- Pagina Vaccinazioni

Vaccinazione Antinfluenzale e Medicina Naturale
a cura del dott. Giuseppe Parisi*

Qualche cenno storico
L'Influenza è una malattia cagionata da un Virus, questo significa, che a differenza dei batteri, sensibili all'effetto dei comuni antibiotici in commercio, i virus rimangono insensibili alle sostanze chimiche antibiotiche.
Un altra peculiarità dei virus, soprattutto quello influenzale, é di «mutare» aspetto.
Se per tanti virus o batteri si presenta una certa memoria nella risposta immunitaria, il virus influenzale, modificando l'aspetto ad ogni nuovo anno, determina la famosissima «Sindrome Influenzale».
Conosciamo bene quali sintomi procura, ma verosimilmente ad ogni nuovo aspetto determina, anno dopo anno, caratteristiche di sintomatologia peculiare per l'anno in corso, differenti dall'anno precedente.
Difatti, spesso, anno dopo anno, colpisce organi diversi, cioè ha un caratteristico Organotropismo.
Ecco il motivo del perché, ad ogni anno, questo Virus, assume nomi diversi: asiatica, cinese, ecc. ecc.

Qualche aspetto clinico-epidemiologico
Paragoniamo un virus ad un uomo, che, per non farsi riconoscere dal suo nemico sistema immunitario, ogni anno si mette i baffi. Questa piccola trasformazione è generalmente bonaria e si ripresenta anno dopo anno. Tuttavia il virus influenzale presenta tre possibili mutazioni: A/B/C.
Quella più mite è la modificazione tipo «C», che si manifesta quando il virus, per non farsi riconoscere, si mette appunto i baffi. Se invece dei baffi, si traveste da Clown, questa è la mutazione «B»: situazione clinica modicamente più severa, con fenomeni epidemici più massicci. Ogni tot di anni, infine, il virus si presenta travestito da sesso femminile, con la voce da donna, praticamente irriconoscibile: questa è la mutazione «A», clinicamente ed epidemiologicamente severa. Di quest'ultime variazioni, la storia della Medicina ricorda le tristi vicende della Spagnola.
Tuttavia, oggi di influenza non si muore; un tempo erano diverse le condizioni igienico-sanitarie.
Teniamo in considerazione che nel 1930, la stessa alimentazione era radicalmente insufficiente per un normale apporto calorico e di nutrienti necessari ad una buona salute.
Quando ci fu l'epidemia della Spagnola, la mutazione del virus fu del tipo «A». Clinicamente anche oggi, tale mutazione virale, creerebbe un non facilissimo lavoro per il medico, ma non determinerebbe decessi.
C’è da dire che i decessi della Spagnola non furono cagionati dal virus influenzale, bensì dalla concomitanza dell’infezione del batterio, che si sovrapponeva al virus, complicandone il quadro clinico. Il batterio in questione fu l'Hemophilus Influenzae: un batterio pericoloso, che, insieme a diversi altri batteri, ancora oggi può infettarci in situazioni di depauperamento delle risorse immunitarie ed energetiche del nostro Organismo.
Ma situazioni cliniche di tale entità, sono prerogativa di gravi malattie del sistema immunitario, e/o gravi malattie cronico-degenerative. Non è il caso di un soggetto bronchitico cronico o un diabetico.
Nessun allarme: per l'anno in corso ci aspetta la mutazione "C".

Considerazioni generali
Il vaccino antinfluenzale presenta ceppi di virus resi innocui, insieme a sostanze chimiche nocive all'organismo. L'esperienza del medico olista, il medico esperto in medicina naturale e complementare, considera la pratica della vaccinazione come non idonea per una buona salute.
Rimane la totale assenza di studi comparati sulla reale efficacia del Vaccino Antinfluenzale. A tutt'oggi, infatti, nessuno studio epidemiologico e clinico, ha dimostrato un quadro chiaro delle risultanze cliniche della vaccinazione antinfluenzale, ne ha dimostrato MAI la reale efficacia a bloccare il virus, ne ad impedirne l'infezione. Quindi, a riscontro di pratiche che presentano qualche rischio per una adeguata salute, non esiste assolutamente certezza tangibile, né studi epidemiologici che dimostrino l'efficienza del vaccino influenzale.
Inoltre, quando si mettono in circolo messaggi del genere: «Il vaccino è raccomandato a pazienti portatori di malattie croniche», tali pazienti, verosimilmente, rispondono molto male al vaccino, a causa della malattia cronica sottostante; mentre la vaccinazione rischia di essere la causa di peggioramento della cronicità della stessa malattia.
Si evince, quindi, che il vaccino antinfluenzale non è la panacea. Nessuna dimostrazione lo ha mai ammesso, nemmeno chi, utilizzando i potenti media, utilizza criteri del «messaggio» non propriamente ortodossi, sia nel metodo che nel merito.
Noi medici olisti, malgrado le sostanze presenti nella formulazione dei vaccini (Mercurio, Formaldeide, ecc.), non ci siamo mai opposti a certe vaccinazioni che per noi possono rimanere importanti, quali, ad esempio, la vaccinazione contro la polio.
Da alcuni anni a questa parte, purtroppo, si parla di vaccini come se fossero cioccolatini: per il Morbillo, la Varicella, la Pertosse e adesso anche per l'influenza per i bambini. Meno male che la coscienza dei medici si è raffinata verso il naturale, e qualche mese fa il Consiglio che riunisce tutti i pediatri d'Italia si é opposto alla direttiva Ministeriale che consigliava di vaccinare tutti i bambini!
Non vi sembra una operazione commerciale? Pensateci bene.
Tralasciando il vaccino antinfluenzale: cosa si può fare per contrastare questo malanno stagionale?
Quello che sta avvenendo in questi giorni - febbricole, malesseri, a volte vomito, diarrea, mal di capo, spossatezza - non sono propriamente determinati dall'influenza, la loro causa sono forme parainfluenzali.
Per certi versi, anche se fastidiosi, alzano la sorveglianza immunitaria per quando arriverà il vero virus, motivo per cui tanti individui restano immuni all'invasione virale, quando essa fa campo.
Quindi nessun problema, le normali raccomandazioni generali vanno bene: idratazione, cibi  leggeri e riposo sono sufficienti a riprendere una buona forma.
E per il virus dell'influenza?
Da medico olista, mi sono sforzato di comprendere il perché di tale "resistenza" psicologica e la refrattarietà del cittadino comune alle cure alternative. Una delle tante motivazioni va ricercata nel messaggio, che ci hanno conferito decenni di pratica medica della farmacopea chimica moderna: le persone sono convinte che, ad esempio, prendere un analgesico quando si ha mal di testa, è una comune pratica terapeutica.
E c'è anche chi rimane convinto che una terapia che agisce velocemente è una buona terapia.
Insomma, il messaggio che viene fornito a chi fa uso delle sostanze chimiche è «prendi questo che ti passa velocemente».
E' l'esatto opposto.
Quasi sempre, più rapida é un’azione farmacologica, meno determina la guarigione di una malattia. Se ad esempio avete la pressione alta (situazione clinica ormai diffusissima tra la popolazione), cosa fa il vostro medico? Vi prescrive la terapia chimica antipertensiva.
Oggi ci si può sbizzarrire per il numero di preparati, e se osservate il ripristino della pressione arteriosa, essa è praticamente immediata non appena si assume il farmaco. Questa regola fisio-chimica vale anche per questa situazione. Avrete risolto il sintomo, ma la malattia è lì presente, così invadente che di quel farmaco sarà davvero impossibile disfarsene e vi accompagnerà tutta la vita.
Quanto maggiore è la velocità di azione, tanto minore è l’azione terapeutica. Quindi, non fatevi ingannare quando vi dicono che le cure "dolci" sono lente.
Prima di tutto, la velocità di azione terapeutica non segue regole precise, in quanto il prodotto proprio perché naturale, si adegua alle circostanze dell'organismo che trova. Un prodotto chimico di sintesi sarà accompagnato dal "bugiardino" che vi indica anche l'esatto tempo d'azione del farmaco. Quanto più precisa è questa indicazione, quanto meno quel prodotto ha effettuato un’azione terapeutica. Per azione terapeutica s'intende, non l'eliminazione del sintomo e nemmeno l'eliminazione di una causa. Ad esempio se un bambino ha una tonsillite con placche, è certamente un'infezione batterica. L'antibiotico che gli viene somministrato non ha azione terapeutica, ma sopprime soltanto la causa che determina l'infezione, cioè generalmente lo streptococco o lo stafilococco.
Quello che non fa l'antibiotico è modulare il Terreno. Un bimbo, che ogni hanno prende tonsilliti, otiti, e comunque infezioni O.R.L., è un bambino Tubercolinico.
Il medico olista riconosce questa tendenza diatesica, la tendenza meiopragica, di predisposizione, e la corregge con determinati prodotti naturali, spesso omeopatici. Questi prodotti entreranno in risonanza con il terreno tubercolinico, e moduleranno una risposta equilibratrice, tanto da rinforzare lo stesso organismo impedendo l'attecchimento degli stafilo o streptococchi. Se non si effettua tale azione riequilibratrice, si uccideranno i germi, ma l'organismo resterà volta per volta sempre più indebolito e invaso dalle tossine di scarto dell'antibiotico.
Quindi, trovo certe informazioni sulla velocità d'azione di un farmaco, create per un consumo accentuato. Il nostro scopo è quello di allontanare il paziente, non quello di farlo tornare più volte. Questa pratica non è salvaguardare le tasche del paziente, ma una reale efficacia terapeutica delle terapie olistiche.
Il problema influenza è determinato dal fatto che la sindrome - non malattia - è acuta. Questo significa che è necessario, per una buona resistenza, fare della profilassi qualche mese prima della epidemia influenzale.
Recatevi dal medico olista non quando avete l'influenza, ma almeno 1 mese prima. Sarà opportuno così che il medico valuti a fondo la tipologia di terreno del paziente, e riequilibri le sue tendenze meiopragiche di predisposizione. Nella mia esperienza è già sufficiente questo ad impedire una influenza, che se si prenderà, sarà in forma leggera..

Parliamo degli strumenti finalmente.
Abbiamo appreso che la strategia olistica è soprattutto impostata nella correzione delle tendenze di predisposizione di una malattia. Il prodotto somministrato, correggendo questi squilibri, effettua una profonda azione terapeutica, rigenerando l'equilibrio organico.
Se il problema è l'influenza, che vi colpisce ad ogni anno, con sovrapposizione batterica faringea, è conveniente farvi visitare da un medico olista, che vi prescriverà la terapia più idonea. Se invece si tratta di semplice influenza senza complicazioni, ma che vi infastidisce perché vi colpisce anche più volte all'anno, allora posso offrirvi qualche utile consiglio.
Esistono delle sostanze, in granuli, che hanno una decisa azione bioterapica antivirale.
Molti conosceranno il famoso “oscillococcinium”, prodotto che è utile sia nella profilassi sia nella fase acuta. Per la profilassi, effettuate una dose, sotto la lingua sciolta lentamente (la parte inferiore della lingua è riccamente vascolarizzata, e questo permette che le sostanze contenute nel prodotto possano prontamente entrare in circolo). Sarà sufficiente una dose tubo, alla settimana, al mattino.
In fase acuta, quando i primissimi sintomi arrivano, sarà opportuno assumere subito una dose di “oscillococcinium”, che permette di rallentare la velocità di penetrazione cellulare del virus, determinando tempo utile all'azione di difesa dell'organismo.
Inoltre, preziosissimi sono gli oligoelementi, metalli in tracce che permettono la catalizzazione, cioè la velocità delle varie azioni chimiche di difesa. Iniziate ad assumerle, già qualche mese prima. Sarà opportuno scegliere quale tipo di oligoelemento somministrare, a seconda del Paziente.
Tuttavia, va sempre bene la somministrazione della coppia “manganese-rame” fiale. Una fiala sotto la lingua a giorni alterni tutto l'inverno. In caso di infezione acuta con sintomi influenzali, oltre che il “manganese-rame”, aggiungete “rame” fiale. Una fiala sotto la lingua tre/quattro volte al giorno, MA SOLO PER UN GIORNO.
Inoltre molto utile sarà l'associazione in fase acuta di “influenzinum” 30 ch., 10 granuli sotto la lingua, da ripetere dopo due ore. Per un bimbo, “Belladonna Bryonia Eupatorium perfoliatum Gelsemium Aconitum”. Tutte queste alla diluizione di 30 ch.
La scelta dei vari prodotti è legata alla situazione generale e clinica.
Ormai molte mamme hanno acquisito esperienza, e sanno cosa somministrare, ma vi sono anche prodotti pronti che possono essere somministrati senza troppi problemi:
- R6 (IMO)
Sono gocce, da diluire con poca acqua e somministrare sotto la lingua: 7 gocce ogni 15 minuti in fase acuta, e dopo 10 gocce ogni due ore fino a completo benessere.
- R1 (IMO)
Da preferire se c'è febbre, per la spiccata azione sul rischio di infezioni batteriche del prodotto. I prodotti sopra, sono utili sia per uso pediatrico sia per uso adulto. Negli adulti la dose è di 20 gocce.
Utilissimo anche l'uso dei fitoterapici; si può utilizzare con successo:
- PROBOSAN GOCCE
E' il prodotto fitoterapico che ormai tra gli addetti ai lavori prende la denominazione del farmaco delle 100 gocce, perché va assunto nella dose di 100 gocce sotto la lingua ogni ora, fino a completa risoluzione. Le 100 gocce saranno assunte 30/30/40, con una pausa di pochi secondi il tempo di assorbimento delle stesse. Questo prodotto è consigliabile soltanto agli adulti; ha una spiccatissima azione antivirale, agisce sulla corizza, su tutta la sintomatologia dolorosa e generalmente ripristina il totale benessere entro le 18/24 ore, ma molto dipende anche dall'abitudine dell'organismo.
Tutti questi prodotti si trovano normalmente in farmacia.

Un ultima considerazione importante
I vaccini allopatici, purtroppo, hanno la deleteria azione di indurre nell'organismo la predisposizione sicotica. Tale terreno di predisposizione induce nel tempo, se non corretta, tutti i fenomeni di accumulo, che continuano nelle lesioni pre-cancerose.
Se avete effettuato la vaccinazione antinfluenzale, o anche una qualsiasi altra vaccinazione, dopo tre giorni dalla stessa assumete: “THUYIA MK” dose. La dose a digiuno al mattino lentamente sciolta sotto la lingua.Se la vaccinazione è toccata ad un bambino sotto i 12 anni, “SILICEA MK” dose. Sciolta sotto la lingua, o se è molto piccolo anche nel biberon del latte.
Questa azione terapeutica, contrasta la sicosi degenerativa che il vaccino ha determinato.

FONTE:
Magazine on line dal sito www.professionenaturopata.it

*Giuseppe Parisi è Medico Chirurgo, Esperto in Terapie Complementari, Omeopata, Fitoterapeuta, Agopuntore, Associazione Internazionale di Clinica e Terapia Olistica, Presidente FOMECO www.fomeco.org
Giuseppe.parisi.fomeco@virgilio.it


 
www.disinformazione.it