchiali:
di conseguenza, oltre all'effetto voluto, di norma provocano
eccitazione, ansia, irrequietezza e insonnia. Il paziente non gradisce
questi effetti collaterali, ma se vuole respirare non ha alternativa a
tali farmaci.
Un altro problema dei broncodilatatori stimolanti è la
loro forte predisposizione a causare la dipendenza:
quando l'effetto di una dose svanisce, la costrizione bronchiale aumenta
in reazione al farmaco, rendendo necessarie altre dosi. Gli asmatici
inalano spesso i broncodilatatori durante tutto il giorno, oltre a
prenderli regolarmente per via orale: tale frequenza d'uso accresce i
rischi di assuefazione e cambiamento d'umore.
Uno dei farmaci più ampiamente prescritto in questa
categoria, la teofillina,
viene tenuto sotto attento esame come possibile causa di comportamenti
violenti e singolari. La teofillina
è il principio attivo del tè ed è un parente stretto della caffeina.
Per molti anni molti asmatici hanno ingerito grosse dosi giornaliere di
questo stimolante, che un tempo veniva considerato un farmaco sicuro ed
efficace. Ora, invece, è sempre più comprovato che tale sostanza può
produrre cambiamenti comportamentali seri, di conseguenza i suoi giorni
d'uso nella terapia medica stanno per finire.
Analgesici
"blandi”
I farmacologi non sono riusciti a produrre degli analgesici
(antidolorifici) di forza media per colmare il divario tra aspirina e
morfina. Ci hanno fornito molti derivati degli oppiacei che, a loro
giudizio, sono più efficaci dell'aspirina, ma più sicuri e meno capaci
di dare dipendenza rispetto alla morfina. Se tali farmaci sono
efficaci nel controllare il dolore, tuttavia, esercitano sempre una
forte attrattiva sugli oppiomani ed è quindi verosimile che portino
alla dipendenza.
Uno di questi farmaci è il propossifene (Darvon), un
analgesico da prescrizione ampiamente utilizzato negli ultimi anni. A
volte, per aumentarne l'efficacia, viene combinato con aspirina e
caffeina. Malgrado le dichiarazioni dei suoi entusiasti produttori, gran
parte dei medici e dei pazienti hanno riscontrato che il Darvon
non è poi molto più valido dell'aspirina: anzi, alcuni ritengono
persino che quando tale sostanza viene mescolata con l'aspirina, sia
quest'ultima a svolgere la maggior parte del lavoro. Inoltre il
potenziale di abuso del Darvon è analogo a quello degli analgesici
narcotici forti. C'è voluto del tempo perché i medici riconoscessero
l'esistenza dell'abuso di Darvon, ma adesso la conoscono bene e sono molto più cauti nel
somministrarlo.
Oltre ai farmaci di queste categorie, molti altri medicinali da
prescrizione hanno effetti psicotropi, malgrado medici, farmacologi e
produttori non li riconoscano. A volte questi affetti si manifestano in
molti pazienti che assumono il farmaco, a volte invece solo in pochi. Se
si comincia una terapia di farmaci prescritti dal medico e si prova
sonnolenza, depressione, stati di ebbrezza, sogni insoliti e altri
cambiamenti umorali che non si riescono a spiegare altrimenti, il
responsabile di questi disturbi potrebbe essere proprio il farmaco. Per
provarlo occorrerebbe sospenderne l'assunzione e, dopo un certo
intervallo, ricominciare per vedere se esiste una relazione tra questo e
i sintomi.
PREPARATI DA BANCO
Sciroppi per la tosse
Gli sciroppi per la tosse da banco sono di varia
composizione. Alcuni non contengono alcuna sostanza manifestamente
psicotropa. Altri hanno invece noti sedativi come alcol e cloroformio,
stimolanti come la pseudoefedrina,
antistaminici o derivati degli oppiacei considerati come non narcotici.
A volte chi cerca disperatamente un po'di droga e non riesce ad avere
nulla di meglio, arriva a consumare grosse dosi di questi preparati
tentando di sballarsi.
Il principale sedativo da banco della tosse è una sostanza denominata destrometorfano,
un parente della codeina che
calma il nucleo della tosse, ma che in teoria non produce euforia,
dipendenza o altri effetti caratteristici dei narcotici. Alcuni,
tuttavia, la assumono proprio per inebriarsi. Si trova nello sciroppo Robitussin
e nelle compresse per il raffreddore Coricidin
(red devils, triple-Cs), ma può essere venduto anche sul mercato di
strada in forma pura come destrometorfano
(DXM). I consumatori ne
assumono grandi quantità per ottenere uno stato da zombie chiamato dexing o robotripping. Il
potenziale di assuefazione e i danni medici prodotti da un uso eccessivo
di destrometorfano sono
ancora ignoti.
Farmaci per il
raffreddore
Una larga percentuale nella vendita dei farmaci da banco è
rappresentata da capsule e compresse per alleviare i sintomi del
raffreddore. Come per gli sciroppi per la tosse, i farmaci per il
raffreddore sono un miscuglio di formule di varia efficacia. Gli
ingredienti comuni sono: antistaminici, aspirina e altri analgesici,
medicinali derivati dalle solanacee per asciugare la secrezione
eccessiva nel naso e in gola, caffeina e pseudoefedrina o sinefrina per
compensare gli effetti sedativi degli altri ingredienti. Di norma queste
miscele sono confezionate in compresse multicolori e capsule sgargianti
perché appaiano esotiche ed efficaci. E’ poi opinabile se influiscano
sul corso del raffreddore o ne riducano considerevolmente i sintomi.
Quel che è certo è che i farmaci da banco per il raffreddore
possono influire sull'umore, di solito in modo spiacevole. Metodi
alternativi per la cura del raffreddore, e quindi per evitare tali
problemi, sono un bagno caldo, bere liquidi, mangiare di meno, riposare
di più e diminuire stress e stimolazione.
Decongestionanti
nasali
Uno degli effetti fisici degli stimolanti è quello di
contrarre i vasi sanguigni nel naso e nei seni. Tale costrizione
restringe questi tessuti, consentendo all'aria di passare liberamente.
L’effetto è temporaneo e, quando l'effetto stimolante svanisce, di
solito viene seguito da una reazione opposta detta “rimbalzo",
nella quale i passaggi nasali diventano più bloccati di prima. Si
tratta di un modello analogo a quello che si verifica con i farmaci
broncodilatatori descritti in precedenza.
I primi inalanti nasali contenevano delle strisce di carta impregnate dianfetamina.
Chi li assumeva provava una stimolazione generica: qualcuno provava
ebbrezza, altri ne diventavano dipendenti. Alcuni, poi, aprivano
addirittura il contenitore per estrarne l'anfetamina e assumerla in
altri modi. Alla fine i produttori smisero di utilizzare l'anfetamina
per gli inalanti nasali e la sostituirono con altre sostanze, in teoria
meno stimolanti e con meno capacità di dare assuefazione.
Oggi gli inalanti e gli spray da banco per sbloccare il naso chiuso non
sono considerati psicotropi: alcuni inalanti non contengono droghe ma
solo sostanze aromatiche come il mentolo. Possono essere piacevoli da
usare, ma non sono affatto efficaci come le sostanze chimiche che
costringono i vasi sanguigni. Indubbiamente gli spray e gli inalanti che
invece contengono droghe funzionano nel breve termine, ma, malgrado i
produttori sostengano il contrario, sono tuttora stimolanti e danno
spesso dipendenza.
Non tutti provano una sensazione di stimolazione generica da questi
prodotti, ma solo coloro che arrivano a farne uso abitualmente.
Probabilmente un rischio maggiore di dipendenza sorge dalla natura
temporanea del sollievo che danno: se si continua a usarli per far
fronte al "rimbalzo” che segue alla dose iniziale, in breve non
si riuscirà più a respirare senza. I preparati ad azione più lunga
possono essere più sicuri, da questo punto di vista.
Sono disponibili anche alcune forme di decongestionanti orali, per
esempio la pseudoefedrina (Sudafed),
un parente stretto dell'efedrina
stimolante naturale: questa viene immessa in bocca e non nel naso,
quindi è meno probabile che causi il "rimbalzo” e la conseguente
dipendenza, ma per alcuni consumatori, e ad alte dosi, risulta
decisamente stimolante. Anche la sinefrina, un prodotto ricavato dall'arancia amara, è stimolante.
Inibitori
dell'appetito
Abbiamo già menzionato queste forme orali di stimolanti.
Fino a poco tempo fa contenevano efedrina,
a volte associata a caffeina,
e vengono confezionati o denominati in modo da sembrare anfetamina.
Uppers da banco
La caffeina pura viene venduta in molte farmacie (per molto
più di ciò che vale) con forme fuorvianti che sembrano alludere a
potenti anfetamine: per esempio, un prodotto denominato Caffedrine, venduto in capsule grigio-bianche a rilascio graduale e
che ha lo stesso aspetto del Dexamyl
farmaceutico. Sicuramente chi lo compra lo rivenderà poi sul mercato
illegale come Dexamyl ad
acquirenti ignari. Prodotti meno recenti e ingannevoli sono il Vivarin, e il NoDoz,
sotto forma di semplici compresse bianche. Se questi prodotti risultano
più efficaci del caffè o del tè è solo perché la gente ha fiducia
nelle pillole.
Downers da banco
Nelle farmacie è disponibile anche tutta una gamma di
prodotti che favoriscono il sonno di notte (Nytol, Sominex, Unisom). Vengono diffusamente prescritti come
sostituti da banco dei più forti tranquillanti minori e dei sonniferi.
Tutti contengono antistaminici: di norma difenidramina
(Benedryl), pirilamina o doxilarnina.
Come già rilevato, queste sostanze non sono innocue e tendono a
influire sulle funzioni mentali in modo sgradevole: danno sonnolenza, ma
possono produrre anche depressione e possono dare assuefazione.
Noi siamo favorevoli a rimedi meno tossici per l'insonnia: per esempio
fare più esercizio fisico durante il giorno, diminuire l'uso degli
stimolanti, soprattutto di sera (ricordate di leggere le informazioni di
ogni analgesico, pasticca per il raffreddore e altri medicinali per
vedere se contengono caffeina o stimolanti vari), tecniche di
rilassamento, bagni caldi e semplici integratori alimentari come
compresse di calcio e magnesio: molti trovano rilassanti, se prese prima
di andare a letto.
Analgesici
Gli antidolorifici non narcotici non influiscono
direttamente sul cervello, tuttavia possono cambiare considerevolmente
lo stato d'animo riducendo il fastidio e quindi tendenza a dare
assuefazione.
Gli analgesici da banco ordinari, come l'aspirina e l'acetaminofene (Tilenol),
sono medicinali efficaci per un uso occasionale, ma quando il dolore
persiste occorrerebbe cercare di identificare e curare le cause,
piuttosto che fare affidamento su questi farmaci. Alcuni composti
analgesici contengono unicamente caffeina per l’effetto stimolante e
di tonico dell’umore.
(...)