- Dopo l'11 Settembre 2001

La Stasi americana
di Ritt Goldstein, da Il Manifesto 07/03/2002

Reclute preferite, postini e autisti. Nessun avviso alle persone sotto osservazione. E mentre le garanzie saltano, rispuntano i governi ombra inventati da Reagan.

Il ministero della giustizia degli Stati uniti sta lanciando un programma che porterà a reclutare almeno il 4 per cento dei cittadini americani come informatori. Viene da pensare al temuto ministero per la sicurezza dello stato della ex Repubblica democratica tedesca, la Stasi: là, un esercito di agenti intimidiva la popolazione con lo spionaggio elettronico e con una rete pervasiva di cittadini informatori. Secondo le stime correnti, la rete degli informatori della Ddr raccoglieva tra l'1 e il 2,5 per cento della popolazione. La rete prevista dal programma statunitense sarà tra 1,6 e 4 volte più numerosa.
Lo scorso autunno, con il passaggio dello Us Patriotic Act (la "Legge patriottica"), gruppi per le libertà civili hanno denunciato il potenziale abuso di indagini inquisitorie sulla cittadinanza americana. Questi gruppi hanno lanciato l'allarme per l'erosione delle garanzie giurisdizionali, contro i possibili eccessi da parte delle agenzie governative. Laura Murphy, direttore dell'ufficio di Washington dell'Unione per le libertà civili (Aclu, American Civil Liberties Union), aveva accusato: "La Legge patriottica dà alle forze dell'ordine dell'intera nazione nuovi e straordinari poteri, fuori dal reale controllo della magistratura".
Ora, il programma chiamato "Tips" creerà una rete nazionale di volontari che riceveranno "addestramento, materiali e un metodo formalizzato per riferire attività sospette al più vicino distaccamento del Fbi". Come nel caso del Patriotic Act, anche il programma Tips è lanciato nell'ambito della "guerra al terrorismo". E' un progetto del dipartimento della giustizia, lo stesso ente che ha giurisdizione sull' Fbi.
A sottolineare l'ampiezza della rete di sorveglianza, i volontari del programma Tips sono reclutati soprattutto tra coloro che per il proprio lavoro hanno accesso alle case degli americani, alle aziende, ai mezzi di trasporto. Portalettere, impiegati dei servizi pubblici, autisti di camion, conduttori di treno sono tra le reclute preferite. E se gli informatori provengono dai fornitori di servizi essenziali, ci sono ben poche chances di evitarli.
Il programma pilota partirà in dieci città degli Stati uniti in agosto con un milione di informatori. Assumendo che in questa fase iniziale siano scelte le dieci città più grandi, sarebbero un milione di informatori su 23.899.236 cittadini (secondo il censimento Usa del 2000). Uno ogni 24 persone.
I sistemi di spionaggio interno basati su informatori sono stati storicamente uno strumento di stati non democratici. Secondo un rapporto elaborato nel 1992 dal Progetto sulla giustizia della Harvard University, l'affidabilità degli informatori è dubbia: molti tendono a "abbellire i fatti", se non a "inventare completamente le loro informazioni". Le schede della Stasi erano descritte come "testimonianze silenziose di una repressione paranoica" subìta dall'intera popolazione.
Secondo il programma del dipartimento della giustizia, le relazioni degli informatori costituiranno un archivio per futuri riferimenti o misure concrete. Una volta raccolte e archiviate, le informazioni saranno immediatamente disponibili per il dipartimento stesso, per gli enti di ordine pubblico ad esso collegati e per le forze di polizia locale. Le persone in oggetto non saranno informate dell'esistenza di schede sul loro conto, e tantomeno delle informazioni contenute.
Il programma Tips si articolerà su scala locale e statale, e a livello nazionale sarà coordinato dalla Federal Emergency Management Agency (Fema). La Fema è più nota come agenzia responsabile della pianificazione del pronto intervento in caso di disastri naturali, ma è anche l'ente che deve organizzare la risposta a situazioni di "disordine interno". Tra le sua iniziative per la sicurezza, l'amministrazione Reagan aveva dato alla Fema enormi poteri da esercitare in caso di crisi nazionale. Forte di questa autorità, la Fema aveva tenuto esercitazioni nazionali congiunte con il dipartimento della difesa per l'arresto e la detenzione di "stranieri" e cosiddetti "estremisti", che sarebbero stati detenuti in campi di internamento situati in zone rurali. I campi di internamento erano stati sviluppati nel periodo in cui l'amministrazione Reagan stava considerando la possibile invasione del Nicaragua. Scopo delle esercitazioni della Fema era saggiare le capacità militari di risposta a un possibile "dissenso interno violento o una opposizione nazionale a un'invasione militare Usa all'estero".
Molte delle figure chiave dell'amministrazione Reagan sono presenti anche nell'amministrazione attuale. I loro precisi ruoli nello sviluppo delle iniziative per la sicurezza nazionale ai tempi di Reagan, così come i dettagli delle iniziative stesse, restano poco chiari. Del resto, l'anno scorso il presidente George W. Bush ha preso l'inusuale decisione di secretare i documenti presidenziali di Reagan.
Tra le iniziative di Reagan per la sicurezza nazionale c'era anche la creazione di un "governo ombra" degli Stati uniti che operasse in segreto. Quando il Washington Post ha rivelato, pochi giorni fa, che l'attuale amministrazione ha formato un governo ombra, la Casa Bianca ha subito spiegato che si tratta di una precauzione per garantire la continuità del governo nell'eventualità di un attacco terrorista (in effetti è stato definito "piano per la continuità operativa", ndt). Tra le altre iniziative reaganiane per la sicurezza c'era anche un controverso piano che prevedeva la sospensione della Costituzione e la dichiarazione della legge marziale, cioè l'esautorazione del Congresso e il passaggio del controllo della nazione al presidente e alla Fema.
Sabato scorso il Washington Post ha riferito tra l'altro che il Congresso non era stato informato dell'esistenza di un governo ombra (quello di oggi, non quello di Reagan). Eppure, le leggi attuali prevedono che lo speaker, cioè il presidente, della Camera, e in seconda istanza il presidente del Senato, assumano la presidenza degli Stati uniti se il presidente e il vicepresidente fossero incapaci di esercitare le loro funzioni. Se la Costituzione fosse sospesa e il Congresso esautorato, non è chiaro quale sarebbe la linea di successione.
Ai tempi dell'amministrazione Reagan, queste iniziative per la sicurezza interna avevano allarmato l'allora ministro della giustizia William French Smith, che aveva espresso la sua preoccupazione al consigliere per la sicurezza nazionale Robert McFarlane. Secondo una ricostruzione pubblicata dal Miami Herald, nell'agosto del 1984 Smith aveva scritto: "Credo che il ruolo assegnato dall'ultimo ordine esecutivo alla Federal Emergency Management Agency vada ben oltre le sue funzioni di agenzia di coordinamento per le emergenze... Questo dipartimento e altri hanno sollevato ripetutamente gravi obiezioni politiche e legali al ruolo di "zar dell'emergenza" che in questo modo viene assegnato alla Fema".
La decisione di mettere il segreto sui documenti presidenziali di Reagan impedisce di chiarire i dettagli delle sue iniziative di sicurezza nazionale. Eppure, fonti del Congresso che conoscono bene la questione sono convinte che il presidente Reagan abbia firmato nel 1984 un ordine esecutivo sulla revisione delle misure di mobilitazione nazionale.
Con una mossa molto simile, il Pentagono ha chiesto di recente alla Casa Bianca di approvare una misura che conferisce alle forze armate maggiori poteri in territorio Usa, cioè la possibilità di dispiegare truppe per le strade americane. Oggi questo è vietato sia dalla Costituzione che dal Posse Comitatus Act del 1878. Il 27 gennaio scorso un portavoce del Pentagono ha dichiarato che questa proposta non pone alcuna minaccia alle libertà civili nel paese.
"Dopo aver letto del programma Tips", ha commentato amaro il reverendo Bob Bosse, dell'America's 8th Day Centre for Justice, "mi sono ricordato della mia visita a Auschwitz... Ho pensato a tutta quella brava gente che poco a poco ha collaborato a un crimine impensabile, tutto in nome della sicurezza

 
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