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Vaccinare
diminuendo i rischi
Tratto
da libro: «Vaccinazioni, perché?»
Pretendere che chi vaccina i nostri figli ci informi sulle
possibili controindicazioni, ci indichi il tipo e il lotto del vaccino
utilizzato, nonché la scadenza.
Esigere un’accurata visita del bambino prima della vaccinazione
per accertarne il suo perfetto stato di salute, altrimenti rimandarla o
chiederne l’esenzione semestrale o annuale.
Riferire al medico di tutti i disturbi passati e presenti del
bambino, specie le eventuali allergie accertate.
Richiedere certificazione dei risultati della visita con
attestazione delle riscontrate condizioni fisiologiche.
Almeno dieci giorni prima, si osservi molto attentamente il
proprio bambino, considerando seriamente ogni eventuale disturbo anche
modesto.
Nei trenta giorni successivi alla vaccinazione, si tenga sotto
controllo il bambino per rilevare il più precocemente possibile
l’insorgenza di eventuali disturbi.
Pretendere che il proprio medico curante si documenti sui mezzi
per ottenere un rafforzamento immunitario naturale.
Opporsi al calendario vaccinale obbligatorio, che è organizzato
più per semplificare l’esecuzione delle vaccinazioni che per
consentire la scelta del momento più opportuno per l’intervento.
Ogni atto sanitario nei confronti di un minore deve essere
autorizzato dal genitore.
Distanziare tra loro le diverse vaccinazioni: le reazioni più frequenti e i danni sono legati a più vaccini somministrati contemporaneamente.
Effettuare le vaccinazioni più tardi possibile: non è possibile
vedere a due mesi le controindicazioni e accorgersi dei danni; è facile
affermare che la malattia era già presente o congenita.
Alimentazione leggera, ridotta o priva di prodotti animali a
cominciare da tre giorni prima e fino a tre giorni dopo la vaccinazione.
Né latte, né carne, né uova, né pesce per evitare che
nell’intestino attecchiscano batteri patogeni e i virus attenuati del
vaccino trovino un terreno che risveglia la loro nocività.
Evitare le vaccinazioni nei mesi estivi e invernali, durante
un’epidemia influenzale, o in concomitanza della malattia familiare.
Il bambino presenta disturbi dovuti alla dentizione? Se sì, si
attenda finché non sono passati.
E’ importante osservare che se il bambino è allergico alle
uova può darsi sia necessario preparare un vaccino speciale, dato che
molti vaccini vengono sintetizzati facendo uso di proteine dell’uovo.
Fonte:
Società Editrice Andromeda e Carta2000, «Vaccinazioni obbligatorie.
Argomentazioni aa sostegno delle richiesta di esonero»