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Seguiamo con estremo interesse gli ultimi avvenimenti europei.
Aggiornamento al 6 giugno 2011

I nuovi assassini: dal cetriolo al germoglio di soia...
Marcello Pamio – 3 giugno 2011

Il batterio killer fa paura: 18 morti, 2000 contagi. Scienziati nel palloneCi mancavano adesso il “cetriolo” o il "germoglio di soia" killer per oscurare il già super oscurato Referendum nazionale del 12 e 13 giugno prossimi.
Eravamo tutti più tranquilli, fino a qualche giorno fa, grazie alla scomparsa definitiva di Usama bin Laden. Uno dei tanti miracoli dell'amministrazione statunitense: prima hanno scongelato dal freezer il miliardario saudita e poi lo hanno fatto scivolare per sempre nel mare…
Oggi al posto di bin Laden non c’è il suo vice Al-Zawahiri, ma il “cetriolo verde” o il "germoglio di soia", assassini spietati che veicolano una tossina deleteria che avrebbe ucciso ad oggi 22 persone!
Al momento nessuna dichiarazione o rivendicazione da parte di vegani estremisti.

Stiamo parlando del “ceppo più letale della storia[1], così almeno affermano gli esperti statunitensi dei centri di controllo e prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention, C.D.C. di Atlanta).

La nuova pandemia
In Europa oltre 2200 infettati di cui 21 morti in Germania, in Svezia al momento 43 gli infettati e 1 morto. Totale ad oggi, 22 morti!

Epidemia E.coli, nessun caso in ItaliaL’Istituto di Genetica di Pechino, a cui è stato inviato questo fantomatico batterio, la cui sigla è O104-H4, dopo attente analisi ha annunciato che si tratta di un agente patogeno mai visto prima, almeno in Europa e l’O.M.S. lo ha così definito: “una variante nuova, estremamente contagiosa e tossica” di E. Coli, di per sé batterio presente comunemente anche nel nostro intestino[2]

Inizialmente si è data la colpa ai cetrioli spagnoli, ma ultimamente, secondo le dichiarazioni del ministro della Sanità di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, i patogeni individuati sui cetrioli non corrispondono a quelli rilevati nelle feci di alcuni pazienti (appartenenti al sierogruppo E. Coli Vtec O104). ”La fonte dell’infezione – continua il Ministro - non è stata ancora identificata”.

I giornali del Sistema, nel panico ci sguazzano alla grande. Ecco qualche titolo apparso nei quotidiani nazionali, abituati da sempre a spaventare e propagandare spazzatura per la mente e l’intelligenza:

O104:H4, il codice del batterio. Il killer che preferisce le donne[3]
Il batterio killer fa paura: 18 morti, 2000 contagi. Scienziati nel pallone[4]
Epidemia E. Coli: è il ceppo più letale e resistente ad antibiotici[5]
Batterio killer, in Germania è psicosi[6]
"Batterio killer: il responsabile è la soia"

Ricordano molto da vicino i titoli a caratteri cubitali riportati nelle prime pagine durante il periodo della Sars, Aviaria e l’Influenza A, detta “suina”.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
L’Escherichia Coli è certamente il batterio più studiato al mondo, anche perché nell’uomo è onnipresente. Ognuno di noi ogni giorno espelle E. Coli fra i 100 miliardi e i 10 mila miliardi di cellule, come pure fanno gli uccelli e mammiferi in generale.[7]
Questi batteri vivendo nell’intestino, sono i nostri compagni di viaggio da sempre e non solo ci accompagnano, ma aiutano nel processo digestivo, ad assimilare sostanze importanti.

Il nostro sistema digestivo contiene all’incirca 400-500 specie batteriche diverse, e tra pelle esterna e mucose interne, questi raggiungono cifre da capogiro (oltre 100 mila miliardi): costituendo un vero e proprio ecosistema perfetto. 
Questi batteri, dal punto di vista teorico, dovrebbero suddividersi tra quelli sani (Acidophilus, Bifidus, Rhamnonsus, ecc.) per l’85% e quelli patogeni soprattutto Bacillus coli per il 15%.
Viene da sé che la salute e l’equilibrio di questa importantissima flora è essenziale per la salute stessa dell’intero organismo umano.

In realtà, gli intestini della stragrande maggioranza delle persone il cui stile di vita è innaturale e malsano, sono straintossicati e iperacidificati, permettendo a batteri come il Bacillus coli e l’Escherichia Coli di dilagare.
Questi batteri infatti, preferiscono tutte le proteine animali, le proteine indigeste e mal digerite, le quali arrivano col loro carico tossico direttamente nel colon, facendoli crescere a dismisura.
Crescono, si moltiplicano e si riproducono a ritmo esponenziale - divenendo estremamente tossici e pericolosi - nella sporcizia alimentare che noi mettiamo dentro e depositiamo con il nostro stile di vita, in primis con l’alimentazione.

Ecco perché la presenza di Escherichia Coli non c’entra nulla con i cetrioli.
La vera contaminazione non sta nel cetriolo, ma nell’intestino delle persone, nell’intestino ipertossico, carico di disbiosi (perdita della flora sana), pregno di putrefazioni dovuta a carni, affettati, latticini, uova, pesce e alimenti raffinati e chimici.
Tutte persone queste il cui colon è surriscaldato, privo di ossigeno e totalmente senza peristalsi (stitichezza cronica).

Il problema OGM
Un piccola parentesi meritano i cosiddetti alimenti modificati geneticamente (O.G.M.). 
Ingerendo organismi il cui D.N.A. è stato ritoccato, modificato dall'uomo in camice bianco stolto e arrogante, potrebbe creare seri squilibri a livello di flora intestinale: straricca di batteri e microrganismi vari.
La Natura è perfetta, l'uomo è perfettibile. La Natura infatti non ha contemplato organismi modificati geneticamente, il nostro sistema immunitario non è in grado di riconoscerli. 
Il sistema immunitario umano è un vero e proprio processo biologico di apprendimento. Grazie ad esso noi apprendiamo e conosciamo il mondo esterno che ci circonda.
L’incontro con il mondo esterno sia esso aria, alimento, batterio, microbo, ecc., permette di formare una memoria interna e, grazie a questa memoria, è possibile formulare in un secondo momento giudizi e, quando ciò sia necessario, applicare una strategia vera e propria anche di tipo difensivo.
Se il mondo esterno, per un qualsiasi motivo, non viene conosciuto correttamente in maniera diretta, per esperienza diretta, non può nascere né un’esperienza né tanto meno una memoria di tale esperienza e quindi non si potrà sviluppare alcuna difesa quando avviene un’aggressione da parte del mondo esterno.

Chi non vive nel mondo, chi non compie esperienze dirette, chi non lo conosce diventa alieno al mondo stesso e a tutti gli esseri che ci vivono inclusi batteri e microrganismi. Occorre tener presente che gli esseri umani vivono in simbiosi sulla pelle, nelle mucose e soprattutto negli intestini con un’infinità di batteri, con oltre 100 mila miliardi di microrganismi diversi.
Qualsiasi cosa che dall’esterno entra nel corpo deve essere perciò  riconosciuta e, per riconoscerla è necessario avere in primo luogo un’esperienza e una memoria, poi deve essere giudicata e solo alla fine sarà possibile mettere in atto una strategia.

L’essere umano incontra costantemente sostanze viventi e non viventi ed è grazie a tali incontri che si avviano processi di formazione organica della memoria, del giudizio e dell’acquisizione di capacità difensiva.
La formazione della memoria  - memoria immunologica - è rapportata alle forze eteriche, la capacità di giudizio  - discernimento immunologico - a quelle astrali e la difesa immunologica come noi la conosciamo si rapporta all’Organizzazione dell’Io.
Viene da sé che quando entra nel corpo una sostanza non naturale, che non appartiene cioè alla natura, come gli OGM, essa non sarà riconosciuta correttamente dal sistema immunitario. Esso allora non potrà sviluppare una strategia e una difesa corretta contro una delle 105.000 sostanze chimiche di sintesi prodotte dall’uomo.
E’ da sottolineare come aromi, additivi, aspartame, ecc., nella loro maggioranza siano cancerogena
.

Quando qualcosa di introdotto non viene riconosciuto dal Sé biologico, quella funzione dell’Io che coordina il sistema immunitario, quando non si rapporta a ciò che è naturale, questo significa che è estraneo alla Natura, non le appartiene.      
Se introduciamo nel corpo tramite il cibo elementi come gli ogm che non provengono dal mondo naturale, e quindi non sono riconoscibili dal Sé biologico, il sistema immunitario non potrà avere memoria: resterà disorientato e non sarà in grado di formulare un corretto giudizio.
Quale potrà essere la conseguenza? 
Non essendovi contrapposizione queste sostanze penetrano, si depositano, intossicano l’organismo e causano tossiemia. Su questo discorso ci sarebbe molto altro da dire, per cui rimando al mio ultimo lavoro "Le tre Nutrizioni".

La fonte primaria è lo stile di vita
I “nemici pubblici”, tanto amati dalle lobbies farmaceutiche che possono così spacciare milioni di dosi di droghe, farmaci, vaccini, continuano a spuntare fuori come i funghi. Dopo le ultime idiozie mediatiche inventate di sana pianta: Sars, Aviaria e Suina, adesso il podio è stato raggiunto da un ceppo sconosciuto di Escherichia Coli: O104:H14.
Siamo passati dall’A/H1N1 (influenza suina) al O104:H14 (Escherichia Coli).
Gli esperti della salute pubblica, per far capire la pericolosità di questo ceppo (O104), hanno scomodato il fratello minore O107.
Basterebbe infatti - dicono sempre gli esperti - ingerire solo 100 batteri di O107 per scatenare una diarrea emorragica, con la secrezione di una pericolosissima tossina (Stx-2) che blocca la produzione di proteine e può attaccare direttamente le reni”.[8]

Interessante è la storia del O107: isolato per la prima volta nel 1982 non nei cetrioli, neppure nelle patate e neanche nella frutta, ma negli hamburger di carne!
In America ogni anno oltre 70.000 persone vengono, per così dire “infettate”, dal O107 e ben 600 muoiono!

Se andassimo a spulciare come questa “carne” così prelibata per noi occidentali viene allevata e poi macellata, scopriremmo e soprattutto comprenderemmo, l’origine di tali intossicazioni e morti tossiemiche.
Centinaia di milioni di poveri animali rinchiusi in un lager per tutta la loro vita (per modo di dire “vita”), immobilizzati e alimentati forzatamente in maniera completamente innaturale, per finire macellati con sofferenza e agonia indicibili. Poveri esseri viventi, con il nostro stesso diritto alla vita, resi dall’uomo stolto e criminale, delle semplici “cose da smontare”, pullulanti di batteri e microrganismi (perché in contatto con le loro stesse feci), macellati poi assieme a frattaglie, ossa e carcasse di altri animali morti magari per malattia.

Questa “roba” verrà frollata, pressata, schiacciata, salata, riempita di chimica e nitriti, per togliere il grigio colore della morte, dandogli artificiosamente il colore rosso della vita. Vita che non è degna di questo nome! E’ bene ricordare sempre che i processi putrefattivi, da quando l’anima dell’essere vivente si stacca e ritorna nell’anima di gruppo nei mondi spirituali, non si possono bloccare, ma solo rallentare.
Un uomo il cui organismo è intossicato, acidificato da alimenti raffinati, pregno di tossine chimiche, mangiando simili veleni animali, potrà stare in salute? Assolutamente no!
La causa delle intossicazioni è il batterio che di volta in volta viene scoperto in laboratorio o il batterio è l’effetto di tutto questo sconvolgimento disumano?
L’E. Coli O107 piuttosto che O104 sono alcuni fra i tanti lati oscuri delle lobbies macellatorie, delle multinazionali del cibo, e il risultato del nostro stile di vita completamente autodistruttivo e lontano anni luce dalla Natura.


[1] “Batterio E. Coli, esperti: nuovo ceppo è più letale della storia”, Agenzia stampa Reuters, 3 giugno 2011 http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE75201420110603
[2] “E’ allarme batterio killer, 2000 casi in UE, e l’OMS dice: variante mai vista”, http://salute.pourfemme.it/articolo/e-allarme-batterio-killer-2000-casi-in-ue-e-l-oms-dice-variante-mai-vista/10677/
[3] http://www.blitzquotidiano.it/
[4] http://www.cronacaqui.it/cronaca/15214_il-batterio-killer-fa-paura-18-morti-2000-contagi-scienziati-nel-pallone.html
[5] http://www.italia-news.it/salute-c13/epidemia-e--coli--e-il-ceppo-piu-letale-e-resistente-ad-antibiotici-68729.html
[6] http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo1011419.shtml
[7] “Il mistero della malattia venuta dal cibo, la minaccia nascosta negli hamburger”, La Repubblica, 3 giugno 2011
[8] “Il mistero della malattia venuta dal cibo, la minaccia nascosta negli hamburger”, La Repubblica, 3 giugno 2011

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COMUNICATO STAMPA

Batterio Escherichia Coli in Germania: chiamati in causa allevamenti intensivi, incubatori di batteri antibiotico-resistenti
Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV - 6 giugno 2011

La psicosi collettiva causata dalla paura del contagio del batterio E. Coli proveniente dalla Germania sembra riguardare soprattutto cetrioli, insalata, germogli o altre verdure crude, ma è basilare far sapere al pubblico che invece la contaminazione da E. Coli avviene sempre a partire da una fonte animale.
Il batterio E. Coli vive nell'intestino degli animali d'allevamento, e la carne che viene poi commercializzata può essere infettata durante il processo di macellazione. Un'altra possibile fonte è il latte non pastorizzato, e, ancora più preoccupante, la diffusione sul terreno e nelle acque degli escrementi degli animali d'allevamento, che possono contaminare i vegetali coltivati (che vanno quindi sempre ben lavati).
Oltre la contaminazione fecale dell'acqua e del cibo, esiste il problema della contaminazione dai cibi animali a quelli vegetali durante la preparazione degli alimenti.

Il problema aggiuntivo, che è quello che rende i batteri come l'E. Coli molto pericolosi, è l'antibiotico resistenza: nuovi ceppi di batteri si formano da quelli esistenti e sono inattaccabili dagli antibiotici, rendendo così impossibile contrastare l'infezione. Anche per questo problema, il colpevole è la pratica dell'allevamento intensivo e il consumo elevato di carne, latte, latticini e uova.
E' di pochi mesi fa la pubblicazione di due nuovi studi, uno europeo e uno statunitense, che rilanciano l'allarme sull'utilizzo di antibiotici negli allevamenti a scopo non curativo ma "preventivo" o per la promozione della crescita degli animali.

Il dossier europeo, pubblicato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sottolinea come questo sia un problema di sicurezza alimentare: l'uso di antibiotici negli animali d'allevamento contribuisce in modo sostanziale alla comparsa di batteri resistenti e consente ai batteri portatori dei geni responsabili di tale antibiotico-resistenza di diffondersi dagli animali agli umani attraverso la catena alimentare.
In precedenza erano già state svolte indagini negli USA da parte del sistema di monitoraggio nazionale sulla resistenza antimicrobica, che aveva indicato come la carne fosse spesso contaminata da ceppi resistenti a diversi farmaci dei batteri Campylobacter, Salmonella, Enterococcus ed Escherichia coli.

Con la nuova emergenza di questi ultimi giorni, dovrebbe essere chiara l'urgenza di cambiare modello alimentare, e diminuire in modo drastico il consumo di carne e altri alimenti di origine animale: l'uso massiccio di antibiotici è infatti sempre più necessario negli allevamenti, perché gli animali sono tenuti in condizioni di tale affollamento e di sofferenza fisica e psicologica che non sarebbero in grado di sopravvivere senza farmaci e sostanze chimiche di vario genere. Non è realisticamente possibile mantenere gli attuali ritmi di produzione e allo stesso tempo cambiare le condizioni di allevamento in modo da non rendere più necessari antibiotici ed altri farmaci.

Per questo, la soluzione del problema spetta a ciascuno di noi, alle istituzioni come ai singoli cittadini: per contrastare questa situazione ed evitare disastri futuri, le scelte alimentari di ogni singolo individuo sono importanti, e lo spostamento verso il consumo di alimenti vegetali anziché animali è il primo e più efficace cambiamento da mettere in atto.

Comunicazione a cura di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV
http://www.scienzavegetariana.it - info@scienzavegetariana.it
cell. 3336705842
Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV si prefigge di fornire ai professionisti della salute e alla popolazione generale informazioni corrette sulla nutrizione a base di cibi vegetali (c.d. plant-based nutrition) e sui suoi rapporti con la salute.


www.disinformazione.it