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L’ipocrisia di Stato e terrorismo mediatico
Marcello Pamio - 19 ottobre 2005

Continuano gli allarmi terroristici – amplificati dai soliti media compiacenti - da parte delle principali autorità europee sull’influenza aviaria.
Proprio ieri al vertice straordinario dei ministri degli Esteri in Lussemburgo il risultato è stato che «l’influenza aviaria è una minaccia mondiale».[1] Il Consiglio di esperti ha infatti riconosciuto l’influenza dei pollastri e la pandemia che ne potrebbe derivare come delle «minacce globali».
Niente panico però, perché il ministro della salute Storace, assicura che qui in Italia potremo contare su scorte di farmaci antivirali (vedi Tamiflu della Roche) per 12 milioni di cittadini, già da novembre prossimo[2], e per quanto riguarda i vaccini siamo messi ancora meglio: i contratti con le “sorelle” della chimica, come Roche e Glaxo, hanno assicurato ben 36 milioni di dosi.[3] Quindi se aggiungiamo a questi 36 milioni di vaccini gli altri 12 milioni di persone coperte da farmaci, il totale è di 48 milioni, più o meno gli euri spesi dal nostro Fondo nazionale sanitario. Le nostre casse infatti si alleggeriranno di oltre 50 milioni di euro (più o meno 100 miliardi delle vecchie lire) per un allarme ipotetico e abbastanza infondato. Questi soldi andranno, come al solito, ad ingrassare le sempre floride casseforti delle corporazioni chimico-farmaceutiche. In un circolo perverso molto pericoloso!

Non è un caso infatti che gli azionisti delle maggiori testate giornalistiche come The New York Times, The Washington Post, Time, People, The Boston Globe (e moltissimi altri), o canali televisivi come CNN, Fox, NBC, MSNBC (e moltissimi altri) sono gli stessi delle principali aziende farmaceutiche Roche Holding, Bayer AG, GlaxoSmithKline, Pfizer, ecc.
Quindi i mezzi di comunicazione che veicolano ogni giorno paura, panico, terrore, odio (AIDS, SARS, vaiolo, antrace, aviaria, ecc.) sono manovrati dalle figure che controllano le stesse aziende che mettono a disposizione farmaci, vaccini e pillole chimiche.
Ci siamo capiti vero?

Ricorderete tutti il ridicolo e vergognoso “allarme” antrace (carbonchio) e “allarme” vaiolo, in America dopo l'11 settembre 2001, e il successivo rialzo alle stelle delle azioni della Bayer che produceva l’antibiotico Cipro. Che fine ha fatto poi l’antrace inviato per posta a qualche membro democratico del Congresso?
Hanno dato la colpa a bin Laden e Saddam Hussein, e invece tale polverina bianca è quasi sicuramente uscita dal laboratorio militare Dugway (a ottanta miglia da Salt Lake City), quindi negli Stati Uniti d’America. Questo laboratorio spedisce periodicamente spore di antrace a Fort Detrick, nel Maryland (a soli 40 chilometri da Washington) dove ha sede un altro laboratorio militare molto importante: US Army Medical Research Institute of Infectious Disease![4] Magari durante il delicato e rischioso viaggio, un po’ di spore militarizzate hanno preso la strada dell’ufficio postale e si sono imbucate da sole…

E il vaiolo che fine ha fatto? Dove sono finite le decine di milioni di dosi acquistate dall'amministrazione statunitense? 
Perché queste notizie non ce le ricordiamo più? Certamente il tubo catodico ci sta lentamente ma inesorabilmente rimbambendo il cervello, ma a questo dobbiamo aggiungere pure gli altri mezzi di comunicazione, che fan di tutto per partecipare al perverso gioco.
Ecco un piccolo esempio giornalistico per tornare in possesso della nostra memoria storica e soprattutto capire come funziona il Sistema.

Corriere della Sera del 6 dicembre 2004
www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/12_Dicembre/06/cina_ciampi.shtml
Carlo Azeglio Ciampi: «Togliere embargo armi alla Cina»
Pechino: Anche il presidente Carlo Azeglio Ciampi è favorevole a togliere il divieto di vendere armi alla Cina. «Ho confermato al presidente Hu Jintao che l'Italia guarda con favore all'abolizione dell'embargo sull'esportazione delle armi e lavora attivamente per renderla possibile»

Corriere della Sera del 18 ottobre 2005
www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/10_Ottobre/17/ciampi.shtml
Roma: C’è la severa critica del capo dello Stato Ciampi contro la «società egoista che compra armi e non sfama migliaia di bambini»

Avete letto con attenzione?
Il presidente della repubblica Ciampi il 6 dicembre 2004 è favorevole a togliere l’embargo sulle armi alla Cina, cioè aprire la strada alla vendita di armi in un paese non democratico dove bambini e donne vengono fatti lavorare (anche da aziende democratiche occidentali) per pochi centesimi di euro all’ora (dai 30 ai 50 centesimi) per 12/15 ore al giorno, e il 18 ottobre 2005 critica la società egoista che compra armi e non sfama le popolazioni!
Cosa mai può essere successo in soli dieci mesi al presidente per cambiare radicalmente la sua opinione? Che si tratta di una presa di coscienza dal punto di vista evolutivo, o si tratta di una mera e abbastanza vergognosa dimenticanza?
E se invece fosse l’ennesimo segnale di una politica becera, stantia, corrotta e totalmente ipocrita come quella che abbiamo avuto in circa 60 anni di Repubblica italiana?


[1] RaiNews24 www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=57359
[2] Adnkronos www.adnkronos.it/3Level.php?cat=Cronaca&loid=1.0.181081703
[3] Idem
[4] Dal libro «11 settembre: colpo di stato in USA» di Maurizio Blondet, ed. Effedieffe

 
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