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Dieci miti sul capitalismo
Di Lubov Lulko -
Pravda.Ru - Tratto da
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10119
Il
capitalismo nella sua versione neoliberale ha sfiancato se stesso. Gli
squali della finanza non vogliono perdere i loro profitti, e spostano il
peso principale del debito sui pensionati e sui poveri. Un fantasma
della “Primavera Europea” sta tormentando il Vecchio Mondo e gli
oppositori del capitalismo spiegano alla gente come le loro vite siano
state distrutte. Questo è l’argomento dell’articolo di un economista
portoghese, Guilherme Alves Coelho.
Esiste una nota espressione, cioè che ogni nazione ha il governo che si
merita. Questo non è del tutto vero. Le persone possono essere ingannate
da una propaganda aggressiva che influenza attraverso schemi, e sono
dunque facilmente manipolate. Menzogne e manipolazioni sono l’arma
contemporanea della distruzione di massa e dell’oppressione delle
persone. Sono efficaci quanto i tradizionali mezzi di guerra. In molti
casi si integrano a vicenda. Entrambi i metodi vengono utilizzati per
ottenere la vittoria alle elezioni e distruggere i paesi ribelli.
Ci sono molte modalità per manovrare l’opinione pubblica, nella quale
l’ideologia del capitalismo è stata fondata e mitizzata. È una
combinazione di false verità che sono state ripetute milioni di volte,
nel corso delle generazioni, e quindi diventate indiscutibili per molti.
Sono state programmate per rappresentare il capitalismo come credibile e
per mobilitare il sostegno e la fiducia delle masse. Questi miti sono
distribuiti e promossi mediante strumenti multimediali, istituzioni
educative, tradizioni familiari, appartenenze a credi religiosi, ecc.
Ecco di seguito i più comuni di questi miti.
Mito 1. Con il capitalismo, chiunque lavori duramente può diventare
ricco
Il sistema capitalistico procura ricchezza in maniera automatica agli
individui che lavorano duramente. I lavoratori inconsciamente hanno
creato una speranza illusoria, ma se non si realizza, potranno biasimare
soltanto loro stessi. Infatti, con il capitalismo, la probabilità di
successo, indipendentemente da quanto si può aver lavorato, è la stessa
in una lotteria. La ricchezza, con rare eccezioni, non si crea con il
duro lavoro, ma è il risultato di frode e mancanza di rimorso per coloro
i quali hanno maggior influenza e potere. È un mito che il successo sia
il risultato di duro lavoro, e combinato con la fortuna e una buona dose
di fiducia, dipenda dalle abilità di impegnarsi in attività
imprenditoriali e dal livello di competitività. Questo mito crea i
seguaci del sistema che lo supportano. Anche la religione, specialmente
quella Protestante, lavora a supporto di questo mito.
Mito 2. Il capitalismo genera ricchezza e prosperità per tutti
La ricchezza, accumulata nella mani di una minoranza, prima o poi sarà
redistribuita tra tutti. L’obiettivo è permettere al datore di lavoro di
accumulare ricchezza senza fare domande. Allo stesso tempo la speranza è
sostenuta dal fatto che prima o poi i lavoratori verranno premiati per
il loro lavoro e la loro dedizione. Infatti, anche Marx concluse che lo
scopo definitivo del capitalismo non è la redistribuzione della
ricchezza ma la sua accumulazione e concentrazione. Il divario crescente
tra i ricchi e i poveri nell’ultima decade, specialmente dopo la
creazione del sistema del neo-liberalismo, ha provato l’opposto. Il mito
è stato uno dei più comuni durante la fase del “social welfare” nel
periodo post-bellico, e il suo principale scopo era la distruzione dei
paesi socialisti.
Mito 3. Siamo tutti sulla stessa barca
La società capitalista non ha classi, quindi la responsabilità dei
fallimenti e delle crisi ricade su tutti e ognuno deve pagare.
L’obiettivo è creare un senso di colpa tra i lavoratori, permettendo ai
capitalisti di aumentare i ricavi cedendo invece le spese alle persone.
Infatti, la responsabilità ricade interamente sulle élite formate da
miliardari che supportano il governo e sono a loro volta da esso
supportati, e che hanno sempre goduto di grandi privilegi nella
tassazione, negli appalti, nelle speculazioni finanziarie, nelle
off-shore, nel nepotismo, ecc. Il mito è impiantato dalle élite per
eludere la responsabilità per la condizione del popolo, e per obbligare
quest’ultimo a pagare gli errori delle élite.
Mito 4. Capitalismo significa libertà
La vera libertà la si può raggiungere soltanto attraverso il capitalismo
con l’aiuto del cosiddetto “mercato dell’auto-regolazione”. L’obiettivo
è quello di creare qualcosa simile alla religione del capitalismo, dove
ogni cosa viene presa com’è, e di negare alla gente il diritto di
partecipare nelle decisioni macroeconomiche. Certo, la libertà nel
prendere le decisioni è la massima libertà, di cui però gode soltanto
una ristretta cerchia di individui potenti, non le persone comuni, e
nemmeno le agenzie governative. Nel corso di summit e forum, nei
ristretti gruppi, a porte chiuse, i capi di grandi compagnie, banche e
corporation multinazionali, prendono le decisioni finanziarie ed
economiche più importanti di natura strategica. I mercati, pertanto, non
si regolano autonomamente, vengono manipolati. Questo mito è stato
utilizzato per giustificare l’interferenza negli affari interni di paesi
non-capitalisti, basata sull’assunto che non hanno libertà, ma hanno
regole.
Mito
5. Capitalismo significa democrazia
La democrazia può esistere soltanto con il capitalismo. Questo mito, che
senza problemi segue il precedente, è stato creato per impedire la
discussione su altri modelli di ordine sociale. Si sostiene che siano
tutte dittature. Il capitalismo è affiancato da concetti come libertà e
democrazia, mentre il loro significato viene distorto. Infatti la
società è divisa in classi e i ricchi, che sono l’ultra-minoranza,
dominano su tutti gli altri. La “democrazia” capitalista non è
nient’altro che una dittatura mascherata, e le “riforme democratiche”
sono processi opposti al progresso. Come il mito precedente, anche
questo serve come scusa per criticare e attaccare i paesi
non-capitalisti.
Mito 6. Elezioni sono sinonimo di democrazia
Elezioni sono sinonimo di democrazia. L’obiettivo è denigrare e
demonizzare gli altri sistemi e impedire una discussione sui sistemi
politici ed elettorali, nei quali i leader vengono determinati
attraverso elezioni non borghesi, per esempio in virtù dell’età,
dell’esperienza, o popolarità dei candidati. Infatti è il sistema
capitalista che manipola e corrompe, un sistema in cui il voto è un
termine condizionale e le elezioni solo un atto formale. Il mero fatto
che le elezioni sono sempre vinte da rappresentanti della minoranza
borghese li rende non-rappresentativi. Il mito che le elezioni borghesi
garantiscano la presenza di democrazia è uno dei più radicati, e anche
alcuni partiti e forze di sinistra credono in questo.
Mito 7. Alternando partiti al potere è lo stesso di avere un’alternativa
I partiti borghesi che periodicamente si alternano al potere hanno
programmi alternativi. L’obiettivo è perpetuare il sistema capitalista
all’interno della classe dominante, alimentando il mito che la
democrazia si riduce alle elezioni. Infatti, è ovvio che un sistema
parlamentare bi-partitico o multi-partitico è in realtà un sistema
mono-partitico. Si tratta di due o più fazioni di un’unica forza
politica, che si alternano, imitando il partito con una politica
alternativa. Le persone scelgono sempre un agente del sistema, essendo
certe che non è ciò che stanno facendo. Il mito che i partiti borghesi
abbiano diversi programmi e che siano anche oppositivi, è uno dei più
importanti, se ne parla costantemente per far funzionare il sistema
capitalista.
Mito 8. Il politico eletto rappresenta il popolo e quindi può decidere
per esso
Al politico è stata concessa autorità dal popolo e può governare a suo
piacimento. Lo scopo di questo mito è nutrire le persone di promesse
vuote e nascondere le reali misure che in pratica saranno implementate.
Infatti i leader eletti non adempiono le promesse o, peggio, iniziano ad
implementare misure non dichiarate, che spesso contraddicono e talvolta
sono addirittura in conflitto con la Costituzione originale. Spesso tali
politici, eletti da un’attiva minoranza, a metà mandato raggiungono la
soglia minima di popolarità. in questi casi, la perdita di
rappresentanza non porta ad un ricambio del politico attraverso mezzi
costituzionali, ma al contrario, porta ad una degenerazione della
democrazia capitalista in una dittatura reale o dissimulata. La pratica
sistemica della falsificazione della democrazia nel regime capitalista è
una delle ragioni dell’aumento del numero delle persone che non
partecipano alle elezioni.
Mito 9. Non c’è alternativa al capitalismo
Il capitalismo non è perfetto, ma è l’unico sistema politico ed
economico possibile, e quindi il più appropriato. L’obiettivo è
eliminare lo studio e il sostegno ad altri sistemi ed eliminare la
competizione usando tutti i mezzi possibili, anche la forza. In realtà,
non ci sono altri sistemi politici ed economici, il più conosciuto è il
socialismo scientifico. Anche all’interno della cornice del capitalismo,
vi sono altre versioni, come il “socialismo democratico” dell’America
Latina o il “capitalismo socialista” dell’Europa. Questo mito intende
intimidire le persone, per evitare discussioni sulle alternative al
capitalismo e per assicurare l’unanimità.
Mito 10. I risparmi generano ricchezza
La crisi economica è causata da un eccesso di benefici per i lavoratori
dipendenti. Se vengono rimossi, il governo risparmierà e il paese
diventerà ricco. L’obiettivo è spostare la responsabilità per il
pagamento del debito capitalista nel settore pubblico, inclusi i
pensionati. Un altro scopo è far sì che le persone accettino la povertà,
sostenendo che sia temporanea. Questo mito ha altresì l’intento di
facilitare la privatizzazione del settore pubblico. Le persone sono
convinte che i risparmi siano la “salvezza”, senza menzionare che ciò si
realizza attraverso la privatizzazione dei settori più redditizi i cui
futuri guadagni andranno persi. Questa politica porta ad una diminuzione
delle entrate dello stato e ad una riduzione dei benefici e delle
pensioni.
Titolo originale: "TEN MYTHS ABOUT CAPITALISM "
Fonte:
http://english.pravda.ru
Link
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARIA MERCONE