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La strage politica
Michele Altamura - 27 Luglio 2006
Tratto da Rinascita - www.rinascita.info 

Quattro osservatori dell’Unifil sono stati uccisi da un ordigno sganciato da un aereo militare israeliano che ha centrato in pieno una postazione della “forza di interposizione” dell’Onu: la settimana scorsa è stato colpito un osservatore italiano. Il nostro esercito di contrapposizione al momento è solo un’entità che osserva e non interviene. 

Il bombardamento della postazione Unifil è un chiaro messaggio al nostro esercito di contrapposizione, che non ha un nome proprio perché non sa prendere una posizione e vuole stare sia da una parte che dall’altra. Gli Usa, tramite Israele, stanno ora chiedendo agli europei di prendere una decisione, e quelle bombe vogliono proprio far capire che l’Europa che sta voltando le spalle agli Stati Uniti. Non sarà certamente l’ultimo messaggio e presto cominceranno a venir fuori scandali di corruzione che sconvolgeranno i governi europei semplicemente per ricordare chi ha ancora il potere in questo momento. 

Il fatto che gli israeliani abbiano attaccato in questo modo, risponde ad un motivo ben preciso. Beirut è la capitale del traffico internazionale, è il triangolo del traffico delle armi, della droga, del riciclaggio, è la base di tutti i dati, di tutte le pratiche e i fascicoli delle transazioni. Le bombe che lanciano gli israeliani, sono bombe che distruggono tutto, a frammentazione, incendiarie, che hanno dunque come obiettivo tecnico e tattico quello di distruggere e ardere la città: uffici, palazzi, e poi strade e centrali elettriche: ora che l’intero sistema sta vacillando le prove vanno dunque distrutte. 

Intanto l’Europa rimane bloccata nella scacchiera mediante Clearstream, che è la madre di tutte le società e le holding bancarie e industriali. Gli incidenti di percorso non sono mancati, e in questo contesto trovano una risposta anche i suicidi e le morti che stanno avvenendo: sarebbe infatti interessante capire quali affari stava trattando il finanziere dell’Opus Dei prima che venissero improvvisamente mandati all’aria. È chiaro che Parigi fa il doppio gioco, perché dichiara di lottare accanto a Israele ma intanto i servizi segreti francesi da tempo hanno delle proficue relazioni con il mondo arabo e musulmano. Un partner illustre era proprio Saddam Hussein, che aveva costruito con le ditte francesi un canale di scambio privilegiato nel progetto Oil for food

Anni fa la Francia tramite l’Algeria assoldava uomini, facendoli entrare in organizzazioni paragovernative come la Gia , “Groupe islamiste armée”; si ha il sospetto che in questi anni Parigi abbia rivelato i nomi di tali uomini agli Usa per costruire così il mito del terrorismo arabo. È molto strano infatti che l’affare Clearstrem sia legato al Kuwait Gate e così allo scandalo del programma “Oil for food”, che ha un filo conduttore che passava per il Libano, e questo potrebbe avvalorare la tesi che l’ex primo ministro libanese Hariri stava facendo un importante accordo con i russi prima di saltare in aria. 

Quando Condoleeza Rice è arrivata a Roma, ha dato il suo saluto lasciando capire che la decisione da prendere non è quella di “se fare o non fare una guerra” ma è quella di capire se l’Europa sta o non sta con gli Stati Uniti. Analisti dell’intelligence russa ritengono che i due incidenti avvenuti negli Stati Uniti la scorsa settimana siano da attribuire principalmente a degli attentati terroristici. Una petroliera araba saudita al largo del Porto di Providence è improvvisamente esplosa, mentre in California viene preso di mira il radar dell’aeroporto Internazionale di Los Angeles che ha messo in serio pericolo i passeggeri in volo e provocato disagi e imprevisti a milioni di persone. 

Gli eventi tuttavia giungeranno a una svolta. Il virus dei polli è scomparso, anche se questo gioco ha portato alla casa multinazionale del farmaco Roche più di 2 miliardi di euro grazie alla vendita del medicinale Tamiflu. Il conflitto terminerà con la pace, una pace ben confezionata ad hoc e dunque fasulla, perchè ciò che davvero conta è il controllo delle persone, mediante le telecomunicazioni, in modo che le multinazionali e le banche possano continuare a insediarsi e a derubare gli Stati delle loro risorse, delle imprese e della moneta. La pace è fondamentale, perché altrimenti loro e le loro ditte rischiano di fallire: la guerra serve soltanto per la ripartizione delle sfere di potere. 

Deve far riflettere il fatto che il presidente dell’Iran, in questo momento così delicato, decida di risolvere la situazione parlando della fine definitiva di Israele proprio con la dichiarazione di questa guerra. Subito dopo invia una lettera alla Merkel invitandola a riflettere sul fatto che molto probabilmente l’olocausto sia davvero un mito, perché vi sono diverse contraddizioni che minano la credibilità di tale evento. Considerando che anche l’11 settembre è stato rimesso in discussione per numerose incongruenze, il dubbio sulla sua veridicità diventa più che legittimo. Occorre capire che, a questo punto, la guerra si sta facendo ancora per celare la verità, per impedire che tutto venga scoperto perché altrimenti la forza distruttiva che ne deriverà sarà molto più devastante. 

L’Affare Clearstream, se uscirà, distruggerà i nostri governi: i figli di Saddam Hussein furono brutalmente assassinati perché sapevano benissimo a cosa era legato il progetto Oil for Food. Se verrà fatta luce su tale eventi, il gioco dell’Inghilterra, degli Usa, della Francia e della Russia cadrà per sempre e Israele davvero cesserà di esistere.
Adesso non c’è nulla di più pericoloso della verità

 
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