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Pagina Nuovo Ordine internazionale
- Esercito a pattugliare le
strade delle grandi città. Ma solo per pochi mesi?
Armata aerea imperiale si robotizza
Per la quarta volta nel giro di pochi giorni i drone
americani, ovvero gli aerei senza pilota armati di missili e bombe
teleguidate hanno colpito villaggi al confine del Pakistan e
Afghanistan.
ASCA-AFP - Miranshah, 8 settembre. Sono almeno 21 le vittime del
bombardamento che si sospetta abbiano effettuato oggi alcuni aerei senza
pilota statunitensi su una città del Pakistan, vicino al confine
afgano. I droni hanno sparato diversi missili che hanno colpito una casa
nei pressi di un seminario islamico nel Waziristan del nord, una zona
dove gli aerei Usa continuano a colpire almeno una volta a
settimana. Secondo fonti dell'intelligence pakistana, nell'attacco
sarebbero morti 7 civili (fra cui alcune donne e bambini) e 14 militanti
talebani. Oltre 25 i feriti…
AFP - USA - 26 agosto 2008. Germania ed Italia
intenderebbero acquistare dagli Stati Uniti rispettivamente cinque e
quattro MQ-9 Reapers (prima noti come Predator-B), i nuovi UAV
bombardieri che gli USA hanno da poco iniziato a schierare in Iraq ed
Afghanistan: lo riferisce l’agenzia AFP, citando notificazioni al
Congresso statunitense da parte della Defense Security Cooperation
Agency (DSC).
Entrambi i Paesi intenderebbero usare i droni «per la
protezione di truppe schierate al suolo, per garantire la sicurezza
regionale e per motivi di interoperabilità con gli Stati Uniti»,
secondo quanto dichiarato dalla DSCA al Congresso.
Il Reaper, noto anche come “cacciatore killer”, vola più
veloce, più in alto e più lontano del suo predecessore MQ-1 Predator.
Può imbarcare quattro missili Hellfire and due bombe a guida laser da
230 chili (contro i soli due missili Hellfire del Predator) e, guidato
da due persone (pilota e operatore dei sensori), può spingersi fino a
circa
I Reapers sono realizzati dalla General Atomics Aeronautical Systems e
costano ciascuno 53,5 milioni di dollari. Hanno un’apertura alare di
L’Armata
aerea Imperiale si robotizza per le sfide del futuro
Antonio Camuso
– Osservatorio sui Balcani di Brindisi – 15 settembre 2008
I primi a sperimentare la tecnica degli aerei robot-Killer sono stati
gli israeliani, che da tempo li utilizzano per quelli che chiamano
“omicidi mirati”, vere e proprie esecuzioni sommarie decise a
tavolino ed utilizzate come elemento terroristico preventivo per colpire
capi e loro famigliari delle formazioni palestinesi più oltranziste.
Gaza, uno dei posti della terra dove la concentrazione
abitante per metro quadro è più elevato, è divenuta così, in questi
anni, la sede di studio dei ricercatori militari mondiali sulle
sfide future che eserciti e polizie dovranno affrontare nel prossimo
futuro
Un futuro in cui nelle megalopoli sterminate, i
quartieri “bene”, edifici governativi, sedi di polizia, ecc per
poter coesistere accanto a bidonville e banlieus avranno bisogno di
sistemi di difesa tecnologicamente avanzati e gestiti direttamente da
forze speciali dell’esercito che rispondano a “regole
d’ingaggio” antisommossa, standardizzate tali da essere accettate
quasi fatalisticamente dappertutto.
Da Gaza a Parigi, da Leningrado a Pechino, sommosse e
rivolte di affamati, disoccupati, lavoratori in lotta, contestatori del
sistema saranno oggetto delle stesse tecniche dissuasive: dalle armi non
letali come le barriere soniche a quelle di bassa letalità che
comportino anche l’eliminazione fisica dei capi dei movimenti più
oltranzisti sia quando sono in mezzo ai cortei e alle sommosse o che
stiano tranquillamente dormendo presso le loro abitazioni.
Tutto ciò non è fantascienza poiché è quanto si può leggere nelle
sintesi dei gruppi di studio in cui hanno partecipato alti
ufficiali del nostro esercito nell’ambito del programma multinazionale
Urban Operation Year 2020.
Un programma che il sottoscritto ha già descritto in un
precedente articolo e che tra gli altri ha un capitolo speciale,
preparato dalle aziende interessate, riguardante l’uso del mezzo
robotico per l’eliminazione (il termine esatto è NEUTRALIZZAZIONE, l’equivalente
della parola annichilimento che ci ricorda una bella pagina della storia
del nostro esercito a Nassirya) di elementi agitatori capaci di
provocare tumulti.
La giustificazione è evidente e sarà quella con la quale verranno
applicate le regole di ingaggio dei Killer Robot:
“Parigi novembre 2020 (france
press); oggi un drone di una pattuglia mista di militari e polizia
ha neutralizzato alcuni elementi sovversivi appartenenti ad una presunta
cellula terroristica che cercavano di far scoppiare gravi tumulti nel IV
arrondissement.”-
Già nel 2003 alcuni esemplari di drone-poliziotti capaci
di ospitare telecamere e sistemi di lancio di ordigni antisommossa o
mini-missili killer sono stati sperimentati sotto la forma prototipo e
di cui ne alleghiamo foto e modalità per un prossimo uso in un manuale
redatto dallo Stato Maggiore dell'Esercito italiano Oggetti che il
sottoscritto a vederli li aveva ritenuti, per la loro somiglianza ai
dischi volanti, il parto di qualche mente malata del Pentagono.
Purtroppo non è così e grazie alla guerre dell’Iraq e
dell’Afghanistan, dove la generazione di UAV che si era fatta
pubblicità nella guerra del Kosovo, (vedi il Predator, nato come aereo
da ricognizione), è andata modificandosi in quella degli aerei
Robot-killer.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: aerei che
teoricamente dovrebbero essere usati contro postazioni militari
convenzionali, protette da antiaerea tali da ritenersi elevato il
rischio che l’aereo convenzionale attaccante possa essere abbattuto
con la conseguente perdita o cattura del pilota, sono invece impiegati
in attacchi in zone abitate da civili. Un uso divenuto sistematico e
ritenuto normale, salvo sprecare qualche lacrima da coccodrillo per le
vittime collaterali.
Anche l’Italia e
Un piccolo passo per avvicinarci a quel futuro che sembrava così
lontano e che invece si avvicina a falcate da gigante.
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi osservatoriobrindisi@libero.it
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/futuro_militarizzato_4.htm
Brindisi 10 settembre 2008