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Dannosità
degli amidi nell’infanzia
Dr. Herbert
Shleton
Il dott. Prospiro Sonsino dimostrò, alcuni anni fa, nel
corso di una serie di esperimenti che "esiste
una dispepsia normale o fisiologica verso gli alimenti amidacei
(assoluta incapacità a digerirli) nella primissima infanzia”.
Questa teoria incontrò altresì i favori del fisiologo dott. Routh e
dei professori Huxley, Youmans e Dalton, e, probabilmente, di tutti
coloro che si trovarono ad esaminare la questione.
Il doti. Densmore, contrario agli amidi persino negli
adulti, afferma a proposito del loro impiego nella dieta infantile, (How
Natura Cure, p. 55), che "una
dieta a base di cereali o grano, o amidi in genere, è estremamente
negativa per i bambini, soprattutto nel caso dei neonati. I fermenti
intestinali necessari per la digestione degli alimenti amidacei non
vengono secreti se non dopo il primo anno di vita, e l'efficacia di tali
fermenti non eguaglia, tuttavia, quella dei fermenti degli adulti,
almeno per alcuni anni. La digestione di tutti gli alimenti amidacei
dipende da questi fermenti intestinali, mentre datteri, fichi, prugne,
ecc., hanno lo stesso valore nutritivo di pane e cereali e sono
facilmente digeribili: l'assorbimento e l'assimilazione di frutti di
questo tipo si osservano non appena essi vengono ingeriti”.
Il fatto che
E' bene notare come
Il dott. Page era piuttosto contrariato per la diffusa
abitudine di includere gli amidi nella dieta dei bambini; egli
dichiarava ”la farina, il grano,
e lo zucchero raffinato, sono ormai elementi alla moda nella dieta
infantile, anche se in realtà sarebbe ben difficile riuscire a fare una
selezione peggiore”. Egli manifestava altresì ripetutamente la
sua preoccupazione per i danni che potevano derivare e gli organi vitali
a causa "di una alimentazione
infantile prematura utilizzante addirittura i migliori prodotti scelti
dalla tabella generale” ed aggiungeva: "Non
è raro che a bambini così piccoli vengano dati da mangiare caramelle,
ed addirittura, in alcuni casi, carne di maiale, pesce fritto, cavoli,
prosciutto, patate, ecc., e che la colpa per l'insorgere di disturbi
gastrointestinali, venga poi attribuita ai denti”.
Non ha senso dar da mangiare a bambini così piccoli cose
come purè di patate, farine di cereali, farina, ed altri piatti simili,
pensando che dal momento che si tratta di alimenti che possono essere
inghiottiti senza masticare, una dentizione incompleta non rappresenti
un ostacolo. Questi elementi. vengono inghiottiti senza essere
insalivati e vengono mangiati da individui i cui succhi digestivi mai si
adattano alla digestione degli amidi. Se ci limitiamo alle osservazioni
che seguono, formulate da Page a proposito del latte di una madre
osservante una dieta sana, notiamo come la verità in esse contenuta sia
eterna. Egli dice: “Il latte è l'alimento per eccellenza dei neonati e contiene tutti gli
elementi necessari per lo sviluppo dei denti, e finchè non si ha la
completa dentizione, esso dovrebbe continuare a costituire il solo ed
unico cibo del bambino. E' sufficiente che due o tre o mezza dozzina di
denti siano spuntati, perchè ci si aspetti che abbiano una qualche
parte nel lavoro di un bambino cresciuto". Anche il dott.
Tilden presentava la stessa determinazione nel sostenere quella che
chiamava dieta per-neonati-senza amidi. Egli dice: “Fu un errore dar da mangiare amidi al bambini troppo presto, prima della
fine del loro secondo anno di vita; essi, infatti, hanno grossi problemi
a digerire grandi quantità di amidi”. “I
bambini al di sotto dei due o tre anni di età hanno difficoltà a
trasformare gli amidi in zuccheri, e sarebbe opportuno che ricavassero
direttamente questi ultimi dalla frutta fresca in estate
e dalla frutta dolce e secca (uva passa, datteri e fichi) in inverno.»
Uno
dei punti fermi della mia pratica di medico è di non prescrivere
alimenti amidacei di alcun tipo a bambini al di sotto dei due anni di età.
Nella mia stessa famiglia, i miei figli non hanno mai mangiato cereali.
A meno che non si tratti di fagiolini e piselli, i cereali tra tutti gli
alimenti amidacei sono i più difficili da digerire. Esistono buoni
motivi per credere che i cereali causino lo sviluppo di ossa e denti
deboli.
I neonati non hanno bisogno di alimenti amidacei e non
possono utilizzarli in alcun modo vantaggioso. Molti dei disturbi che
affliggono i bambini durante la primissima infanzia sono collegati
all'abitudine diffusa di includere nella loro dieta alimenti amidacei.
Particolarmente dannosi sono le combinazioni di cereali con zucchero e
crema o zucchero e latte; come se ciò non bastasse, a peggiorare le
cose, contribuisce il fatto che solitamente cereali e zucchero vengono
denaturati ed il latte viene pastorizzato.
“A parte qualsiasi
altra considerazione", dice il dott. Page, "è bene evitare qualsiasi elemento amidaceo o farinaceo fino a quando
non si avrà avuto il completo sviluppo dei denti; solo allora, si potrà
cominciare, giustamente,, a prendere in esame l'introduzione di qualche
elemento appartenente alla dieta adulta."