Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
L'influenza della cottura degli alimenti sulla composizione ematica
dell'uomo
di
Paul
Kouchakoff (Suisse), M.D.
Traduzione italiana a cura di Stefano Gallone,
Milano, Italia
Tratto dal blog "Cultura e salute" http://culturasalute.blogspot.com
Procedimento:
Primo Congresso Internazionale di Microbiologia, Parigi 1930.
Traduzione
a cura della Fondazione Lee per la ricerca nutrizionale, Milwaukee 1,
Wisconsin
L'organismo
vivente è molto sensibile a tutte le influenze nocive e reagisce contro
di loro immediatamente. Lo vediamo quando facciamo un’analisi del
nostro sangue durante semplici malattie infettive, quando sostanze
estranee sono introdotte nel nostro sistema, ecc.. In tali casi il
numero dei globuli bianchi cambia e il loro rapporto percentuale è
alterato. Questa è una delle indicazioni di un processo patologico in
corso nel nostro organismo. Anche dopo ogni razione di cibo, si osserva
un aumento generale dei globuli bianchi, e un cambiamento del loro
rapporto percentuale. Questo fenomeno è stato considerato, fino ad ora,
fisiologico e si chiama leucocitosi digestiva. Usiamo, per il
nostro cibo, alimenti crudi, prodotti alimentari alterati per mezzo di
alte temperature e prodotti alimentari lavorati. Come fa, allora,
ciascuno di questi alimenti preso separatamente ad agire sulla nostra
formula ematica? Troviamo che, dopo aver ingerito alimenti crudi, né
il numero di globuli bianchi, né il loro rapporto percentuale è
cambiato. La semplice acqua potabile non bollita, acqua minerale,
sale, diversi prodotti alimentari verdi, cereali, noci, miele, uova
crude, carne cruda, pesce crudo, latte fresco, latte acido, burro - in
altre parole, i prodotti alimentari nello stato in cui essi esistono in
natura, appartengono al gruppo di quegli alimenti che non scatenano
alcuna alterazione nella nostra formula ematica.
Dopo
il consumo degli stessi alimenti naturali, alterati per mezzo di elevate
temperature, troviamo che il numero complessivo dei globuli bianchi è
cambiato, ma il loro rapporto percentuale è rimasto lo stesso.
Dopo
il consumo di prodotti alimentari lavorati, non solo il numero di
globuli bianchi è cambiato, ma anche il loro rapporto percentuale.
A
questo gruppo appartengono zucchero, vino, cioccolato in tavolette,
ecc.. Tutti i nostri esperimenti hanno dimostrato che non è la
quantità ma la qualità del cibo che svolge un ruolo importante nella
trasformazione della nostra formula ematica, e che 240 milligrammi o
anche 50 milligrammi di prodotti alimentari producono la stessa reazione
di grandi dosi degli stessi. Gli esperimenti dimostrano anche che la
reazione nel nostro sangue avviene nel momento in cui il cibo entra
nello stomaco, mentre la preliminare masticazione del cibo in bocca,
riduce questa reazione.
Abbiamo
già detto che gli alimenti crudi, modificati mediante le alte
temperature provocano solo un aumento del numero complessivo dei globuli
bianchi.
Ma
questo fenomeno si verifica solo quando tali alimenti sono riscaldati al
punto di ebollizione o si verifica lo stesso fenomeno a temperature più
basse?
Sembra
che ogni alimento abbia la sua propria temperatura da non oltrepassare
con il riscaldamento, altrimenti perde le sue virtù originali e scatena
una reazione nell’organismo. La semplice acqua potabile, riscaldata
per mezz'ora a una temperatura di 87 °C non cambia la composizione del
sangue, ma questa stessa acqua, riscaldata a 88 °C, la modifica.
Abbiamo dato il nome di "temperatura critica" al più
alto grado di temperatura al quale un determinato alimento, può essere
cucinato per una mezzora a bagno-maria (metodo di mettere una vaschetta
di alimenti in un altro tegame contenente l'acqua per stabilizzare il
calore da trasferire al cibo), e mangiato, senza cambiare la nostra
formula ematica. Questa temperatura critica non è la stessa per tutti
gli alimenti crudi. Essa varia in un intervallo di dieci gradi. La più
bassa temperatura critica per l'acqua è di 87°C; per il latte è 88°C;
per i cereali, pomodori, cavoli e banane, 89°C; per le pere, carne, 90°C;
per il burro, 91°C; per le mele e arance, 92°C; per le patate, 93°C;
per le carote, fragole, fichi, 97°C. I nostri esperimenti dimostrano
che è possibile contrastare l'azione di un alimento, una volta che la
sua temperatura critica è stata superata. Esistono leggi rigorosamente
definite per tutto questo, e la temperatura critica qui svolge un
ruolo primario. Infatti se un alimento cotto viene mangiato con lo
stesso prodotto allo stato grezzo non c'è reazione.
Il
prodotto crudo neutralizza l'azione che questo stesso prodotto cotto,
per il quale è stata superata la sua temperatura critica, avrebbe
scatenato. In altre parole, il prodotto crudo può, per così dire,
ristabilire le virtù del prodotto alterato da una temperatura elevata.
Una ri-attivazione è possibile anche quando due alimenti diversi sono
ingeriti, ma con una condizione: la loro temperatura critica deve essere
la stessa, oppure la temperatura critica del prodotto crudo deve essere
superiore alla temperatura critica di quello surriscaldato.
Se
la temperatura critica di un alimento crudo è inferiore a quella
dell’alimento surriscaldato, la reazione si scatenerà sicuramente; in
questo caso, anche l'aumento della quantità degli alimenti crudi non
aiuta.
Questa
legge rimane la stessa anche quando il prodotto crudo viene mischiato
con diversi altri surriscaldati dalla stessa temperatura critica. Se
diversi alimenti cotti vengono ingeriti, ciascuno con una diversa
temperatura critica, insieme a cibo crudo, la reazione avviene
ugualmente, anche se l’alimento crudo ha una temperatura critica
superiore a quella di alcuni degli alimenti cotti.
Ora
passiamo al 3° gruppo di alimenti, come lo zucchero, vino, ecc., ottenuti
da processi produttivi complessi, e che producono la doppia reazione nel
nostro organismo. Questi prodotti possono essere consumati senza
scatenare alcuna reazione, ma solo quando vengono introdotti nel nostro
organismo congiuntamente con almeno due alimenti crudi di una diversa
temperatura critica. Anche un solo prodotto grezzo ha un effetto
benefico su questo 3° gruppo, e li priva di una delle loro proprietà,
cioè la capacità di alterare il rapporto percentuale dei globuli
bianchi.
Per
quanto riguarda le proporzioni in cui gli alimenti crudi devono essere
aggiunti agli alimenti cotti, vi è un minimo non riducibile. Per
l'acqua, per esempio, è del 50%.
CONCLUSIONI: Dopo più di 300 esperimenti su dieci individui di diversa età e sesso,
siamo giunti alle seguenti conclusioni:
L'aumento
del numero di globuli bianchi e l'alterazione del loro rapporto
percentuale che ha luogo dopo ogni pasto, e che è stato considerato
finora come un fenomeno fisiologico, è, in realtà, qualcosa di
patologico. Esso è scatenato dall'introduzione nel sistema dei prodotti
alimentari alterati per mezzo di alte temperature e da trattamenti
complessi dei semplici prodotti della natura.
Dopo
il consumo di prodotti alimentari freschi crudi, prodotti dalla natura,
la nostra composizione ematica non cambia in alcun lasso di tempo, né
in conseguenza di qualsiasi combinazione.
Dopo
il consumo dei prodotti alimentari naturali, ma modificati per mezzo di
alte temperature, si manifesta un aumento del numero generale dei
globuli bianchi, ma il loro rapporto percentuale rimane lo stesso.
Dopo
il consumo di prodotti alimentari naturali alterati dai processi di
produzione industriale, si manifesta un aumento del numero complessivo
dei globuli bianchi, nonché un cambiamento nel loro rapporto
percentuale.
E'
stato dimostrato che è possibile ingerire, senza cambiare la
composizione ematica, ogni genere di prodotti alimentari che è
abitualmente consumata, ma solo seguendo questa regola: - devono essere
ingeriti insieme agli alimenti crudi, secondo la formula descritta.
In un organismo sano, con il consumo di un alimento, non è possibile
modificare il rapporto percentuale dei globuli bianchi, senza aumentare
il loro numero complessivo.
Gli alimenti non sembrano avere alcuna influenza sulla eosinofilia
transizionale e polimorfonucleare (variazione dei leucociti, ndt) ed il
loro rapporto percentuale non è alterato.
Possiamo cambiare la nostra formula ematica nella direzione che
desideriamo con la dieta opportuna.
L’esame del sangue può essere significativo, come diagnosi, se è
fatto a stomaco vuoto.
Alimento |
Temperatura
critica (°C) |
L'acqua
potabile |
88°C |
Latte
|
88°C |
Cereali
|
89°C |
Pomodori
|
89°C |
Cavolo
|
89°C |
Banane
|
89°C |
Burro
|
91°C |
Mele
|
92°C |
Arance
|
92°C |
Patate
|
93°C |
Carote
|
97°C |
Fragole
|
97°C |
Ristampa No. 101
prezzo 100 centesimi
Fondazione Lee per la Ricerca Nutrizionale,
Milwaukee 1, Wisconsin