Cosa può fare il mondo se Bush attacca l'Iraq?

 "UNITING FOR PEACE"
di Geremy Brecher, www.counterpunch.org 5 marzo 2003 - traduzione Carla Cenciotti

Se gli USA attaccano l'Iraq senza il supporto del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, il  mondo sarà impotente per fermarlo? La risposta è no!
Con una procedura chiamata "Uniting for Peace" l'Assemblea Generale dell'ONU può chiedere un immediato cessate il fuoco e ritiro. 
Il movimento mondiale per la pace dovrebbe considerare questa possibilità.
Quando l'Egitto ha nazionalizzato il canale di Suez nel 1956, la Gran Bretagna, la Francia e Israele invasero l'Egitto ed iniziarono l'avanzata verso il canale di Suez. Il presidente USA Eisenhower chiese che l'invasione cessasse. Al Consiglio di Sicurezza dell'ONU la Francia e la Gran Bretagna posero il loro veto per la risoluzione del cessate il fuoco. Gli Stati Uniti si appellarono all'Assemblea Generale e proposero una risoluzione per il cessate il fuoco e il ritiro. L'Assemblea Generale riunì una sessione di emergenza e la risoluzione passò. La Francia e la Gran Bretagna si ritirarono dall'Egitto in una settimana.
L'appello All'Assemblea Generale fu fatto secondo una procedura chiamata "Uniting for Peace". Questa procedura fu adottata dal Consiglio di Sicurezza in modo che le Nazioni Unite possano agire anche quando il Consiglio stesso si trova in fase di stallo a causa dei diritti di veto. Questa risoluzione la n. 377 prevede che in caso di "minaccia alla pace, violazione delle pace o atti di aggressione" ed i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza non si accordano sulle misure da prendere, l'Assemblea Nazionale può riunirsi immediatamente e raccomandare misure collettive ai membri dell'ONU per "mantenere e restaurare la pace e la sicurezza internazionale".
Il meccanismo "Uniting for Peace" è stato usato dieci volte e principalmente su iniziativa degli Stati Uniti.
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Gli avvocati del Centro per i diritti costituzionali (Center for Constitutional Rights) hanno abbozzato una proposta di risoluzione "Uniting for Peace" che i governi possono sottomettere all'Assemblea Generale.
Questa dichiara che un'azione militare senza l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza è
contrario alla carta delle Nazioni Unite e alla legge internazionale.
I movimenti per la pace di tutto il mondo possono già da ora cominciare a discutere sul valore di questa risoluzione [ndT questo scritto è datato 5 marzo, prima dell'inizio dei bombardamenti] e se si dovesse giungere ad una valutazione positiva si potrebbe mettere al centro delle richieste già nelle prossime manifestazioni mondiali contro la guerra. Si può esercitare pressione sui governi che si dichiarano contrari alla guerra, che sono la maggior parte dei paesi membri dell’ONU, e chiedere che intraprendano e sostengano questa risoluzione.
I Paesi che si oppongono a questa guerra possono già stabilire, nel caso il Consiglio di Sicurezza si trovasse ad un punto morto e l'attacco all'Iraq fosse imminente o in corso, di riunire l'Assemblea Generale sulla base di un'emergenza, condannare l'attacco e ordinare agli Stati Uniti il cessate il fuoco ed il ritiro.
Prima inizia la discussione per creare le basi ad un'azione in tal senso meglio è. 
Un'ampia opinione  pubblica aiuterà i governi a superare la loro probabile riluttanza a fare un passo del genere.
[...]
Jeremy Brecher è uno storico ed autore di dodici libri fra cui "STRIKE" e "GLOBALIZATION FROM BELOW".                         
Si può contattarlo a: jbrecher@igc.org.
Le informazioni su "Uniting for Peace" sono prese da: A U.N. Alternative to War: 'Uniting for Peace di Michael Ratner, Center for Constitutional Rights and Jules Lobel, University of Pittsburgh Law School. http://act.greenpeace.it/

 
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