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Cibo spazzatura per animali domestici
Ovvero, come
avvelenare giornalmente i nostri animali con la “benedizione” dei
veterinari.
Franco Libero Manco
La dieta ideale per ogni essere vivente è sicuramente quella stabilita dalla
natura a seconda la specie di appartenenza, la conformazione fisica,
l’apparato digerente, quello dentale, enzimatico, immunologico,
istintuale ecc. Nutrirsi in modo difforme alla propria specie significa
incorrere inevitabilmente a malattie di vario genere. Per noi
esseri umani che per qualunque altra specie animale. La nostra dieta
ideale è indubbiamente quella fruttariana, o vegana tendenzialmente
crudista; mentre la dieta ideale per un animale carnivoro, cioè per un
cane o un gatto domestico, è quella cui si nutrirebbero spontaneamente
allo stato naturale, non certo quella fatta di un miscuglio di prodotti
secchi tipo croccantini che risultano trattati, denaturati, derivati di
carni, estratti di proteine, cereali, sottoprodotti di origine vegetale,
oli, grassi, lieviti, coloranti, conservanti e molti altri additivi
chimici, che una volta giunti nell’intestino di un cane o di un gatto
vengono assorbiti nella circolazione sanguigna e influiscono sui vari
apparati.
In natura gli animali terricoli sono
raggruppati in tre categorie: carnivori, erbivori e frugivori. Non esiste una
quarta categoria di animali onnivori: se la natura l’avesse prevista
l’avrebbe fornita degli strumenti necessari a metabolizzare
correttamente tutto ciò che quella specie usa mangiare. Se un animale
carnivoro si nutrisse come un erbivoro si ammalerebbe fino a morire;
altrettanto succederebbe se un erbivoro si nutrisse allo stesso modo dei
carnivori (vedi mucca pazza). E’ risaputo che i cani, animale
carnivoro, non digerisce gli amidi perché non ha l’enzima amilasi,
che il gatto ha bisogno di integrare l’aminoacido taurina, mentre noi
esseri umani non abbiamo l’enzima uricasi per neutralizzare gli acidi
urici della carne. La carenza del’aminoacido taurina nel gatto può
determinare problemi anche seri, né il ricorso ad integratori può
sempre scongiurare tali pericoli: come nella dieta umana (gli
integratori, elementi separati dalle loro armoniche e bilanciate
composizioni naturali) non portano gli stessi benefici, anzi molto
spesso risultano essere dannosi.
Gli animali carnivori, nella fattispecie
cani e gatti, non
dispongono degli enzimi digestivi adatti per qualità e quantità a
metabolizzare alimenti vegetali, sia cotti che crudi. In particolare
quando i cereali vengono cotti, amidi, proteine e grassi si denaturano e
diventano tossici.
Il cibo innaturale compromette la salute
dei nostri animali. I
residui del cibo in scatola si attaccano ai denti e alimentano i batteri
della placca dentale, come conseguenza si hanno gengive infiammate,
alito cattivo e veleni batterici che indeboliscono le difese immunitarie
del loro organismo. Il cibo spazzatura a base di cereali, generalmente
mal digerito, sosta nell’intestino dove produce tossine. Alcuni veleni
attraversano la parete intestinale finendo nella circolazione sanguigna.
A questo punto l’animale manifesta segni di malattia. I cuccioli di
frequente manifestano diarrea e problemi cutanei. Per i veterinari la
cura solitamente prevede medicinali a forte impatto che contribuiscono
ad intossicare ulteriormente l’organismo dell’animale, causando
patologie genetiche, infettive, parassitarie, frattura alle zampe,
malattie epatiche, cutanee, cardiopatie, intestinali, cattivo alito
orale, dentali e cancro e altre patologie connesse con l’età. Gli
animali logorati da tali patologie hanno maggiori probabilità di morta
prematura. Malattie che scompaiono modificando il regime alimentare e
pulendo denti e gengive agli animali. Il cattivo stato di salute e le
conseguenti sofferenze riguardano la stragrande maggioranza degli
animali domestici a livello mondiale. Le indagini svolte su animali
domestici sofferenti da immunodeficienza acquisita dimostrano che hanno
riacquistato la loro funzione e uno stato di salute ottimale quando gli
sono state somministrate delle ossa crude e polpose, che fungono da
alimento e da medicina. Alcune ricerche condotte dalla stessa Nestlè
hanno rilevato che la durata media dei gatti alimentati esclusivamente
con cibo industriale non raggiungono i 12 anni di vita a causa della
morte per insufficienza renale o cancro. Mentre la società Mars ha
riferito che l’80% degli animali soffre di malattie gengivali.
Ma la maggior parte dei veterinari
raccomanda cibi industriali per animali come miglior alimento per i nostri animali;
sostengono che la carne cruda porta rischi a causa dei batteri e della
carenza di calcio, soprattutto le ossa sono un pericolo per la rottura
dei denti. Ma io ritengo che gli alimenti nutritivi adatti agli
animali carnivori devono essere crudi e facilmente digeribili,
dovrebbero essere grezzi, compatti e adatti ad essere masticati a lungo.
In sostanza dovrebbero poter mangiare come natura ha previsto per loro,
cioè: pollame, conigli, pesce ed in forma intera o al limite polpose
ossa crude. In ogni caso è opportuno prendere l’iniziativa di dare
sempre al nostri animali del materiale da masticare a lungo, oltre alle
necessarie sostanze nutritive.
I nostri animali vengono giornalmente
avvelenati dai cibi spazzatura senza che i politici, gli avvocati, gli stessi
veterinari o i media prendano posizione in merito ad un così grosso
problema, troppo pavidi per avanzare critiche ad un sistema di cose che
potrebbe essere poco conveniente.
A livello mondiale le cifre del fatturato
di prodotti per animali domestici è inferiore solo a quello dei prodotti petroliferi. Le
conseguenze economiche si misurano in miliardi di euro, ma oltre a
questi vi sono immensi costi ambientali, oltre le risorse assorbite dai
canili municipali. Inoltre è da considerare che i cani alimentati con
cibi spazzatura sono più irascibili, più imprevedibili e più
difficili da addestrare.
Il problema dell’alimentazione dei nostri
animali è complesso e non di facile soluzione, specialmente se si pensa ai tanti
canili. Compito ingrato ed eticamente impossibile sarebbe per gli
animalisti dover somministrare della carne ai loro compagni animali. La
cosa migliore a mio avviso sarebbe quella di reperire (purtroppo) resti
di carne consumati da qualche conoscente ancora onnivoro, oppure
chiedere gli avanzi di carne ai supermercati o ai ristoranti. In questo
caso sarebbe una sorta di estenuante ricerca di cibo. E quando un giorno
tutta l’umanità sarà vegetariana si potrebbero utilizzare gli
animali morti di morte naturale. Ma questo appartiene ad un futuro
ingrato quanto lontano.
Certo il pasto secco ormai alimento base di
cani, gatti o di qualunque altro animale carnivoro domestico, risolve non pochi problemi, allo
stesso modo del cibo industriale per gli umani che vivono nelle grandi
metropoli per la difficoltà oggettiva di attingere direttamente agli
alimenti naturali; ma se un cibo in scatola composto da alimenti cotti,
trattati, con aggiunta di coloranti, conservanti, lieviti,
aromatizzanti, è nocivo per gli esseri umani tanto più lo è per i
nostri animali. L’alimento cotto è sempre inappropriato sia per noi
esseri umani che per i nostri animali i quali prima o poi
sviluppano patologie di vario genere, dal momento che ogni specie è
strutturata per alimentarsi con cibi adatti alla sua natura.
Insomma, dobbiamo porre più attenzione all’alimentazione dei nostri animali
domestici perché se si ammalano dipende in gran parte da cosa diamo
loro da mangiare, diversamente non si spiega perché gli stessi animali
allo stato naturale non sviluppano mai le suddette patologie. Non che (a
mio avviso) si debba rinunciare del tutto ai prodotti secchi tipo
croccantini (questo renderebbe impossibile la vita a molti di noi) perché
scarsi o privi dei nutrienti necessari, ma considero un grave errore
considerarli ottimali per la loro dieta
Associazione
Vegetariana Animalista
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